Iveco - Accordo per la cessione del gruppo a Tata Motors
Dopo mesi di indiscrezioni, si concretizza un'operazione che ha già generato non poche preoccupazioni tra le organizzazioni sindacali italiane. Infatti, Iveco è destinata a passare sotto il controllo degli indiani di Tata Motors, che acquisiranno l'intero gruppo grazie a un'offerta di 3,8 miliardi. Tuttavia, una parte importante delle attività industriali di Iveco, ossia il business della Difesa, rimarrà in Italia: a rilevarla sarà la maggior società italiana del comparto, la Leonardo (l'ex Finmeccanica). L'operazione con Tata. In particolare, la società indiana ha lancerà un'offerta pubblica d'acquisto, tramite un veicolo di diritto olandese, sull'intero capitale di Iveco: per ogni azione verrà pagato un corrispettivo di 14,1 euro. Tale prezzo, unitamente al dividendo straordinario che sarà distribuito agli azionisti per la vendita del business della Difesa (stimato in 5,5/6euro per azione), incorpora un premio di almeno il 22% rispetto alla quotazione media nei tre mesi precedenti le indiscrezioni di stampa sulla possibile operazione. Il consiglio di amministrazione di Iveco sostiene l'Offerta e raccomanda ai soci di aderirvi. A tal proposito, la holding Exor, maggior azionista con oltre il 27% del capitale, ha già assunto l'impegno irrevocabile a portare in adesione all'offerta la propria partecipazione azionaria.Gli impegni degli indiani. La Tata ha concordato, a sua volta, una serie di impegni, tra cui il sostegno all'attuale strategia di Iveco e la garanzia degli "interessi di lungo termine di tutti gli stakeholder, inclusi dipendenti, fornitori e clienti. L'operazione, che porterà all'addio dell'azienda torinese aBorsa Italina, è accompagnata anche da una serie di accordi di natura non finanziaria e di durata biennale. Tra gli altri. è previsto che le attività di Iveco rimangano "sostanzialmente intatte". Inoltre, Tata si impegna a "rispettare e mantenere l'identità aziendale, l'integrità, i valori fondamentali e la cultura di Iveco Group, nonché i principali marchi, i trade-marks e i loghi", e a non procedere con "alcuna ristrutturazione significativa" e la chiusura di qualsivoglia impianto. In ogni caso, gli indiani non prevedono "alcuna riduzione della forza lavoro" e impatti sui siti di produzione, sui contratti con i clienti e sui livelli occupazionali. Nasce un colosso del settore. Con l'operazione nasce uno dei principali attori del mercato dei veicoli commerciali: l'Offerta unisce "due aziende con portafogli di prodotti e capacità altamente complementari, sostanzialmente prive di sovrapposizioni nella struttura industriale e presenza geografica", e crea "un'entità più forte e diversificata con una presenza globale significativa" e vendite di più di circa 540.000 unità all'anno. Iveco e il business dei veicoli commerciali di Tata Motors avranno ricavi combinati di circa 22 miliardi di euro, suddivisi tra Europa (circa 50%), India (circa 35%) e Americhe (circa 15%). Il sostegno all'attuale strategia rappresenta anche un segnale positivo dopo due anni di grande dinamismo per l'azienda. Iveco è reduce da un biennio di accordi con diversi altri gruppi industriali e non solo. Nel 2024 ha ceduto la divisione Magirus dedicata ai veicoli per i vigli del fuoco e la protezione civile al fondo Mutares e firmato con la cinese Foton un memorandum d'intesa per esplorare possibili collaborazioni nel settore dei veicoli commerciali e industriali elettrici e ulteriori possibilità di sviluppo di progetti congiunti per l'Europa e il Sudamerica. Sempre l'anno scorso era stato annunciato l'ampliamento di una collaborazione già esistente con Hyundai per la creazione di veicoli leggeri e camion pesanti elettrici e a fuel cell, i cui principali effetti sono stati la realizzazione dell'Iveco eMoovy, chassis elettrico derivato dallo Hyundai ST1, e dell'autobus urbano E-Way H2 a celle a combustibile. Inoltre, la lettera d'intenti con Ford Trucks, marchio della joint venture Ford Otosan fra il gruppo statunitense e il turco (Otosan appunto), finalizzato allo sviluppo congiunto di una struttura di cabina in grado di ottemperare alle norme di sicurezza che entreranno in vigore dal 2028. Il mese scorso, infine, la firma di un'intesa con Stellantis Pro One per l'ingresso nella gamma leggera, accanto al Daily, dei furgoni eJolly ed eSupeerJolly, derivati rispettivamente dai Fiat E-Scudo ed E-Ducato.L'addio alla Difesa. In tale quadro, non va trascurata la cessione del business della Difesa a Leonardo. L'operazione, da tempo oggetto di indiscrezioni di stampa, crea un campione nazionale del comparto, riguarda IDV e Astra e tutte le attività connesse (6 siti produttivi, 9 uffici commerciali a livello globale e ricavi per 1,1 miliardi nel 2024) ed è previsto venga completata entro il 31 marzo 2026. A valle dell'efficacia della vendita, Iveco Group intende distribuire mediante dividendo straordinario ai propri soci i proventi netti dell'operazione, soggetti ad aggiustamenti di chiusura.
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Ecobonus - Il governo: auto elettriche, incentivi a settembre
Ecobonus per auto elettriche in arrivo a settembre: lo ha detto il ministro dell'Ambiente Gilberto Pichetto Fratin, rispondendo a un'interrogazione parlamentare. Gli incentivi consentiranno di immatricolare 39 mila veicoli a corrente fra vetture e furgoni. Tra i soggetti beneficiari le persone fisiche residenti in aree urbane funzionali, ossia le città insieme alle relative aree di pendolarismo, per l'acquisto di veicoli privati a batteria della categoria M1; e le microimprese per i veicoli commerciali a corrente N1 e N2. A quanto ammontano. Per i privati, il bonus massimo sarà di 11 mila euro per i privati con Isee inferiore o pari a 30 mila euro, e di massimo di 9 mila euro per Isee tra i 30 e i 40 mila euro. Per le microimprese, c'è la copertura fino al 30% del prezzo di acquisto, con un massimale di 20 mila euro. In quanto al fondo, si tratta di 597 milioni entro giugno 2026: risorse del Pnrr avanzate, non impiegate per installare 20 mila colonnine. In attesa di dettagli. Da capire se in tutto ciò ci sarà l'obbligo di rottamazione di un veicolo, un tetto di listino per la Bev e quale sarà il requisito della residenza nelle aree funzionali, individuate per particolari caratteristiche (zone con più inquinamento o con maggiore necessità di macchine a inferiore impatto ambientale). Prossimi passi. Per procedere con l'ecobonus serve il decreto ministeriale che definirà criteri e modalità di concessione degli incentivi, rendendo possibile l'avvio della misura a settembre. Inoltre, occorrerà una piattaforma informatica per le concessionarie.
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Monterey Car Week - Il Pininfarina Trophy al Concorso d'eleganza di Pebble Beach
La Pininfarina celebra 95 anni di storia con un evento speciale alla Monterey Car Week. In occasione del Pebble Beach Concours d'Elegance, la vettura che più incarnerà lo spirito della firma italiana sarà infatti premiata con il Pininfarina Trophy. La vincitrice verrà scelta da una commissione designata dagli organizzatori del Concorso, mentre il trofeo, disegnato e realizzato dalla stessa Pininfarina, sarà consegnato dall'amministratore delegato Silvio Angori. A Monterey anche la Battista Novantacinque. La Pininfarina sarà presente sul prato di Bebble Beach anche con la sua ultima creazione: la hypercar elettrica Battista Novantacinque in livrea Exposed Signature Carbon Rosso Gloss, nata come esemplare unico e presentata nel giugno scorso al Museo Nazionale dell'Automobile di Torino. Si tratta anche dell'ultima delle 150 Battista costruite.
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Gruppo Renault - Franois Provost è il nuovo Ceo della Losanga
Franois Provost è il nuovo Ceo del Gruppo Renault. Lo ha deciso il consiglio di amministrazione, riunitosi oggi sotto la presidenza di Jean-Dominique Senard, su raccomandazione del comitato governance e retribuzioni. Alto profilo. Classe 1968, il top manager francese - che ha precedentemente ricoperto il ruolo di direttore acquisti, partnership e public affairs - entra in carica praticamente da subito, vale a dire dal 31 luglio. A meno di scossoni, resterà in sella per quattro anni. Laureato presso l'cole polytechnique e l'cole des Mines a Parigi, Provost ha iniziato la sua carriera al ministero dell'Economia e a quello della Difesa. L'ex braccio destro di Luca de Meo (l'italiano, non più capo dell'azienda da metà luglio, è passato al gigante del lusso Kering), ha ricoperto numerosi ruoli nel marchio della Losanga dal 2002: fra l'altro, è stato direttore della divisione commerciale, della Renault Samsung Motors, delle operazioni del gruppo in Cina, poi dello sviluppo internazionale, quindi della direzione affari pubblici.In casa. Per il dopo de Meo, il Cda ha così privilegiato un candidato interno, preferendolo a Maxime Picat (disponibile dopo l'uscita da Stellantis) e Denis Le Vot (responsabile Dacia). Numerose le sfide per Provost: il nuovo Ceo potrebbe eseguire il piano strategico Futurama, che de Meo aveva presentato in consiglio di amministrazione prima di annunciare la sua uscita a sorpresa. D'altronde, come in passato ha detto un portavoce della Régie, il nuovo Ceo è comunque la pietra angolare dell'implementazione del piano Renaulution, in particolare la creazione delle due filiali Ampere e Horse, relative a rispettivamente a elettriche e ibride. Ed è stato lui a negoziare le partnership con la cinese Geely, co-azionista Renault nella divisione dedicata ai motori a combustione e partner del gruppo in Corea del Sud e Brasile. Inoltre, Provost ha lavorato per portare il gigante petrolifero saudita Aramco nel capitale del colosso francese, svolgendo un ruolo chiave nello scioglimento dei legami con Nissan.Le prime parole. Il mio pensiero va in particolare ai team che mi hanno affiancato in questi 23 anni, ha detto Provost. Metterò tutta la mia energia e passione per contribuire, insieme ai nostri 100.000 dipendenti nonché ai concessionari, fornitori e partner, allo sviluppo del gruppo, fiore all'occhiello dell'industria francese da 127 anni.
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Aston Martin - Allarme utili per i dazi e il mercato cinese
Le vendite in calo in Cina e i dazi Usa per il Regno Unito pesano sui conti dell'Aston Martin, che ha appena emesso un profit warning: l'allarme, con le azioni della società britannica scese fino al 7%, si traduce in un utile operativo rettificato in pareggio nel 2025. Inoltre, andranno messi a bilancio gli investimenti in software e una sterlina più forte, riferisce la Reuters. Patto particolare. Firmato a giugno, l'accordo commerciale fra Gran Bretagna e Washington si basa su quote per le auto britanniche che gli States importano: 25.000 vetture prodotte nel Regno Unito ogni trimestre beneficiano di un dazio del 10%, mentre le unità in più che entrano negli Usa sono soggette a un'imposta del 27,5%. Insomma, chi prima arriva in terra statunitense, meno viene tassato. Più intricato. Stando all'Aston Martin, questo meccanismo complica la pianificazione finanziaria per il 2025 e forse anche per il 2026. Tant'è vero che il Ceo Adrian Hallmark esorta il governo britannico a trovare una soluzione diversa, che garantisca un accesso equo per l'intera industria automobilistica del Regno Unito: il 10% su base continuativa. Dopo lo stop per liquidare le scorte, il costruttore di Gaydon ha ripreso le spedizioni di auto negli Stati Uniti a giugno. Ko in Cina. Resta bassa la domanda nella regione Asia-Pacifico, che rappresenta un quarto dei ricavi: l'Aston Martin parla di vendite in un mercato cinese molto stagnante, con un'economia in rallentamento.
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Cupra Born - L'elettrica si aggiorna con nuovi powertrain e dotazioni
La Cupra aggiorna la gamma della Born con il Model Year 2026, introducendo nuove varianti di powertrain e allestimenti ancora più ricchi. In combinazione con l'allestimento Impulse+ vengono infatti rese disponibili le inedite versioni da 204 CV con batteria da 59 kWh (ricaricabile a 165 kW) e da 231 CV con batteria da 79 kWh (ricaricabile a 175 kW). La Cupra, inoltre, ha creato per l'italia un'offerta dedicata al modello Impulse+ 231 CV 59 kWh, già esistente, proposto in promozione a 35.000 euro. Da 387 a 595 km di autonomia. La Born 204 CV con batteria da 59 kWh dichiara 387-428 km di autonomia nel ciclo wltp, mentre quella da 231 CV con la batteria più grande raggiunge i 497-571 km. Rimane disponibile la 231 CV con batteria più piccola, che nel ciclo di omologazione ha ottenuto valori compresi tra 379 e 427 km. Da notare che la RZ da 326 CV con la medesima batteria da 79 kWh dichiara una autonomia di 530-595 km. Adaptive Cruise Control e Car2X per tutte. Per tutte le Born la dotazione di serie si arricchisce dell'Adaptive Cruise Control e del sistema Car2X. Inoltre, è confermata la presenza dell'infotainment con Full Link wireless, anche se tra gli optional ora figura la singola voce del sistema di navigazione integrato. I prezzi.Cupra Born Model Year 2026 Impulse+ 204 CV 59 kWh: 40.100 euroCupra Born Model Year 2026 Impulse+ 231 CV 59 kWh: 41.250 euroCupra Born Model Year 2026 Impulse+ 231 CV 79 kWh: 45.800 euroCupra Born Model Year 2026 VZ 326 CV 79 kWh: 52.550 euro
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Brabus 1000 - L'ibrida plug-in col V8 "monstre"
La Brabus 1000 è la nuova granturismo della Casa di Bottrop: basata sulla Mercedes-AMG GT 63 S E Performance, deve il suo nome alla potenza raggiunta dopo l'elaborazione meccanica: 1.000 CV tondi tondi. Da 816 a 1.000 CV modificando il V8. I tecnici Brabus sono intervenuti sul V8 biturbo portando la cilindrata da 4.0 a 4.5 litri e lavorando sulla sovralimentazione, mentre la parte elettrica con motore posteriore e cambio a due velocità rimane quella sviluppata dalla AMG. Il risultato è una potenza massima di sistema di 1.000 CV e una coppia massima autolimitata di 1.620 Nm scaricati a terra dalla trazione integrale, rispetto agli 816 CV e 1.420 Nm del modello di serie. La Brabus 1000 tocca i 100 km/h da ferma in 2,6 secondi e i 200 km/h in 9,5 secondi, inoltre raggiunge i 320 km/h autolimitati. Tutte le altre modifiche tecniche. Per assecondare l'anima estrema del progetto, Brabus ha sviluppato un inedito kit aerodinamico in fibra di carbonio, che include anche le appendici fisse e il diffusore. Qui troviamo i terminali di scarico da 76 mm di diametro a quattro uscite del nuovo impianto di scarico sportivo. L'assetto prevede cerchi Brabus Monoblock Z forgiati da 21 e 22 pollici a 10 razze con pneumatici 305/30 anteriori e 335/25 posteriori, e un'altezza da terra ridotta di 20 mm con molle modificate. Interni esclusivi e su misura. Trattandosi di Brabus, le personalizzazioni sono il cuore di ogni esemplare costruito. Per questo la Casa prevede, oltre alla selezione delle tinte esterne, un numero virtualmente infinito di combinazioni per gli interni con pelle, microfibra, fibra di carbonio e cuciture su misura. Nel caso della 1000 sono previste le classiche cuciture a rombi della Brabus e speciali loghi heritage 77 per celebrare le origini del marchio.
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Nissan - Primo rosso trimestrale in quattro anni, ma meglio delle attese
Nel trimestre aprile-giugno 2025, la Nissan ha registrato una perdita operativa di 79,1 miliardi di yen (circa 463 milioni di euro): non una sorpresa, considerando che la Casa è in difficoltà da tempo, ma comunque il primo rosso trimestrale in oltre quattro anni. Alla riduzione dei volumi di vendita, poi, si sono aggiunti i dazi di Trump. In ogni caso, il risultato è migliore delle attese, che parlavano di un deficit di 200 miliardi di yen (1,165 miliardi di euro). Quanto ai ricavi, i giapponesi sono a quota 2.706,9 miliardi di yen (15,7 miliardi di euro), giù del 9,7% rispetto allo stesso periodo del 2024. Stime. Mentre restano solide le riserve di liquidità, a 3.100 miliardi di yen, con linee di credito inutilizzate per 1.800 miliardi (rispettivamente 17,98 miliardi e 10,44 miliardi di euro), il Ceo Ivan Espinosa punta a tornare alla redditività entro il 2026 tagliando costi, rivedendo la strategia di prodotto e rafforzando le partnership, come prevede il piano Re:Nissan. Con la razionalizzazione degli impianti, i risparmi ammontano a 30 miliardi di yen (174 milioni di euro) nel primo trimestre 2025. Ripercussioni. Il disavanzo registrato dalla Nissan ha avuto un impatto negativo stimato in 127 milioni di euro sull'utile netto nel secondo trimestre 2025 del gruppo Renault, che detiene il 35,71% del capitale della Casa di Yokohama.
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ZF - Tagli drastici, proteste dei dipendenti
Come previsto, il top management della ZF ha annunciato un secondo piano di riduzione drastica dei dipendenti: la multinazionale tedesca della componentistica potrebbe tagliare fino al 30% della forza lavoro. Oltre 10.000 i lavoratori scesi in strada per protestare contro le misure, con 6.000 persone che hanno marciato attraverso Friedrichshafen sino alla sede centrale dell'azienda e altri 4.000 radunatisi a Schweinfurt. ZF e altri fornitori in Germania affrontano molteplici ostacoli, tra cui il rialzo del costo dell'energia, il calo della domanda, nonché la concorrenza cinese e il lento passaggio alla mobilità elettrica.
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Collezionismo - Supercar davvero... reali
Non esistono atti ufficiali, non ci sono elenchi o inventari, la documentazione fotografica è scarsa, per non dire inesistente: la collezione di auto di Hassanal Bolkiah, sultano del Brunei, è ancora un segreto ben custodito. Per le auto, innanzitutto: sportive di ogni marca e prezzo, vetture di lusso, esemplari rarissimi, alcuni costruiti su ordinazione diretta del reale, hypercar e prototipi. E poi ci sono numeri: si parla di oltre 7.000 automobili, per un valore complessivo che supera di slancio i cinque miliardi di dollari. Infine, le condizioni in cui sono tenuti i pezzi, da sempre oggetto di discussione tra gli appassionati: depositi e garage esposti agli agenti atmosferici, macchine abbandonate senza manutenzione, ma al tempo stesso guardie armate fino ai denti che sorvegliano il perimetro della proprietà. Quella che vi proponiamo oggi è una fugace sbirciatina nel piccolo stato sull'isola del Borneo: una piccola, limitatissima rassegna di alcuni dei modelli più affascinanti, stravaganti e indubbiamente costosi della collezione d'auto più ricca del mondo.
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Mercedes-Benz - Utili più che dimezzati: pesano i dazi Usa
Si fermano a 2,68 miliardi di euro gli utili Mercedes-Benz nel primo semestre 2025, in picchiata del 55,8% sullo stesso periodo del 2024, mentre il fatturato cala dell'8,6% a 66,4 miliardi. Incidono soprattutto i dazi Usa, per 420 milioni di dollari limitatamente all'arco temporale aprile-giugno. A pesare è anche il calo delle vendite, che nel secondo trimestre 2025 è pari al 9%, addebitato specie ai problemi registrati nel mercato cinese. Stime 2025. Il Ceo Ola Källenius afferma che occorre mantenere la rotta tracciata reagendo alle nuove realtà geopolitiche. La società ritiene che l'impatto delle tariffe doganali sulle vendite di auto del gruppo si aggiri intorno al 4-6%, mentre le immatricolazioni dei veicoli commerciali saranno significativamente inferiori rispetto a quelle del 2024.
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Tesla - Batterie di accumulo, accordo coi sudcoreani di Lges
La Tesla firma un accordo da 4,3 miliardi di dollari con la sudocoreana Lges, che fornirà batterie per sistemi di accumulo energetico: il contratto durerà da agosto 2027 a luglio 2030, con gli accumulatori al litio-ferro-fosfato (Lfp) che verranno prodotti nella fabbrica statunitense in Michigan dell'azienda orientale. In questo modo, come riporta la Reuters, la Casa intende essere meno dipendente dalla Cina, evitando i dazi Usa sui prodotti che arrivano dal Paese del Dragone. Manovre in corso. Già ad aprile lo stesso Cfo del marchio texano, Vaibhav Taneja, aveva evidenziato che le tariffe di Trump anti Pechino avevano ripercussioni pesanti sull'attività energetica dell'azienda di Musk: Lavoreremo anche per garantire una catena di approvvigionamento aggiuntiva da fornitori non cinesi, ma ci vorrà tempo. Nei giorni scorsi, la Tesla ha annunciato un accordo da 16,5 miliardi di dollari per l'acquisto di chip dalla fabbrica di Samsung Electronics in Texas, mentre altre le aziende sudcoreane espandono la loro presenza negli Stati Uniti per soddisfare la domanda locale. La Lges ha dichiarato di valutare la conversione di alcune linee produttive di batterie per Bev negli Stati Uniti destinandole ai sistemi di accumulo energetico.
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Omoda 9 SHS - Un test da 1.168 km con un pieno
Omoda ha concluso un test nel traffico reale per dimostrare l'efficienza della nuova Suv 9 SHS, spingendo la plug-in hybrid oltre i valori di consumo omologati. Superata l'autonomia WLTP. Un esemplare della Omoda 9 SHS ha attraversato nove paesi europei con un pieno di benzina percorrendo in totale 1.168 km (contro i 1.100 omologati), combinando l'energia contenuta nella batteria da 34,4 kWh e i 70 litri di benzina presenti nel serbatoio. Partendo dall'Inghilterra la Suv ha attraversato Francia, Belgio, Olanda, Lussemburgo, Germania, Svizzera, Liechenstein e Austria affrontando condizioni mutevoli di traffico, passando dal traffico urbano alle autostrade. 70 litri e 34,4 kWh. La Omoda 9, che abbiamo già guidato in anteprima, adotta un powertrain a trazione integrale composto da un motore 1.5 turbobenzina e tre propulsori elettrici. La potenza massima di sistema è di 537 CV e 650 Nm di coppia massima. La presenza di una batteria particolarmente capiente consente di percorrere in media 145 km in EV nel ciclo Wltp, valore che può salire fino a 181 km in città.
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Porsche - La Cina, i dazi e l'adozione elettrica affossano i conti
La Porsche archivia un primo semestre negativo, coi profitti che crollano a 1,01 miliardi, il 67% in meno rispetto allo stesso periodo del 2024. In ribasso tutti gli altri indicatori, con consegne giù del 6,1% a 146.391, ricavi a 18,16 miliardi (-6,7%) e margine lordo del 5,5% contro il 15,7% precedente. Il flusso di cassa netto del settore automobilistico è stato di 394 milioni di euro (1,12 miliardi l'anno prima). Le cause. A pesare sono il calo della domanda nel segmento premium e di lusso in Cina, i dazi Usa all'importazione e la transizione elettrica più lenta del previsto: Affrontiamo sfide significative in tutto il mondo", commenta Oliver Blume, Ceo sia del Gruppo Volkswagen, sia della controllata Porsche. "Questa non è una tempesta che passerà. Il mondo sta cambiando radicalmente, e soprattutto in modo diverso da quanto ci si aspettasse solo pochi anni fa. Alcune delle decisioni strategiche prese allora appaiono oggi sotto una luce diversa. Si cambia. Alla luce di queste condizioni, il management di Zuffenhausen parla di ridimensionamento, riallineamento strategico e misure per ricalibrare l'azienda, fra cui tagli di personale. Obiettivo, dice Jochen Breckner, membro del Consiglio di amministrazione per Finanza e IT, rafforzare la nostra redditività e resilienza. La società avvierà le trattative con i rappresentanti dei dipendenti su un secondo pacchetto di provvedimenti. Per preparare Porsche al futuro, discuteremo approcci di ampia portata. A inizio 2025, l'azienda aveva annunciato tagli di 1.900 posti di lavoro nell'area di Stoccarda entro il 2029, in modo socialmente responsabile. Stime. Considerando i futuri dazi Usa del 15%, la Casa continua a prevedere un fatturato compreso tra 37 e 38 miliardi di euro: le stime includono gli effetti relativi al riallineamento strategico, pari a 1,3 miliardi di euro.
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Zenvo Aurora - L'hypercar si prepara per la Monterey Car Week
Dopo la passerella a Goodwood, dove ha fatto sentire per la prima volta il ruggito del suo V12 quadriturbo, la Zenvo Aurora inizia un ciclo di collaudi per finalizzare la messa a punto in vista della produzione in serie limitata. Il feedback di clienti e distributori. La Casa danese ha riportato la Prototype 0 in sede per un controllo completo in vista del prossimo impegno alla Monterey Car Week, dove l'Aurora sarà nuovamente sotto i riflettori. La Zenvo, infatti, ha scelto di incontrare a questi eventi sia i clienti che i rivenditori, per raccogliere feedback e suggerimenti che permetteranno di apportare le ultime modifiche al progetto prima della validazione finale.
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Cupra - Sospeso lo sbarco negli Stati Uniti
Il management della Cupra ha deciso di sospendere uno dei progetti cardine nel processo di espansione globale del brand catalano: l'ingresso negli Stati Uniti. "Alla luce delle sfide in corso all'interno dell'industria automobilistica e dell'evoluzione delle dinamiche di mercato, Cupra ha preso la decisione strategica di posticipare il suo ingresso nel mercato statunitense, originariamente previsto per il 2030", spiega la Seat nel comunicato sui conti semestrali.Solo un rinvio. La Seat ha chiarito che la decisione non è correlata all'uscita dell'ex amministratore delegato Wayne Griffiths, bensì alle attuali prospettive di mercato per la mobilità elettrica. I futuro delle auto a batteria negli Stati Uniti è diventato oltremodo incerto con l'approdo alla Casa Bianca di Donald Trump: il tycoon ha rivisto completamente le politiche promozionali del predecessore Joe Biden, anticipando al prossimo mese di settembre la fine dei crediti d'imposta per l'acquisto di Bev e riducendo le agevolazioni a favore della realizzazione delle reti di ricarica. In sostanza, sulle prospettive di mercato nel medio e nel lungo termine aleggia un'incertezza che rende, al momento, difficile definire un'adeguata strategia di espansione sul mercato americano. "Non ci fermeremo, stiamo solo posticipando il nostro lancio negli Stati Uniti e continueremo a monitorare gli sviluppi del mercato nei prossimi anni per determinare il momento e l'approccio migliori, in linea con la visione a lungo termine del marchio", ha spiegato il responsabile commerciale Sven Schuwirth. "Nel frattempo, Cupra sfrutterà il forte slancio raggiunto nei territori chiave esistenti e presto si espanderà in nuovi mercati ad alto potenziale per ampliare la sua presenza globale". Situazione complessa. Come detto, sulla decisione ha avuto un peso anche il contesto operativo, che ha spinto l'attuale management della Seat, guidato "ad interim" da Markus Haupt, a parlare di un "panorama difficile". Lo dimostrano anche i risultati del primo semestre, penalizzati da "quattro fattori chiave", ossi cambiamenti nel mix di vendita, i dazi europei sull'elettrica Cupra Tavascan, prodotta in Cina, il rincaro dei costi produttivi e l'intensificazione della concorrenza in alcuni mercati chiave. Inoltre, ha influito anche la prevista riduzione temporanea della produzione a Martorell per ammodernare le strutture e i macchinari in vista dell'avvio della produzione della famiglia di piccole elettriche del gruppo Volkswagen nel 2026. Ciononostante, le consegne sono aumentate dell'1,7% a 302.600 unità, soprattutto grazie al contributo della Cupra: l'aumento del 33,4% a 167.600 unità ha annullato il netto calo delle vendite del marchio Seat (-21,4% e 135 mila veicoli). Tuttavia, i ricavi, per i fattori citati dal management, sono scesi del 2% a 7,6 miliardi, mentre il margine operativo si è attestato sullo 0,5%, ben 4,7 punti percentuali in meno rispetto all'anno scorso. La Seat ha sottolineato il miglioramento riscontrato nel secondo trimestre, con un utile operativo salito dai 5 milioni dei primi tre mesi dell'anno a 38 milioni. L'aumento rappresentata per l'azienda il segnle di "uno slancio positivo e di prospettive più promettenti per la seconda metà dell'anno". Per i prossimi mesi, la Seat "prevede che le condizioni del mercato globale rimarranno difficili", ha ha assicurato il suo "fermo impegno" sulle sue priorità strategiche e la fiducia "nella sua capacità di adattarsi a un panorama automobilistico in evoluzione".
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Dacia Bigster - "Into the wild" con il Pack Sleep
Dormire in auto non è più una soluzione d'emergenza, ma un'alternativa reale che può diventare persino una "base" su cui impostare brevi vacanze e gite fuori porta. Lo dimostra il Pack Sleep della Dacia, che abbiamo già provato sulla Duster e che ora è disponibile anche per la Bigster. Una soluzione che punta tutto su semplicità, funzionalità e accessibilità. Si può fare. La nostra esperienza con il Pack Sleep della Bigster inizia in una suggestiva prateria di montagna, con vista panoramica sul Monte Bianco: obiettivo, un weekend "into the wild". Fin da subito, si apprezza la razionalità dello Sleep Pack: il montaggio richiede pochi minuti e può essere gestito da soli con un po' di pazienza, anche se in due diventa decisamente più semplice e meno operoso. Una volta allestito, l'abitacolo si trasforma in un vero spazio per il riposo. Il materassino integrato è comodo, più di quanto ci si potrebbe aspettare: né troppo duro, né eccessivamente morbido. Offre un buon supporto per delle nottate all'aria aperta, anche per chi sfiora il metro e novanta di altezza. E anche in due non sono richiesti troppi sacrifici. Si dorme al buio. Durante la notte, però, è consigliabile lasciare leggermente aperto un finestrino per evitare la formazione di condensa. Niente paura per la luce, però: il Pack include anche delle tendine oscuranti su misura per tutti i vetri del Bigster, che assicurano sia la privacy, sia la protezione dal freddo e dalla luce esterna. A patto che vi ricordiate di chiudere anche il tetto panoramico in vetro, se la sera doveste perdervi nel guardare le stelle. Sta nel bagagliaio. Esattamente come per la Duster e la Jogger, il Pack Sleep della Bigster si va a collocare nel bagagliaio, occupandolo praticamente nella sua interezza quando viene riposto. Da un lato questo lo rende più limitante rispetto a una tenda da tetto, ma dall'altro dimostra la versatilità che si può ottenere quando si prende la via della razionalità, anche in tema di outdoor. E, naturalmente, senza dover necessariamente installare il box da tetto, con tutte le conseguenze aerodinamiche che ne derivano: se si tratta di un weekend fuori porta, da soli o in coppia, sarà più che sufficiente lo spazio lasciato nell'abitacolo per un paio di borse morbide (in generale, è meglio evitare le valigie rigide). Certo, non si può pretendere il livello di comfort di un camper attrezzato, ma rispetto a una tenda (da tetto o da campeggio a terra), il vantaggio è evidente: più sicurezza, più privacy, e una barriera efficace contro freddo, vento e pioggia. In pieno spirito Dacia: essenziale, ma intelligente.
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Lamborghini - Ricavi stabili e record di consegne, ma i cambi penalizzano gli utili
La Lamborghini continua a correre sul piano commerciale e finanziario, ma a un ritmo più lento rispetto alle "corse" più recenti. La Casa di Sant'Agata Bolognese ha chiuso il primo semestre con l'ennesimo record sul fronte delle vendite: tuttavia, ricavi e redditività sono stati penalizzati dal contesto valutario sfavorevole (per esempio, gli ultimi mesi hanno visto un rapido e ampio rafforzamento dell'euro sul dollaro statunitense). I dati del semestre. In particolare, le consegne sono aumentate del 2% al nuovo massimo stoico di 5.681 vetture, di cui 2.708 nell'area Emea (2.498 nel pari periodo dell'anno scorso), 1.732 nelle Americhe (1849) e 1.241 nella regione Apac (1.211). In sostanza, l'Europa e l'Asia-Pacifico hanno annullato il netto calo subito nel continente americano. Il fatturato, però, si è fermato a 1,62 miliardi di euro, un dato in linea con quanto consutivato un anno fa, mentre l'utile operativo si è attestato su 431 milioni di euro, in calo, seppur di poco, rispetto ai 458 milioni del primo semestre del 2024. Di conseguenza, il margine operativo è sceso, in un anno, dal 28,2% al 26,6%, ma si è posizionato ancora una volta al di sopra dei target aziendali di medio termine, posti tra il 22% e il 25%. E ora arriva la Temerario. Detto questo, non va trascurato come la Lamborghini abbia raggiunto tali risultati con sole due vetture in gamma: la Urus e la Revuelto. La Huracán, invece, è ormai uscita di produzione, sostituita dalla Temerario. Anche per questo non deve stupire la soddisfazione dei vertici aziendali, ancor più alla luce di un contesto operativo che si sta rivelando estremamente difficile per l'intero comparto e perfino per i costruttori di fascia altissima. "I risultati di questi primi sei mesi del 2025 sono solidi nonostante l'instabilità economica e politica mondiale e confermano che la scelta di ibridizzare tutta la gamma è giusta", commenta il presidente e amministratore delegato Stephan Winkelmann. "Il successo di Revuelto e Urus Se dimostra che la nostra visione è condivisa dai clienti e ora attendiamo l'arrivo sul mercato di Temerario, a completamento della prima gamma totalmente ibrida del segmento".
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Iniziative - Sirocchi: risposte ai rebus fiscali al Fleet&Business Day
Il chiarimento dell'Agenzia delle Entrate dello scorso 3 luglio ha definito a quali condizioni ricorrono i diversi regimi fiscali, da applicarsi alle auto aziendali concesse in uso promiscuo ai dipendenti, scaturiti dalle modifiche apportate alla materia dalla legge di Bilancio 2025. La circolare ha introdotto una quantità di variabili tale da mettere dubbi al più navigato dei fleet manager. E proprio la difficoltà di orientamento fra le tante norme che disciplinano la materia fiscale per le vetture delle imprese, la frequenza con cui queste disposizioni cambiano e l'effetto attesa che generano nel mercato saranno oggetto della prima sessione dello spazio di approfondimento Reload al Quattroruote Fleet&Business Day del prossimo 24 settembre. Fra i protagonisti di questo momento centrale dell'iniziativa dedicata ai professionisti della mobilità aziendale ci sarà Stefano Sirocchi , dottore commercialista e socio di Sirocchi S.p.A, da anni in prima linea nella consulenza e nella formazione nei settori automotive, fleet management e nella gestione efficiente dei viaggi di lavoro e delle relative spese. Come partecipare. I fleet manager iscritti all'iniziativa potranno assistere agli spazi informativi e avranno accesso ai test drive di auto appena presentate o in arrivo sul mercato, a un'area espositiva di costruttori automotive e fornitori di servizi per le flotte, nonché a intervalli di relax e networking, visite guidate e alla cena conclusiva. La partecipazione al Fleet&Business Day del 24 settembre prossimo è gratuita ma su iscrizione per fleet e mobility manager. Le registrazioni sono aperte, in una sezione dedicata del sito.
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Stellantis - Filosa: "Nuovo piano industriale a inizio 2026"
Antonio Filosa ha partecipato alla sua prima conference call con gli analisti di Borsa da nuovo amministratore delegato di Stellantis. E tra gli argomenti trattati, il più importante è il nuovo piano industriale del gruppo: "Stiamo aggiornando il nostro piano strategico a lungo termine, che avremo il piacere di presentarvi in occasione del Capital Markets Day all'inizio del 2026", ha detto Filosa, spiegando di essere al lavoro sulle "guidance finanziarie" e ribadendo l'importanza delle "azioni difficili ma decisive" già adottate. Tra queste, c'è "la cancellazione di modelli a idrogeno, che non avevano ragionevole prospettiva di redditività, l'eliminazione di iniziative che non rispondevano ai bisogni dei clienti e il via libera a nuovi prodotti", come il ritorno della motorizzazione V8 Hemi.Nuovi modelli (termici) per la crescita. Secondo Filosa, la seconda metà del 2025 potrà contare "su una gamma di nuovi prodotti che stimoleranno la crescita: per il resto dell'anno vogliamo raggiungere un'accelerazione graduale ma consequenziale lanciando nuovi modelli, migliorando l'esecuzione e prendendo decisioni difficili e necessarie come abbiamo iniziato a fare nel primo semestre". Del resto, "il 2025 è stato e sarà un anno difficile, come dimostrano chiaramente i risultati del primo semestre. Allo stesso tempo, stiamo facendo progressi con la nostra gamma di prodotti e cominciamo a vedere i primi segni di un miglioramento incoraggiante", ha proseguito Filosa. "Rimbocchiamoci le maniche, affrontiamo le decisioni difficili e andiamo avanti". Sempre sul fronte del prodotto, l'ad ha ricordato il lancio nei primi sei mesi dell'anno di "quattro nuovi prodotti, tra cui tre modelli del segmento B molto competitivi in Europa: la Citroën C3 Aircross, la Opel Frontera e la Fiat Grande Panda", accolte "molto bene in termini di recensioni e ordini". Per il resto dell'anno, Filosa cita "tre nuovissimi prodotti Stla-Medium in Europa", seguiti, più avanti, da "alcuni modelli iconici con una varietà di propulsori ICE, HEV e MHEV". Un approccio che punta dunque sui motori a combustione, più o meno elettrificati e ibridi, "correggendo le decisioni che hanno escluso questi prodotti dalla nostra gamma per periodi significativi". "Sfide da affrontare con coraggio". Per esempio, il ritorno del motore Hemi V8 "non è stata una decisione difficile, anzi era ovvia". "Agendo con decisione e rapidità, stiamo riattivando molti acquirenti che chiedevano a gran voce il ritorno dell'Hemi. Ciò che è notevole è la velocità con cui il team è riuscito a muoversi: in meno di 10 mesi dal via libera, l'Hemi tornerà sul mercato nel secondo semestre del 2025. La risposta al nostro annuncio è stata immediata, con oltre 10.000 ordini effettuati nelle prime 24 ore", ha sostenuto ancora Filosa, non senza sottolineare un aspetto importante su quanto il suo passato possa aiutarlo a rimettere in carreggiata il gruppo: "Ho trascorso oltre 25 anni lavorando in questa azienda e ho imparato molto su ciò che guida le performance e ciò che le ostacola, nonchè sul valore duraturo dei nostri marchi e sulla necessità di garantire sempre che restino rilevanti. Soprattutto ho imparato l'importanza delle nostre persone e della nostra cultura. Credo nell'importanza di responsabilizzare i nostri team, incoraggiandoli a essere riflessivi, aperti e decisi. Non mi piace dare colpe: mi piacciono la responsabilità e la trasparenza. E mi piace essere chiaro con i nostri team sulle sfide che affrontiamo e sulle opportunità che possiamo cogliere agendo con coraggio, con energia e anche con gioia".I problemi. Uno dei nodi di maggior rilevanza è rappresentato dal mercato nordamericano, l'ex gallina dalle uova d'oro. "Abbiamo ancora molto lavoro da fare in Nord America. In particolare, ci stiamo concentrando sul riportare i prodotti nei segmenti in cui siamo stati assenti, sul miglioramento dell'esecuzione industriale a partire dalla qualità e sul rilancio delle prestazioni del canale flotta", ha spiegato Filosa. In Europa, dobbiamo migliorare l'esperienza del cliente attraverso un'elevata qualità dei prodotti. In secondo luogo, dobbiamo essere più rapidi nel lanciare nuovi prodotti ben accolti come la Fiat Grande Panda. E poi, come in Nord America, dobbiamo aumentare la redditività". In generale, "non siamo lontani dal punto in cui vogliamo essere. Stiamo vedendo progressi iniziali, ma incoraggianti". Infine, non poteva mancare un passaggio sui dazi: "Come abbiamo detto fin dal primo giorno, capiamo e supportiamo la strategia generale dell'amministrazione del presidente Trump per spingere l'occupazione e la produzione degli costruttori e dei fornitori americani, usando anche i dazi come uno strumento", ha detto Filosa. "Stiamo portando avanti un dialogo costruttivo con le istituzioni e gli attori politici americani, così come con quelli messicani e canadesi. Ora siamo in una fase in cui gli Stati Uniti negoziano sui dazi con singoli Paesi o gruppi di Paesi. Nei veicoli prodotti nelle fabbriche fuori dagli Stati Uniti, in Canada e in Messico, c'è un alto contenuto di componenti americani e vorremmo che questo fosse conosciuto in maniera adeguata".
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