In arrivo - Le auto al debutto da novembre 2025 ad aprile 2026

4 Ruote - 1 ora 35 min fa
Che cosa verrà presentato sul mercato italiano? Quali sono le auto inedite in arrivo nelle concessionarie? Quando debutterà il facelift di questo o quel modello? Sono domande che riceviamo molto spesso da voi lettori e che ci hanno spinto a riproporre anche sul nostro sito web uno dei contenuti più apprezzati sul magazine: la prima pagina della sezione Autonotizie, autentica bussola per orientarsi tra i lanci dei prossimi mesi. il punto d'osservazione ideale per farsi un'idea su "cosa esce quando". E per avvicinarsi con cognizione di causa a un momento importante come l'acquisto di un'automobile nuova. NovembreTra le big ai nastri di partenza in questo periodo dell'anno va senza dubbio menzionata la nuova Nissan Micra, che rinasce sulla piattaforma AmpR Small della Renault e che condividerà molte delle soluzioni adottate dalla R5. Da non dimenticare l'avvio delle consegne della Volvo ES90, la nuova ammiraglia elettrica del marchio svedese. Spazio anche alle cinesi, con la Omoda 7 che farà il suo debutto sul nostro mercato. DicembreTra le novità attese al varco, spiccano due italiane di peso, come l'Alfa Romeo Tonale restyling e la Fiat 500 ibrida, ma sono da segnalare anche i lanci dell'Audi Q3 Sportback e della Ferrari 296 Speciale, che alza l'asticella delle prestazioni rispetto alla GTB. Occhio anche alla Mazda CX-5, che arriva alla terza generazione con l'obiettivo di confermarsi un riferimento nella gamma del marchio giapponese. Gennaio 2026Le novità principali del periodo vanno dal lancio commerciale della Ferrari Amalfi a quello della nuova serie della Volkswagen T-Roc. Da non trascurare pure la coppia di giapponesi Suzuki e Vitara - Toyota Aygo X, né il lancio delle varianti termiche della Mercedes CLA, che terranno a battesimo un nuovo 1.5 turbobenzina mild hybrid a 48 volt. Febbraio 2026Da tenere d'occhio il lancio commerciale dell'Audi RS 5 Avant, che succederà all'omologa RS 4 portando al debutto un nuovo powertrain plug-in. Spazio anche alla Range Rover elettrica, modello a batteria che va a occupare il vertice della gamma del marchio britannico, e a un vero e proprio peso massimo del mercato: la Renault Clio, che arriva alla sesta serie. Riflettori puntati, infine, su una grande novità elettrica: la Mercedes GLC, che ricuce lo strappo tra modelli a batteria e termici nella gamma del costruttore di Stoccarda. Marzo 2026Con l'arrivo della primavera sui blocchi di partenza troveremo parecchie novità di peso. Occhi puntati, in particolare, sulla Alpine A390 e su un'altra Suv elettrica dall'importanza strategica, la BMW iX3. E sempre in tema di sport utility, da segnare in agenda il lancio della nuova Porsche Cayenne, anche lei tutta elettrica, e della nuova Toyota Rav4, che al contrario rimarrà fedele agli ibridi. Aprile 2026Tra le novità di questo periodo spicca senza dubbio il lancio commerciale della ID. Polo, che cambia il paradigma delle elettriche Volkswagen rendendole più simili nel design ai modelli termici. Fari puntati anche sulla Renault Twingo, che concretizzerà la promessa di un'elettrica da meno di 20 mila euro. E a proposito di piccole a batteria, nello stesso periodo arriverà anche la Hyundai Ioniq 3.
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Tesla - Model Y Standard, come va la versione "economica" - VIDEO

4 Ruote - 1 ora 44 min fa
Le auto di oggi sono troppo costose e piene di accessori inutili: un'opinione che leggiamo spesso nei commenti. Quasi a voler rispondere a questa osservazione, ma anche per agganciarsi ai nuovi incentivi statali con un modello che rientrasse tra quelli ammessi, la Tesla ha presentato la versione Standard della sua Model Y, che parte da 39.990 euro, 6.000 euro in meno rispetto al precedente modello d'attacco. In base al proprio Isee, la Suv elettrica della Casa americana può essere acquistata a 28.990 (incentivo di 11.000 euro, Isee inferiore a 30 mila euro) oppure a 30.990 euro (incentivo di 9.000 euro, Isee sotto i 40 mila euro). Al momento non sono previsti extra sconti da parte della Tesla. Cosa manca nella Model Y StandardSulla nuova Tesla Model Y Standard spariscono le barre luminose, sia all'anteriore che al posteriore, così come l'illuminazione ambientale esterna. Niente più tetto panoramico, vetri doppi e schermo touch per la fila posteriore; i sedili sono ora in pelle sintetica e tessuto e perdono la ventilazione (ma all'anteriore restano riscaldati, come pure il volante) e persino la console centrale è semplificata e in materiali meno pregiati. Il taglio dei costi coinvolge anche alcuni elementi più funzionali: i cerchi sono più piccoli (da 18) e dotati di una nuova copertura, gli ammortizzatori sono a smorzamento passivo (quelli a controllo di frequenza sono riservati agli allestimenti Premium) e calano le prestazioni, con uno 0-100 coperto in 7,2 secondi. Aumenta l'efficienzaLa buona notizia è che la batteria non è stata toccata e anzi: i nuovi cerchi e il taglio di potenza permettono alla Standard di essere particolarmente efficiente. Anzi, secondo la Tesla, la Model Y "economica" è la più efficiente di sempre, con un consumo di 13,1 kWh/100km nel ciclo Wltp, che porta l'autonomia a 534 km (la Premium RWD, già Long Range, arriva a 622). E in effetti, nel test drive su strade extraurbane attorno alla Gigafactory berlinese, il computer di bordo ha segnato circa 15 kWh/100km: un ottimo valore, considerando le condizioni della prova.  La guida è sempre raffinataPiù in generale, una volta al volante non si percepiscono grosse mancanze, anzi. Se anziché fare il confronto con l'allestimento Premium si valuta l'auto in sé, l'esperienza di guida resta di alto livello sotto tutti i punti di vista, dal confort alle prestazioni. Le dotazioni presenti, peraltro, sono perfettamente allineate (se non già superiori) a ciò che offre oggi il mercato a parità di prezzo. Che questa Model Y Standard possa essere l'arma definitiva per risollevare i dati di vendita del marchio? Per saperne di più, qui sopra c'è il video del nostro test.
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Auto elettriche - Tesla Model Y Standard con bonus auto elettrica 2025: quanto costa, pregi e difetti

4 Ruote - Ott 31,2025
Se siete in possesso di un voucher per gli incentivi auto elettriche e nonostante i disservizi della piattaforma siete determinati ad acquistare un modello capace di rispondere alle esigenze di una famiglia, con tanto spazio a bordo e una buona autonomia, la nuova Tesla Model Y Standard, inserita a listino qualche settimana fa, potrebbe essere uno dei modelli da considerare. La Casa americana non ha previsto promozioni specifiche: il listino parte da 39.990 euro, e in base al proprio indicatore Isee può scendere fino a 28.990 euro. Com'è fattaLa Tesla Model Y Standard è una grande Suv lunga 4,79 metri e con un passo di 2,89 metri. Ottima l'abitabilità e la capacità di carico: sono più di 500 i litri misurati dal Centro Prove, a cui si aggiunge anche il grande frunk anteriore. Rispetto agli altri modelli (che adesso si chiamano Premium), la Model Y Standard perde qualcosa nella dotazione: niente strisce a Led davanti e dietro, cerchi da 18, abitacolo più essenziale con sedili in tessuto e dal disegno meno avvolgente, niente schermo per le sedute posteriori. Come sugli altri modelli, le funzioni dell'auto sono gestite dal grande display centrale dell'infotainment. Motore e autonomiaLa Tesla Model Y Standard accelera da 0 a 100 km/h in 7,2 secondi, fino a raggiungere la velocità massima di 201 km/h. L'autonomia dichiarata è di 534 km, con un consumo di 13,1 kWh/100 km: secondo la Casa si tratta della Model Y più efficiente di sempre, anche se non è quella che va più lontano (la Premium RWD arriva a 622). Al netto di prestazioni leggermente inferiori rispetto alle versioni Premium, l'esperienza di guida non cambia molto: nel complesso, la nuova Model Y segna passi avanti in termini di confort e vanta un'ottima agilità. L'unico comparto dove la Model Y difetta un po' è la frenata, con spazi d'arresto lunghi sui fondi ad aderenza differenziata. Di serie la guida assistita di Livello 2, che la Tesla chiama Autopilot. Pregi e difettiNei nostri test di stabilità la Model Y Premium si è comportata bene: limiti di tenuta elevati e comportamento omogeneoCome tutte le Tesla, anche sulla Model Y bisogna prendere confidenza con l'assenza - quasi totale - di comandi fisici  Quanto costa (con e senza incentivi)La Model Y Standard è l'unico modello della Suv americana ad accedere agli incentivi statali, il cui contributo può essere di 11.000 euro per chi ha un indicatore Isee inferiore ai 30.000 euro, o di 9.000 euro per chi ha un Isee compreso tra 30 e 40 mila euro.Prezzo di listino: 39.900 euroPrezzo con incentivo di 9.000 euro: 30.900 euroPrezzo con incentivo di 11.000 euro: 28.900 euro Quanto costa fare 100 kmLa Tesla Model Y Standard passerà presto per il nostro Centro Prove. Intanto, potete farvi un'idea dei costi di rifornimento della Model Y prendendo a riferimento la Premium, per cui abbiamo registrato un consumo reale di 16,1 kWh/100 km. Sulla base di questo dato, ecco quanto costa ricaricare 100 km di autonomia sulla Tesla Model Y, considerando la media dei prezzi di mercato:Ricarica domestica a 0,23 euro/kWh: 3,70 euroRicarica AC (lenta) a 0,68 euro/kWh: 10,95 euroRicarica CC (rapida) a 0,84 euro/kWh: 13,52 euroRicarica HPC (ultra-rapida) a 0,93 euro/kWh: 14,97 euroNota: con gli abbonamenti offerti dai diversi gestori (che si attivano a fronte di un canone mensile, variabile da operatore a operatore), la tariffa può scendere anche del 30% rispetto a quella senza abbonamento. Le altre Bev con gli incentiviQuesta guida fa parte di uno speciale dedicato ad alcuni modelli di auto elettriche, tra i più convenienti, cercati o accessibili con gli incentivi statali e le promo extra messe a disposizione delle Case automobilistiche. Finora, abbiamo pubblicato anche:BYD Dolphin SurfCitroën ëC3Dacia SpringFiat 500eFiat Grande PandaLeapmotor T03
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Semiconduttori - Crisi dei chip Nexperia, quando finiranno le scorte delle Case auto?

4 Ruote - Ott 31,2025
C'è un interrogativo che allarma il settore automotive europeo: con la crisi dei chip Nexperia, quando scatteranno davvero i primi blocchi della produzione? L'Associazione dei costruttori europei, l'Acea ha fornito una stima, parlando di stop imminente. Ma ora il gruppo Volkswagen è il primo a sbilanciarsi con un'indicazione precisa: le scorte di microprocessori basteranno per una settimana. Tradotto: giovedì 6 novembre le linee potrebbero fermarsi. Tira una brutta aria e infatti il Ceo di Stellantis, Antonio Filosa, ha annunciato la creazione di una war room dedicata al problema, una specie di sala di guerra dove gli uomini del colosso euroamericano sceglieranno la strategia migliore per resistere alla carenza di semiconduttori. Perché mancano i chipLa "crisi Nexperia" è ormai nota a chiunque: nasce da uno scontro di natura geopolitica tra Paesi Bassi e Cina, legato alla sicurezza economica. Nexperia è un fornitore olandese di semiconduttori essenziali per i sensori e le centraline delle auto: fino al 29 settembre 2025, Nexperia era controllata dalla cinese Wingtech Technology. Il governo dei Paesi Bassi, agendo in linea con la strategia Usa (o meglio con le pressioni di Trump) di limitare l'accesso del Dragone a tecnologie sensibili, ha assunto il controllo temporaneo di Nexperia il 30 settembre 2025, rimuovendo il Ceo orientale. La Cina ha reagito imponendo un blocco alle esportazioni di chip Nexperia prodotti e confezionati negli stabilimenti del Celeste Impero: addio al flusso di componenti verso Europa e Stati Uniti e rischio di paralisi della produzione. Ed eccoci alla previsione Acea e ai guai per le Case. Volkswagen e le scorte per una settimanaIl responsabile finanziario del gruppo Volkswagen Arno Antlitz, è stato chiaro: Monitoriamo la situazione giorno per giorno e settimana per settimana. Abbiamo scorte fino al termine della prossima settimana. A quanto si apprende, il 29 ottobre la società ha sospeso la produzione della Golf nel sito di Wolfsburg a causa della carenza di chip. L'alt potrebbe essere esteso a tre modelli che escono da quella fabbrica, ossia Tiguan, Touran e Tayron. L'azienda non ha specificato per quanto tempo la produzione potrebbe essere interrotta. Sostituire Nexperia? Un'impresaTutti i gruppi automobilistici stanno cercando la soluzione più rapida, cioè rifornirsi da qualcuno che non sia Nexperia. Ma occorre trovare l'accordo, dare il via alle commesse, omologare i chip. Una risposta immediata, pertanto, non esiste. Inoltre, il nuovo eventuale fornitore avrebbe un notevole potere contrattuale in questo preciso istante, potendo strappare condizioni economiche super favorevoli. L'auspicio è che le prove di disgelo Usa-Cina, dopo l'incontro Trump-Xi Jinping, siano un primo passo verso una ripresa della spedizione dei microprocessori dal Paese della Grande Muraglia verso l'Europa. Antlitz di Volkswagen è esplicito: Molte delle attuali restrizioni commerciali si basano sulla relazione tra Stati Uniti e Cina. Questa non è una carenza di approvvigionamento fisica, ma basata su decisioni politiche. solo politica. Ed è così che deve anche essere risolta. Spero davvero che le parti si siedano insieme e trovino soluzioni per il mercato europeo e per l'industria mondiale. Per ora, resta una certezza: dopo la crisi dei chip 2020-2023 e la carenza di terre rare, il Vecchio Continente dimostra la propria vulnerabilità strategica. L'emergenza nel resto del mondoE gli altri? Il Ceo della Toyota, Koji Sato, dice che l'azienda non affronta un'immediata carenza di chip, anche se il costruttore giapponese sta monitorando attentamente le conseguenze per la produzione: Penso che ci sia qualche rischio, ma non è che affronteremo carenze domani, ha detto Sato in occasione del Japan Mobility Show. La Nissan afferma di avere abbastanza chip al momento per resistere grosso modo fino alla prima settimana di novembre senza interruzioni. Da parte sua, la Honda ha ridotto la produzione in Nord America a causa della carenza di chip, mentre BMW e Mercedes-Benz sono al lavoro per trovare altri fornitori. In quanto a Ford e General Motors, si stanno preparando a possibili interruzioni nella fabbricazione di veicoli. Infine, secondo fonti governative, alcuni produttori in Brasile potrebbero interrompere le operazioni entro tre settimane.
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Mercedes Corporate & Fleets - Novità per gamma, squadra e servizi

4 Ruote - Ott 31,2025
La costituzione di un ecosistema interno a Mercedes-Benz Italia dedicato alla gestione e agevolazione del percorso degli ordini destinati alle flotte aziendali, anche quando mediati dalle società di noleggio a lungo termine, sta confermando la propria validità. Ne sono convinti i responsabili del settore, a partire da Marco Terrusi, direttore vendite della filiale nazionale della Casa tedesca, che nel corso della presentazione della nuova Classe CLA ai fleet manager ha dato voce anche ai dirigenti dei principali marchi della locazione, tutti complessivamente soddisfatti dei risultati dell'organizzazione introdotta all'inizio del 2024. La struttura evolverà ancora, ma intanto l'organigramma delle attività Corporate & Fleet Sales va incontro a un importante avvicendamento: dal primo dicembre prossimo, Christian Catini, capo della struttura, passa alla responsabilità della rete retail e lascerà il posto a Giuseppe Vario, che negli ultimi cinque anni ha guidato il settore usato. In attesa del passaggio di testimone effettivo, Catini ha condiviso alcune riflessioni sulle prospettive del marchio e del settore, anche in considerazione dei nuovi equilibri che i contenuti della CLA, specie nella versione elettrica, introducono in un mercato, quello delle flotte, finora decisamente orientato verso altre tipologie. L'obiettivo, sostiene, è sicuramente ampliare la platea di utenti dell'elettrico, ma intendiamo farlo nel modo giusto, con una vettura che sappia incontrare i requisiti di un vasto numero di car list in tema di consumi, autonomia, prezzo. E anche se la clientela aziendale privilegia le Suv, un'auto con un design così sportiveggiante nella fascia poco sotto i 40 mila euro Iva esclusa (per la CLA 200 Business Extra con batteria da 58 kWh) vedrà sicuramente i dirigenti come primi destinatari, ma ha il potenziale di allargare il perimetro ai quadri. Catini confida che un'offerta elettrica così promettente possa aumentare la quota di mercato della Stella, che, fra l'altro, ha finora fatto valere il suo primato nelle motorizzazioni ibride diesel plug-in: in un mercato molto volatile bisogna poter offrire un po' tutto, che è quello che stiamo facendo concretamente, dalle motorizzazioni più tradizionali - anche se tutte elettrificate come il mild hybrid o il plug-in hybrid - all'elettrico. La scelta è quindi nelle mani del cliente, e anche se è complicato fare previsioni, soprattutto in questo momento, pensiamo di avere i prodotti giusti per crescere nell'elettrico. Fra i probabili sviluppi dell'attività dell'unità long term rental & key account, Catini vede il servizio di consegna diretta delle vetture di noleggio a lungo termine presso i concessionari Mercedes, per rendere più completa l'esperienza di contatto dei driver con i valori del nostro marchio.
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Storia del motorsport - Il Nürburgring compie 100 anni

4 Ruote - Ott 31,2025
Nel 2025 ricorrono i 100 anni del Nürburgring: pochi circuiti al mondo possono vantare una storia così lunga e di certo nessuno ha le caratteristiche della pista tedesca, nota per essere una delle più tecniche e difficili del mondo. Non è un caso che sia soprannominata Green Hell, inferno verde. Il 30 ottobre di un secolo fa venne annunciato il nome ufficiale della pista: Nürburg-Ring, scelto in un concorso che vide vincitore l'allora presidente del Distretto della Prussia, Francis Kruse. Dal nome all'inaugurazioneLa delibera per la costruzione era stata votata ad Adenau il 18 maggio 1925, dopo che nel mese di gennaio era stato creato l'Adenau Automobile Club ed erano stati avviati i contatti per attirare il mondo del motorsport in quella regione. Il circuito fu inaugurato nel 1927 in una configurazione molto simile a quella odierna, lunga 22 km. La pista più moderna che lo affianca, nota anche come GP-Strecke, fu realizzata invece nel 1984: la sua costruzione comportò la demolizione di una parte del tracciato originale. Nel 1976 arriva lo stop alla Formula 1Dopo la prima corsa di moto tenutasi il 18 giugno del 1927, il circuito del Nürburgring è diventato tappa fissa delle più importanti competizioni automobilistiche del tempo, conquistandosi l'appellativo di Green Hell per la sua difficoltà e pericolosità. Con l'incidente di Niki Lauda del 1976 si è chiusa l'era della Formula 1, ma prototipi e vetture turismo hanno continuato - e continuano ancora oggi - a utilizzare la pista in alcuni degli eventi motoristici più importanti del mondo, come la 24 Ore del Nürburgring. Punto di riferimento per i costruttoriL'Anello Nord della pista tedesca è diventato noto in tutto il mondo anche per altri motivi: da un lato, la possibilità di girare in pista con auto stradali, spinta anche dall'arrivo del Ring nei più famosi videogame e simulatori di guida; dall'altra, l'impegno sempre maggiore delle Case che utilizzano la pista come terreno di prova per mettere a punto i modelli di serie, grazie alle caratteristiche uniche di questo tracciato. I collaudi si sono trasformati in sfide, record cronometrati, tempi ufficiali e classifiche che oggi possono persino determinare il successo commerciale di un modello sportivo.
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Mazda - Mazda3 e CX-30: come vanno e quanto si spende col 2.5 aspirato - VIDEO

4 Ruote - Ott 31,2025
La Mazda continua a seguire una strada tutta sua. Mentre molti costruttori puntano su motori turbo di piccola cilindrata, la casa di Hiroshima gioca la carta del 2.5 litri aspirato mild hybrid da 140 cavalli, proposto da qualche tempo anche su Mazda3 e CX-30. Una scelta controcorrente, ma che nasconde logiche tecniche precise. Il nuovo quattro cilindri Skyactiv-G sostituisce i precedenti 2.0 da 122 e 150 cavalli, affiancando lo Skyactiv-X da 186 CV. I numeri parlano chiaro: il 2.5 offre più coppia ai bassi regimi - 238 Nm totali, di cui 200 già disponibili a 1.500 giri - e una risposta più pronta nell'uso quotidiano. Nei test del Centro Prove di Quattroruote, la Mazda3 guadagna circa un secondo nello 0-100 rispetto alla versione da 186 cavalli, mentre la CX-30 mostra differenze minime in accelerazione e peggiora leggermente nelle riprese. I consumi dello Skyactiv-GAnche sul fronte dei consumi il quadro è sfumato. Nella CX-30 il 2.5 migliora in città, ma consuma di più in autostrada; la Mazda3 mostra scostamenti minimi, con una media di circa 15,6 km/l. Tradotto in costi, significa poco più di 1.700 euro di carburante l'anno per chi percorre 15.000 km, valori in linea con quelli del 2.0 Skyactiv-X. Mazda giustifica la scelta di un motore più grande anche in chiave ambientale. A parità di potenza, un propulsore di maggiore cilindrata lavora con carichi specifici più bassi, quindi con temperature inferiori nei casi limite e una combustione più pulita. Ne derivano minori emissioni di ossidi di azoto e particolato. Prezzi, manutenzione e valore residuoSul piano economico, la manutenzione resta accessibile: circa 1.400 euro in quattro anni o 60.000 km, con costi simili per entrambi i modelli. Il valore residuo dopo tre anni o 45.000 km si attesta intorno al 57%, con la CX-30 leggermente avvantaggiata per la maggiore domanda di suv sul mercato odierno. Considerati i prezzi - da 31.050 euro per la CX-30 Homura e da 31.750 per la Mazda3 Nagisa - la filosofia Mazda continua a distinguersi per coerenza e concretezza.Volete saperne di più? Guardate il video qui sopra.
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Rete Anas - Traffico, 1 e 2 novembre da bollino rosso

4 Ruote - Ott 31,2025
L'1 e 2 novembre, weekend di Ognissanti ma anche del dolcetto o scherzetto di Halloween, saranno circa 25,7 milioni gli automobilisti che si metteranno in viaggio sulla rete Anas, con i primi in partenza già oggi pomeriggio: parliamo di 32 mila chilometri di strade e autostrade gestite dalla società del Gruppo FS. Il divieto di transito dei veicoli pesanti è in vigore sabato e domenica dalle 9 alle 22. Il traffico venerdì 31 ottobre e sabato 1 novembre in direzione sudVerso le località di provincia, in particolare lungo le dorsali adriatica, tirrenica e jonica e in uscita dai centri urbani. L'intensificazione della circolazione potrà riguardare queste tratte:A2 Autostrada del Mediterraneo che attraversa Campania, Basilicata e CalabriaStatali 106 Jonica e 18 Tirrena Inferiore in CalabriaAutostrade A19 Palermo-Catania e A29 Palermo-Mazara del Vallo in SiciliaStatale 131 Carlo Felice in SardegnaStatale 148 Pontina nel Lazio, arteria particolarmente trafficata che insieme alla SS7 Appia assicura i collegamenti tra Roma e le località turistiche del basso LazioItinerario E45 (SS675 e SS3 bis) che riguarda Umbria, Toscana, Emilia-Romagna e collega il Nord Est col Centro ItaliaDirettrici SS1 Aurelia (Lazio, Toscana e Liguria), SS16 Adriatica (Puglia, Molise, Abruzzo, Emilia-Romagna e Veneto) Traffico intenso al nord: dove   Raccordi Autostradali RA13 e RA14 in Friuli-Venezia Giulia verso i valichi di confineSS36 del Lago di Como e dello Spluga in LombardiaSS45 di Val Trebbia in LiguriaSS26 della Valle D'AostaSS309 Romea tra Emilia-Romagna e VenetoSS 51 di Alemagna in Veneto Traffico in tempo reale: qui le infoSu smartphone e tablet grazie all'applicazione VAI di Anas, disponibile gratuitamente sull'App store e sul Google Play store.Per telefono tramite il servizio clienti Pronto Anas al numero verde 800 841148
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Car of the Year - Le finaliste dell'Auto dell'anno 2026

4 Ruote - Ott 31,2025
Sono state annunciate le sette automobili finaliste per l'edizione 2026 del premio Car of the Year, selezionate tra trentacinque candidate. Lo scorso anno a vincere è stata la Renault 5, assieme alla sua gemella sportiva Alpine A290. La selezione è stata affidata alla giuria di 59 giornalisti, di cui fa parte il nostro Direttore Editoriale Automotive, Gian Luca Pellegrini. I vincitori verranno annunciati il 9 gennaio 2026 durante il Motor Show di Bruxelles.  Le finaliste Car of the Year 2026 Citroën C5 AircrossLa nuova Suv della Casa francese ha un abitacolo accogliente e spazioso, con lo schermo dell'infotainment da 13 disposto in verticale. Il bagagliaio mette a disposizione 479 litri, misurati dal Centro prove. La C5 Aircross è disponibile con motorizzazioni mild hybrid da 145 CV, plug-in da 194 e full electric da 214 CV, con batterie da 73 kWh per 520 km di autonomia dichiarata. Il listino parte da 33.900 euro. Dacia BigsterRispetto alla sorella Duster, la Suv più grande della Dacia guadagna 23 cm di lunghezza, a tutto vantaggio di chi siede dietro e dei bagagli, per i quali sono disponibili 378 litri, misurati dal Centro prove. All'interno la Dacia Bigster tiene fede ai capisaldi del marchio: finiture spartane, abbinate a una buona attenzione per assemblaggi e robustezza. Questa Suv è disponibile con motori mild hybrid a benzina (anche 4x4) e Gpl, e full hybrid da 158 CV. Prezzi da 24.800 euro. Fiat Grande PandaPresente anche lo scorso anno, partecipa all'edizione 2026 con la nuova motorizzazione a benzina da 101 CV, nelle concessionarie tra poche settimane. La segmento B della Casa torinese è disponibile in versione mild hybrid da 110 CV ed elettrica da 83 kW (113 CV), abbinata a una batteria da 43,8 kWh, che assicura un'autonomia - rilevata dal Centro prove - di 292 km, 392 in città. Il listino parte da 16.900 euro; la full electric (da 23.900 euro) accede agli incentivi statali. Kia EV4Questa berlina elettrica è lunga 4,43 m e si presenta con uno stile molto personale, con qualche richiamo al mondo delle crossover. Ben fatto e spazioso l'abitacolo, anche per chi siede dietro; il bagagliaio mette a disposizione 435 litri, ma manca il frunk anteriore. Al motore da 150 kW (204 CV) può essere abbinata una batteria da 58,3 o 81,4 kWh, con percorrenze dichiarate rispettivamente di 440 e 625 km. Prezzi da 37.950 euro. Mercedes-Benz CLALa terza serie della coupé a quattro porte di Stoccarda porta al debutto una nuova piattaforma elettrica a 800V, con powertrain da 272 e 354 CV, con una batteria da 85 kWh che, secondo la Casa, assicura un'autonomia fino a 792 km. Nei prossimi mesi la gamma si amplierà con la versione Shooting Brake e con un 1.5 mild hybrid a 48V, abbinato a un cambio doppia frizione a otto marce. Il listino parte da 56.665 euro. Renault 4 E-Tech ElectricLa nuova B-Suv della Casa francese riunisce i rimandi alla tradizione con la modernità di un'elettrica compatta. Adeguato lo spazio a bordo e versatile il bagagliaio, come sulla prima R4, con 319 litri di capienza e lo schienale del passeggero ripiegabile in avanti. Due le motorizzazioni, da 120 CV e batteria da 40 kWh, oppure da 150 CV e batteria da 52 kWh: quest'ultima, secondo le rilevazioni del Centro prove, percorre 372 km con un pieno di corrente, che diventano 515 in città. Prezzi da 29.900 euro, con la possibilità di accedere agli incentivi statali. Skoda ElroqLa Suv media della Casa boema è lunga 4,48 m, e con il suo passo di 2,77 metri assicura un abitacolo spazioso per tutti i passeggeri. Buono il mix di comandi fisici e digitali sulla plancia, realizzata con cura. Il bagagliaio ha una capacità di 399 litri, misurati dal Centro prove, con tante soluzioni pratiche. Le motorizzazioni hanno potenze da 170 a 340 CV per la sportiva RS a trazione integrale, con prezzi che partono da 34.500 euro. I prossimi appuntamentiPer stabilire la vincitrice, nel mese di dicembre i giurati avranno modo di provare più a fondo le sette automobili che sono entrate nella fase finale del premio, in una serie di test che si svolgeranno al ParcMotor Castellolí, a Barcellona. 
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Tokyo Mobility Show - Tutte le novità (e le curiosità) del Salone - VIDEO

4 Ruote - Ott 31,2025
Prima che dell'auto, quello di Tokyo è un salone della mobilità. Perché se a gennaio si dà spazio alla passione, con un Tokyo Motor Show pieno zeppo di auto truccate e motori pompati, a fine ottobre il Japan Mobility Show mette in mostra soluzioni pensate per gli spostamenti di tutti. Basta guardare uno stand come quello della Suzuki per capirlo: a fianco della kei car elettrica Vision e-Sky sono presenti moto, scooter a idrogeno, vetture a biogas e diversi mezzi per facilitare gli spostamenti di chi ha problemi di mobilità.Come il "cavallo" a quattro ruote Moqba 2, che si cavalca per spostarsi in strada o per salire le scale. Soluzioni che hanno diverse forme a seconda del costruttore: la Lexus, per esempio, ha creato una sorta di pod dalle linee squadrate che consente a chi è in carrozzina di salire a bordo tramite una rampa per poi immergersi in un ambiente extralusso, senza volante né comandi: nella concept Lexus LS Micro Concept, infatti, la guida è 100% autonoma. Ce n'è per tuttiE poi ci sono tante altre visioni sulla mobilità del futuro, da modelli più concreti, come la Mazda Vision X-Compact, che con tutta probabilità anticipa le forme della futura piccola del marchio, forse addirittura una Mazda 1. O la Subaru Performance-B STI, che augura lunga vita a un'icona giapponese come il quattro cilindri boxer turbo delle Pleiadi. Ma c'è (tanto) spazio anche per l'innovazione, tra veicoli a idrogeno, calandre a Led per comunicare con i passanti e motori che non si sono mai visti. Come il Wankel a doppio rotore turbo ibrido della Mazda Vision X-Coupe, che con 511 cavalli grazie ai biocarburanti promette autonomie nell'ordine degli 800 chilometri. Ma queste sono solo alcune delle novità che abbiamo visto e toccato con mano al Tokyo Mobility Show: per vederle e per scoprirne altre, non vi resta che guardare il video qui sopra.
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Stellantis - Ram farà una Suv: la conferma di Filosa

4 Ruote - Ott 31,2025
Il gruppo Stellantis vuole una Suv nei listini del marchio Ram. La decisione segna una prima volta per il brand americano, che da sempre identifica il mondo dei pick-up negli Stati Uniti. A confermare la scelta è stato il ceo Antonio Filosa agli analisti finanziari: la Suv arriverà nel 2028, insieme a un pick-up di taglia media. La Suv col range extenderLe sinergie interne al gruppo permetteranno di sviluppare la Suv in tempi brevi, che monterà powertrain endotermici e ibridi con range wxtender: una scelta assolutamente in linea con la tecnologia attualmente sviluppata e utilizzata da Stellantis. La Dodge sta inoltre lavorando alla nuova generazione della Suv Durango, che potrebbe avere molti punti in comune con il modello firmato Ram, che sarà caratterizzato da stilemi e soluzioni tecniche più vicine allo spirito del marchio. Via l'elettrico, bentornato HemiIl marchio Ram sta rapidamente cambiando pelle con l'arrivo della nuova dirigenza: la cancellazione del progetto del 1500 BEVe l'affrettato ritorno dei motori V8 Hemi che hanno subito risollevato le vendite sono due delle scelte più importanti operate nei mesi scorsi. L'arrivo di una Suv è sicuramente un altro elemento fondamentale per riconquistare il mercato statunitense.
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Piccole elettriche - Ami Dark Side, il "lato oscuro" in serie limitata

4 Ruote - Ott 31,2025
Citroën presenta l'Ami Dark Side, una serie limitata della elettrica due posti già ordinabile a partire da 8.890 euro. Le consegne inizieranno a gennaio: per il momento, la Casa non ha indicato il numero di esemplari disponibili in Italia. Nuovi coloriForte del restyling lanciato alla fine del 2024, l'Ami si trasforma con l'allestimento Dark Side grazie a una personalizzazione mirata. Il colore esterno Black Night opaco è inedito ed è abbinato alle grafiche bianche. Il bicolore torna poi nei copricerchi a scacchi, inoltre è di serie l'alettone posteriore. Gli interni prevedono di serie gli accessori dell'Icy Pack con cuciture e reti portaoggetti in tinta grigia, che contrastano con il nero dominante. L'infotainment si basa sempre sullo smartphone: tramite l'app My Ami Play, accessibile dal volante tramite il pulsante Citroën Switch, si possono controllare radio, navigazione e app telefoniche. Con l'app My Citroën, invece, il software My Connect Box fornisce aggiornamenti sullo stato del veicolo (carica, autonomia, chilometraggio). 
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Ricarica - Cinque proposte per aumentare le colonnine: "Rischiamo la Serie B"

4 Ruote - Ott 30,2025
Motus-E mette sul tavolo cinque idee per aumentare il numero di punti di ricarica pubblici iin Italia: cinque proposte per una rete di stazioni più capillare ed efficiente, e per abbassare il costo del rifornimento. L'obiettivo è che il Belpaese colmi il divario col resto d'Europa sulla diffusione della mobilità elettrica. tutto scritto nel paper Ricaricare l'Italia: manifesto per un'infrastruttura strategica per il Paese, presentato oggi a Roma. Ma prima di analizzare la cinquina di suggerimenti è utile la foto della situazione attuale.  Quante sono le colonnine in Italia- In Italia sono 70 mila puntidi ricarica a uso pubblico, distribuiti su circa 35 mila colonnine.- Dal 2019, la filiera ha investito nella Penisola 1,8 miliardidi euro.- Nei primi nove mesi del 2025, la quota mercatodelle auto elettriche sul totale del venduto è del 5,2%contro il 18,1%medio europeo e il 16,1% medio Ue. Siamo molto indietro rispetto ai big: Regno Unito (22,1%), Francia (18,2%),Germania (18,1%), Spagna (8,4%).E ancora:Portogallo (21,4%),Ungheria (8,4%),Lettonia (7,1%),Estonia (7%),Lituania (6,9%),Repubblica Ceca (5,6%),Grecia (5,5%).Quante sono le elettriche e le ibride plug-in- In Italia circolano 330 mila auto elettrichee altrettante ibride plug-in: 660 mila ricaricabili.- Il target dell'Italia contenuto nel Piano nazionale integrato energia-clima (Pniec) del 2024 prevede, entro il 2030:4,3 milioni di Bev2,3 milioni di Phevper un totale di 6,6 milioni di ricaricabili.  Rischiamo la retrocessioneDi qui l'esigenza, spiega Motus-E, di una rete di colonnine più densa e competitiva da costruire oggi. Il settore della ricarica attrae investimenti e crea occupazione, dice il presidente di Motus-E Fabio Pressi. Ma fronteggia enormi criticità: frammentazione delle competenze normative tra le istituzioni, iter autorizzativi farraginosi e diversi in ogni Comune, difficoltà per la copertura della rete autostradale, tariffe regolate che rendono impossibile abbassare i costi di ricarica a beneficio degli automobilisti. Occorre pertanto scongiurare che l'Italia diventi un Paese di Serie B per il mercato automobilistico, con ripercussioni industriali e sociali potenzialmente drammatiche, chiosa Pressi.   Il Manifesto della Ricarica: cosa serveRiduzione dei costi di approvvigionamento energetico in capo agli operatori della ricarica, allineandoli agli altri grandi Paesi europei. Così che i prezzi finali al pubblico siano più competitivi. Interventi regolatori per semplificare le fasi di connessione delle infrastrutture. Si darebbe applicazione alle normative europee in tema di decarbonizzazione dei trasporti e alla direttiva sulle energie rinnovabili (RED III). Copertura totale delle reti autostradali, per la mobilità delle persone e il trasporto merci lungo tutto il territorio nazionale. Concessioni di suolo allungate a 20 anni, per garantire stabilità degli investimenti. Pianificazione infrastrutturale centralizzata attraverso strumenti di monitoraggio su cui far convergere gli scenari dei soggetti coinvolti. 
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Bonus elettriche - Caos incentivi auto, la piattaforma è ferma: i voucher sono ancora validi?

4 Ruote - Ott 30,2025
Gli incentivi per le auto elettriche sono al palo. Sono trascorsi otto giorni dal click day e tutti i 55.680 voucher prenotati tra il 22 e il 23 ottobre scorsi sono congelati, non si possono ancora spendere nelle concessionarie. Dopo giorni di malfunzionamenti, infatti, da ieri il sistema è stato ufficialmente bloccato, come rivelano a Quattroruote alcune fonti. Un bug sulla piattaforma informaticaMa che cos'è successo? Perché i voucher non si possono ancora spendere? E c'è il rischio che tutta l'operazione, compreso il famigerato click day, debba ricominciare da capo? Per ora non si sa nulla. Sogei, la società di informatica del ministero dell'economia incaricata di realizzare e gestire la piattaforma informatica, a cui abbiamo chiesto lumi, non ci ha risposto. Bocche cucite anche al ministero dell'Ambiente. Qualcuno tra i dealer, parla di bug della piattaforma informatica, altre fonti precisano che in realtà la piattaforma non è coerente con la normativa di riferimento, e, quindi, non permette ai dealer di portare a termine correttamente le procedure di validazione in concessionaria dei voucher erogati nei giorni scorsi. I voucher erogati sono (per ora) confermatiI voucher, minimizzano le stesse fonti, non sarebbero però in discussione. Insomma, nessun rischio di click day bis, per ora, ma solo un blocco temporaneo in attesa di risolvere alcuni problemi tecnici. Pare, ma il dubitativo è d'obbligo visto che non c'è alcuna conferma ufficiale, che la piattaforma sarà riaperta domani, 31 ottobre.Il giallo del "pre-voucher"Anche su questo punto le fonti non concordano, ma pare che sia stato introdotto un ulteriore passaggio tra la generazione del voucher da parte della piattaforma e la sua validazione in concessionaria: una sorta di conferma formale via mail della spendibilità del buono in seguito una verifica a cura del ministero dell'Ambiente, da svolgere entro le successive 48 ore, sul possesso di tutti i requisiti per accedere all'iniziativa. Conferma che, sempre secondo le fonti interpellate da Quattroruote, nessuno dei 55.680 fortunati avrebbe finora ricevuto. mancata la fase di beta testingInsomma, sugli incentivi auto elettriche sta regnando il caos. Tale da indurre un addetto ai lavori a parlare di piattaforma realizzata sulla base di criteri astratti, senza un confronto operativo con le Case e le concessionarie, cosa che probabilmente avrebbe permesso di gestire fin dalla fase di programmazione le possibili criticità operative e, soprattutto, di assenza di una fase di beta testing sul campo.Il rottame va portato in concessionariaNon solo. I concessionari avvertono di un'altra possibile criticità che si verificherà nelle prossime settimane. Al contrario degli incentivi precedenti, in cui l'auto da rottamare poteva essere consegnata direttamente a un demolitore autorizzato con possibilità di utilizzare poi in autosalone il solo certificato di demolizione, stavolta la consegna del veicolo dovrà avvenire obbligatoriamente in concessionaria. La norma non è chiarissima, ma le Faq pubblicate su www.bonusveicolielettrici.mase.gov.it non lasciano spazio a dubbi: L'acquirente può provvedere direttamente alla rottamazione del veicolo con motore termico? No. Il DM 8 agosto 2025, n. 236, non consente che sia l'acquirente a provvedere direttamente alla rottamazione del veicolo termico.  Domande e risposteNel frattempo, ecco le risposte ad alcune delle domande che un po' tutti si stanno ponendo in queste ore di caos. Con l'avvertenza che di ufficiale, in questo momento, non c'è nulla. Un silenzio, quello del ministero dell'Ambiente, assordante e del tutto inaccettabile.I 55.680 voucher erogati dalla piattaforma informatica tra il 22 e il 23 ottobre scorso restano validi?Al momento non è in discussione la validità dei voucher erogati. possibile che alcuni voucher erogati possano essere annullati d'ufficio nei prossimi giorni?Sì, la piattaforma non era in grado di svolgere automaticamente tutte le verifiche sui requisiti per accedere all'iniziativa, in particolare sulla residenza (o sede, nel caso delle imprese) in uno dei nei circa 2.300 comuni ammessi all'iniziativa, autocertificata e, dunque, da verificare successivamente. perciò possibile che alcuni voucher erogati non possano essere spesi per mancanza dei requisiti di legge. Qualche concessionaria, peraltro, segnala anche l'assegnazione di più voucher a più componenti dello stesso nucleo familiare, indicativa di una possibile criticità anche sulla verifica, in teoria automatica, all'Anagrafe nazionale della popolazione residente.Quando potranno essere utilizzati i voucher erogati?Il ministero dell'Ambiente non ha diffuso alcuna comunicazione ufficiale, né sul blocco della piattaforma né sul suo sblocco. Secondo alcune fonti interpellate da Quattroruote, la piattaforma dovrebbe tornare operativa il 31 ottobre. vero che i voucher generati dalla piattaforma non sono immediatamente spendibili ma devono essere confermati via mail successivamente?Di questo ulteriore passaggio non parla né la norma di riferimento né il tutorial realizzato dal ministero dell'Ambiente e tuttora disponibile su YouTube. E nemmeno le fonti interpellate da Quattroruote concordano sulla sua introduzione. Al momento il tutorial ribadisce che con questo voucher (quello generato direttamente dalla piattaforma, ndr) il cittadino si potrà presentare al concessionario per acquistare il veicolo elettrico.C'è il rischio che a causa del blocco della piattaforma non si riesca a validare il voucher entro la sua scadenza?Al momento non c'è questo rischio. Il voucher è valido per 30 giorni a partire dal giorno in cui è stato generato e può essere abbinato a un contratto d'acquisto, nel rispetto dei requisiti di legge -  in un qualsiasi momento fino all'ultimo giorno utile. Peraltro, nel caso improbabile in cui le criticità tecniche dovessero perdurare ci si aspetta una proroga d'ufficio della validità dei voucher erogati ma non spendibili.
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L'intervista - Geely: "Puntiamo sull'affidabilità, presto un'elettrica compatta"

4 Ruote - Ott 30,2025
Dici Geely e pensi a un gigante dell'automotive, ma se stringi lo sguardo sull'Italia vedi una startup. Nel senso che il costruttore cinese - già presente con i vari brand controllati, a partire da Volvo - ha da poco lanciato sul mercato anche il suo marchio principale e i relativi primi modelli: una Suv elettrica, la EX5, e una (super) ibrida plug-in, la Starray EM-i. Operativa da pochi mesi, la filiale italiana si affida al distributore saudita Jameel Motors ed è guidata da Marco Santucci, manager di collaudata esperienza nel settore tra Ford, Toyota e Jaguar Land Rover. Che ha esordito con una mossa senza precedenti: offrire la garanzia a vita (batteria esclusa) sulle Geely vendute in Italia.  Non tutte, però. Solo le prime ... Mille. un premio ai pionieri. Quando si è trattato di capire come differenziarci rispetto ai nostri competitor, abbiamo voluto lanciare un segnale forte nella direzione dell'affidabilità. Questo perché crediamo molto nella qualità delle nostre auto e nella validità della nostra rete. Di pari passo, vogliamo togliere ogni tipo di preoccupazione e dare un riconoscimento a chi per primo ci dà fiducia. Da qui la scelta delle mille auto garantite a vita. Il tema dell'assistenza è centrale. Da sempre catalizza i dubbi dei clienti di fronte al nuovo che arriva. A che punto è Geely nella gestione del service e dei ricambi?Siamo solo all'inizio e dunque, al momento, non siamo in grado di dare tempistiche precise sui tempi di riparazione, né possiamo contare su una diffusione capillare delle concessionarie. Perciò abbiamo deciso di gestire la situazione offrendo un servizio d'assistenza di livello premium, preoccupandoci anzitutto di assicurare la mobilità al cliente. Qualora la vettura dovesse avere un problema, interveniamo con dei servizi: fornendo un'auto sostitutiva, o a noleggio. E, per chi è più distante dalle nostre concessionarie, il pick-up and delivery: ritiriamo l'auto da assistere, consegnando a domicilio quella sostitutiva. Per il resto, ci stiamo attrezzando. Con un magazzino in Italia, a Novara, e presto uno centrale per l'Europa.  L'obiettivo è allestire 100 punti vendita e assistenza in 18 mesi, giusto?Si tratta perlopiù di una stima. Molto dipenderà dalla gamma che andremo a sviluppare. Quel volume di rete risponde all'ambizione di diventare leader, ma la crescita e la velocità con cui ci espanderemo dipenderà molto da quali macchine arriveranno. Come altre Case cinesi, siete partiti con modelli medi o medio-grandi, la Geely EX5 e la Starray EM-i. E con le tecnologie in cui siete più forti, cioè l'elettrico e il super-ibrido: dobbiamo aspettarci dell'altro? E in quanto tempo?La scelta dei modelli iniziali dipende da diversi fattori. Da cosa c'è di pronto da omologare per l'Europa, ma anche dal potenziale di mercato: una C-Suv (come la EX5, ndr) è un prodotto centrato e offre adeguati margini di guadagno per entrare in un mercato nuovo e farsi conoscere. Poi bisognerà vedere le prossime evoluzioni, anche normative, per capire quali opportunità cogliere. Fortunatamente possiamo selezionare da una vasta gamma di modelli quelli adatti a sviluppare la nostra offerta in Europa. L'anno prossimo dovremmo aggiungere un modello più compatto, di segmento B, elettrico.  Puntate anche ai clienti dei marchi premium?Sì, c'è l'idea di attrarre anche chi comprava vetture di marchi blasonati che ora sono salite eccessivamente di prezzo. Offrendogli magari un'auto più spaziosa, più tecnologica e ricca di dotazioni a un prezzo anche leggermente inferiore a quello che pagavano prima. L'unico compromesso, per questo cliente, sta nell'affidarsi a un marchio che ancora non conosce. La presenza di Geely in Italia sarà sempre affidata a un distributore? Oppure c'è l'intenzione di fare un passo in più, nel futuro?Parliamo di aspetti in continuo movimento nel settore. Non c'è una formula magica: basta vedere il modello agenzia, sul quale molti hanno fatto retromarcia. Quanto all'Italia, vedo una tendenza ad affidarsi agli importatori. Di sicuro, per far fronte al fenomeno delle auto cinesi e non solo, la distribuzione deve cambiare la struttura dei costi. E lo può fare anche affidandosi ai distributori, che rappresentano un costo fisso e hanno un contatto col territorio molto più radicato. Può darsi che Geely stia sperimentando formule diverse all'interno del mercato Europa, per poi scegliere tra i vari approcci la strategia più corretta, efficace e redditizia. Secondo Geely l'Europa dovrebbe aprire alle ibride plug-in e alle auto con range extender, ritoccando i piani per il 2035? Oppure è meglio mantenere la linea già tracciata?Da un lato, ritengo non sia giusto imporre dall'alto una tecnologia: è il mercato che deve regolarsi da solo. Allo stesso tempo, però, in Europa si è perso troppo tempo a difendere interessi particolari anziché fare sistema. E prepararsi, così, a una transizione tecnologica che era già stata preannunciata tempo fa dalla politica. Detto questo, se c'è bisogno di più tempo, non è sbagliato rimandare un pochino il phase-out del motore a combustione. Ma ciò non deve fornire un alibi. Il futuro è chiaramente dell'elettrico, che è più efficiente. Ed è la chiave per arrivare alla guida autonoma, e quindi a un livello di sicurezza molto maggiore. Bisogna avere un minimo di visione del futuro e sapersi adeguare. 
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L'espansione - Norauto, nuova apertura a Genova

4 Ruote - Ott 30,2025
Norauto sbarca in Liguria con la nuova apertura a Genova in via Renata Bianchi 76 (da lunedì a sabato dalle 8.30 alle 20, la domenica dalle 9 alle 19). Con questo centro, supera quota 40 sedi nel nostro Paese, proseguendo il piano di espansione triennale che punta a una decina di nuovi punti. Abbiamo fatto un passo importante nella nostra strategia di crescita in varie regioni, afferma Enrico Audano, Ceo di Norauto Italia. L'azienda (parte del Gruppo Mobivia), tra i principali operatori nel settore della vendita e dell'installazione di prodotti e servizi per l'auto, promuove una maggiore consapevolezza tra gli automobilisti sull'importanza della manutenzione preventiva, elemento chiave per la sicurezza stradale.
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Auto elettriche - Fiat Grande Panda con bonus auto elettrica 2025: quanto costa, pregi e difetti

4 Ruote - Ott 30,2025
Se siete ancora indecisi sul modello da acquistare con il voucher legato ai nuovi incentivi statali, la nuova Fiat Grande Panda potrebbe essere tra i modelli da considerare con maggior attenzione: la nuova quattrometri della Casa torinese ha un listino che parte da 23.900 euro, ma che con il massimo degli incentivi (legati al valore dell'indicatore Isee, come spieghiamo più sotto) e la promo della Fiat, scende a 9.950 euro. Com'è fattaIl modello con cui la Fiat torna nel segmento B è realizzato sulla stessa piattaforma della Citroën C3, e con le sue forme squadrate richiama subito alla mente la Panda degli anni Ottanta disegnata da Giorgetto Giugiaro. Lunga quattro metri esatti, larga 1,83 e con un passo di 2,54 metri, mette a disposizione un abitacolo spazioso, comodo per quattro adulti e per i bagagli: sono 298 i litri misurati dal Centro prove. Gli interni, pratici, non nascondono una certa economia per contenere i costi: da migliorare le finiture. La versione d'accesso non ha infotainment (sostituito dal proprio smartphone), disponibile sugli altri allestimenti, con schermo da 10,2. Motore e autonomiaLa Fiat Grande Panda elettrica monta un motore da 83 kW (113 CV) abbinato a una batteria da 43,8 kWh, che consente un'autonomia media, rilevata dal Centro prove, di 292 chilometri: in città le cose vanno meglio e si arriva a 392 chilometri con un pieno di corrente. Originale il cavo spiralato nel frontale, per la ricarica in corrente alternata fino a 7 kW; la presa di lato permette invece di attaccarsi alle colonnine in corrente continua, con potenze fino a 100 kW. Il motore fornisce uno spunto discreto (10,6 secondi rilevati nello 0-100), mentre il confort acustico non è tra i migliori. Inoltre, lo sterzo è un po' pesante, quando lo si ruota nelle manovre di emergenza. Per contro, gli spazi di frenata sono buoni (40,6 metri per fermarsi da 100 km/h). Pregi e difettiAlle notevoli abitabilità e capacità di carico è abbinata una pratica accessibilitàDiverse le economie a bordo, dai materiali all'avviamento solo a chiave. E mancano gli specchi di cortesia nella alette parasole Quanto costa (con e senza incentivi)Ecco i prezzi della Fiat Grande Panda, in tutte le sue versioni, con e senza gli incentivi statali (il cui contributo può essere di 11.000 euro per chi ha un indicatore Isee inferiore ai 30.000 euro, e di 9.000 euro per chi ha un Isee compreso tra 30 e 40 mila euro), a cui si aggiunge la promo della Casa. Quanto costa fare 100 kmCon un consumo rilevato dal Centro Prove di 5,7 kWh/100 km, ecco quanto costa ricaricare 100 km di autonomia sulla Fiat Grande Panda, considerando la media dei prezzi di mercato:Ricarica domestica a 0,23 euro/kWh: 1,31 euroRicarica AC (lenta) a 0,68 euro/kWh: 3,90 euroRicarica CC (rapida) a 0,84 euro/kWh: 4,80 euroRicarica HPC (ultra-rapida) a 0,93 euro/kWh: 5,30 euroNota: con gli abbonamenti offerti dai diversi gestori (che si attivano a fronte di un canone mensile, variabile da operatore a operatore), la tariffa può scendere anche del 30% rispetto a quella senza abbonamento. Le altre Bev con gli incentiviQuesta guida fa parte di uno speciale dedicato ad alcuni modelli di auto elettriche, tra i più convenienti, cercati o accessibili con gli incentivi statali e le promo extra messe a disposizione delle Case automobilistiche. Finora, abbiamo pubblicato anche:BYD Dolphin SurfCitroën ëC3Dacia SpringLeapmotor T03Fiat 500e
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Lancia - Abbiamo guidato la Ypsilon HF Rally4 preparata da Miki Biasion

4 Ruote - Ott 30,2025
Miki Biasion esce dall'abitacolo della "sua" Lancia Ypsilon HF Rally4, identica a una di quelle che hanno appena finito di correre la prova speciale Porto Sole qui, a Sanremo, all'ultima tappa dell'Italiano Rally. "Metti il casco che tocca a te", mi sento dire mentre ancora sto radunando guanti e balaclava. Mi avvicino all'auto e saluto Miki prima di infilarmi nel suo "ufficio" per provare a rifare quella prova-esibizione che ha appena - magistralmente - finito di fare. I meccanici mi allacciano strette le cinture a sei punti, abbasso la levetta dell'alimentazione sul quadro centrale e si accende la piccola strumentazione dietro al volante. Pulsante saetta e poi premo Start: il tre cilindri 1.2 s'avvia con una nota cupa, grintosa, che non t'aspetteresti da un motore di questa cubatura e con questo frazionamento. In Lancia, infatti, l'hanno elaborato per bene, portandolo a circa 220 cavalli con un nuovo turbo, uno scarico bello aperto e un'elettronica tutta nuova pensata espressamente per i rally. Inizia un po' a salire l'emozione di essere alla guida del modello che ha riportato la Lancia nei rally e in partenza stacco male la frizione. L'auto si spegne. Figuraccia davanti al pubblico che è rimasto per veder girare la belva che quest'anno ha dominato il Campionato Italiano Ciar 2Ruote Motrici. Nata per andare forteRimetto il cambio in folle, premendo il pulsante rosso sulla leva e spingendola in avanti. Riaccendo il motore, innesto la prima del suo sequenziale e parto. Questa volta mettendo un po' più di foga nel gas, ché questo 1.2 di coppia in basso non ne ha molta: "Deve girare alto", mi avevano detto nel briefing prima della partenza. Nei primi metri prendo confidenza con lei e con lo strettissimo tracciato ricavato a lato del porto turistico di Sanremo. Poi inizio a spingere, incitato da Marco Cavigioli, che dopo decenni da pilota nei rally internazionali si trova qui a Sanremo a farmi da co-driver. La Ypsilon entra in curva con una precisione disarmante, con le Michelin che si aggrappano bene all'asfalto, facendo lavorare l'assetto a dovere.Gli inserimenti sono fulminei, così come i cambi di direzione: la scocca è rigidissima, grazie alla roll cage, e nelle curve più impegnate (come un tornante rialzato verso metà del tacciato) la Ypsilon alza la ruota posteriore interna. Ma non immaginatevi sospensioni granitiche. Qui c'è il giusto rollio per poterla guidare davvero forte: questa vettura, d'altronde, è pensata per essere strapazzata nei rally, tra salti, curve tagliate e maltrattamenti vari. Lo sterzo è bello diretto, con un volante verticale, da vera auto da corsa. Rispetto alla sorella Rally6, infatti, la quattro ha molte più modifiche tecniche pensate per andare forte. Bella tostaE lei, quando le chiedi tutto, va davvero forte. Il 1.2 fa un baccano tremendo (bellissimo) e in rilascio scoppietta che è un piacere: meraviglia. In alto spinge forte, ma l'erogazione è ben gestibile, non brutale. Col piede destro regoli il gas per evitare di farla pattinare in uscita curva, ma puoi essere bello violento perché il differenziale autobloccante meccanico anteriore t'aiuta davvero tanto. Ha, ovviamente, una taratura da corsa ed è tutto un altro mondo rispetto a uno stradale: ti porta dentro la curva con una rapidità disarmante. Anche perché l'auto è leggera: 1.050 kg circa. E poi c'è quel gioiello di cambio sequenziale Sadev a cinque rapporti. Lo comandi da una leva, che devi tirare con maschia ignoranza: le marce entrano in un lampo, dandoti una botta tanto rapida quanto piacevole. Goduria pura.  (Quasi) alla portata di tuttiSu uno dei brevi rettilinei arrivo a mettere la terza, poi scalo rapidamente: seconda, prima, accompagnandole con la frizione. E butto l'auto in curva senza pensarci, come se ci conoscessimo da una vita. Ecco, forse è questa la parte più bella della Ypsilon HF Rally4. Non le sue performance assolute, la sua spinta o la precisione con cui si guida. Ma la facilità. Perché Miki Biasion e il team di sviluppo l'hanno voluta rendere adatta anche ai giovani che si avvicinano ai rally senza avere un'esperienza enorme in questo campo. Per portarla al suo vero limite serve un pro, ed è giusto che sia così, ma anche un pilota in erba può godersela e togliersi anche qualche soddisfazione. Insomma, la Lancia è tornata nei rally proprio come doveva fare: obiettivo centrato in pieno (anche con la vittoria assoluta nel campionato italiano). Ora è il momento di crescere, fuori dai confini nazionali. Appuntamento a gennaio, a Monte Carlo, con il ritorno nel Mondiale Rally con la Ypsilon Rally2 HF Integrale.
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Vertice Usa-Cina - Stretta della Cina sulle terre rare, tregua di un anno: perché interessa anche lEuropa

4 Ruote - Ott 30,2025
Per un anno, Pechino non attuerà il giro di vite sulle terre rare, già soggette a restrizioni ed essenziali anche per l'industria dell'auto di tutto il mondo, Europa inclusa: è uno dei risultati del summit fra il presidente Usa, Donald Trump, e l'omologo cinese Xi Jinping tenutosi in Corea del Sud. Si è trattato del primo faccia a faccia dopo sei anni nei quali i rapporti tra le due superpotenze si sono deteriorati, in una guerra commerciale combattuta a colpi di dazi. Il G2 ha fatto seguito ai colloqui economici tra le delegazioni di Stati Uniti e Cina a Kuala Lumpur, in Malesia, a margine del vertice dell'Associazione delle nazioni del Sud-est asiatico: la base per la revisione finale da parte dei due presidenti. In assenza di una nota congiunta formale, ecco cosa trapela dalle dichiarazioni delle due parti. E perché la questione delle terre interessa anche l'auto europea.  Il patto: cosa fa la CinaTerre rare: Pechino rinvia di un anno l'ulteriore stretta inizialmente prevista il 1 dicembre. Se ne riparlerà fra 12 mesi, con l'intesa che verrà rinegoziata ogni anno, mentre la Cina studierà e affinerà piani specifici. Fentanyl: la Cina collabora per fermare il traffico dello stupefacente che miete vittime negli States. Soia: la Cina ricomincia subito a comprarla dagli Stati Uniti (aspetto chiave per Trump sotto il profilo del consenso elettorale, considerando la mole di voti provenienti dagli agricoltori). Scrive Trump su Truth: La Cina ha accettato di iniziare il processo di acquisto di energia americana. Infatti, una transazione su larga scala potrebbe avvenire in merito a petrolio e gas dal Grande Stato dell'Alaska.  Cosa fanno gli UsaDazi: gli Stati Uniti riducono quelli sulle merci cinesi dal 57% al 47%, abbassano i dazi per via del fentanyl dal 20% al 10%, sospendono per un anno le tasse reciproche del 24% contro la Cina. Export: per un anno gli Usa stoppano nuova regola annunciata il 29 settembre. Questa estendeva le restrizioni all'esportazione a qualsiasi entità che sia di proprietà almeno al 50% di una o più aziende cinesi presenti in una lista nera. Altri provvedimenti. Gli States mettono in standby per un anno l'attuazione delle misure che prendono di mira i settori marittimo, logistico e della cantieristica navale della Cina.   I benefici per l'auto europea  Il rinvio di un anno della stretta ulteriore cinese sulle terre rare scongiura il rischio, incombente dal 1 dicembre 2025, di un rallentamento della produzione auto Ue. In questa finestra di tempo, Bruxelles potrebbe diversificare le catene di approvvigionamento.  Dallo scontro al disgelo: le tappe della vicendaPrima stretta. La guerra economica e tecnologica fra Usa e Cina è in atto da anni: l'escalation ha inizio nel 2018 quando, durante il suo primo mandato, Trump introduce dazi verso Pechino. Una politica proseguita in gran parte dall'amministrazione Joe Biden, e da The Donald nel secondo mandato a inizio 2025. Ad aprile, il Dragone impone le restrizioni all'esportazione di terre rare nel mondo, sulle quali detiene quasi il monopolio mondiale: un gruppo di 17 elementi chimici essenziali per elettronica di consumo, difesa, produzione di auto (soprattutto elettriche). Questi metalli si rinvengono, in piccole concentrazioni, in vari minerali. Nelle auto elettriche vengono utilizzati per creare magneti permanenti compatti (il cuore dei propulsori sincroni), mentre si trovano nei sensori, nei motorini dei finestrini elettrici e dei tergicristalli, nei sistemi di infotainment delle vetture termiche.  Secondo giro di vite. A ottobre 2025, la Cina annuncia dal 1 dicembre 2025 controlli ancora più rigidi sull'export globale di terre rare, con ricadute anche sull'Europa. In più, la Repubblica Popolare estende le verifiche ai prodotti finiti internazionali che contengono terre rare cinesi o utilizzano la loro tecnologia. Falliscono i tentativi di dialogo da parte di Bruxelles con Pechino, tanto che le aziende Ue fanno richiesta di quei metalli con larghissimo anticipo. Trump reagisce minacciando sia dazi al 100% sul Paese orientale sia di far saltare l'incontro del 30 ottobre con Xi Jinping. Doppio guaio. In parallelo, le Case auto europee e Usa rischiano di dover bloccare la produzione perché la Cina stoppa l'invio di chip dell'olandese Nexperia, di proprietà della cinese Wingtech Technology: microprocessori vitali per l'industria automotive. L'Ue mostra tutta la sua vulnerabilità strategica, a distanza di poco tempo dalla prima crisi dei semiconduttori 2020-2023. Il vertice epocale. Ed eccoci al G2 Trump-Xi Jinping in Corea del Sud, al quale Pechino si presenta dopo aver approvato il piano quinquennale 2026-2030, impostato sull'autosufficienza tecnologica: per le terre rare, rinvio di un anno (mentre la questione dei chip Nexperia resta in sospeso). L'inquilino della Casa Bianca conferma che andrà in Cina ad aprile, e Xi ricambierà la visita più avanti. Sulla guerra in Ucraina, il G2 lavorerà insieme, mentre il delicato dossier Taiwan non è stato discusso. In definitiva, per adesso le tensioni Usa-Cina parrebbero congelate, a beneficio anche dell'automotive Ue. 
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Stop agli aiuti - La Cina ferma gli incentivi e i sussidi per le auto elettriche e ibride plug-in

4 Ruote - Ott 30,2025
Il governo cinese prende una decisione epocale per la sua industria automotive: a differenza di quanto avvenuto in passato, il 15 piano quinquennale 2026-2030 non include le vetture che nel Paese del Dragone chiamano Nev (New energy vehicles), ossia le vetture a nuova energia composte da elettriche e ibride plug-in e dal gruppetto minoritario delle macchine a celle a combustibile. Dopo 15 anni di aiuti, iniziati nel 2010, l'industria auto cinese non è più fra quelle strategiche della Repubblica Popolare, perché Pechino considera quel comparto ormai maturo, senza che sia necessario sostenerlo ulteriormente.  Lo Stato chiude il portafogliLa Cina stacca quindi la spina, non concedendo più sovvenzioni sussidi di portata enorme, come riporta il 15 piano quinquennale pubblicato dall'agenzia di stampa Xinhua, a seguito della riunione plenaria del Partito Comunista. Stando a diversi report, parliamo di 220,8 miliardi di dollari tra il 2010 e il 2023 sotto forma di sostegni ai costruttori e incentivi ai consumatori. Proprio quegli stanziamenti che - almeno stando alle dichiarazioni ufficiali - sono alla base della decisione dell'Unione Europea di imporre dazi sulle Bev esportate da Pechino nel Vecchio Continente.   Ora vinceranno i migliori?La nazione orientale è il più grande mercato di modelli ricaricabili del mondo: con 10 anni di anticipo rispetto alla data inizialmente fissata, a luglio 2024 i new energy vehicle rappresentavano oltre il 50% delle vendite totali di auto nel mercato locale. Pertanto, da adesso i circa 129 marchi locali dovranno cavarsela da soli, così che la selezione darwiniana possa compiersi in quel comparto, fino a lasciare in vita solo i costruttori più forti. A decidere le sorti delle aziende saranno i consumatori del mercato sia interno, sia mondiale. E non è un caso che tutti gli analisti prevedano un periodo di grandi consolidamenti per i brand cinesi. Troppa offertaAnche grazie alle pesanti erogazioni pubbliche, il boom delle Case è stato tale che la seconda economia globale è alle prese con una vasta sovraccapacità: in Cina l'offerta di veicoli è eccessiva rispetto alla domanda. Questo spinge le aziende della superpotenza asiatica a espandersi all'esterno della Grande Muraglia, ma la valvola di sfogo dei mercati internazionali presenta qualche limite. Infatti, già dal 2022 Pechino sta riducendo gradualmente i programmi di agevolazione nazionale per il settore: entro il 2027 verranno eliminati gli sconti fiscali sull'acquisto.   Per Xi Jinping non c'è solo l'auto vero che persino il presidente Xi Jinping ha criticato la concorrenza eccessiva fra i costruttori, con una sfrenata corsa agli sconti: riduzioni di prezzo importanti pur di incrementare le vendite a discapito degli altri, all'interno di una pericolosa spirale al ribasso. Tuttavia, l'esclusione dell'industria auto cinese dal piano quinquennale 2026-2030 non significa che il comparto sia caduto in disgrazia, osservano gli analisti, come riferisce la Reuters. Vuole invece dire che il settore ha la capacità finanziaria per fare da sé, e che la Cina intende allocare risorse in altre tecnologie, alla luce delle tensioni commerciali globali. Cioè? Lo si legge nel programma:  tecnologia quantistica; bio-produzione; energia dell'idrogeno; fusione nucleare.  Più qualità, meno quantitàCui Dongshu, segretario generale della China Passenger Car Association, esorta i marchi cinesi a concentrarsi maggiormente sull'offerta di veicoli innovativi, limitando la produzione di mezzi di qualità inferiore. L'auto elettrica e ibrida ricaricabile cinese è diventata adulta: dovrà camminare con le proprie gambe, crescendo sotto il profilo tecnologico. 
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