Apple - Ora CarPlay controlla anche la porta del garage

4 Ruote - Giu 10,2025
Dopo il lancio di CarPlay Ultra, Apple rivede anche il "classico" CarPlay. Alla Wwdc, l'annuale riunione degli sviluppatori della Mela, l'azienda ha presentato iOS 26, il nuovo sistema operativo per iPhone che cambia numerazione (segue iOS 18, ma da quest'anno le due cifre sono quelle dell'anno di uscita) e si rifà il belletto. Coinvolgendo anche l'interfaccia per le auto.   Nuovo design. La novità principale è Liquid Glass, una profonda rivisitazione del design del sistema operativo come non si vedeva dal lontano iOS 7 del 2013. Icone e widget ora sono fatte di un materiale software traslucido (come dice Apple) che ricorda il vetro e che consente loro di adattarsi dinamicamente ai nostri movimenti diventando trasparenti, riflettenti o rifrangenti. Con questa soluzione, peraltro, si vede meglio anche lo sfondo.  Ecco i widget. Non è ancora chiaro come tutto ciò verrà tradotto in CarPlay che però, da parte sua, presenta comunque delle novità interessanti. La principale è la nuova vista compatta per le telefonate in entrata, che mostra chi sta chiamando senza oscurare le indicazioni stradali. Arrivano poi i widget: Apple non ha rivelato molto, ma è lecito vederli come micro applicazioni che consentono di controllare diverse funzioni e di tenere d'occhio le attività in tempo reale in modo discreto, senza distrarsi dalla guida. Un esempio su tutti è la porta (connessa) del garage: un tocco sullo schermo e questa si apre. Da ultimo ecco Tapback: permette di rispondere al volo ai messaggi, ma vale solo per l'app Messaggi di Apple, non per le altre come WhatsApp o Telegram.  Mappe "intelligenti". Oltre agli aggiornamenti di CarPlay, Apple ha annunciato una serie di modifiche anche per Maps. Le principali sono la sezione "Luoghi visitati" che ricorda dove siamo stati, e l'intelligenza artificiale che comprende meglio i nostri percorsi giornalieri tracciando rotte che rispecchiano i nostri gusti, oltre a notificare eventuali ritardi e offrire strade alternative.  Arriva in autunno. Ovviamente, tutte queste novità compariranno anche in CarPlay Ultra, la versione più avanzata (e integrata) del sistema che per ora è presente solo sulle Aston Martin. Per vedere tutte le novità dovremo però aspettare l'autunno.
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Modellini - Ferrari 499P Le Mans Burago

4 Ruote - Giu 10,2025
Il 14 giugno prenderà il via la gara più prestigiosa e dura al mondo, la 93 esima 24 ore di Le Mans. AF Corse si presenta da protagonista con la Ferrari 499P: l'anno scorso, a imporsi su tutti fu la numero 50 pilotata dal trio Nielsen, Molina, Fuoco. Il modello che vediamo oggi, inviatoci da Carmodel, celebra proprio quel traguardo, prodotta da Burago in una edizione speciale con teca si presenta come un modello di ottima fattura, molto fedele all'auto reale. Gli appassionati ed i tifosi più attenti riconosceranno a prima vista i più importanti tratti dell'aerodinamica aggressiva del modello, dalle prese d'aria alle appendici aerodinamiche: questa precisione è frutto della collaborazione con la casa di Maranello. La licenza ufficiale, infatti, è sinonimo di collaborazione in termini di documentazione, per poter replicare la vettura alla perfezione: sono accordi economicamente impegnativi, ma le vendite di un prodotto originale ripagano in maniera totale l'investimento. Molti i dettagli offerti dalla parte grafica: ben dettagliati e posizionati, offrono un alto livello di realismo sia per la livrea che per tutti gli sponsor presenti. Aprendo gli sportelli si può apprezzare l'abitacolo, più simile a quello di un aereo caccia che a quello di un auto. Questa 499P è un modello celebrativo, vincente, da esporre anche singolarmente in casa o in ufficio e grazie alla teca lo si può facilmente proteggere dalla polvere. La 499P Le Mans 2024 in scala 1:18 è già disponibile: se consideriamo il costo, inferiore a 100 euro su carmodel.com, il rapporto qualità-prezzo è sicuramente positivo. 
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Toyota Urban Cruiser - Compatta e funzionale - VIDEO

4 Ruote - Giu 10,2025
Con i suoi 4,28m di lunghezza, la nuova Toyota Urban Cruiser si piazza esattamente a metà fra la Yaris Cross e la C-HR, proponendosi come alternativa full electric per un segmento che si definisce B-SUV, ma si avvicina molto al C. Appena apro le portiere, mi sorprendono proprio gli spazi: il generoso passo di 2,70 metri offre un'abitabilità posteriore da categoria decisamente superiore. La panca, poi, può scorrere di 16 cm avanti o indietro, a seconda che serva più spazio per le gambe dei passeggeri o per i bagagli. Gli schienali, infine, si possono abbattere singolarmente con divisione 40:20:40. Insomma l'intento è chiaro: offrire una buona dose di praticità e funzionalità. Lo conferma anche la costruzione dell'abitacolo, tutt'attorno al posto di giuda, che lascia poco spazio ai vezzi estetici prediligendo materiali di qualità e tanti comandi fisici. Non sembra altrettanto collaborativo, però, il software che fa risultare macchinosi alcuni passaggi all'apparenza semplici. Emblematica la regolazione della frenata rigenerativa: un comodo tasto fisico permette sì di attivarla o disattivarla, ma per regolarne l'intensità (su tre livelli) è necessario scavare fra le impostazioni a schermo. In marcia la Urban Cruiser trasmette una gradevole percezione di solidità e affidabilità, con una buona insonorizzazione (solo dopo i 120 km/h iniziano a comparire fruscii aerodinamici un po' più invadenti). E come lasciano intendere le plastiche nere che girano tutt'attorno alla carrozzeria nella parte bassa, la Bev è sì urban, ma è anche pronta a sporcarsi le scarpe. La versione a doppio motore da 184 CV, più che sulla sportività, punta sulla motricità della trazione integrale, con tanto di modalità trail che sfrutta i freni per limitare gli slittamenti e trasferire la coppia sulle ruote in presa. Volete saperne di più? Guardate il video qui sopra.
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Toyota bZ4X - Più potente ed efficiente - VIDEO

4 Ruote - Giu 10,2025
La prima full electric della Toyota, la bZ4X, è già arrivata all'aggiornamento di metà carriera, preso molto seriamente dai tecnici della Casa giapponese. Riconoscendo i margini di miglioramento in un modello che non ha avuto un debutto particolarmente facile, il MY 2025 riflette i grandi sforzi dedicati al miglioramento dell'efficienza: l'aerodinamica è stata migliorata, riducendo il coefficiente di resistenza da 0,29 a 0,27; i motori possono contare su nuovi inverter al carburo di silicio; il riduttore su nuovi cuscinetti e su ingranaggi ha una nuova finitura superficiale; la pompa dell'olio è stata completamente eliminata. Risultato: le perdite di energia nell'assale elettrico anteriore sono state ridotte del 40%. Al contempo, la capacità della batteria è aumentata da 71,4 a 73,1 kWh, grazie a un nuovo layout che ha permesso di accogliere un numero maggiore di celle all'interno del pacco. L'autonomia Wltp è di 569 km.  Pur avendo provato un esemplare ancora di pre-serie, l'impressione è che i miglioramenti tecnici abbiamo dato i loro frutti: in un percorso di un centinaio di chilometri, principalmente extraurbano con anche alcuni tratti autostradali, il consumo medio indicato dal computer di bordo è stato di 13,8 kWh/100km, che lascerebbe ipotizzare percorrenze reali in un uso medio non poi così lontane dal dichiarato. Anche le sospensioni sono state oggetto di aggiornamento, con una nuova taratura di molle e ammortizzatori e nuove boccole più rigide, volte a migliorare la dinamica e la precisione di guida. I risultati si notano: non parliamo certo di una sportiva, ma le sensazioni sono quelle di un'auto solida e stabile. Volete saperne di più? Guardate il video qui sopra.
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Audi Q3 - Le prime immagini della terza serie

4 Ruote - Giu 10,2025
La terza generazione dell'Audi Q3 verrà presentata ufficialmente il prossimo 16 giugno. Nel frattempo, la Casa tedesca ha pubblicato le prime immagini che anticipano il futuro della sua Suv media, che ha debuttato nel 2011 e da allora è stata venduta in oltre due milioni di esemplari in tutto il mondo. La nuova Audi Q3 definisce nuovi standard sotto diversi punti di vista, spiega Audi. All'esterno, trasmette sicurezza ed evoca emozione, mentre le sue innovazioni tecnologiche la renderanno un'ideale compagna digitale. Nel segno della continuità. Le immagini mostrano una parte dei nuovi gruppi ottici, che riprendono lo stile delle ultime Audi: sviluppati su due livelli, presentano elementi a Led che danno vita a una firma luminosa personalizzabile dall'utente. Nel profilo laterale si intravede anche una mascherina di dimensioni generose. Dal punto di vista delle motorizzazioni non sono attese grandi novità: la nuova Q3 offrirà varianti diesel e benzina, quasi certamente elettrificate dall'impianto mild hybrid Mhev+, affiancate dai powertrain plug-in di seconda generazione del gruppo Volkswagen, capaci di autonomie in elettrico di circa 100 km.
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Formula 1 - Calendario 2026: fuori Imola, dentro Madrid

4 Ruote - Giu 10,2025
Il Mondiale 2026 di Formula 1 perde un pezzo d'Italia. Imola esce dal calendario: al suo posto, la nuova tappa di Madrid. Il calendario provvisorio, svelato proprio questa mattina dalla FIA, conferma 24 appuntamenti ma modifica il volto europeo della stagione.Il peso di un'assenza. Il GP del Made in Italy e dell'Emilia-Romagna era tornato in calendario nel 2020, in piena pandemia, per poi ottenere un rinnovo che lo aveva portato fino al 2025. Ma nel 2026 il paddock non farà tappa all'Enzo e Dino Ferrari. E la data lasciata libera da Imola sarà occupata da Madrid a settembre, tracciato ancora in attesa di omologazione e in ritardo con i lavori di costruzione. Con Madrid, la Spagna potrà così contare su due appuntamenti: Montmeló resterà in calendario a giugno. Tre invece le tappe americane: Miami, Austin e Las Vegas. Monza sarà ancora la casa del GP d'Italia (4-6 settembre), ma il nostro Paese perde così la doppietta che aveva reso unica la Motor Valley agli occhi del mondo.Reazioni e prospettive. A Imola e in Regione Emilia-Romagna si è cercato fino all'ultimo di mantenere il posto nel calendario. Abbiamo fatto tutto il possibile, dichiarano in una nota congiunta il sindaco Marco Panieri e il presidente della Regione Michele de Pascale. Dal 2021 il territorio aveva garantito risorse e disponibilità anche per il 2026, proprio per compensare l'annullamento del 2023. Ora, la speranza è quella di un ritorno nel 2027, magari in un'alternanza con altri storici circuiti europei. Il dialogo con il Governo è già stato riaperto, con la richiesta di un Tavolo Istituzionale. Ma intanto resta l'amarezza.Una stagione lunghissima. Il 2026 sarà ancora una volta un tour de force globale, con apertura a Melbourne (6-8 marzo) e finale ad Abu Dhabi (4-6 dicembre). Tra le novità più discusse, proprio l'ingresso di Madrid, città finora assente dal calendario, e sempre più protagonista nei piani di Liberty Media. Resta da vedere se l'omologazione arriverà in tempo e se il nuovo tracciato saprà reggere il confronto con un'eredità pesante. Imola, per ora, resta fuori dai giochi. Ma la partita, come ribadiscono le istituzioni locali, non è finita.Il calendario provvisorio del 20266-8 marzo GP Australia (Melbourne)13-15 marzo GP Cina (Shanghai)27-29 marzo GP Giappone (Suzuka)10-12 aprile GP Bahrain (Sakhir)17-19 aprile GP Arabia Saudita (Jeddah)1-3 maggio GP Miami (Miami Gardens, Usa)22-24 maggio GP Canada (Montreal)5-7 giugno GP Monaco (Montecarlo)12-14 giugno GP Spagna (Montmelò)26-28 giugno GP Austria (Spielberg)3-5 luglio GP Regno Unito (Silverstone)17-19 luglio GP Belgio (Spa-Francorchamps)24-26 luglio GP Ungheria (Budapest)21-23 agosto GP Olanda (Zandvoort)4-6 settembre GP Italia (Monza)11-13 settembre GP Madrid (non ancora omologato)25-27 settembre GP Azrbaijan (Baku)9-11 ottobre GP Singapore (Marina Bay)23-25 ottobre GP Usa (Austin)30 ottobre-1 novembre GP Messico (Città del Messico)6-8 novembre GP Brasile (Interlagos)19-21 novembre GP Las Vegas (Las Vegas, Usa)27-29 novembre GP Qatar (Lusail)4-6 dicembre GP Abu Dhabi (Yas Marina)
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Chrysler - Il brand potrebbe diventare un "laboratorio" di design

4 Ruote - Giu 10,2025
La Chrysler compie 100 anni di vita, ma è anche uno dei brand del gruppo Stellantis maggiormente in sofferenza, con una gamma composta da un solo modello, la Pacifica (che dovrebbe presto arrivare anche in versione elettrica). Una situazione di impasse che potrebbe presto cambiare, stando a quanto racconta Ralph Gilles, responsabile design del gruppo Stellantis, in un'intervista ad Automotive News. Pronti alla svolta. La Chrysler è pronta per un nuovo capitolo, è giunto il momento di cambiare passo, spiega Gilles. Ci proveremo, sperimenteremo. C'è una fetta di mercato che stiamo trascurando e che potremmo coprire con la Chrysler, siamo in una fase di sperimentazione assoluta. Una svolta che trova riscontro anche nelle parole della ceo Chris Feuell: Chrysler è più di un brand: è un'eredità costruita da generazioni di dipendenti appassionati, e siamo orgogliosi di celebrare il loro contributo mentre guardiamo avanti verso una nuova, entusiasmante era. Si prepara l'erede della 300? Dalla Casa americana potrebbe arrivare una serie di modelli in grado di rinnovare la propria immagine, e che al tempo stesso possano fungere da base per sperimentare novità e soluzioni da applicare all'intero gruppo Stellantis. Gilles non è entrato nei dettagli, ma una delle ipotesi più plausibili è quella di una berlina ispirata alla concept Halcyon, costruita sulla base della piattaforma Stla Large, la stessa della Dodge Charger Daytona, delle eredi di Giulia e Stelvio e della Jeep Wagoneer. Per raccogliere l'eredità della 300, uno dei modelli più amati della storia recente della Chrysler.
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Geely - Stop ai progetti di nuove fabbriche

4 Ruote - Giu 10,2025
I problemi dell'industria automobilistica cinese sono ormai noti: sovracapacità produttiva, guerra dei prezzi, concorrenza sempre più intensa e ai limiti del consentito, eccessiva frammentazione. Lo sanno bene gli occidentali, alle prese con la necessità di affrontare le conseguenze delle criticità del Dragone, ma ne sono consapevoli anche gli stessi cinesi, a partire dalle autorità centrali per arrivare a manager e imprenditore del settore.  il caso di Li Shufu: il fondatore e presidente del colosso Geely ha annunciato l'intenzione di fermare tutti i progetti per la realizzazione di nuove fabbriche. "L'industria automobilistica globale è impantanata in gravi problemi di sovracapacità, per cui abbiamo deciso di smettere di costruire nuovi impianti di auto", ha affermato l'imprenditore in un video pubblicato online in occasione del Salone dell'Auto di Chongqing. Svolta strategica. La Geely eviterà dunque di ampliare il suo perimetro operativo per privilegiare, per esempio, le attività di miglioramento delle capacità stesse e delle competenze in ambito tecnologico. La svolta annunciata da Li Shufu non deve stupire perché già nei mesi passati il gruppo automobilistico cinese aveva fornito indicazioni chiare su un cambiamento di approccio operativo: la Geely e la sua controllante Zhejiang Geely Holding Group hanno intrapreso un percorso di razionalizzazione delle partecipazioni e delle attività, avviando anche programmi di efficientamento con l'obiettivo di resistere a una guerra dei prezzi che in Cina sta raggiungendo livelli preoccupanti per la redditività delle aziende e quindi per la sostenibilità economica dell'intera industria. Detto questo, c'è un aspetto da non trascurare nell'annuncio: Geely è uno dei maggiori produttori di auto cinesi e pertanto la decisione di fermare i progetti di nuovi impianti potrebbe essere seguita da altri concorrenti, alleviando, almeno in parte, le pressioni sull'industria del Dragone e, di riflesso, di altre aree del mondo. Il boom delle esportazioni cinesi e la relativa invasione di alcuni mercati come l'Europa sono anche una diretta conseguenza dell'eccesso di capacità produttiva delle fabbriche cinesi.Altre opportunità. Del resto la Geely sa bene che la presenza di impianti dismessi o sottoutilizzati creano delle interessanti opportunità in giro per il mondo. A tal proposito, Li non ha escluso la possibilità di sfruttare capacità inutilizzata grazie ai rapporti amichevoli instaurati negli ultimi anni con l'industria occidentale.  quanto sta già avvenendo con la Renault: la Geely ha siglato accordo per utilizzare le fabbriche di Busan (Corea del Sud) e di So José dos Pinhais, nello Stato brasiliano di Paraná, e quindi sostenere le sue ambizioni globali senza dover spendere ingenti capitali per nuove strutture industriali. 
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Stellantis - Mirafiori, altre 610 uscite volontarie

4 Ruote - Giu 09,2025
Uscita volontaria con incentivo all'esodo di altri 610 lavoratori della fabbrica di Mirafiori: il programma, comunicato nelle scorse ore da Stellantis ai sindacati, riguarda diverse aree dello storico stabilimento torinese. Il grosso arriva da 250 delle Carrozzerie e da 212 degli Enti Centrali; poi 53 della Pcma di San Benigno, 31 delle Costruzione Stampi, 20 del Services, 19 delle Presse, 16 del Centro Ricerche Fiat, e nove della ex Tea di Grugliasco. Per le Carrozzerie, efficacia fissata a fine luglio 2025, mentre per gli altri la data è il 31 ottobre. Nel 2024, erano state 1.520 le persone coinvolte dall'iniziativa precedente, firmata a marzo e completata entro dicembre. Cosa dice l'azienda. Il programma di uscite volontarie in Italia è finalizzato a supportare il prepensionamento o diverse opportunità di carriera. Tuttavia, a Mirafiori, a partire da agosto, avremo bisogno di una forza lavoro stabile, adeguatamente formata e focalizzata, per supportare il lancio del modello ibrido, fa sapere Stellantis. Infatti tra fine 2025 e inizio 2026 si attende l'avvio della produzione del Cinquino mild hybrid. Chi ha detto sì. Secondo Luigi Paone, segretario generale Uilm Torino, dopo aver stabilito l'accompagnamento alla pensione per i lavoratori più anziani, chiederemo all'azienda di prendere un impegno: avviare nuove assunzioni a Mirafiori per garantire un solido futuro allo stabilimento e alla città. E chi no. Cambiano gli amministratori delegati, ma non il trend di svuotamento di Mirafiori e il depauperamento di Torino, ed ecco perché non abbiamo firmato l'accordo in cui nulla è previsto per il futuro: è l'attacco di Edi Lazzi, segretario generale provinciale Fiom Cgil di Torino, in riferimento ad Antonio Filosa. Che, comunque, assumerà i poteri di Ceo dal 23 giugno 2025.
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Nissan Leaf - I dettagli tecnici della terza generazione

4 Ruote - Giu 09,2025
Dopo aver diffuso le prime immagini ufficiali, la Nissan pubblica i dati tecnici della nuova generazione della Leaf,  disponibile nelle concessionarie entro fine anno. Fino a 218 CV. L'elettrica giapponese porterà al debutto un nuovo powertrain definito "3 in 1", che in una unica struttura raggruppa motore, inverter e riduttore con ingombri ridotti del 10% rispetto al modello uscente. Questa unità eroga fino a 218 CV e 355 Nm, ma non sappiamo ancora quali siano le varianti previste. Anche le batterie sono di nuova generazione e sono dotate di un sistema di raffreddamento a liquido e di un nuovo dispositivo che recupera il calore generato dal caricatore di bordo. Affinata. Il nuovo powertrain, insieme alle modifiche a telaio, sospensioni e materiali, ha permesso di ridurre di 2 decibel la rumorosità interna a 50 km/h; gli ingombri ridotti, inoltre, hanno consentito di spostare il climatizzatore per guadagnare spazio nell'abitacolo. La piattaforma CMF-EV adotta la sospensione posteriore multilink, mentre i cerchi sono da 19". 
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Alfa Romeo - Milano, i 40 mila ordini della Junior prendono il tram

4 Ruote - Giu 09,2025
Un tram Sirietto viaggia per Milano con la livrea ispirata all'Alfa Romeo Junior: è così che il Biscione celebra i 40 mila ordini della B-Suv, raccolti in 38 Paesi e di cui il 18% sono ascrivibili alla variante elettrica (come il tram, peraltro). Secondo i numeri ufficiali, in aprile la nuova arrivata è stata l'Alfa più venduta con 1.775 immatricolazioni: oltre la metà dei volumi del marchio. Prende il 24. Per tutto il mese di giugno giugno, il tram personalizzato con la Junior (il numero 24) attraverserà il centro di Milano, nonché CityLife e i Navigli, pubblicizzando il marchio tra i milanesi che utilizzano il trasporto pubblico. 
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Milano Cortina - Pirelli "monta le gomme" ai Giochi invernali 2026

4 Ruote - Giu 09,2025
Pirelli sarà il partner ufficiale di Milano Cortina, i giochi invernali al via il prossimo febbraio. Tutti i veicoli della flotta (forniti da Stellantis) monteranno i pneumatici invernali del Biscione e l'accordo prevede anche l'assistenza tecnica su strada, con servizi di riparazione e sostituzione in caso di foratura nei cluster olimpici e lungo i percorsi verso le sedi di gara. A tempo di sport. La partnership durerà fino alla conclusione dei Giochi Paralimpici e segna un altro passo "sportivo" per il gruppo fondato nel 1872, che compete nel motorsport dal 1907 ed è presente in oltre 350 competizioni mondiali, Formula 1 compresa (almeno fino al 2027).
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Terre rare - Si teme una crisi come quella dei chip

4 Ruote - Giu 09,2025
Prese dal panico per la carenza di terre rare, le Case auto sono disposte a pagare qualsiasi prezzo: lo ha dichiarato alla Reuters Frank Eckard, Ceo della tedesca Magnosphere (produttore di magneti). Il problema, come noto, nasce dai dissidi fra Stati Uniti e Cina, con Pechino che ha reagito ai dazi di Trump imponendo forti restrizioni alle esportazioni nel mondo delle Rare Earth Elements, sempre più pervasive nelle componenti per le vetture. Misura che ha messo in seria difficoltà i costruttori a livello globale. Similitudini. L'attuale situazione è per certi versi analoga alla crisi dei chip esplosa tra la fine del 2020 e il 2022: la pandemia del 2019 portò a un'impennata della domanda di dispositivi elettronici e alla paralisi del mercato dei veicoli, così che soprattutto il maggior produttore di semiconduttori (Taiwan) preferì vendere i microprocessori ai big dell'hi-tech, trascurando le Case auto. Queste, alla ripresa della domanda di macchine, si trovarono sostanzialmente prive di elementi essenziali alla produzione. E oggi, come allora, le aziende potrebbero produrre vetture senza determinati componenti e parcheggiarle in attesa della disponibilità di terre rare. I numeri del Dragone. Un'alternativa al Celeste Impero? Una parola. Secondo la società di consulenza AlixPartners, la Cina controlla il 70% dell'estrazione globale delle Rare Earth Elements, l'85% della capacità di raffinazione e il 90% della produzione di leghe metalliche e magneti a base di terre rare. Lo stesso Eckard fa notare, partendo dalla crisi dei chip, come nessuno ha imparato dal passato, ossia a rendersi meno dipendente dall'estero. Inoltre, in base a un rapporto della Commissione Europea del 2024, il Paese della Grande Muraglia  ha in mano il 50% della fornitura globale di 19 materie prime chiave, tra cui manganese, grafite e alluminio. Ci sarebbe il Regolamento 2024/1252 sulle materie prime critiche (Crma) dell'Unione Europea, ma Noah Barkin, consulente senior di Rhodium Group (think-tank statunitense focalizzato sulla Cina), sostiene che Bruxelles si sia mossa con troppa lentezza. E comunque, altre aziende che vendono terre rare non riescono a essere competitive, sotto il profilo delle tariffe, col Regno di Mezzo.
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Skoda - Enyaq RS Race, laboratorio da corsa

4 Ruote - Giu 09,2025
La Skoda presenta la Enyaq RS Race, un modello da corsa che deriva dalla Enyaq RS stradale già disponibile a listino e che evolve i contenuti della Race Concept svelata nel 2024. 300 kg in meno coi biocompositi. Il reparto Skoda Motorsport ha sviluppato la RS Race partendo dalla versione con carrozzeria coupé della RS stradale. Il primo e più importante lavoro ha riguardato la massa, che è stata ridotta di oltre 300 kg fino a 1.946 kg totali realizzando elementi esterni e interni con innovativi biocompositi ed eliminando tutti gli elementi superflui. Allo stesso tempo, telaio e carrozzeria sono stati modificati lavorando sull'aerodinamica e sui flussi di raffreddamento: il risultato è una vettura sensibilmente più larga (+72 mm anteriore e +116 mm posteriore) e bassa (-70 mm) rispetto all'originale, caratterizzata anche da grandi alettoni fissi, dall'impianto frenante racing e dall'assetto tradizionale regolabile, completo di freno a mano idraulico sull'asse posteriore. Nessuna modifica al powertrain. La RS Race non è (ancora) una vettura pronta per l'omologazione, ma una vetrina delle potenzialità della piattaforma e un vero e proprio laboratorio su ruote per sviluppare soluzioni innovative che potrebbero avere poi un riscontro nella produzione di serie. Il powertrain elettrico da 340 CV e la batteria non presentano modifiche rispetto alla versione stradale, ma secondo i tecnici della Skoda l'handling è paragonabile a quello della Fabia RS Rally2. C'è anche il sound sportivo. Osservando gli interni, totalmente spogli e caratterizzati da rollbar e cinture di sicurezza da competizione, spiccano molti elementi in comune con la Fabia RS Rally2, ma al centro della plancia è ancora presente lo schermo dell'infotainment. A bordo, inoltre, è stato installato il sistema audio Havas, modificato rispetto alla stradale, in grado di riprodurre il sound di una vettura sportiva da corsa endotermica. Sono presenti dei diffusori esterni nel frontale e nella coda e il suono è regolabile: si attiva automaticamente al di sopra dei 30 km/h. 
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Modellini - Fiat 600 Sporting 1998 di Laudoracing-Models

4 Ruote - Giu 09,2025
Oggi analizziamo una perfetta replica in scala 1:18 della Fiat 600 Sporting prodotta da Laudoracing-Models. Le forme sono corrette, catturano bene l'essenza di questa citycar e l'attenzione nella verniciatura si apprezza osservando la vettura da ogni lato. Le vetrature, dall'ottima trasparenza, offrono un dettaglio particolar: sul lato destro, in basso, il parabrezza riporta a famosa tasca adesiva dell'epoca contenente tagliando assicurativo e disco orario, dettaglio possibile su scale come questa. La fanaleria, realistica per proporzioni e cromia, le assegna un aspetto visivamente autentico; buono il lavoro di riproduzione per cerchi e pneumatici. Gli interni sono ben curati: i sedili bicolore con logo Abarth sugli appoggiatesta richiamano lo spirito frizzante dell'allestimento. Il cruscotto è fedele a quello di un'auto datata 1998, con forme e strumenti decisamente completi per l'epoca: questo può far comprendere il grado di evoluzione in questi ultimi  venticinque anni. Già disponibile nei migliori negozi e sul sito del produttore a 118,85 Euro, la Fiat 600 Sporting è prodotta in vari colori visibili sul sito.
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Rally Italia Sardegna - Nel backstage del WRC

4 Ruote - Giu 09,2025
I puristi del motorsport che si sentono traditi dai box patinati e dal glamour della F.1 possono trovare conforto nel WRC. Il campionato mondiale rally riduce infatti quelle distanze tra pubblico e show che si possono trovare in pista, anzi, tende ad avvicinarlo: service park aperti, con spettatori che possono gustarsi il concerto dei The Kolors tra le ospitality dei team, meccanici impegnati nel setup delle auto danneggiate. Oppure sessione di autografi con i piloti e il parco chiuso nel pieno centro di Olbia, per ammirare e toccare quasi con mano le vetture del campionato. Poi le incredibili evoluzioni dei piloti, salti e controsterzi al cardiopalma a pochi metri di distanza senza barriere, con fan dell'est e nord Europa che accorrono numerosi per sostenere i loro idoli. Insomma, anche quest'anno il Rally Italia Sardegna ha mantenuto fede alle aspettative. Shakedown. Quest'anno, il capitolo sardo del WRC l'abbiamo vissuto in prima persona, a partire dalla giornata del giovedì con lo shakedown: una prova spettacolo per il pubblico, ma utile a piloti e team per prendere familiarità con vetture, assetti e terreno. Qui siamo saliti a bordo della Toyota Yaris GR Rally1 in veste di co-driver con il leader della classifica Elfyn Evans: un vero prototipo che fa comprendere i limiti disumani del pilota e di una vettura da competizione. Accelerazioni brucianti, che si fanno sentire con un bel pugno nello stomaco, salti lunghi decine di metri e una trazione esagerata della Yaris che scarica la sua potenza a terra in una tempesta di sabbia e polvere. E dietro questa magia, il gioco di volante di Evans che taglia decimi di secondo con controsterzi perfetti, come un chirurgo. La fine dell'ibrido. Con Evans e il suo co-driver Scott Martin siamo scesi anche nel dettaglio delle vetture, parlando delle ultime novità del regolamento come la fine del ciclo ibrido nelle power unit delle Rally1. Il pilota gallese ci ha confermato che la guida non è cambiata molto rispetto allo scorso anno, mentre con Scott abbiamo parlato del ruolo del navigatore: quest'ultimo, oltre a indicare le note al driver, attraverso dei tasti azionabili coi pedi gestisce le comunicazioni con il team, il trip e chiude le prese di aspirazione del motore durante i guadi, per non far entrare acqua nel propulsore. E sì, Scott ci ha confermato che durante la speciale raramente guarda la strada: gli occhi sono fissi sul roadbook e bastano le forze G a far capire in che curva ci si trova. La "prima" di Hankook. Un altra novità del WRC 2025 è il cambio del fornitore unico di pneumatici, che a partire da quest'anno è Hankook. Qui abbiamo potuto conoscere tutti i segreti dei nuovi pneumatici: tre tipologie disponibili, stick, tassellate per sabbia e roccia e le chiodate per ghiaccio e neve. In Sardegna, ovviamente, c'erano quelle da terra con due mescole, la dura (con sigla WRC7) e la morbida WRC3, con la possibilità degli equipaggi di montare i diversi compound su singola ruota a seconda delle esigenze della prova speciale. Quattro invece le linee di montaggio al service park, che in questo rally hanno offerto assistenza a ben 68 equipaggi, in turni di lavoro senza sosta dalle 7 del mattino alle 22 di sera. E ancora, oltre 2.300 le coperture previste per questo rally, stivate in container dedicati a temperatura controllata. Altri numeri? Il tassello del Dynapro R213 (il nome del pneumatico usato per questa tappa) ha un'altezza di 13 mm, un battistrada asimmetrico con la parte interna studiata per ottenere la massima trazione in accelerazione e frenata, mentre quella esterna sopporta il carico laterale in curva e gestisce la direzionalità. 
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Renault - La Losanga produrrà droni in Ucraina

4 Ruote - Giu 09,2025
La Renault potrebbe essere la prima Casa automobilistica europea a fare il suo ingresso nel comparto della Difesa. O, per meglio dire, il suo ritorno a distanza di diversi decenni dalla produzione degli ultimi mezzi militari. La Losanga, infatti, ha confermato a France Info i contatti avvenuti con il governo di Parigi per installare delle attività di produzione di droni in Ucraina. Tuttavia, "al momento non è stata presa alcuna decisione", hanno affermato da Boulogne-Billancourt.  Il progetto. L'ipotesi è stata lanciata venerdì scorso dal ministro della Difesa transalpino, Sébastien Lecornu, parlando di un "grande" costruttore francese pronto a produrre droni nel Paese dilaniato da ormai tre anni dalla guerra scatenata dall'invasione russa. Lecornu, però, non ha fornito alcuna indicazione sull'identità dell'azienda citata nel suo discorso: "Stiamo per intraprendere una partnership senza precedenti in cui una grande azienda produttrice di automobili francesi unirà le forze con una Pmi della difesa francese per produrre droni in Ucraina", ha affermato il ministro a Le Monde. La produzione - ha aggiunto - sarà in via prioritaria destinata all'esercito ucraino, "ma faremo anche in modo che il nostro esercito ne tragga vantaggio, per avere un addestramento tattico e operativo permanente che sia attinente alla realtà" bellica. Come è ovvio quando si parla di temi tanto delicati, le informazioni sono esigue: non si conoscono la tipologia dei droni, né la sede esatta della loro produzione (molto probabilmente sarà lontana dalle attuali linee del fronte per decine, se non centinaia di chilometri). In ogni caso, l'assemblaggio sarà di responsabilità degli ucraini. A tal proposito, Lecornu ha sottolineato la loro solida esperienza nello sviluppo di droni e nelle strategie di impiego in combattimento: "Sono più bravi di noi a progettare droni e soprattutto a sviluppare le strategie che li accompagnano". Dunque, non c'è "nessuna necessità" di inviare cittadini francesi a lavorare in Ucraina.  
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WRC - Rally Italia Sardegna, quinta vittoria per Ogier

4 Ruote - Giu 09,2025
Il Rally Italia Sardegna 2025 si conferma come una delle tappe più dure del Mondiale grazie alle alte temperature si sono superati i 30 gradi e ai 320 chilometri cronometrati su strade davvero insidiose, che hanno messo a dura prova piloti, vetture e pneumatici. Noi siamo stati in terra sarda insieme a Toyota Gazoo Racing, che ha schierato cinque vetture Rally1 delle dodici al via. Ogier. Sébastien Ogier e il fido Vincent Landais hanno avuto la meglio su tutti, dopo essersi imposti seppure con un margine molto contenuto già nell'ultima speciale della prima giornata, venerdì 6 giugno. Il giorno successivo, sabato, la lotta per la vittoria si è trasformata in un duello tra Ogier e l'amico-rivale Ott Tänak su Hyundai, esattamente come era accaduto nel precedente round in Portogallo e in Sardegna lo scorso anno. L'asso francese è arrivato alla giornata finale quella di domenica con un vantaggio di 11,1 secondi; ha allungato al mattino, vincendo la prima speciale, ma ha rischiato tutto nella Power Stage finale, quando un lungo salvato in extremis da uno sparuto alberello fatto crescere lì dalla divina provvidenza lo ha costretto a innestare la retromarcia. Nonostante il grande spavento lo scorso anno perse proprio negli ultimi chilometri della Power Stage ha mantenuto la leadership e vinto con 7,9 secondi di margine. Con la quinta vittoria sull'isola, Ogier diventa il pilota di maggior successo nella storia dell'evento da quando il WRC ha cominciato a farvi tappa nel 2004; per lui, inoltre, terza vittoria su quattro partecipazioni quest'anno ha saltato Svezia e Safari. Il team TGR-WRT prosegue l'eccellente striscia positiva, avendo vinto, a oggi, tutte le prove in calendario. Gli altri. Come già in Portogallo, Kalle Rovanperä e il co-pilota Jonne Halttunen sono saliti sul podio, chiudendo in terza posizione. Elfyn Evans e Scott Martin sono stati più prudenti e lasciano invece la Sardegna con un quarto posto nonostante due minuti persi una foratura. Evans resta in testa al Mondiale con 19 punti su Ogier e 20 su Rovanperä; il team TGR-WRT consolida il primo posto nel Campionato Costruttori con 69 punti di vantaggio. L'affabile Takamoto Katsuta ruote all'aria venerdì e gomma da cambiare sabato non è andato oltre il quinto posto; ottima prestazione anche per Sami Pajari con la sua GR Yaris Rally1 del TGR-WRT2: quarto il venerdì, ha perso secondi preziosi sia sabato sia domenica chiudendo settimo. Sei piloti Toyota Gazoo Racing nelle prime sette posizioni, un diktat importante in vista della prossima tappa del WRC 2025 che si terrà in Grecia dal 26 al 29 giugno.
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Marelli - Stati Uniti, allo studio il ricorso al Chapter 11

4 Ruote - Giu 09,2025
La Marelli potrebbe ricorrere a uno degli strumenti di salvaguardia del compendio aziendale garantiti dalle normative statunitensi. Secondo indiscrezioni di stampa giapponesi, la holding di controllo, la Marelli Corporation nata dall'acquisizione della Magneti Marelli da parte della nipponica Calsonic Kansei (azienda a sua volta frutto dello scorporo delle attività di componentistica della Nissan), starebbe valutando la possibilità di presentare la richiesta di accesso al Chapter 11, il capitolo della legge fallimentare degli Stati Uniti che stabilisce i contorni della protezione dalle richieste di rimborso del debito. Le motivazioni. Il Chapter 11, diventato famoso nel comparto automobilistico con la bancarotta della Chrysler e della General Motors più di 15 anni fa, consentirebbe alla filiale americana della Marelli di assicurare la continuità delle attività aziendali e commerciali senza subire alcuna conseguenza nel caso falliscano le attuali trattative per la ristrutturazione del debito. Per ora, l'azienda non ha commentato "voci o speculazioni di mercato", anche perché si trova nel pieno di una serie di colloqui per ottenere nuove linee di credito in grado di dare sollievo a una situazione di tensione finanziaria.L'interesse indiano. In tal senso, non va trascurato il possibile intervento dell'indiana Motherson. Secondo indiscrezioni del quotidiano Nikkei, i vertici della Marelli avrebbero attentamente valutato un'operazione di cessione all'azienda di Noida, nello Stato dell'Uttar Pradesh, e avrebbero già deciso di accettare l'offerta. Il progetto sarebbe stato già presentato ai creditori, per lo più banche giapponesi, ma avrebbe incontrato i primi ostacoli. Infatti, diversi istituzioni finanziari non avrebbero accolto con favore l'operazione dopo aver pagato le conseguenze di un primo accordo di ristrutturazione del debito appena tre anni fa. Motherson avrebbe intenzione di rilevare gran parte dell'attuale Marelli, eccetto alcune attività che potrebbero essere dismesse o tornare sotto il controllo della Nissan, tramite un aumento di capitale riservato da 700 milioni di dollari e l'accollo di 4,2 miliardi di debiti, ma con un pesante stralcio del 20% rispetto all'attuale valore. 
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Audi A5 Avant - Plug-in da viaggio (e da commuting)

4 Ruote - Giu 06,2025
Secondo l'Audi, in Italia una A5 su cinque (perdonate il gioco di parole) sarà venduta con la spina. A maggior ragione in uno scenario in cui, nel quadro normativo delle auto aziendali, le plug-in godono di vantaggi nella tassazione del fringe benefit (che è superiore a quella delle Bev, ma risulta comunque meno della metà rispetto a diesel e ibride). Nel mirino ci sono però anche i privati, in questa fase della transizione in cui l'ibrido ricaricabile si candida a fare da ponte verso un futuro a batteria. A tal proposito, la A5 e-hybrid, venduta con prezzi a partire da 64.300 euro (66.700 per l'Avant), mette sul piatto l'ultima generazione delle tecnologie Audi in materia. Tanta strada in elettrico. L'erede della A4 promette oltre 100 km di autonomia in modalità elettrica, grazie soprattutto a una batteria assai capace, cuore del sistema plug-in, da 25,9 kWh lordi (20,7 effettivi). Nel commuting - e anche per tratti abbastanza lunghi -, la A5 e-hybrid si può dunque guidare (premendo il tasto EV) come un'elettrica pura: per viaggiare solo a corrente, in un mood quasi zen al quale contribuisce non solo la silenziosità del motore, ma anche l'ottima insonorizzazione della vettura. Per rifocillare la batteria dalle colonnine c'è un caricatore di bordo che accetta 11 kW in corrente alternata: sulla carta, bastano due ore e mezza per ripristinare l'intero potenziale. Fa specie, però, che su un'auto con questo prezzo e blasone non venga offerta la ricarica in corrente continua. In movimento, invece, la A5 Phev può contare sulla funzione Battery Charge, che usa il motore termico per rifornire la batteria (fino al 75%), sfruttando l'elettrico come alternatore. Bel gioco di squadra (dei motori). Nella logica di cucirsi addosso la strategia di utilizzo del powertrain, c'è poi la funzione Battery Hold. In sostanza, dallo schermo dell'infotainment si va a impostare un livello di carica sotto al quale la batteria non dovrà scendere: raggiunto il limite, l'auto passa al termico in automatico. Di base, però, la A5 opta per una strategia predittiva. La quale, cioè, tiene conto del tragitto impostato sul navigatore e individua autonomamente i tratti del percorso più adatti alla guida in elettrico. Anche affidandosi al "cervello" della vettura, il relax è assicurato. Viaggiando in modalità Hybrid, l'interazione tra motore termico ed elettrico è sempre molto fluida. E quando è chiamato in causa, il 2.0 litri turbobenzina entra in gioco con discrezione, alzando la voce solo quando si affonda decisi sul pedale del gas. A proposito, in questo primo test, sui saliscendi delle Langhe, abbiamo registrato un consumo, da computer di bordo, di 7,3 l/100 km e 5,9 kWh/100 km. Il verdetto in materia, però, spetta come sempre al nostro Centro Prove. Che non tarderà ad arrivare. Il bagagliaio, però... Il nostro primo assaggio della A5 e-hybrid si consuma su una Avant da 299 CV con cambio S tronic a sette rapporti e trazione integrale quattro. In alternativa, la A5 plug-in si può avere anche più potente (367 CV), nel solo allestimento S line edition, a partire da 78.050 euro (75.650 la berlina). Inutile dire che il primo step di potenza è già ampiamente sufficiente per apprezzare le doti dinamiche di questa wagon, che ha 450 Nm di coppia e archivia lo 0-100 km/h in 5,9 secondi. E che nelle curve infonde sempre fiducia, risultando al tempo stesso confortevole nei passaggi cittadini, anche sugli ostacoli più accentuati. Se la trazione integrale e lo sterzo progressivo sono di serie, vanno invece aggiunti al pacchetto gli ammortizzatori adattivi. Per arricchire a tutto tondo una station wagon a cui, paradossalmente, se c'è qualcosa che manca è un po' di bagagliaio: sono 361 (ampliabili a 1.306) i litri dichiarati per il vano della e-hybrid. Ovvero, un'ottantina di meno rispetto alla diesel mild hybrid.
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