Su strada - Renault Clio 2025: primo test del nuovo E-Tech Full Hybrid 160
Lanciata nel 1990 come erede di R5 e Super5, la Renault Clio si è evoluta generazione dopo generazione in termini di stile, confort, sicurezza e dotazioni, fino ad arrivare all'ibrido E-Tech. In bacheca vanta due titoli di Auto dell'Anno, 17 milioni di unità vendute in 120 Paesi e il primo posto nelle vendite europee nel primo semestre 2025, oltre al secondo posto assoluto tra le auto più vendute in Europa lo scorso anno. Sesta generazione: cosa cambiaCon queste premesse, l'arrivo della sesta generazione rappresenta un momento cruciale per il marchio. Il test drive sulle strade portoghesi ci ha permesso di approfondire le novità e raccogliere le prime sensazioni. Vale la pena notare che la Clio prosegue nel solco della continuità tecnica, sebbene crescano le dimensioni. La piattaforma CMF, introdotta nel 2013, è stata aggiornata e allungata: il passo cresce di 8 mm, mentre la carreggiata aumenta di 39 mm.Le sensazioni al volante, però, richiamano quelle già sperimentate sulla generazione precedente: assetto che trasmette sicurezza, buon appoggio laterale e una guida precisa, che non richiede continue correzioni. Sul confort, invece, ci sarebbe margine di miglioramento: l'abitacolo lascia filtrare i rumori di rotolamento e anche la voce del motore è avvertibile con facilità. Clio full hybrid: un primo dato sui consumi A proposito di motore, il protagonista del mio test è l'E-Tech Full Hybrid 160, più potente ed efficiente. Capace, secondo Renault, di percorrere fino all'80% dei tragitti urbani in elettrico e di scendere a 89 g/km di CO2. Si tratta dell'ultima evoluzione del full hybrid E-Tech, ora con più potenza e cilindrata. Una modifica resa necessaria dalle nuove norme omologative, che spingono i costruttori ad aumentare la cilindrata per ridurre il carico specifico del propulsore nelle fasi più critiche.Una strada intrapresa anche da altri marchi e che non ha penalizzato uno dei pilastri dell'ibrido Renault: i consumi. presto per i dati del nostro Centro Prove, ma secondo il computer di bordo nel mio test la Clio ha registrato circa 25 km/l su un percorso misto urbano ed extraurbano. La gamma della nuova Clio include anche il nuovo 1.2 TCe benzina da 115 CV, ma nel corso del 2026 arriverà anche la versione Eco-G 120 benzina-GPL. Tornando all'ibrido, le prestazioni sono più che buone per la categoria, grazie anche alla risposta della trasmissione automatica Multimode, che permette il funzionamento in serie-parallelo del sistema ibrido e reagisce prontamente alle richieste del guidatore. Novità dentro e fuoriCome accennato, cambiano le dimensioni e quindi anche le proporzioni: la nuova Clio ha un cofano più esteso, il passo allungato, carreggiate più larghe e una silhouette più dinamica, quasi da coupé compatta. Un cambiamento che, ne sono certo, spiazzerà molti, proprio come è accaduto a me.Innegabile, invece, il salto tecnologico. All'interno debutta il doppio display OpenR con Google integrato e cresce il pacchetto di assistenze alla guida, ora composto da 29 sistemi, tra cui l'Active Driver Assist e funzioni avanzate di monitoraggio del conducente.Infine, l'abitabilità: lo spazio per i passeggeri posteriori resta pressoché invariato, mentre il bagagliaio aumenta a 391 litri e offre una soglia più bassa per agevolare carico e scarico. I prezzi della nuova Renault ClioClio evolution TCe 115: 18.900 euroClio evolution full hybrid E-Tech 160: 24.900 euroClio techno TCe 115: 21.800 euroClio techno full hybrid E-Tech 160: 26.700 euroClio esprit Alpine full hybrid E-Tech 160: 28.300 euro
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Formula 1 - Newey al comando dell'Aston Martin
Nei giorni scorsi si è vociferato molto sulla posizione di Andy Cowell e sul fatto che potesse lasciare il suo ruolo da team principal. Così è stato, ma nessuno era pronto alla novità: a partire dal 2026, Adrian Newey - l'uomo che più di ogni altro ha incarnato il genio tecnico del Circus - diventerà Team Principal della Aston Martin in Formula 1. Una scelta che segna un punto di svolta per la scuderia di Silverstone, pronta ad affrontare la nuova era regolamentare con Honda come partner motoristico.Il passaggio di testimone arriva dopo poco più di un anno in cui Cowell, la mente dietro ai successi ibridi della Mercedes, ha guidato il team sia come ceo che come Team Principal, gettando le fondamenta per il futuro.Dal ponte di comando alla cabina di regiaCowell lascia il timone, ma non la nave. Dal 2026 assumerà infatti il ruolo di Chief Strategy Officer, con l'obiettivo di ottimizzare la complessa integrazione tra telaio, power unit, carburanti e lubrificanti, il cuore pulsante della partnership con Honda, Aramco e Valvoline. Abbiamo costruito una struttura solida per la transizione, ha spiegato Cowell. Ora è il momento giusto per concentrarmi sull'integrazione tecnica dei nuovi partner.Una mossa che riflette la visione di Stroll: separare le responsabilità per valorizzare i talenti, potenziare la sinergia tra i reparti e, soprattutto, riportare il focus là dove deve stare: sulla prestazione in pista.Newey, la mente creativa al centro del progettoL'arrivo di Adrian Newey al vertice operativo fa ovviamente notizia. Dopo nove mesi di collaborazione come Managing Technical Partner, l'ingegnere inglese, artefice di oltre venti titoli mondiali con Williams, McLaren e Red Bull, diventa il nuovo leader sportivo del team.Ho visto grandi talenti all'interno di questa squadra, ha dichiarato Newey. Il 2026 rappresenterà una sfida totale: nuove regole, nuovo motore, nuova identità. Sono pronto a guidare l'Aston Martin in questa nuova fase, sfruttando appieno il potenziale che ho già intravisto.Il 2026: l'anno zero della Formula 1Il cambio al vertice arriva in vista del più grande reset tecnico della Formula 1 moderna: nuove power unit ibride, carburanti al 100% sostenibili, e una griglia che vedrà un nuovo costruttore la Cadillac - al via. Per l'Aston Martin, che da semplice team cliente diventerà una works team della Honda a tutti gli effetti, il 2026 è più di un orizzonte: è la chance di riscrivere la propria storia.
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Mercedes-Benz - Nuova CLA Shooting Brake, i prezzi della variante elettrica
La Mercedes ha aperto gli ordini della CLA Shooting Brake elettrica: la filante station wagon tedesca è disponibile in quattro allestimenti, con un listino che parte da 58.068 euro. Due le motorizzazioni in gamma: la 250+ ha un motore da 200 kW (272 CV) e 335 Nm di coppia, mentre la 350 4Matic prevede due motori, trazione integrale e una potenza combinata di 260 kW (354 CV), con una coppia di 515 Nm. Su entrambe la batteria di trazione è da 85 kWh: l'autonomia massima dichiarata è di 792 km (ciclo Wltp). L'architettura a 800V consente ricariche ad alta potenza fino a 320 kW, per passare dal 10 all'80% di carica in 22 minuti. Il prossimo anno arriveranno, come già visto per la berlina, anche le varianti ibride a 48 volt. La dotazione di serie della CLA Shooting BrakeCome per la berlina a tre volumi, su tutta la gamma sono presenti i cerchi di lega da 17, la mascherina anteriore illuminata con 142 stelle a led, la pompa di calore e il tetto panoramico; la wagon aggiunge il portellone ad apertura elettrica. All'interno è installata l'ultima release del sistema operativo MB.OS, con connettività wireless per Apple CarPlay e Android Auto, aggiornamenti over-the-air e intelligenza artificiale di Microsoft e Google per l'assistente di bordo. Ancora, di serie la chiave digitale, la telecamera posteriore e interna per i selfie (con riconoscimento facciale del conducente), climatizzatore automatico monozona, retrovisori ripiegabili elettricamente, sedili anteriori riscaldabili elettricamente e sospensioni comfort. Optional e pacchettiIn base all'allestimento (o attingendo alla lunga lista di accessori), la CLA Shooting Brake può avere fari a matrice di led, luci ambientali, ricarica wireless per gli smartphone, sedile conducente con memoria, impianto stereo Burmester, head-up display, vetri posteriori oscurati, tinte carrozzeria Manufaktur e telecamera a 360. La guida assistita di livello 2 è disponibile su richiesta per tutti gli allestimenti, nel pacchetto MB.Drive Assist (1.830 euro). Il listino della CLA Shooting BrakeCLA Shooting Brake 250+ Advanced 272 CV: 58.068 euroCLA Shooting Brake 250+ Advanced Plus 272 CV: 60.447 euroCLA Shooting Brake 250+ Premium 272 CV: 62.863 euroCLA Shooting Brake 250+ Premium Plus 272 CV: 65.120 euroCLA Shooting Brake 350 Advanced 354 CV: 63.668 euroCLA Shooting Brake 350 Advanced Plus 354 CV: 66.047 euroCLA Shooting Brake 350 Premium 354 CV: 68.463 euroCLA Shooting Brake 350 Premium Plus 354 CV: 70.720 euro
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Nuove regole - Crash test Euro NCAP, rivoluzione dal 2026: ecco cosa cambia
Dopo gli ultimi test per il 2025 pubblicati qualche giorno fa, l'Euro NCAP ha presentato le nuove linee guida per il 2026: si tratta dell'aggiornamento più importante dal 2009, che cambia il modo in cui vengono svolti i test per valutare la sicurezza delle automobili vendute in Europa. Le modifiche presentate oggi sono state studiate per rappresentare al meglio le condizioni di guida di oggi, e per gestire i pericoli che affrontano guidatori, automobilisti e gli altri utenti della strada, spiega l'ente in una nota. I nuovi protocolli per il 2026 rafforzano ancora di più il rigore e l'importanza dei nostri test, premiando i veicoli che si comportano bene in tutti gli stadi della sicurezza: prima, durante e dopo un incidente, aggiunge il dottor Michiel van Ratingen, segretario generale di Euro NCAP. Il nuovo Euro NCAP: quattro punti crucialiLe nuove metodologie per il calcolo dei punteggi dei test dell'Euro NCAP ruotano attorno a quattro elementi cardine: sicurezza alla guida, prevenzione degli incidenti, protezione in caso di incidenti e sicurezza dopo un incidente. In particolare, è stato tenuto conto dei principi della matrice di Haddon (strumento di analisi dei rischi per la sicurezza stradale), ma al tempo stesso della crescente complessità dei nuovi sistemi di assistenza alla guida delle automobili moderne, che verranno messi alla prova non solo sulle piste di test, ma anche in condizioni reali. Le valutazioni assegnano in ogni ambito un punteggio massimo di 100, con soglie minime per ognuno di essi: la loro somma contribuisce al punteggio finale, con le cinque stelle come miglior risultato conseguibile. Fase 1: Guida sicuraQuesta valutazione tiene conto delle tecnologie e delle funzioni dell'auto che forniscono un'esperienza di guida più sicura per conducente e occupanti, dai dispositivi che monitorano l'attenzione del conducente (anche in tempo reale) all'accuratezza del rilevamento dei segnali stradali. Verranno valutate le tecnologie che identificano quando il conducente è ubriaco o sotto l'effetto di stupefacenti, o che sono in grado di fermare autonomamente il veicolo se il guidatore perde conoscenza. Vengono introdotte valutazioni sull'interfaccia uomo macchina, in particolare nella chiarezza delle informazioni fornite durante la guida e nella presenza di pulsanti fisici che impediscano di distrarsi al volante. Fase 2: Prevenzione degli incidentiLa valutazione di tutti i sistemi che possono prevenire o ridurre gli effetti degli incidenti più gravi, tramite avvertimenti o interventi autonomi da parte dell'auto (frenata automatica d'emergenza, assistente al mantenimento della corsia di marcia ecc.). I test dell'Euro NCAP cercheranno di replicare scenari reali che coinvolgono anche mezzi a due ruote e pedoni. Previsti anche test per i sistemi che riconoscono la pressione sbagliata del pedale (per esempio dell'acceleratore invece del freno) o intervengono nel caso di apertura delle portiere mentre arriva un ciclista. Fase 3: Protezione negli incidentiLa valutazione dei più tradizionali sistemi di protezione in caso di incidente, dalla struttura dell'auto agli airbag, che coinvolgono tanto gli occupanti quanto chi sta all'esterno (pedoni, ciclisti). Verranno mantenuti i test attuali (frontali, laterali, offset), con la valutazione degli impatti su un maggior numero di corporature, con un irrigidimento dei controlli sul rischio per i pedoni, in particolare nelle zone strutturali vicino al parabrezza. Fase 4: Sicurezza dopo un incidenteNuove valutazioni che riguardano i momenti critici dopo un incidente, e che coinvolgono i sistemi di assistenza e le informazioni fornite al personale di soccorso. Tra i controlli previsti c'è il corretto funzionamento delle maniglie ad azionamento elettrico per l'apertura dall'esterno, l'isolamento delle batterie ad alto voltaggio, notifiche automatiche da parte dell'auto (che possono fornire anche informazioni utili come il numero di occupanti e il rischio di incendio della batteria nel caso di auto elettriche).
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Gigafactory - Spagna col turbo, Italia non pervenuta: ecco perché
Catl e Stellantis procedono spediti sulla strada che porterà alla creazione di una delle maggiori fabbriche di batterie d'Europa: con la tradizionale cerimonia di posa della prima pietra, la joint venture Contemporary Star Energy avvierà oggi i lavori di costruzione della gigafactory di Figuerelas, alle porte di Saragozza.Dunque, il progetto spagnolo sta rispettando i programmi, mentre non si sa ancora nulla su quanto intenda fare Automotive Cells Company, impresa partecipata dalla stessa Stellantis, da TotalEnergies e Mercedes-Benz, per la conversione dell'impianto di motori e trasmissioni di Termoli: l'azienda francese dovrebbe fornire degli aggiornamenti entro la fine di quest'anno, ma la scadenza si avvicina e i dubbi sull'iniziativa aumentano di giorno in giorno, ancor di più dopo alcune recenti indiscrezioni della stampa transalpina sulle difficoltà della stessa Acc., dunque, il caso di tornare sui due progetti anche per compredere quali siano le differenze tra una Spagna che viaggia a tutta velocità e un'Italia sempre più indietro nella corsa alle gigafactory. I punti di forza del progetto ibericoIn Spagna, Contemporary Star Energy intende investire 4,1 miliardi di euro per produrre batterie Lfp (acronimo di litio-ferro-fosfato). Tale tecnologia non garantisce le performance dei ben più noti accumulatori agli ioni di litio, ma è una soluzione molto più conveniente. E difatti, molti costruttori stanno preferendo questa strada per ridurre i listini delle loro elettriche e renderle più accessibili. Inoltre, il progetto spagnolo vede il pieno coinvolgimento della cinese Catl, la maggior azienda al mondo nel campo delle batterie: padroneggia tutte le tecnologie oggi disponibili e gode di un vantaggio competitivo enorme, che evidenzia ancora una volta l'assoluta dipendenza europea dalla Cina in un segmento di prodotto cruciale per la transizione dell'industria dell'auto. Un progetto controversoIl coinvolgimento della Catl sta eliminando tutta una serie di ostacoli, a partire dal reclutamento di lavoratori specializzati. A tal proposito, non sono mancate le polemiche. La fabbrica sarà realizzata anche grazie al sostegno pubblico (le autorità locali hanno assicurato fondi per 300 milioni di euro in base a programmi di supporto all'innovazione finanziati pure da risorse europee), ma per costruirla saranno impiegati migliaia di lavoratori cinesi. Inoltre, il loro arrivo ha alimentato timori sulla capacità di Figuerelas, un borgo di circa 1.300 abitanti, di ospitare una tale massa di persone. A ogni modo, alcuni tecnici e dirigenti del Dragone sono già arrivati nel Paese aragonese, ma altre centinaia di lavoratori li seguiranno già entro la fine dell'anno grazie a permessi speciali assicurati dalle autorità locali. Il processo di reclutamento proseguirà nei prossimi mesi per arrivare alla fine del 2026 a contare poco meno di 2 mila cittadini cinesi all'opera. Un messaggio all'EuropaIl progetto prevede che la produzione di batterie inizi alla fine del 2026 e cresca gradualmente negli anni successivi con l'obiettivo di raggiungere una capacità di 50 GWh, ma molto dipenderà dall'evoluzione del mercato delle elettriche in Europa. In ogni caso, i cinesi lasceranno progressivamente spazio agli spagnoli. Si prevede l'assunzione e la relativa formazione di 3 mila persone. La scelta di portare in Spagna maestranze cinesi evidenzia la carenza di competenze europee nel campo delle batterie e lancia un chiaro avvertimento alle istituzioni continentali. Del resto, Catl vuole evitare quanto sta avvenendo in Ungheria, dove la scelta di reclutare solo personale locale per realizzare la gigafactory più grande d'Europa si sta rilevando talmente problematica da aver determinato la decisione di posticipare al 2026 l'avvio della produzione, inizialmente previsto in questi mesi. In sostanza, sono i cinesi a saper costruire le gigafactory e non c'è altro da fare che osservare il loro lavoro e imparare. L'hub europeo delle batterieDunque, in Spagna si è scelta la strada del pragmatismo. E tale approccio, unito a costi del lavoro più bassi, tariffe energetiche inferiori di almeno il 20% rispetto alla media europea e politiche pro-cinesi (Madrid ha osteggiato i dazi Ue sulle elettriche del Dragone), sta trasformando il Paese in un hub delle batterie. Recente è l'avvio dei lavori per la costruzione di una gigafactory a Sagunto (Valencia) da parte della PowerCo del gruppo Volkswagen, mentre sono stati confermate analoghe iniziative della Envision Aesc e della InoBat.E l'Italia?Sulla gigafactory di Termoli i dubbi sono aumentati nelle ultime settimane in seguito ad alcune indiscrezioni della stampa francese sui problemi della Acc. L'azienda ha scelto la tecnologia degli ioni di litio, una soluzione costosa e resa ancor più complessa dalla carenza di competenze specifiche in campo progettuale e produttivo.Attualmente, è operativa solo la fabbrica di Douvrin, nel nord della Francia, mentre i progetti sia di Termoli, che di Rüsselsheim sono stati sospesi per rivedere le strategie, "aggiungere nuove chimiche di celle a basso costo al portafoglio" e rispondere "allo spostamento della domanda del mercato verso veicoli elettrici dai costi più contenuti". E questo vuol dire semplicemente che la scelta di molti costruttori - tra cui la stessa Stellantis - di puntare sulle batterie Lfp sta influendo parecchio sulle scelte aziendali. E poi ci sono i dubbi dell'amministratore delegato di TotalEnergie, Patrick Pouyanné ("meglio concentrare gli sforzi su uno stabilimento piuttosto che su tre") e i non pochi problemi operativi. La gigafactory di Douvrin non sta solo producendo poche batterie, quantomeno rispetto agli obiettivi originari, ma sta anche incontrando ostacoli qualitativi ed economici: fonti sindacali parlano di appena 15-20 mila pacchi prodotti nel quarto trimestre, di tassi di scarso ancora al 15-20% e di spese operative superiori dal 20 al 25% rispetto a quelle cinesi o coreane. In sostanza, l'intero progetto Acc è ancora lontano da un livello minimo di sostenibilità economica e dunque i vertici aziendali potrebbero preferire proprio la strada indicata da Pouyanné. Per il quotidiano Milano Finanza, Acc sarebbe ormai sul punto di abbandonare il progetto molisano, ritenuto "non realizzabile a causa di difficoltà tecniche, strategiche e finanziarie". Ovviamente, non è da escludere un peso specifico delle tariffe energetiche italiane e del rallentamento del mercato delle elettriche, ma il maggior problema sembra proprio Acc: la scelta dell'autonomia tecnologica e strategica si sta scontrando con la realtà di un mercato interamente in mano alla Cina.
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Segmento A - Citycar, crisi o rilancio? Toyota Aygo X Hybrid e Fiat 500 Hybrid accendono la sfida
Citycar: le auto con cui tanti di noi hanno imparato a guidare e che nel loro piccolo (è il caso di dirlo) hanno spesso fatto il lavoro delle "grandi", adattandosi a vetture tuttofare al meglio delle loro possibilità. La loro fascia di mercato, anche nota come segmento A, è però in ritirata e negli ultimi anni tante Case europee ne sono uscite.Ma non la Toyota, che infatti va controcorrente e rilancia con la nuova Aygo X full hybrid. Una scelta significativa per il primo costruttore mondiale, secondo in Italia solo a Fiat per immatricolazioni (101.064 tra gennaio e ottobre). E i numeri parlano chiaro: nei primi dieci mesi del 2025, le vendite della Aygo X con motore 1.0 benzina sono cresciute del 7,7%, in un mercato che invece ha perso il 2,7%. Insomma, c'è spazio per migliorare ancora. E i giapponesi non sono soli: proprio la Fiat risponde con la 500 Hybrid, già in produzione e in consegna da gennaio 2026. Così, si riaccendono i riflettori sulle piccole di città, pronte a rivitalizzare il segmento. Ma che caratteristiche ha, attualmente, il terreno di gioco in cui si sfideranno le due nuove arrivate? Quanto pesa sul totale auto e in termini di immatricolazioni? E il mercato dell'usato come lo valuta? Cerchiamo di dare una risposta a tutti questi interrogativi con l'aiuto dell'Osservatorio Quattroruote Professional, il potente strumento di Business intelligence e analisi di Quattroruote Professional, la business unit di Editoriale Domus che sviluppa prodotti e servizi per i professionisti della mobilità. Modelli dimezzati in cinque anniIniziamo dall'offerta: negli ultimi cinque anni i modelli del segmento A sono diminuiti del 43%. E il peso di questa fascia in relazione all'offerta complessiva - che, invece, nel frattempo è aumentata sensibilmente - si è più che dimezzato, passando dal 6,3% dei modelli a listino ad appena il 2,5%. Unadébcle senza precedenti nella storia dell'auto e che è il risultato, va detto, di una precisa scelta industriale delle Case, soprattutto di quelle europee. Attualmente, il segmento a cui si deve la motorizzazione di massa nell'Italia del boom, ma anche in quella post shock petrolifero, è ridotto ad appena 13 modelli rispetto ai 23 di cinque anni fa. Sono: Abarth 500e, Dacia Spring, DR 1.0 EV, Fiat Pandina (ex Panda), Fiat 500 (adesso anche ibrida), Hyundai Inster, Hyundai Inster Cross, Hyundai i10, Kia Picanto, Leapmotor T03, Mahindra Kuv100, Mitsubishi Spacestar e, per l'appunto,Toyota Aygo X. 17 auto in meno dal 2020Se si prende a riferimento il listino di novembre 2020 si osserva che i modelli che nel tempo sono usciti di scena senza essere stati rimpiazzati sono 17: Abarth 595 e 695, Citroen C1, DR Zero, Honda e, Peugeot 108, Renault Twingo (anche se è appena arrivata l'elettrica), Romeo Ferraris FatFive, Seat mii Electric, Skoda Citigo-e, Smart EQ fortwo ed EQ forfour, Suzuki Ignis e Celerio, Tazzari EV, Toyota Aygo e Volkswagen up!.Tutto questo è accaduto mentre, come accennato, il mercato nel suo complesso è lievitato sensibilmente, in termini di offerta, con un aumento dei modelli a listino del 29% (anche grazie, va detto, all'arrivo di nuove marche cinesi). Le immatricolazioni sono ancora l'11%Eppure, in termini di immatricolazioni, nonostante un'evidente contrazione delle quote di mercato del segmento A nell'arco degli ultimi anni, come si può vedere dal grafico in basso, i primi dieci mesi del 2025 hanno rappresentato ancora l'11,15% delle nuove targhe (ancorché in calo di 1,29 punti rispetto allo stesso periodo del 2024), con una clamorosa sproporzione tra la domanda - una nuova registrazione su nove - e l'offerta (appena un modello su 40 tra quelli a listino). Insomma, la perdita di immatricolazioni e di quota di mercato appaiono determinate più dalla riduzione dell'offerta che da un sostanziale cambiamento nelle scelte d'acquisto. I prezzi sono aumentati meno della mediaPer quanto riguarda i prezzi, tra novembre 2020 e novembre 2025 la media (Iva inclusa) di tutte le versioni a listino nel segmento A è aumentata del 10%, un dato sensibilmente inferiore al +30,1% complessivo medio di mercato, e che riflette anche un sensibile riposizionamento dell'offerta determinata dall'uscita di scena di molte piccole elettriche (Twingo, Citygo, Mii, fortwo, forfour, Honda e, up!). Se, invece, si considera la media dei prezzi ponderata con i dati di immatricolazione di ciascun modello, l'incremento nello stesso periodo è stato del 20,7%, perfettamente allineato al dato medio di mercato. Attualmente, il prezzo medio ponderato di tutte le versioni disponibili nel segmento A cosa diversa, ovviamente, dal prezzo medio d'acquisto, sintesi di campagne, sconti e optional a pagamento su ogni singolo esemplare è di 19.181 euro; cinque anni fa era di 15.891 euro. L'usato si svaluta poco. E quello meno recente è particolarmente apprezzatoInfine, le quotazioni. Secondo l'Osservatorio di Quattroruote Professional, attualmente il Valore residuo (VR) medio di vendita (Iva inclusa), espresso in percentuale sul prezzo di listino attualizzato, è pari al 69,05% sulle auto di 12 mesi (in prevalenza vetture ex noleggio a breve termine), del 57,88% su quelle di 48 mesi (in gran parte ex noleggio a lungo termine) e del 55,65% su quelle di 72 mesi, ossia l'usato più scambiato tra privati. Il confronto con il mercato nel suo complesso, rispetto alle tre anzianità considerate, ci restituisce la situazione indicata nella tabella. Da cui risulta che il VR% medio del segmento A è leggermente inferiore a quello medio di mercato solo sull'usato più recente, mentre è superiore - di gran lunga nel perimetro dei 72 mesi - sulle altre due anzianità di riferimento. Insomma, più invecchiano, meno si svalutano le citycar in rapporto a ciò che accade nel mercato nel suo complesso.
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Mercedes-AMG - La prossima GT Coupé 4 porte sgomma a Las Vegas con George Russell e Brad Pitt
In concomitanza con il Gran Premio di Las Vegas, la Mercedes-AMG ha svelato in anteprima il prototipo della nuova GT Coupé 4 porte, l'elettrica sportiva basata sulla piattaforma AMG.EA che sarà presentata ufficialmente nel corso del 2026. Per l'occasione, sono stati scelti due testimonial d'eccezione: accanto al pilota ufficiale George Russell, c'è infatti l'attore Brad Pitt in veste di ambassador del marchio. Il powertrain a tre motori della GT XXLa GT Coupé 4 porte è stata svelata in una forma non ancora definitiva, con pellicole che celano alcuni dettagli e senza mostrare gli interni. Sono evidenti i richiami alle Concept AMG GT XX, già capace di siglare 25 record a Nardò: il powetrain della GT Coupé con tre motori deriva proprio dalla XX e i dati tecnici non sono stati ancora resi noti, ma dal video scopriamo che i tecnici AMG hanno riprodotto il suono di un V8 endotermico all'esterno della vettura. Il prototipo dichiarava 1.360 CV, 360 km/h di punta massima e una capacità di recuperare fino a 400 km di autonomia in 5 minuti con colonnine da 1.000 kW.
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Opel - Nuova Astra: il frontale arriva dal mondo virtuale di Gran Turismo
La Opel ha svelato le prime immagini del restyling della Astra (anche Sports Tourer con carrozzeria station wagon), che verrà presentata nei prossimi mesi. La media tedesca è made in Germany in tutto: progettata, ingegnerizzata e realizzata a Rüsselsheim, spiega Florian Huettl, ceo della Opel. Restate sintonizzati, maggiori dettagli arriveranno a breve. Il nuovo Vizor sarà illuminatoIl refresh di metà carriera della Astra si caratterizza per il debutto del nuovo Vizor della Opel, ispirato a quello della concept Corsa GSE Vision Gran Turismo (la vedete nell'immagine qui sotto) e che, come sulla Grandland, sarà illuminato. Inedita la firma luminosa, con una striscia che attraversa tutto il cofano, interrotta solo dal logo del Blitz. Meno evidenti le novità al posteriore, dove rimangono i gruppi ottici a sviluppo orizzontale e la luce di stop verticale, inserita nello spoiler sul lunotto. Tutte le altre novità, comprese le motorizzazioni, verranno svelate più avanti.
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BMW - La Z4 Final Edition diventerà un'auto da collezione: ecco perché e quanto costa
La BMW Z4 si prepara a concludere il suo ciclo vitale: gli ultimi esemplari della terza generazione della roadster tedesca verranno prodotti a marzo del 2026. Per celebrare questa scoperta a due posti la Casa dell'elica ha annunciato una versione speciale, chiamata Z4 Final Edition, che potrà essere ordinata in una finestra temporale molto breve, a partire dalla fine del prossimo gennaio, al prezzo di 80.000 euro. Dettagli esclusiviSono tanti gli elementi che rendono unico questo allestimento (anche per interesse collezionistico), a cominciare dalla tinta esclusiva Frozen Matt Black. Di serie le finiture esterne M High-gloss Shadowline e l'impianto frenante M Sport con pinze freno in rosso lucido. All'interno troviamo il battitacco personalizzato e cuciture a contrasto rosse su quadro strumenti, console centrale, pannelli porta e sedili sportivi M, rivestiti in pelle Vernasca e Alcantara, materiale utilizzato anche per il volante. La Z4 Final Edition sarà disponibile solo nella motorizzazione M40i con il sei cilindri in linea da 340 CV.
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Modellini - Volvo 850 SW BTCC, pazza station da pista
Ci sono auto da corsa nate dopo mesi di studi aerodinamici e poi c'è lei: la Volvo 850 Station Wagon che, nel 1994, con Jan Lammers al volante, si presentò al BTCC con la stessa disinvoltura di chi accompagna i figli a scuola ma a 250 all'ora. Un'immagine iconica, quasi surreale: la familiare svedese trasformata in arma da pista, con alettone, assetto ribassato e numeri da competizione. Una provocazione geniale, più marketing che tecnica, che ancora oggi strappa un sorriso. La "follia" in scala 1:18Oggi quella pazzia è tornata in miniatura grazie a Ottomobile, che propone il modello in scala 1:18, realizzato in resina. Il colpo d'occhio è da applausi: la livrea ufficiale blu e bianca, punteggiata dai loghi Q8 e Omega Express, è riprodotta con precisione millimetrica. Le ruote multirazze con pneumatici slick Dunlop sono curate nei dettagli, dalle scolpiture alle scritte laterali. La fiancata lunga e rettilinea resta quella di una station, ma l'assetto corsaiolo la trasforma in una belva. Com'è fatta dentroDentro, l'abitacolo racconta la metamorfosi: addio sedili posteriori, sostituiti da una gabbia di sicurezza nell'ampio baule e da un interno spartano, come si conviene a una Touring Car. La plancia è fedele all'originale, dominata dal volante racing e dalla strumentazione semplificata. Essendo un modello in resina non apribile, la compattezza esalta la pulizia delle linee e la brillantezza della verniciatura. Questa Volvo 850 Station Wagon non è solo un modellino, ma il ricordo di una sfida agli estremismi aerodinamici degli anni 90. Costa 105 euro ed è prenotabile nei migliori negozi. Per chi colleziona auto da corsa, è un tassello obbligatorio.
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Audi - Tante migliorie per A5, Q5, A6, A6 e-tron e Q6 e-tron: le abbiamo provate in anteprima
Spinta dall'ambizione di restare sempre al vertice, ma anche dai feedback dei clienti stessi, l'Audi opera già affinamenti su un ampio ventaglio di modelli presentati di recente: A5, A6, Q5 e le derivazioni a batteria A6 e-tron e Q6 e-tron. Si tratta di mirate migliorie che interessano svariati comparti hardware e software di entrambe le piattaforme (la PPC termica e la PPE elettrica), con alcune di esse che peraltro colmano alcune lacune che noi di Quattroruote di tanto in tanto abbiamo messo in evidenza. Così, siamo volati a Neuburg, in Germania, presso il reparto di sviluppo tecnico della Casa, per toccare con mano le novità, ordinabili già dal mese di dicembre per i modelli termici e da gennaio 2026 per gli elettrici. Le S vanno di traversoOggi circola ancora il luogo comune, retaggio degli anni che furono, che le Audi sottosterzano. Per accontentare i clienti che desiderano ribaltare il concetto, sulle S5 e S6 e-tron arriva la modalità Dynamic Plus, che prevede una distribuzione della coppia molto più orientata al retrotreno: sulla S5 termica avviene sfruttando il lavoro del differenziale posteriore sportivo, mentre sulla S6 elettrica lavora attraverso un differente operato dei due motori e sul torque vectoring, con l'unità posteriore che si dà più da fare. Ho avuto modo di provare una S5 Avant lungo le curve della pista di Neuburg e devo ammettere che era parecchio che non mi divertivo così: attivando la modalità dall'infotainment, il differenziale posteriore distribuisce ora un maggior quantitativo di coppia, in maniera più rapida, sulla ruota posteriore esterna alla curva, consentendo così di disegnare sovrasterzi di potenza a regola d'arte. Notevolissima la facilità di controllo, con l'Esp in modalità Sport che lascia parecchia libertà d'azione; ma volendo è possibile escluderlo del tutto per fare davvero tutto quello che vuoi giocando con gas e sterzo, con la controllabilità che, se ci sai fare, è ancora meglio. Parcheggi (e traffico selvaggio) senza stressLato assistenti di guida, viene introdotta la funzione di retromarcia automatica, con la vettura che ripercorre gli ultimi 50 metri in maniera autonoma gestendo volante, acceleratore e sterzo (magari vi siete infilati in uno stretto vicolo cieco, la funzione venne introdotta dalla BMW Serie 3), oppure per memorizzare cinque differenti manovre di parcheggio lungo un totale di 200 metri. In quest'ultimo caso, basta arrivare, per esempio, davanti alla rampa del proprio box dove in precedenza è stato memorizzato uno scenario, affinché l'infotainment suggerisca di farsi guidare fino al parcheggio in maniera del tutto autonoma.Gli Adas, inoltre, sono stati potenziati a livello hardware con nuovi radar, telecamere e sensori a ultrasuoni. In questo modo le funzioni si ampliano integrando, per esempio, l'assistente alle manovre evasive anti collisione: se sei distratto perché guardi lo smartphone (purtroppo capita spesso a troppe persone) e c'è una vettura parcheggiata a margine della carreggiata, l'assistente la evita per te, considerando ovviamente se c'è lo spazio necessario per farlo; provato di persona, ho apprezzato il buon bilanciamento tra efficacia della manovra e confort, nel senso che non è brusca, ma allo stesso tempo ti fa rendere conto che c'è un pericolo in corso. Infine, sulle elettriche migliora il blending fra frenata rigenerativa e idraulica negli stop and go del traffico; notevole il miglioramento, con la maggior integrazione della rigenerativa che rende molto più morbidi gli arresti della vettura. Tornano i tasti fisici al volanteFinalmente hanno risolto il problema dei poco precisi comandi a sfioramento sul volante: al centro dei tasti (che restano comunque touch), sono state introdotte due rotelle fisiche per scrollare con precisione i vari menu e funzioni; il feedback ci guadagna e le distrazioni si riducono, perché si va a colpo sicuro senza approssimazioni. Spostando di poco lo sguardo, poi, si scopre che tutti i modelli 2026 recepiscono l'evoluzione software introdotta dalla Q3 per il Virtual cockpit e l'infotainment: nel caso della strumentazione torna a grande richiesta la visualizzazione a tutto schermo della mappa (comprese quelle di Apple e Google), mentre sul display centrale scorre una nuova interfaccia a widget, ricca di infografiche per essere più semplice da decifrare. Inoltre, debuttano i videogiochi a bordo con possibilità di connettere controller e cuffie via Bluetooth. L'assistente intelligente è più intelligenteMigliorano anche i comandi vocali, che già prima prevedevano l'integrazione con ChatGPT ma con risultati discutibili. L'AI è ora più abile nell'amalgamarsi con l'assistente vocale soprattutto nella ricerca dei punti di interesse. Ancora, si può usare la voce per comandare un più ampio ventaglio di assistenti alla guida e di funzioni dell'auto, come il regolatore di velocità attivo e la sua distanza di sicurezza. Ampliate anche le cosiddette routine, che avevo già avuto modo di apprezzare sulla Q3: la vettura apprende le tue abitudini e provvede ad automatizzare certi processi, per esempio sbloccare le portiere quando ti fermi a un determinato indirizzo, sollevare la vettura (in caso di sospensioni pneumatiche) per superare la rampa del proprio box, oppure attivare il cruise control quando imboccate il solito casello autostradale. Arriva la dashcamNovità, a richiesta, la dashcam integrata nello specchio retrovisore interno, capace di registrare in 4K con HDR per garantire buone prestazioni anche in condizioni di scarsa luce. Le registrazioni foto/video si gestiscono tramite un'app dedicata nell'infotainment. Poi c'è la funzione evento, che utilizza un buffer continuo per salvare automaticamente i 30 secondi prima e dopo un eventuale incidente, oppure in situazioni specifiche (per esempio una brusca frenata o l'attivazione dell'hazard). Le registrazioni, comprensive di geolocalizzazione, velocità e ora, vengono salvati solo su una scheda SD locale e sono visualizzabili anche sul display centrale. Per rilassarsi un po'Debuttano poi i cosiddetti mondi esperienziali: si tratta di scenari che combinano l'azione sincronizzata delle luci a Led interne, i suoni, il massaggio dei sedili e l'operato clima per creare atmosfere rilassanti o energizzanti. Qualcosa di molto simile, va detto, si era già visto da tempo in casa BMW. Tre le modalità - Activating, Relaxing e Harmonizing - che durano dai 10 ai 20 minuti e si adattano ai movimenti dell'auto mentre guidi. Sui modelli elettrici c'è anche la modalità Power Nap, pensata per schiacciare un pisolino durante le pause, per esempio mentre l'auto si ricarica. Nuovi MatrixPer quel che riguarda la sicurezza durante la guida notturna, da segnalare poi l'introduzione dei proiettori Matrix con tecnologia micro-Led, già sulla Q3. Oltre a una più rapida e capillare illuminazione, prevedono la funzione orientamento che aiuta a mantenere il veicolo al centro della corsia e un simbolo a forma di freccia sulla strada indica se il veicolo sta involontariamente uscendo dalla propria corsia. In caso di basse temperature e fondi a bassa aderenza, viene proiettato un simbolo di ghiaccio per avvisare gli occupanti del veicolo. In abbinamento, ci sono le luci posteriori con tecnologia Oled di seconda generazione, con ben con 198 segmenti per faro e svariate possibiltà di personalizzazione.Chi sta aspettando un MY2025 può stare tranquilloVa precisato infine che tutte queste novità, poiché sfruttano anche alcune nuove componenti hardware, non possono essere installate retroattivamente sui modelli già esistenti. I clienti che stanno ancora attendendo la nuova auto MY 25, perché ordinata poco prima di questo update, verranno però protetti e passati alla versione che include le novità.
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Geely Night - Brett Soso: "Sbarchiamo in Italia con tecnologie al servizio delle persone"
Geely Auto sbarca in Italia e lo fa in grande stile con un evento che, per il nome, riecheggia gli appuntamenti speciali dei costruttori europei ai saloni dell'auto: la Geely Night. La serata ha rappresentato l'occasione per Brett Soso, Regional Director della filiale europea del colosso cinese, per spiegare i motivi dello sbarco e soprattutto i cardini di un'offerta di prodotto caratterizzata da "tecnologie al servizio" dei consumatori italiani. Al debutto, l'azienda porta sul mercato due Suv, l'elettrica Geely EX5 e la Starray EM-i Super Hybrid."Geely è cresciuta da piccola azienda locale a un gruppo tecnologico globale per la mobilità", ha aggiunto Soso. "Il nostro obiettivo è semplice: utilizzare tecnologie di livello mondiale per creare prodotti che si adattino veramente alle esigenze e agli stili di vita dei clienti locali. Per l'Italia, questo significa qualità eccezionale, tecnologia all'avanguardia e un profondo apprezzamento per la cultura e il design locali". Il "Rinascimento Tecnologico"Soso non ha fatto mistero di quanto l'ingresso di Geely in Italia sia "davvero speciale" e "profondamente stimolante": del resto, il nostro è un "Paese che ha plasmato la comprensione mondiale di arte, design e ingegneria. L'Italia ci dimostra che quando creatività e artigianalità si uniscono, accadono cose straordinarie e di questo ne è convinta pure Geely. E stasera apriamo un nuovo capitolo nella mobilità, un capitolo che chiamiamo Rinascimento Tecnologico". Cos'è GeelySoso non ha mancato di ripercorrere la storia dell'azienda: fondata nel 1986 da Eric Li, Geely entra nel settore automobilistico nel 1997 con l'obiettivo di "produrre auto di alta qualità accessibili a tutti". Nel 2010 arriva il salto di qualità con l'acquisto della Volvo e l'inizio di "una profonda integrazione delle competenze europee". Poi tocca alle operazioni su altri marchi come Lotus e Aston Martin, che "hanno rafforzato le capacità di innovazione globale e accelerato lo scambio tecnologico". E così Geely è riuscita ad ampliare rapidamente le sue attività, arrivando oggi a presidiare quasi 90 Paesi in cinque continenti, grazie anche a 140 mila dipendenti. Modelli multienergia"Dal punto di vista dello sviluppo prodotto - ha proseguito Soso - seguiamo un chiaro principio: la tecnologia deve soddisfare le reali esigenze degli utenti. Poiché ogni mercato è unico, perseguiamo una strategia multienergia, perfezionando i motori tradizionali, investendo appieno in nuove soluzioni energetiche e assicurandoci di offrire la mobilità giusta per ogni stile di vita". Del resto, per Geely la tecnologia non deve essere fine "a sé stessa", ma offrire "vera comodità, vera sicurezza e reale valore agli utenti". E a tal fine operano diversi poli di ricerca e progettazione tra Asia ed Europa, di cui uno a Milano dove "si combinano" design italiano, precisione europea e velocità di innovazione cinese. E dietro tutte le innovazione "c'è una convinzione fondamentale: la vera leadership tecnologica non riguarda i numeri, ma la fiducia e il valore reale che si offrono agli utenti". L'arrivo in ItaliaGeely, che il mese scorso ha fatto il suo ingresso in Regno Unito, si dice "onorata di entrare in Italia, un Paese in cui i nostri valori sono naturalmente allineati. Quello di stasera è più di un semplice lancio di un marchio", ha affermato con enfasi Soso, "è una dichiarazione della nostra convinzione: che la mobilità può essere più intelligente, più ecologica, più sicura e più incentrata sull'uomo; che la tecnologia dovrebbe essere al servizio delle persone, non il contrario. E che il futuro della mobilità sarà plasmato dalla collaborazione tra culture, proprio come nel Rinascimento". "L'Italia è sempre stata un luogo in cui le grandi idee diventano realtà. Pertanto, siamo orgogliosi di iniziare questo nuovo viaggio qui. Il Rinascimento della Tecnologia inizia ora", ha concluso il dirigente.
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Geely Night - Santucci: "L'Italia non è una semplice tappa geografica"
Cosa significa l'Italia per la Geely? A questa domanda ha cercato di rispondere Marco Santucci, amministratore delegato della filiale italiana del colosso cinese, durante la Geely Night, l'evento che ha sancito lo sbarco ufficiale del costruttore sul nostro mercato con il lanciodella Geely EX5 e la Starray EM-i Super Hybrid."Il nostro Paese non è una semplice tappa geografica per Geely: è il luogo da dove tutto sta nascendo perché è il Paese dove tecnologia, creatività e cultura convivono da sempre! In Italia l'ingegneria diventa arte, il design è sinonimo di identità, e l'innovazione prende forma grazie alle persone. Per questo diciamo che stiamo vivendo un nuovo Rinascimento Tecnologico", ha affermato Santucci. Uno spazio da colmareIl dirigente ha quindi posto l'accento sui grandi cambiamenti in atto sul mercato, a partire dalla mobilità elettrica. A suo avviso, il ritardo dell'Italia rispetto all'Europa rappresenta" anche uno spazio immenso da colmare. Ed è proprio qui che nasce il nostro impegno, nell'aiutare il cliente a scegliere oggi cosa sia meglio per la mobilita del suo domani". Si parte dunque con un'elettrica e un'ibrida plug-in. Tuttavia, non si tratta di un semplice lancio di modelli perché Geely vuole introdurre nel nostro Paese un "nuovo modo di intendere valore, qualità e accessibilità. In poche parole lusso alla portata di tutti e senza compromessi". L'offerta e i serviziGeely fa affidamento su un ampio ecosistema di servizi e ancor di più su una piattaforma, la Gea, in grado di garantire un prodotto "disegnato per incontrare i gusti europei" e costruito "con grande qualità, tale da permetterci di completare la già valida garanzia della Geely (6 anni e 8 sui componenti elettrici) con la offerta mai sentita prima della garanzia a Vita ai nostri primi 1.000 clienti.
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Geely Night - Una serata all'insegna del "Rinascimento tecnologico"
Geely Auto debutta sul mercato automobilistico italiano e per celebrare quello che è stato definito "un passaggio strategico nell'espansione europea" del costruttore cinese è stata organizzata la Geely Night: l'evento è stata l'occasione per l'azienda di presentare la sua strategia per la mobilità e, soprattutto, una visione incentrata su "sostenibilità, design internazionale e integrazione tra cultura, progettazione e ingegneria". E questo spiega lo slogan dell'intera serata, "Rinascimento tecnologico": come la grande epopea del Cinquecento fu una delle massime espressioni di arte e scienza, oggi Geely punta tutto sull'innovazione per portare sul mercato qualità, sicurezza e accessibilità. Prodotti e posizionamentoDurante l'evento è stata più volte rimarcata l'importanza dell'Italia come "mercato strategico per la crescita europea" dell'intero gruppo. Il posizionamento è stato spiegato prima da Brett Soso, Regional Director of Geely Auto Europe, e poi da Marco Santucci, amministratore delegato di Geely Italia. Ma, soprattutto, dai prodotti: il debutto ruoterà intorno a due modelli, entrambe a ruote alte, l'elettrica Geely EX5, capace di garantire un'autonomia fino a 425 km, e la Starray EM-i Super Hybrid, in grado di percorrere circa 90 km in modalità elettrica e quasi 1.000 km complessivi. L'evento tra showcooking e musicaLa Geely Night si è svolta al Teatro Alcione di Milano, trasformato per l'occasione in uno spazio immersivo, dove arte e innovazione si sono intrecciate attraverso installazioni visive che hanno reinterpretato i grandi maestri del Rinascimento da Leonardo a Raffaello grazie all'intelligenza artificiale (con lo stesso principio è stata condotta nei giorni scorsi un campagna pubblicitaria in tutta la città). L'evento ha anche visto la presenza di Anna Zhang, vincitrice della quattordicesima edizione di MasterChef Italia e nuova Ambassador di Geely EX5. Italiana di origini cinesi, Anna ha condotto uno showcooking ispirato al dialogo tra culture, creatività e innovazione. Successivamente, sul palco è salita la DJ e producer internazionale Ellynora: la sua console è stata alimentata interamente dalla batteria caricata con energia rinnovabile della Geely EX5. Il debutto italiano di Geely Auto è stato così celebrato attraverso un racconto che ha cercato di unire strategia industriale e sensibilità artistica, tradizione e tecnologia, per rafforzare il ruolo dell'Italia come crocevia ideale per il nuovo corso europeo del marchio.
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Land Rover - Ecco la Defender Dakar D7X-R che correrà nei raid
La Land Rover ha svelato la nuova Defender Dakar D7X-R (con la livrea da competizione) che prenderà parte al Campionato del mondo Rally Raid 2026 nella categoria Stock. Dopo aver percorso oltre 6 mila chilometri di test in fuoristrada con il prototipo, la versione definitiva si presenterà alla partenza del Rally Dakar 2026, che prenderà il via il prossimo 3 gennaio in Arabia Saudita, con i piloti Stéphane Peterhansel e Mika Metge, Rokas Baciuka e Oriol Vidal, Sara Price e Sean Berriman. La Defender Dakar D7X-RCostruita partendo da una Defender Octa di serie, la Defender Dakar D7X-R è lunga 4.813 mm e alta 2.015, con un passo di 3.023 e carreggiate allargate, rispettivamente di 1.832 e 1.828 mm (quasi 13 cm in più della Defender 110). L'altezza da terra è di 370 mm, mentre gli angoli d'attacco e uscita sono rispettivamente di 47.5 e 44.5. All'interno l'equipaggio potrà contare sul navigatore regolamentare della Fia e un head-up display, cruscotto configurabile e sedili con cinture a sei punti. A bordo ci sarà posto inoltre per otto litri d'acqua e tre ruote di scorta, sistemate al posto dei sedili posteriori, un kit di attrezzi e parti di ricambio essenziali, oltre a un paio di martinetti idraulici in grado di sollevare i lati del veicolo. La livrea da competizione ha un design che a Gaydon hanno definito Geopalette, con i colori dei paesaggi aridi della Dakar, i toni della sabbia e della pietra, con il tetto in color azzurro che richiama la (scarsa) acqua del deserto. Gli interventi al powertrain I regolamenti della Fia per la nuova categoria Stock impongono che scocca, trasmissione e powertrain non possano essere modificati: la Defender per la Dakar monterà quindi lo stesso V8 da 4.4 litri biturbo, ma con un limitatore di aspirazione d'aria per contenerne la potenza, e modificato per funzionare con carburanti sostenibili (in conformità alle normative Fia). Il motore originale della Octa eroga 635 CV e 750 Nm di coppia, ma la Land Rover non ha comunicato i valori per la versione Dakar. Anche il cambio automatico a otto velocità è lo stesso della Octa, ma con un rapporto di trasmissione finale inferiore per massimizzare la coppia a bassa velocità. L'elettronica di gestione dell'auto è specifica per i rally e contempla anche la nuova modalità di guida Flight Mode, sviluppata per gestire i salti da una duna all'altra, regolando l'erogazione della coppia dal motore alle ruote ogni volta che l'auto si stacca da terra, così da garantire un atterraggio regolare e proteggere la trasmissione. Non è proprio la versione di serieTenendo invariati gli elementi imposti dalla Fia, in Land Rover sono intervenuti su tutto il resto: nella parte posteriore c'è un serbatoio da 550 litri, per affrontare le tappe più lunghe della competizione (oltre 800 km nella peggiore delle ipotesi). Le modifiche alla carrozzeria hanno permesso di ottenere angoli caratteristici più elevati e di accogliere i pneumatici più grandi, da 35. Le sospensioni della Bilstein, nuovo partner ufficiale della Land Rover nelle competizioni, sono state migliorate per gestire il maggior peso dell'auto, in particolare al posteriore, con doppi ammortizzatori paralleli. Migliorato tutto l'impianto di raffreddamento, con l'aumento dell'area frontale e un unico radiatore che sostituisce i tre presenti nei veicoli di produzione. Sul tetto sono presenti anche una barra fari e prese d'aria per la cabina. L'impianto frenante è specifico per i rally: dischi ventilati, pinze anteriori a sei pistoncini e posteriori a quattro pistoncini.
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Nuove tecnologie - Hyundai e Michelin per i pneumatici del futuro
Il gruppo Hyundai e Michelin hanno firmato il terzo memorandum d'intesa per lo sviluppo di pneumatici ad alto contenuto tecnologico. Questo nuovo protocollo rinnova una partnership già consolidata, nata con gli accordi del 2017 e del 2022 con l'obiettivo di creare soluzioni per migliorare efficienza, sicurezza e sostenibilità, concentrandosi in particolar modo sulla riduzione della resistenza al rotolamento e sull'affidabilità alle alte prestazioni. Progettazione virtuale e digital twinNel corso del prossimo triennio, le due aziende collaboreranno su diversi fronti strategici: dallo sviluppo congiunto di pneumatici per massimizzare efficienza e grip, alla creazione di nuove piattaforme di progettazione virtuale, fino all'espansione delle tecnologie Embedded Tire Digital Twin. La partnership mira anche a migliorare la tecnologia SmartGrip (per ottimizzare frenata ed efficienza) e a introdurre un sistema virtuale dedicato ai pneumatici per l'off-road.
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Multe elettroniche - Autovelox non omologati, la Corte dei Conti si astiene: né promossi, né bocciati
La Corte dei Conti dichiara inammissibile l'istanza di parere presentata dal Comune laziale di Montefiascone (Viterbo) sugli autovelox non omologati. L'ente locale poneva due domande ai magistrati: è legittimo continuare a eseguire accertamenti automatici della velocità con dispositivi non omologati? Per i ricorsi contro le multe vinti dagli automobilisti, le spese liquidate dal Giudice di Pace a favore dei ricorrenti si configurano come danno erariale? La risposta è né sì, né no, perché la questione non riguarda contabilità pubblica, ma il Codice della strada. Questa la deliberazione 113/2025/PAR della sezione regionale di controllo per il Lazio, depositata il 17 novembre 2025. Autovelox, tre punti chiaveNon si sblocca pertanto la partita degli autovelox non omologati: si resta in un limbo legale.La questione esiste dal 1993, anno di nascita dell'attuale Codice della strada. L'articolo 142comma 6 stabilisce che sono considerate fonti di provale risultanze di apparecchiature debitamente omologate(mediante procedura lunga e complessa). Varie circolari ministeriali reputano che sia invece sufficiente l'approvazionedegli strumenti (con un procedimento molto più rapido e semplice).Il dilemma è tornato alla ribalta ad aprile 2024con l'ordinanza della Cassazione10505: è necessaria l'omologazione, altrimenti la multa è annullabile tramite ricorso. In quanto il Codice della strada è fonte primaria di legge, prevalendo su quella secondaria delle circolari. seguita una decina di ordinanzeanaloghe. Numerosi (non tutti) Giudici di Pace in effetti cancellano i verbali dei ricorrenti, diversi Comuni hanno spento gli autoveloxin attesa di chiarimenti.Il ministero delle Infrastrutture ha imposto il censimentodegli autovelox ai Comuni: solo gli strumenti censiti potranno accertare le violazioni. Permane insomma un'incertezza giuridicadeleteria per la sicurezza stradale.
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Stellantis - Filosa: "Con la Fiat 500 ibrida Mirafiori riavrà il secondo turno"
L'avvio della produzione della nuova Fiat 500 ibrida farà sentire a breve il suo impatto sulle attività industriali di Mirafiori. E sarà un impatto superiore alle aspettative originarie. L'amministratore delegato di Stellantis, Antonio Filosa, ha ricordato le nuove assunzioni e, soprattutto, il tanto atteso ripristino di un secondo turno lavorativo. Il cinquino ibrido ha "già portato con sé 400 nuovi assunti e un secondo turno qui a Mirafiori a partire da marzo del prossimo anno", ha detto Filosa presentando l'avvio della produzione. Il motivo è legato a una nuova programmazione produttiva, svelata dal responsabile del marchio Fiat, Olivier Franois: "A luglio, avevo detto che ne avremmo prodotte 5 mila unità entro l'anno. Mi ero sbagliato... ne faremo oltre 6 mila. L'impatto su Mirafiori? 100 mila unità all'anno". "Stellantis sta mantenendo gli impegni"La Fiat 500 Hybrid, destinata a rilanciare le sorti di Mirafiori in caso di risposta positiva del mercato, rientra in quel Piano Italia presentato circa un anno fa: a tal proposito, Filosa ha ricordato anche altre iniziative di "ricambio generazionale" (circa 120 assunzioni nel polo ingegneristico di Torino e altre 120 ad Atessa). "Naturalmente si tratta di un primo passo, ma è un esempio tangibile del nostro impegno qui in Italia", ha aggiunto il top manager, ribadendo "con fermezza e convinzione, e con la forza delle azioni concrete", la determinazione del gruppo "a fare tutto il possibile affinché l'Italia faccia la sua parte nel riportare alla crescita l'industria automobilistica europea. Stellantis sta mantenendo i propri impegni con il suo piano per l'Italia, sta facendo la sua parte, realizzando gli investimenti annunciati e rispettando i tempi previsti".La 500 che serveLa stessa 500 ibrida, secondo Filosa, "è la risposta alla forte richiesta dei nostri clienti di poter scegliere la 500 che desiderano: è esattamente il prodotto di cui l'Europa ha bisogno per ringiovanire il suo parco auto, fatto da 150 milioni di autovetture (quasi il 60% del totale), che hanno più di 10 anni, quindi più inquinanti. Auto come la 500 ibrida sono pratiche sia per l'ambiente che per i nostri clienti". "Bruxelles agisca subito per le auto piccole"L'impegno in Italia potrebbe, però, ricevere nuovo impulso nel caso di cambio di passo da parte delle istituzioni europee. "Se ci sarà consentito di riconquistare i clienti con prodotti eccellenti come la 500 ibrida, riusciremo sicuramente a riportare la crescita che è fondamentale per gli investimenti e l'innovazione futuri", ha sottolineato Filosa, rivolgendo alle istituzioni europee l'invito ad "azioni urgenti e definitive, soprattutto nel segmento delle auto di piccole dimensioni. Perché sono queste le auto che inquinano meno e da cui dipende la mobilità di tutti. Perché sono queste le auto che mettono in mostra il meglio dell'esperienza e della creatività europee"."Da Torino il meglio per l'Italia e l'Europa""Fare tutto il possibile per ripristinare le condizioni per una crescita sostenibile richiede che tutti i membri del nostro ecosistema facciano la loro parte", ha continuato l'ad. "E a giudicare dal lavoro fatto insieme ai rappresentanti dei sindacati, dei fornitori e dei concessionari, la nostra causa comune è chiara. Solo lavorando insieme potremo garantire i cambiamenti che stimoleranno la domanda e la produzione, a vantaggio non solo dell'Italia ma dell'intera Europa. Il lancio odierno della 500 ibrida rappresenta il meglio di Torino, il meglio dell'Italia e il meglio dell'Europa. l'Europa che produce e, per il bene del futuro di tutti noi, è un'Europa che merita sicuramente il sostegno di chi fa le regole".
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Gruppo Chery - Lepas, iCaur, Exlantix: tre nuovi marchi (e tante Suv) per l'Italia
Il gruppo Chery, già impegnato in Italia con i brand Omoda e Jaecoo, annuncia un ulteriore piano di espansione per il nostro territorio, con l'arrivo di tre nuovi brand: Lepas, già visto al Salone di Torino, che presenterà principalmente Suv eleganti e accessibili; iCaur, specializzato in fuoristrada dal look aggressivo e prestazioni in off-road; Exlantix, marchio dedicato soprattutto alle vetture premium. LepasIl primo dei nuovi brand del gruppo Chery a sbarcare in Italia è Lepas, contrazione di Leap e Passion, che si è svelato al pubblico durante lo scorso Salone di Torino. Il primo modello ad arrivare sulle nostre strade sarà la grande Suv L8, prevista entro la metà del 2026, a cui seguiranno nel corso dell'anno i modelli più compatti L6 e L4. La L8 è una vettura a ruote alte lunga 4,7 metri, che sarà commercializzata con powertrain ibridi (derivati dai Super Hybrid delle Omoda e Jaecoo) ed elettrici. L'ibrida ricaricabile può contare su una batteria da 18 kWh per un'autonomia complessiva (tra benzina e corrente) di oltre 1.300 chilometri. La Lepas punta a creare nei prossimi anni 1.200 punti vendita in tutto il mondo, con l'obiettivo di vendere mezzo milione di auto all'anno. iCaurIl secondo brand destinato all'Italia, che ha debuttato per la prima volta al Salone dell'Auto di Shanghai (dove è stata presentata la fuoristrada V23), si caratterizza per le linee squadrate dei suoi modelli, pensati soprattutto per gli amanti dell'off-road senza compromessi. L'arrivo sui nostri mercati è previsto a partire dal 2027, con la già citata V23 e la nuova grande Suv V27. Questo modello, lungo oltre cinque metri, monta un powertrain ibrido con potenze fino a 455 CV e una batteria capace di un'autonomia a zero emissioni fino a 200 chilometri. Oltre alla ricca dotazione di serie, la iCaur offre anche numerosi accessori per il fuoristrada e il commuting quotidiano, che saranno presentati nei prossimi mesi. ExlantixEntro il 2030 sarà infine la volta del marchio Exlantix, che porterà sul mercato italiano una gamma di veicoli di fascia alta, anche a ruote alte, con powertrain elettrici e range extender. Attualmente la gamma della Exlantix comprende la berlina ES e la Suv ET, caratterizzati da un design ricercato, interni di alta qualità e una ricca dotazione tecnologica: modelli che, secondo la casa, potranno competere con i marchi europei più affermati.
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Gruppo Chery - Lepas, iCaur, Exlantix: tre nuovi marchi (e tante Suv) per l'Italia
Il gruppo Chery, già impegnato in Italia con i brand Omoda e Jaecoo, annuncia un ulteriore piano di espansione per il nostro territorio, con l'arrivo di tre nuovi brand: Lepas, già visto al Salone di Torino, che presenterà principalmente Suv eleganti e accessibili; iCaur, specializzato in fuoristrada dal look aggressivo e prestazioni in off-road; Exlantix, marchio dedicato soprattutto alle vetture premium. LepasIl primo dei nuovi brand del gruppo Chery a sbarcare in Italia è Lepas, contrazione di Leap e Passion, che si è svelato al pubblico durante lo scorso Salone di Torino. Il primo modello ad arrivare sulle nostre strade sarà la grande Suv L8, prevista entro la metà del 2026, a cui seguiranno nel corso dell'anno i modelli più compatti L6 e L4. La L8 è una vettura a ruote alte lunga 4,7 metri, che sarà commercializzata con powertrain ibridi (derivati dai Super Hybrid delle Omoda e Jaecoo) ed elettrici. L'ibrida ricaricabile può contare su una batteria da 18 kWh per un'autonomia complessiva (tra benzina e corrente) di oltre 1.300 chilometri. La Lepas punta a creare nei prossimi anni 1.200 punti vendita in tutto il mondo, con l'obiettivo di vendere mezzo milione di auto all'anno. iCaurIl secondo brand destinato all'Italia, che ha debuttato per la prima volta al Salone dell'Auto di Shanghai (dove è stata presentata la fuoristrada V23), si caratterizza per le linee squadrate dei suoi modelli, pensati soprattutto per gli amanti dell'off-road senza compromessi. L'arrivo sui nostri mercati è previsto a partire dal 2027, con la già citata V23 e la nuova grande Suv V27. Questo modello, lungo oltre cinque metri, monta un powertrain ibrido con potenze fino a 455 CV e una batteria capace di un'autonomia a zero emissioni fino a 200 chilometri. Oltre alla ricca dotazione di serie, la iCaur offre anche numerosi accessori per il fuoristrada e il commuting quotidiano, che saranno presentati nei prossimi mesi. ExlantixEntro il 2030 sarà infine la volta del marchio Exlantix, che porterà sul mercato italiano una gamma di veicoli di fascia alta, anche a ruote alte, con powertrain elettrici e range extender. Attualmente la gamma della Exlantix comprende la berlina ES e la Suv ET, caratterizzati da un design ricercato, interni di alta qualità e una ricca dotazione tecnologica: modelli che, secondo la casa, potranno competere con i marchi europei più affermati.
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