Mercato italiano - Targhe ancora in calo: -5,1% a luglio
Il mercato dell'auto italiano rimane in territorio negativo anche a luglio. Lo scorso mese, secondo i dati del ministero dei Trasporti, sono state immatricolate 118.493 vetture, il 5,1% in meno rispetto a un anno fa. Il primi sette mesi dell'anno si chiudono di conseguenza con un nuovo peggioramento per il consuntivo delle targhe: sono 973.396, per un calo del 3,8% (fino a maggio la flessione era di appena lo 0,5%, mentre a giugno si era ampliata fino al 3,6% in scia a un crollo mensile del 17,4%). Rimane ampio il divario rispetto ai livelli pre-pandemia del 2019: secondo le elaborazioni dell'Unrae, a fine luglio la differenza è ancora superiore al 20%. Stellantis. A luglio il gruppo ha immatricolato 30.592 auto, per una flessione del 13,07% rispetto a un anno fa. Continua la crescita per Alfa Romeo (1.953 immatricolazioni, +13,68%), mentre è contrastante l'andamento di tutti gli altri brand: Peugeot perde il 24,2% (4.820 unità), Opel il 34,32% (2.739), Lancia il 71,57% (800), Jeep il 13,82% (4.938) e DS il 9,3% (351). In crescita dell'8,09% Fiat (11.061), del 13,04% Maserati (182) e del 3,56% Citroën (3.748).Gruppo Volkswagen. In calo anche il costruttore tedesco: -6,55% e 18.789 immatricolazioni. In territorio negativo Audi (5,526 registrazioni, -11,8%), Seat (438, -39,75%) e Volkswagen (8.246, -8,36%), mentre Cupra Cupra guadagna il 21,53% (1.462 targhe) e Lamborghini il 35% (54). Renault. In contrazione pure il gruppo della Losanga, che segna un -15,78%, con 14.484 vetture nuove a causa del calo sia della Renault (5.721 immatricolazioni, -23,83%) che della Dacia (8.763 targhe, -9,53%).Toyota. In peggioramento i risultati del costruttore nipponico: sono 9.570 le immatricolazioni, il 7,64% in meno su luglio 2024. La Toyota segna un -7,76% (9.035 registrazioni) e Lexus un -5,64% (535). BMW. Il gruppo bavarese ha registrato 7.304 immatricolazioni, mettendo a segno una crescita del 10,43%, con il marchio dell'Elica in salita del 5,21% (6.063 targhe) e la Mini in miglioramento del 45,83% (1.241).Ford e Gruppo Hyundai. Con 4.796 nuove targhe, l'Ovale Blu perde il 7,91%. Male anche la Hyundai (3.721 registrazioni, -2,49%) e la consociata Kia (4.180, -12,22%). Mercedes-Benz. Per il costruttore di Stoccarda sono 4.469 le immatricolazioni, il 7,74% in più rispetto a luglio 2024. La Stella a tre punte sale dell'8,84% (4.360 auto), mentre la Smart segna un nuovo risultato negativo: 109 targhe e 23,24%.Le altre giapponesi. Alti e bassi per gli altri costruttori del Sol Levante: crescono Nissan (1.843 auto, +2,45%), Honda (801, +25,75%) e Subaru (236, +138,33%), mentre sono in perdita Suzuki (2.557, -21,4%) e Mazda (829, -35,39%). Stabile Mitsubishi (164). Premium e sportive. Prosegue il calo della Tesla: lo scorso mese, la Casa texana ha immatricolato nel nostro Paese 457 elettriche (-4,99%). Tra gli altri marchi del segmento premium, il gruppo Jaguar Land Rover perde il 25,14% con 691 nuove targhe (-97,14% per Jaguar e -19,23% per il brand delle fuoristrada); la svedese Volvo vede le immatricolazioni calare del 17,55% (1.278 unità), mentre la Polestar passa dalle 14 auto di luglio 2024 alle 27 del 2025. In calo la Ferrari (96 targhe, -11,93%), in crescita la Porsche (713 immatricolazioni, +28,7%).Gli altri brand. In contrazione il gruppo DR Automobiles, con un -1,12% (2.298 nuove immatricolazioni); continua la crescita della MG (3.748 unità, +12,08%). BYD passa da 20 a 1.967 immatricolazioni, Omoda & Jaecoo da 77 a 1.410, Eurasia Motor Company da 111 a 269, Dfsk da 45 a 105, mentre Lynk & Co subisce un calo del 74,29%, con 72 nuove unità. La top ten delle più vendute. Anche a luglio è la Fiat Panda la preferita dagli automobilisti italiani: l'utilitaria torinese segna 7.860 nuove immatricolazioni. Seguono, nell'ordine, Dacia Sandero (4.371), Dacia Duster (3.651), Jeep Avenger (3.519), Toyota Yaris Cross (3.334), Renault Clio (2.516), Toyota Yaris (2.487), MG ZS (2.203), Peugeot 208 (2.166) e Ford Puma (2.116).I canali commerciali. Per quanto riguarda i canali di vendita, ennesima contrazione per i privati, che perdono il 13,5% e scendono dal 61,7% al 56,4% del mercato, mentre prosegue il recupero del noleggio: la componente del lungo termine segna un +8,9% grazie al +27,6% delle finanziarie captive e sale al 20,5% del mercato totale. Il breve termine, invece, guadagna il 10,8% e arriva all'1,6% delle targhe. Tornano in territorio positivo le auto-immatricolazioni: guadagnano il 5,7% grazie al +170,9% dell'uso noleggio, e salgono al 14,9%. Infine, andamento positivo per società ed enti, con un +9,3% e il 6,7% del mercato. In grande spolvero le Phev. Tra le alimentazioni, prosegue il trend decisamente positivo per le ibride plug-in, da mesi su un percorso di continua crescita in virtù anche di un'offerta sempre più ampia da parte dei costruttori: a luglio crescono dell'81,9% e vedono la loro quota salire dal 3,9% al 7,5%. Bene anche le elettriche pure, con +37,2% e una penetrazione in aumento dal 3,4% al 4,9%. Tornano a crescere le ibride non ricaricabili: +5,5% (+12,7% per le full hybrid, +2,6% per le mild) e quota in salita dal 40,1% al 44,6%. I modelli a benzina perdono il 22,3% e passano dal 28,4% al 23,3%. Le diesel, invece, crollano del 30,2% e si fermano al 9,5% (era il 12,9% un anno fa). Quasi inesistente il metano, con una sola immatricolazione. In calo il Gpl: -14,8% e una penetrazione in contrazione dall'11,4% al 10,2%. La classifica delle elettriche. Analizzando il segmento delle Bev, la più targata a luglio è la Leapmotor T03 (282), seguita da BMW iX1 (273), BYD Dolphin Surf (271), Volvo EX30 (261), Tesla Model Y (237), Tesla Model 3 (217), Renault 5 (195), Ford Puma (189), Porsche Macan (163) e Renault 4 (139). Emissioni. Anche per il mese di luglio, i dati positivi di immatricolazione delle auto elettrificate o a zero emissioni si riflettono sull'andamento delle emissioni medie, che cedono il 5,1% e si assestano su 113,3 g/km (114,3 g/km nel semestre, -4,4%). In particolare, la fascia 0-20 g/km (elettriche e plug-in) rappresenta l'8,3% del mercato, quella tra 21 e 60 g/km (ibride) il 4%, mentre la fascia 61-135 g/km pesa per il 63,4%. La fascia 136-190 g/km di CO2 rappresenta il 19,6 e quella oltre i 190 g/km arriva al 2,5%. Il commento dell'Unrae. Il mercato italiano dell'auto continua a mostrare segnali di sofferenza evidenti, afferma Roberto Pietrantonio, Presidente dell'Unrae, nella consueta nota di commento dell'associazione delle Case estere. Pietrantonio sottolinea, in particolare, come, rispetto al 2019, manchino 263 mila auto nel consuntivo dei primi sette mesi. A suo avviso si tratta di un dato che dovrebbe allarmare tutti. Nel contesto dell'Unione Europea dove l'Italia nel 2024 è quintultima per penetrazione delle auto elettriche, il rischio concreto è che il nostro Paese diventi sempre meno attrattivo per investimenti e offerta. il momento di agire: occorrono incentivi stabili, semplici e pianificati, che orientino i consumatori e restituiscano fiducia nel cambiamento, così come è urgente una riforma fiscale per le auto aziendali, leva essenziale per favorire una transizione reale. Senza queste misure, non solo il mercato resterà debole, ma saranno i cittadini e il sistema-Paese a pagarne il prezzo", conclude Pietrantonio.
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F.1, GP Ungheria - Norris il più veloce nel venerdì di Budapest
Lando Norris ha iniziato bene il weekend del Gran Premio d'Ungheria. Dopo il miglior tempo nella prima sessione, l'inglese della McLaren si è ripetuto anche nella seconda sessione, portando a casa un venerdì perfetto. Non è certo una grande sorpresa, anche se il gap sugli avversari quello sì è un po' inaspettato: Norris ha rifilato quasi tre decimi al compagno di squadra Piastri e oltre mezzo secondo alla Ferrari di Leclerc, oggi terzo.Verstappen dai commissari. Non al meglio della sua forma e rallentato da una strana vicenda che rischia di complicare ulteriormente il suo weekend. Il campione del mondo in carica ha chiuso la sessione solo quattordicesimo e ora è stato convocato dai commissari, ai quali dovrà spiegare un episodio strano: a metà turno ha rallentato drasticamente alla curva 3, arrivando quasi a fermarsi, prima di gettare qualcosa fuori dal suo abitacolo, all'apparenza un asciugamano. Il quattro volte iridato avrebbe dovuto seguire la procedura e tornare ai box, per liberare l'abitacolo e tornare all'azione in totale sicurezza. Potenzialmente, rischia solo una multa, ma staremo a vedere come si pronuncerà la direzione gara.Così in Top 10. Con pista asciutta, temperature miti e una buona gommatura residua dopo la riasfaltatura del tracciato, la seconda sessione del venerdì ha offerto indicazioni più solide in vista delle qualifiche. McLaren ha confermato un buon pacchetto in tutte le condizioni, con Norris che ha fermato il cronometro in 1:15.624 con gomma soft, malgrado qualche sbavatura (largo alla 2 e alla 14). Piastri lo segue a quasi tre decimi, anche se il gap è comunque giustificabile dall'essersi trovato invischiato nel traffico negli altri tentativi lanciati. Alle loro spalle si rivede Charles Leclerc, finalmente a suo agio con la Ferrari dopo settimane di frustrazione: il monegasco chiude a mezzo secondo dal vertice, ma il passo gara - ancora da valutare attentamente - sarà cruciale per le sue ambizioni. Più indietro Lewis Hamilton, sesto e ancora alla ricerca del feeling giusto con la SF-25. Tra le note liete di giornata, spicca la reazione dell'Aston Martin. Alonso, assente nelle FP1 per un problema muscolare alla schiena, è tornato in macchina e ha piazzato un ottimo quinto tempo, appena dietro a Lance Stroll. Due giri puliti, con una monoposto visibilmente più stabile rispetto alle ultime uscite. L'Aston non è ancora da podio, ma in queste prime prove ungheresi sembra ritrovata.Giovani all'attacco. Tra i rookie, oltre a Hadjar, bene anche Kimi Antonelli: il diciottenne italiano ha chiuso in decima posizione, davanti alle due Haas di Bearman e Ocon. Più indietro Bortoleto, che ha ripreso in mano la Sauber dopo averla ceduta a Paul Aron nella FP1, e Colapinto, fanalino di coda con l'Alpine, ma comunque distante solo un secondo e mezzo dalla vetta in una classifica cortissima. Da segnalare un momento concitato all'inizio, con Hulkenberg che ha portato ghiaia in pista uscendo largo alla 12. Ocon e Colapinto, transitando nella traiettoria sporca, hanno chiesto via radio controlli sull'eventuale danneggiamento dei rispettivi fondi.Domani le qualifiche. La giornata di sabato si annuncia cruciale per decifrare i reali valori in campo: la FP3 scatterà alle 12:30, seguita dalle qualifiche alle 16:00.La classifica completa delle Libere 2 a Budapest >>
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Hyundai Kona - Il Model Year 2026 coi motori benzina aggiornati
La Hyundai introduce in Italia il Model Year 2026 della Kona. La Suv coreana si aggiorna a livello tecnico, senza toccare i listini: i prezzi sono compresi tra 26.700 e 35.500 euro per le versioni endotermiche e Full Hybrid. Benzina e full hybrid più potenti. La novità principale è legata all'omologazione Euro 6E-Bis dei powertrain endotermici, che coincide con un aumento di potenza. L'1.0 T-GDI con cambio manuale sale da 100 a 115 CV (5,7-6,2 l/100 km e 131-141 g/Km), mentre l'1.6 T-GDI con cambio automatico passa da 138 a 150 CV (6,4-6,7 l/100 km e 144-152 g/Km). La Kona Full Hybrid 1.6 GDI, invece, aumenta la potenza da 129 a 138 CV (4,6-4,8 l/100 km e 104-109 g/km). Quattro allestimenti. La gamma aggiornata della Kona prevede la scelta fra le varianti XTech, Business, N Line ed Exellence. Gli ultimi due sono quelli più ricchi, ma si distinguono per lo spirito differente: la N line è più sportiva, con paraurti in tinta, cerchi da 18" e finiture interne dedicate, mentre la Exellence guarda di più al mondo premium e aggiunge i gruppi ottici Full Led e il pacchetto aggiuntivo di Adas. I prezzi.Hyundai Kona 1.0 T-GDI 115 CV XTech: 26.700 euro Hyundai Kona 1.0 T-GDI 115 CV Business: 28.100 euroHyundai Kona 1.6 T-GDI 150 CV DCT Business: 31.100 euro Hyundai Kona 1.6 T-GDI 150 CV DCT N Line: 32.500 euro Hyundai Kona 1.6 T-GDI 150 CV DCT Excellence: 32.500 euroHyundai Kona 1.6 GDI Full Hybrid DCT XTech: 32.700 euro Hyundai Kona 1.6 GDI Full Hybrid DCT Business: 34.100 euro Hyundai Kona 1.6 GDI Full Hybrid DCT N Line: 35.500 euro Hyundai Kona1.6 GDI Full Hybrid DCT Excellence: 35.500 euro
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Pirelli - Conti in crescita, ma aumenta il rischio "valutario"
La Pirelli registra performance finanziarie in crescita nel primo semestre, ma taglia le stime per l'intero anno a causa dell'impatto di un contesto valutario sempre più sfavorevole. In particolare, la multinazionale della Bicocca ha visto i ricavi semestrali crescere dell'1,5% a 3,5 miliardi di euro (+4,4% escludendo l'effetto dei cambi), di cui 1,74 miliardi tra aprile e giugno (-0,7%, ossia +4% al netto delle valute). Bene anche la redditività, grazie soprattutto al crescente peso dell'esposizione alla fascia alta del mercato (l'High Value è passato dal 77% all'80% dei ricavi): l'utile operativo semestrale è cresciuto da 530,1 milioni a 558,3 milioni (+0,7% a 278,5 milioni nel trimestre), salendo dal 15,6% del fatturato al 16%, mentre l'utile netto è migliorato del 14,1% a 264 milioni (+4,5% a 137 milioni tra aprile e giugno). Le prospettive. La semestrale è stata approvata dal Cda con il voto favorevole di 9 su 15 consiglieri e quello contrario dei membri in quota Sinochem, ovvero il presidente Jiao Jian e i consiglieri Chen Aihua, Zhang Haitao, Chen Qian e Fan Xiaohua (Grace Tang si è astenuta). I consiglieri che hanno espresso voto contrario alla relazione finanziaria semestrale hanno motivato il loro dissenso unicamente in ragione della dichiarazione di avvenuta cessazione del controllo di Sinochem su Pirelli, in continuità con quanto fatto in occasione dell'approvazione del bilancio 2024. Del resto, il management ha evidenziato come i conti dimostrino "una solida performance operativa, nonostante un contesto sfidante, a conferma dell'efficacia del modello di business e dei programmi chiave del Piano Industriale". A tal proposito, la Pirelli ha ribadito le previsioni su un mercato sostanzialmente stabile, ma ha precisato che "le incertezze dello scenario economico potrebbero tradursi in un rallentamento della domanda rispetto a quanto stimato". Inoltre, "il peggioramento dello scenario cambi rispetto alle attese di maggio e l'incertezza sui dazi", hanno spinto i vertici a rivedere in parte i target: sono stati confermati gli obiettivi in termini di redditività (margine operativo in miglioramento rispetto al 2024), generazione di cassa e investimenti, mentre la stima sui ricavi è stata ridotta da 6,8/7 miliardi di euro a 6,7/6,8 miliardi.
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Skoda Vision O - Il futuro (station) del brand
La Skoda ha diffuso la prima immagine della Vision O Concept che sarà presentata all'IAA Mobility di Monaco di Baviera (9-14 settembre): il prototipo anticipa le future tendenze stilistiche del marchio nel settore delle station wagon, evolvendo i concetti espressi fino a oggi con il linguaggio Modern Solid. La tradizione delle station. Nel 2025, la Skoda celebra 130 anni di storia e proprio le wagon sono uno dei segmenti di maggiore successo per il brand, con modelli iconici come l'Octavia e la Superb. La Vision O parte da questa tradizione e nella sua prima foto si fa notare subito per alcune particolarità: il taglio essenziale dei gruppi ottici a Led, divisi in più elementi; altri Led, presenti anche sugli specchietti retrovisori; la forma del lunotto posteriore, dalla forte inclinazione e sovrastato da un profilo aerodinamico. Tutto fa pensare a una vettura molto concreta, pronta per arrivare nelle concessionarie entro breve tempo: tuttavia, non è dato sapere se si tratti della concreta anticipazione di un modello inedito, oppure della nuova generazione di un prodotto esistente. Mistero anche sui powertrain: ne sapremo di più nelle prossime settimane.
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Gruppo Chery - Il marchio Lepas sbarca in Italia
Dopo aver lanciato in Italia i marchi Omoda e Jaecoo, nella primavera 2026 il gruppo cinese Chery sbarcherà nel nostro Paese e in Europa con un altro brand, Lepas. La gamma sarà composta da tre Suv dal posizionamento medio-alto: la L2, una Bev di piccole dimensioni, una vettura compatta e la L8 (nella foto). Le due Suv più grandi offrirannno motori termici, ibridi plug-in ed elettrici. Base comune. I tre marchi del gruppo di Wuhu utilizzano la stessa piattaforma flessibile T1X: un'architettura che secondo il presidente della Chery International, Zhang Guibing, consentirà di offrire un buon prezzo facendo appello ai diversi gusti dei clienti. Il top manager ha spiegato inoltre che Lepas punterà a volumi maggiori rispetto altre due Case, rivolgendosi al contempo a una tipologia di acquirente più giovane. Si parte dalla più grande. Lepas esordirà con la L8 nella versione dotata di Super Hybrid System (SHS), ovvero il super plug-in evoluto già presente in altre vetture del gruppo: i dati ufficiali parlano di un consumo di 4,5 litri per 100 km, per un'autonomia complessiva (benzina-batteria) di 1.300 km. La Lepas L8 è lunga 4,688 metri e propone un frontale aggressivo, con i fari che nelle intenzioni del costruttore richiamano lo sguardo di un leopardo. L'espansione europea. Il gruppo Chery si sta muovendo con rapidità in tutto il Vecchio Continente. In Spagna, assieme all'iberica Ebro, i cinesi hanno avviato un centro di produzione di auto in una fabbrica precedentemente usata dalla Nissan, ed è prevista anche l'apertura di un centro di ricerca e sviluppo a Barcellona. In Germania, invece, Chery sta "puntando" alcune fabbriche (Dresda e Osnabrück) che la Volkswagen intende chiudere entro il 2027. Con Lepas, Omoda e Jaecoo, la spinta del gigante cinese è destinata a diventare più forte.
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Jaguar Land Rover - Adrian Mardell lascia l'incarico di Ceo
Ennesimo cambio al vertice all'interno del comparto automobistico europeo. Questa volta tocca alla Jaguar Land Rover annunciare, tramite un portavoce, la decisione del suo amministratore delegato, Adrian Mardell, di rassegnare le dimissioni. Per ora non si hanno dettagli sui motivi che hanno spinto il manager a lasciare il costruttore britannico dopo oltre 35 anni di carriera interna. Un veterano. Mardell è approdato all'attuale JLR nel 1990, assumendo incarichi di crescente responsabilità: nel 2018 viene nominato direttore finanziario e nel 2023, dopo l'uscita del predecessore Thierry Bolloré, amministratore delegato. A lui si deve, per esempio, il ritorno all'utile dopo alcuni anni difficili. Tuttavia, negli ultimi mesi è stato oggetto di critiche per alcune sue decisioni strategiche, tra cui la scelta di puntare solo sull'elettrico per la Jaguar, con una controversa campagna pubblicitaria. Il gruppo ha già avviato il processo di ricerca di un successore di Mardell.
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In arrivo - Le auto al debutto da agosto 2025 a gennaio 2026
Che cosa verrà presentato sul mercato italiano? Quali sono le auto inedite in arrivo nelle concessionarie? Quando debutterà il facelift di questo o quel modello? Sono domande che riceviamo molto spesso da voi lettori e che ci hanno spinto a riproporre anche sul nostro sito web uno dei contenuti più apprezzati sul magazine: la prima pagina della sezione Autonotizie, autentica bussola per orientarsi tra i lanci dei prossimi mesi. il punto d'osservazione ideale per farsi un'idea su "cosa esce quando". E per avvicinarsi con cognizione di causa a un momento importante come l'acquisto di un'automobile nuova. Agosto. Nel corso dell'estate c'è da tenere d'occhio il lancio commerciale della C3 elettrica con la batteria più piccola, una nuova versione dell'utilitaria francese a zero emissioni. Spazio anche alla Mazda 6e, altro modello a batteria che va a occupare il vertice della gamma del marchio nipponico, e a un piccolo mito che torna alla luce, la sigla HF sulla Lancia Ypsilon. Riflettori puntati, infine, su alcuni restyling di peso, dalla Renault Austral alla Toyota Corolla Cross. Settembre. Dopo l'estate si rientra nel vivo: sui blocchi di partenza ci saranno parecchie novità di peso. Occhi puntati, in particolare, sulle novità in arrivo dalla Corea (con l'avvio della commercializzazione della Kia EV4 e del restyling della Sportage) e su un paio di Suv importanti: la Renault Symbioz full hybrid e la sua gemella giapponese, la Mitsubishi Grandis. Ciliegina, ad alte prestazioni, sulla torta, la Polestar 5, superberlina elettrica da quasi 900 cavalli. Ottobre. Tra le novità di questo periodo spicca senza dubbio il lancio commerciale della Jaecoo 5, che va ad affiancare la sorella maggiore 7 riprendendone il design. Fari puntati anche sulla nuova generazione dell'Audi Q3 e su quella della Jeep Compass. A proposito di modelli ad alte prestazioni, invece, partirà nell'ultimo trimestre dell'anno la fase delle consegne della Ferrari F80. Novembre. Tra le big ai nastri di partenza in questo periodo dell'anno va senza dubbio menzionata la nuova Nissan Micra, che rinasce sulla piattaforma AmpR Small della Renault e che condividerà molte delle soluzioni adottate dalla R5. Da non dimenticare l'avvio delle consegne della Volvo ES90, la nuova ammiraglia elettrica del marchio svedese. Spazio anche alle cinesi, con la Omoda 7 che farà il suo debutto sul nostro mercato. Dicembre. Tra le novità attese al varco, spicca la Fiat 500 ibrida, ma sono da segnalare anche i lanci dell'Audi Q3 Sportback e della Ferrari 296 Speciale, che alza l'asticella delle prestazioni rispetto alla GTB. Occhio anche alla Toyota Aygo X restyling, che accoglie il debutto del full hybrid della sorella maggiore Yaris. Gennaio 2026 Le novità principali del periodo vanno dal lancio commerciale della Ferrari Amalfi a quello della nuova serie della Volkswagen T-Roc. Da non trascurare pure la coppia di elettriche giapponesi Suzuki e Vitara - Toyota Urban Cruiser, né il lancio delle varianti termiche della Mercedes CLA, che terranno a battesimo un nuovo 1.5 turbobenzina mild hybrid a 48 volt.
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Dazi - Trump firma: tariffe in vigore dal 7 agosto
L'accordo commerciale tra l'Unione Europea e gli Stati Uniti non è stato ancora definito nei dettagli, ma Donald Trump non ha perso tempo e, poco prima della deadline da lui stesso indicata, ha firmato un ordine esecutivo per imporre i dazi del 15% su un ampio paniere di beni importati dal Vecchio Continente, tra cui automobili, semiconduttori, prodotti farmaceutici e agroalimentari. In sostanza, l'inquilino della Casa Bianca ha confermato a grandi linee quanto concordato in Scozia con il presidente della Commissione Ue, Ursula Von der Leyen. Dunque, nessuna sorpresa, né il dietrofront paventato da alcuni politici e funzionari continentali, preoccupati dalla possibilità che Trump sorprendesse tutti con l'ennesimo colpo di testa anche alla luce della scarsa unanimità europea sull'intesa. L'unica novità è rappresentata dalla data in cui entreranno in vigore i nuovi dazi, fissata al 7 agosto. Inoltre, le tariffe doganali sulle merci spedite via nave non saranno modificate prima del 5 ottobre. Puniti Svizzera e Canada. Detto questo, non sono mancate sorprese ai danni di altri Paesi. L'ordine esecutivo conferma i dazi al 15% per il Giappone e la Corea del Sud, al 10% per il Regno Unito e al 25% per l'India, ma include anche un nuovo aumento dell'aliquota, dal 25% al 35%, per il Canada, attaccato ancora una volta per la "continua inazione e le ritorsioni di Ottawa" (sembra, però, che Trump abbia anche voluto lanciare un messaggio politico dopo la decisione del governo canadese di riconoscere lo Stato della Palestina). Punita anche la Svizzera con una tariffa del 39%, ben più alta di quella indicata il aprile scorso durante il cosiddetto "Liberation Day", mentre quella per Taiwan è stata ridotta al 20%. Inoltre, il Messico ha ottenuto un nuovo rinvio di 90 giorni in modo da proseguire i negoziati in corso da tempo. Nella lista pubblicata dalla Casa Bianca si precisa, inoltre, che le merci importate da ogni nazione del mondo saranno soggette a una tariffa del 10%, a eccezione dei beni provenienti dai 92 paesi elencati in un allegato e soggetti a tariffe più elevate, come nel caso della Ue o del Giappone. Il dazio maggiore, al 41%, riguarda le merci siriane, mentre il Brasile si ritrova in una situazione delicata: è stata confermata l'aliquota del 10%, ma un altro ordine esecutivo aggiunge un ulteriore 40% su alcune merci (la decisione sarebbe legata all'intenzione di Trump di colpire il presidente Luiz Inácio Lula da Silva per il processo contro il predecessore Jair Bolsonaro). Infine, oltre alle nuove tariffe, l'amministrazione Trump ha stabilito un dazio del 40% su merci considerate "trasbordate" dalle dogane Usa: si tratta di beni prodotti in un determinato Paese, lavorati in un altro e quindi esportati negli Stati Uniti.
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Incidenti - Ancora unauto contromano: un morto sull'A32
Autostrade italiane ancora teatro di un incidente mortale dovuto alla guida contromano, infrazione di nuovo commessa da un anziano dopo il sinistro di domenica sull'A4 causato da un 82 enne: poco dopo le 15 di oggi, sull'A32 Torino-Bardonecchia all'altezza dello svincolo per Borgone Susa, una Fiat Panda che viaggiava in senso vietato si è scontrata frontalmente con un'altra vettura in marcia verso Bardonecchia. Verifiche in corso. Stando alle prime informazioni, il bilancio è di una vittima accertata e di almeno due feriti, estratti dalle lamiere. Il conducente della Panda, trasportato in elisoccorso all'ospedale Cto di Torino, è in condizioni critiche, mentre il passeggero della stessa macchina è morto sul colpo. Il guidatore di circa 30 anni, che percorreva correttamente l'autostrada, si trova all'ospedale di Rivoli: è il ferito che versa in condizioni più gravi. Si indaga. In attesa di riscontri definitivi sull'età del conducente e sul numero di feriti, si fanno due ipotesi: il guidatore della Panda potrebbe essersi disorientato per via della presenza di cantieri nel tratto interessato, o aver imboccato contromano lo svincolo di Chianocco. Sia come sia, il fenomeno sta prendendo una piega estremamente preoccupante. Nessun provvedimento specifico, tuttavia, sembra essere all'orizzonte.
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Elettriche da città - Pronte per gli incentivi
In Italia, le auto elettriche trovano più difficoltà che altrove, ma la loro quota di mercato cresce comunque di anno in anno: a metà del 2024 era del 3,2%, a fine giugno 2025 del 5,2% (dati Unrae). Le Bev più piccole, in particolare, si stanno ritagliando uno spazio sempre più rilevante: le scelgono i consumatori, per evidenti motivi di prezzo, e le propongono i costruttori, che stanno portando sul mercato tante novità con dimensioni - e listini - piuttosto ragionevoli. Nelle schede qui sopra andiamo a scoprire tutte le elettriche mignon attualmente disponibili in Italia: modelli molto interessanti per quegli automobilisti che vogliono passare all'elettrico e vivono nelle cosiddette "aree urbane funzionali", ossia le città e le relative aree di pendolarismo. Ovvero, quel bacino di popolazione che il governo privilegerà nell'erogazione dei nuovi incentivi, in arrivo a settembre.
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Lyft - Completata lacquisizione di Freenow
Lyft annuncia il completamento dell'acquisizione di Freenow. La piattaforma per la mobilità della società con sede a San Francisco aggiunge definitivamente al suo business l'applicazione del brand creato in origine dalla collaborazione fra Daimler e BMW, con sede ad Amburgo e dedicato ai servizi di ride-sharing, taxi, noleggio auto, car sharing, biciclette e monopattini elettrici e trasporto pubblico. Dall'unione delle forze delle due realtà Lyft si attende un allargamento del bacino di utenti tale da raggiungere i 300 miliardi di viaggi fra Nordamerica ed Europa. La spinta iniziale alla crescita arriverà anche da offerte e sconti reciproci per le clientele delle due piattaforme in tutti e due i continenti, oltre che dalla loro interoperabilità. A livello organizzativo, i country manager di Freenow manterranno la guida delle operazioni in Italia, Austria, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Polonia e Regno Unito. Lyft ha precisato che l'acquisizione non avrà impatto sui suoi risultati finanziari del secondo trimestre. Attualmente, Lyft offre servizi di ride sharing e micro-mobilità in 11 Paesi e in quasi 1.000 città, supportando anche le attività di bike sharing tramite Lyft Urban Solutions in 16 Paesi e oltre 86 città. Da aprile 2025 ha introdotto il servizio di ride sharing in Porto Rico e aumentato il numero di città servite in Canada, mentre Lyft Urban Solutions ha raggiunto col bike sharing Miami, Bilbao e Rivas, mentre Freenow si è espansa in 30 nuove città in quattro Paesi europei, arrivando in tutto in 180 centri.
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Formula 1 - In Ungheria prima della pausa estiva
L'Hungaroring si prepara ad accogliere la Formula 1 per la quarantesima edizione del Gran Premio di Ungheria, forte di un rinnovamento strutturale imponente. L'impianto alle porte di Budapest è stato completamente ammodernato: nuovi box su tre livelli, un paddock ampliato e servizi moderni spingono il circuito nel futuro. I lavori, iniziati subito dopo il GP 2024, sono stati completati in tempo record, garantendo all'Hungaroring un posto in calendario fino al 2032. Un investimento massiccio che assicura alla gara magiara un lungo avvenire in Formula 1.Tante novità. Il restyling non si è limitato alle infrastrutture: la pista stessa ha subito alcune modifiche mirate a migliorare sicurezza e spettacolo. Il rettilineo principale e la corsia box sono stati completamente riasfaltati, utilizzando un nuovo manto progettato per resistere meglio al caldo estivo. All'uscita della curva 5 ora c'è una via di fuga in ghiaia al posto dell'erba, così da penalizzare maggiormente eventuali escursioni oltre il cordolo. Inoltre, sul lato sinistro della curva 14 l'ultima prima del traguardo sono stati installati nuove protezioni, in sostituzione del vecchio guardrail, per aumentare la sicurezza. Questi interventi, insieme a un inedito tunnel sotto la tribuna centrale (che ha eliminato lo storico ponte sopra la pit lane), segnano la più grande trasformazione del circuito magiaro dalla sua apertura e testimoniano la volontà di mantenere l'Ungheria nel giro del Mondiale ancora a lungo. Tutti in cerca del massimo carico. Dal punto di vista tecnico, l'Hungaroring resta un circuito unico e impegnativo. un tracciato stretto e molto tortuoso, lungo poco più di 4,3 km, con una sequenza serrata di 14 curve prevalentemente lente e di media velocità. Il layout ricorda quasi un kartodromo per la sua sinuosità, obbligando le monoposto a girare con carico aerodinamico elevatissimo, paragonabile a quello richiesto a Monaco. L'assetto deve privilegiare la deportanza e la trazione meccanica nelle numerose curve, dove vetture ben bilanciate possono fare la differenza in termini di tempo sul giro. Le ultime due curve mettono a dura prova le monoposto e soprattutto gli pneumatici: in questa doppia piega si generano infatti forti carichi laterali e longitudinali sulle gomme, rendendola una sequenza particolarmente stressante per la spalla destra degli pneumatici. Un'altra peculiarità del circuito magiaro è l'asfalto relativamente liscio e poco abrasivo, anche grazie alle recenti riasfaltature. Ciò significa meno usura meccanica sulle gomme, ma non facilita comunque la vita ai piloti: il tracciato resta estremamente tecnico da interpretare, con pochissime occasioni per rifiatare durante il giro. Il caldo estivo di Budapest, poi, può trasformare questa pista sinuosa in un vero banco di prova per le vetture: l'asfalto scuro accumula calore e le temperature del manto stradale possono raggiungere picchi impressionanti (nel 2024 si è arrivati a sfiorare i 60 C in pista). Questo fattore incide sia sul rendimento delle monoposto sia sul comportamento delle coperture nel corso del weekend.Sorpassi difficili, strategie decisive. Per sua natura, l'Hungaroring non offre grandi opportunità di sorpasso. La carreggiata è stretta e il layout molto guidato rende difficile affiancare e sopravanzare un avversario: i tratti rettilinei sono brevi e le curve si susseguono rapide, impedendo ai piloti di sfruttare appieno la potenza per attaccare. Il punto più favorevole ai sorpassi resta la staccata di Curva 1, al termine del rettilineo dei box, aiutata anche dalla presenza della zona DRS principale. Un'altra zona DRS è posizionata appena dopo, nel breve allungo verso Curva 2, ma da lì in poi il circuito si richiude in una sequenza tortuosa che tende a congelare le posizioni. Di conseguenza, qualifiche e strategie diventano determinanti: guadagnare una buona posizione in griglia sabato è spesso l'unico modo per cercare un risultato importante la domenica. Con così poche possibilità di sorpasso in pista, la strategia ai box assume un ruolo ancor più cruciale del solito. I team dovranno essere abili a sfruttare le soste ai box per guadagnare posizioni, magari tentando l'undercut (anticipare il pit stop per guadagnare terreno con gomme fresche) su rivali bloccati nel traffico. Allo stesso tempo, sarà fondamentale gestire al meglio gli pneumatici per allungare gli stint e avere gomme più performanti nei momenti chiave. La maggior parte dei piloti, negli ultimi anni, ha optato per due soste in gara su questo circuito, privilegiando le mescole più dure nei run più lunghi. Un'unica sosta è risultata spesso troppo al limite con il caldo di Budapest, anche se tutto può dipendere dall'andamento della corsa. Da tenere presente, infine, il possibile intervento della safety car: un incidente o un'uscita di pista potrebbe chiamare in causa la vettura di sicurezza e rimescolare le carte, vanificando strategie già impostate. Anche questo elemento imprevedibile sarà nei calcoli di ingegneri e strateghi al muretto. Le scelte della Pirelli. Per il Gran Premio d'Ungheria 2025, la Pirelli ha deciso di andare sul morbido in termini di mescole. Saranno infatti disponibili le tre più soffici della gamma: C3, C4 e C5, rispettivamente Hard, Medium e Soft per questo weekend. la stessa scelta dello scorso anno, una motivata dalle caratteristiche dell'asfalto e del tracciato. L'Hungaroring, pur richiedendo alto carico aerodinamico, non è particolarmente severo sugli pneumatici in termini di abrasione pura: il manto stradale rinnovato offre un grip migliorato ma non mangia le gomme come altri circuiti più ruvidi. I carichi su di esse sono di entità media e distribuiti: le lunghe curve lente generano stress laterale significativo, mentre le numerose ripartenze da bassa velocità sollecitano le gomme anche in trazione. Gestire le gomme sarà comunque un equilibrio delicato, visto il gran caldo del weekend.Si riparte da qui. Dal punto di vista sportivo, il GP d'Ungheria 2025 si prospetta come un ulteriore capitolo del dominio McLaren in questa stagione. Appena una settimana fa, in Belgio, i due compagni di squadra hanno centrato un'altra doppietta, con Piastri abile a beffare Norris in gara a Spa. Il talentuoso australiano guida ora il mondiale Piloti con 266 punti, 16 più del britannico. Alle loro spalle il vuoto: il primo degli inseguitori è Max Verstappen a quota 185, distanziato di ben 81 lunghezze dalla vetta. In classifica Costruttori, intanto, la McLaren resta salda al comando con 516 punti più del doppio di quelli accumulati dalla Ferrari (248) e ha di fatto ipotecato il titolo a squadre. La Scuderia italiana, dal canto suo, ha allungato a 28 punti il margine di vantaggio sulla Mercedes (220) nella lotta per il secondo posto mondiale. La Red Bull, penalizzata dall'assenza di un secondo pilota competitivo, segue solamente quarta a quota 192, insidiando comunque da vicino il team di Brackley.Come vedere la gara in tv. Il caldo weekend della Formula 1 all'Hungaroring sarà trasmesso in diretta su Sky (e in streaming su Now), con qualifiche e gara disponibili in chiaro per tutti su TV8. Ecco il programma con gli appuntamenti del fine settimana.Venerdì 1 agostoProve Libere 1 dalle 13:30 in diretta esclusiva su SkySport F1Prove Libere 2 dalle 17:00 in diretta esclusiva su SkySport F1Sabato 2 agostoProve Libere 3 dalle 12:30 in diretta esclusiva su SkySport F1Qualifiche dalle 16:00 in diretta su SkySport F1, differita TV8 alle 18.30Domenica 3 agostoGara, partenza alle 15:00 in diretta su SkySport F1, differita TV8 alle 18.00
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Servizi online - Piattaforma e funzionalità nuove per LoJack
LoJack fa evolvere la propria infrastruttura digitale applicata ai serivzi telematici di localizzazione e recupero dei veicoli, attraverso i quali ha raggiunto la quota di un milione di clienti in Europa, i 12,8 milioni di dispositivi installati su mezzi in oltre 25 Paesi in tutto il mondo e un valore dei veicoli recuperati pari a 1,8 miliardi di euro. Attività alle quali la società del gruppo CalAmp abbina servizi di gestione di flotte e veicoli a noleggio, di supporto ai dealer, oltre a soluzioni assicurative e logistiche, di protezione dei beni nei cantieri e dedicati alle case automobilistiche. Attorno al nucleo delle competenze, che riguardano il recupero dei veicoli su base internazionale grazie alla combinazione delle tecnologie VHF (Very high frequency), Gps e Gsm (che abilitano fra l'altro la raccolta e l'integrazione dei dati con quelli dei costruttori all'interno della piattaforma LoJack Connect dedicata a fleet manager e conducenti), si sta sviluppando un ecosistema digitale, come la piattaforma MyLojack. Questa permette ai driver di accedere alle informazioni sul proprio abbonamento - dalla documentazione contrattuale, al certificato di collaudo del sistema, all'informativa sulla privacy -, dà la possibilità di gestire il rinnovo del servizio con diverse soluzioni di pagamento, fornisce l'accesso diretto ai contatti utili della centrale operativa e del servizio clienti, alle Faq aggiornate e alle offerte riservate ai clienti e consente di integrare il pacchetto di servizi e funzionalità sottoscritto.
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Ferrari - Vigna: "Testo l'elettrica di notte, mai parlato di un secondo modello"
Benedetto Vigna, amministratore delegato della Ferrari, ha colto l'occasione della conference call sui risultati trimestrali per sgombrare il campo dalle indiscrezioni sui presunti ritardi della prima elettrica di Maranello e, soprattutto, su un presunto secondo modello a batteria. "Sull'elettrico non c'è alcun ritardo, procediamo secondo i piani, stiamo facendo quello che avevamo promesso", ha detto Vigna, sottolineando di non aver "mai parlato di una seconda elettrica". "Testiamo l'elettrica di notte". "Ci saranno tre momenti importanti nei prossimi mesi che vedranno la Ferrari svelare il nuovo modello", ha proseguito Vigna. "A ottobre, a Maranello faremo vedere il cuore ingegneristico della macchina, poi all'inizio del 2026 mostreremo l'abitacolo e in primavera tutta la vettura. Stiamo procedendo come da programma. Sta venendo bene, certo il giudizio spetterà al mercato, ma noi siamo molto soddisfatti di come stiamo procedendo. Ci sono persone che ci dicono che diventeranno ferrariste quando arriverà l'elettrico. Ci sono europei e no, a 60 anni o 35, che non vedono l'ora di provare anche l'elettrica. Le elettriche faranno parte del loro parco vetture, sanno che Ferrari farà qualcosa di unico, come sempre. Io e Antonio (il Cfo Picca Piccon, ndr) abbiamo provato la macchina, ci tocca spesso provarla di notte, in posti pieni di zanzare nel vercellese, a Balocco. Va provata di notte perché deve essere provata senza camouflage", ha proseguito Vigna. Il piano prodotti. Secondo Vigna, il secondo trimestre si è chiuso "in crescita su tutte le metriche, nonostante le incertezze dei mercati, grazie sicuramente ai clienti ma anche a fattori interni come qualità e innovazione". Quanto ai prodotti, la Ferrari "sta tenendo il passo con le presentazioni: abbiamo già presentato tre auto quest'anno e ne sveleremo altre tre entro la fine dell'anno. Questo si riflette in parte sul portafoglio ordini: siamo gli unici a mantenere il passo dell'innovazione e a tenere fede alle nostre promesse". Il piano industriale include 15 novità: "Ne abbiamo presentate cinque il primo anno, tre il secondo e altri tre modelli saranno presentati entro la fine dell'anno (che si aggiungeranno a quelli già svelati). Ne manca ancora uno e a ottobre daremo il piano fino alla fine del decennio".Le prospettive. Dunque, il piano prodotti non sta subendo ritardi nonostante un contesto di mercato non privo di problematiche. A tal proposito, Vigna ha ribadito il suo ottimismo: "Rimaniamo fiduciosi e ben preparati ad affrontare potenziali minacce macro, tra cui tensioni commerciali, fluttuazioni valutarie e volatilità dei mercati finanziari, che richiedono un maggiore livello di cautela. E, anche se non possiamo dire di essere completamente immuni agli eventi globali che potremmo incontrare, la nostra capacità di adattamento è stata notevole. Nonostante un contesto macroeconomico incerto, le continue tensioni geopolitiche e la volatilità dei mercati, in Ferrari continuiamo a portare avanti il nostro piano aziendale con concentrazione, disciplina e fiducia. Basiamo tale fiducia sulla solidità e unicità del nostro modello di business, sul notevole livello di visibilità di cui godiamo e sulla fedeltà della nostra community. Abbiamo un libro ordini che ci porta fino a inizio 2027. Il 2026 è completo, ci piace che le nostre ultime vetture abbiano avuto una grande ricezione di mercato". Inoltre, il portafoglio delle auto di gamma, come Roma Spider e 296, "è quasi tutto sold out", ha aggiunto Vigna, spiegando che l'andamento degli ordini non è omogeneo a livello geografico: "La Cina è un po' in calo, Taiwan tira, l'Asia, esclusa la Cina, va molto bene, con livelli record di ordini. In Europa alcuni Stati 'tirano' molto bene. In America dipende dagli Stati". E a proposito del mercato americano, l'ad è tornato sulla questione dei dazi: "Restiamo alla nostra politica commerciale del 27 marzo. Nel terzo trimestre stiamo vendendo auto con tariffe al 27,5%, mentre la stragrande maggioranza delle auto che abbiamo fatturato nel secondo trimestre erano arrivate prima del 2 aprile. Quando i dazi cambieranno, se saranno confermati al 15%, ci adatteremo e i prezzi saranno riallineati".
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Ferrari - La corsa continua e i dazi non fanno paura
La Ferrari continua a registrare risultati finanziari in crescita nonostante le turbolenze globali. La Casa di Maranello, per quanto abbia riscontrato un lieve rallentamento tra il primo e il secondo trimestre dell'anno, si conferma dunque una "macchina da soldi" senza pari nel panorama automobilistico.Consegne e ricavi. Vediamo dunque i dati, partendo dai numeri dei tre mesi tra aprile e giugno, un periodo caratterizzato da una crescente incertezza economica a causa dei dazi americani sulle importazioni europee. Le consegne sono risultate in lieve crescita, da 3.484 a 3.494 unità: al calo dell'area Emea (-9 vetture) e della regione composta da Cina, Hong Kong e Taiwan (-4) ha fatto da contraltare la crescita delle Americhe (+12) e dell'Asia-Pacifico (+11). Sul fronte prodotto, a trainare le performance commerciali sono state la 296 GTS, la Purosangue e la Roma Spider, ma nel trimestre sono accelerate le consegne delle famiglie 12Cilindri e ha aumentato il suo contributo la gamma SF90 XX, mentre sono diminuite quelle della 296 GTB e della Daytona SP3, prossima alla fine del suo programma (entro fine settembre). La SF90 Spider, invece, è ormai sempre più vicina a concludere il suo ciclo vita. Il fatturato ha quindi beneficiato della tenuta dei volumi, nonché di fattori come il miglior mix di prezzo, prodotto e mercati e il crescente contributo delle personalizzazioni: il fatturato è così cresciuto del 4,4% a 1,787 miliardi di euro, di cui 1,5 miliardi da Automobili e parti di ricambio (+2,3%) e 205 milioni da sponsorizzazioni e altri proventi (+21,9%). La redditività. Di conseguenza, il margine operativo lordo (Ebitda) è salito del 5,9% a 709 milioni, per un'incidenza sui ricavi in miglioramento dal 39,1% al 39,7%, mentre l'utile operativo si è attestato a 552 milioni, in aumento dell'8,1% e pari a un margine del 30,9% (l'anno scorso era al 29,9%). La crescita della redditività operativa ha compensato l'aumento dei costi e ha sostenuto l'ultima riga del conto economico: l'utile netto è cresciuto del 3% a 425 milioni. Indicazioni positive arrivano anche dal rendicomento finanziario con le attività industriali che hanno generato flussi di cassa per 232 milioni, quasi il doppio rispetto ai 121 milioni del secondo trimestre del 2024 nonostante 232 milioni di euro di investimenti. Al 30 giugno, l'indebitamento industriale netto risultava pari a 338 milioni, in aumento rispetto ai 49 milioni di fine marzo anche per la distribuzione di dividenti per ben 536 milioni. Nessun impatto dai dazi. Detto questo, passiamo al consuntivo semestrale, caratterizzato da migliori tassi di crescita, a dimostrazione di come tra il primo e il secondo trimestre ci sia stato comunque un rallentamento della corsa. A fronte di consegne in aumento dell'1% a 7.087 unità, il fatturato è salito del 9% a 3,578 miliardi, l'Ebitda del 10% a 1,4 miliardi (incidenza dal 38,7% al 39,2%), l'utile operativo del 15% a 1,09 miliardi (margine dal 28,9% al 30,6%) e i profitti del 9% a 837 milioni. Tra l'altro, la Ferrari ha escluso di aver subito conseguenze dai dazi americani: secondo il management, non c'è stato "alcun impatto significativo". Non solo. L'azienda ha deciso di rimuovere dalle sue prospettive annuali il relativo "rischio di una riduzione dei margini percentuali di 50 punti base" in seguito al recente accordo tra Stati Uniti e Ue e in previsione di "costi industriali nella seconda parte dell'anno inferiori alle attese inziali". Di conseguenza, i vertici nutrono "ulteriore fiducia" sul raggiungimento degli obiettivi e confermano le stime su ricavi oltre i 7 miliardi, Ebitda ad almeno 2,68 miliardi, utile operativo pari o superiore a 2,03 miliardi e flussi di cassa per 1,2 miliardi.
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Scuderia Ferrari - Rinnovo pluriennale per Fred Vasseur
Frédéric Vasseur continuerà a essere il team principal della Scuderia Ferrari. Dopo mesi di speculazioni e qualche voce di corridoio, oggi è arrivata l'ufficialità del rinnovo. Il team di Maranello ha annunciato un accordo pluriennale che consolida il legame tra il manager francese e il Cavallino Rampante, almeno fino all'inizio della nuova era tecnica della Formula 1 nel 2026. L'annuncio chiude il cerchio su un percorso iniziato nel gennaio 2023, quando Vasseur ha raccolto il testimone di Mattia Binotto. In poco più di un anno e mezzo, l'ex uomo Alfa Romeo ha costruito un ambiente più solido e coeso, puntando sulla stabilità, sulla cultura del lavoro e su una visione chiara per riportare la Rossa ai vertici. Questo rinnovo non è solo una conferma, ma una sfida a continuare a progredire, ha dichiarato Vasseur dopo la firma. Negli ultimi 30 mesi abbiamo gettato basi solide, ora dobbiamo costruire con costanza e determinazione. Sappiamo cosa ci si aspetta da noi.Il commento del ceo Vigna. Parole che non suonano come semplice diplomazia. In un paddock in continuo movimento, dove la pressione mediatica e sportiva è parte integrante del gioco, la Ferrari ha scelto di blindare la figura apicale del muretto. Una scelta di continuità, che sembra voler proteggere un progetto ancora in fase di sviluppo. E che soprattutto arriva in vista di un 2026 rivoluzionario: nuove power unit, telaio rivisto, equilibrio da ridefinire. Un'occasione troppo importante per rischiare altri stravolgimenti al vertice. Lo conferma anche Benedetto Vigna, amministratore delegato della Ferrari, che ha accompagnato il comunicato ufficiale con parole cariche di fiducia: Vogliamo riconoscere ciò che è stato costruito e impegnarci per ciò che ancora deve essere realizzato. La leadership di Fred si basa su ambizioni condivise, aspettative reciproche e chiare responsabilità.Difficile fare bilanci netti. I risultati in pista raccontano solo una parte della trasformazione. L'impressione, però, è che il team sia ancora alla ricerca della giusta direzione che porterebbe con sé anche un po' di serenità. Con Vasseur confermato, il 2025 diventa un anno chiave: l'ultima stagione dell'attuale regolamento tecnico sarà anche un banco di prova per il lavoro che si sta facendo tra le mura di Maranello in vista del 2026. In quella che sarà una vera e propria ripartenza per tutto il Circus, la Ferrari vuole farsi trovare pronta.
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Audi Q3 - Aperti gli ordini per l'ibrida plug-in: ecco quanto costa
Audi ha aperto le prevendite della Q3 e-hybrid, variante plug-in della terza generazione della Suv media di Ingolstadt da poco presentata e proposta con prezzi a partire da 49.800 euro. Grazie a un powertrain da 272 cavalli e 400 Nm di coppia, basato sull'1.5 TFSI Evo2 del gruppo Volkswagen, la Q3 con la spina copre lo 0-100 km/h i 6,8 secondi. Ma il dato più significativo riguarda la batteria che, con i suoi 25,7 kWh (19,7 kWh effettivi) di capacità, promette un'autonomia in solo elettrico di 119 km, rubando però un po' di spazio al bagagliaio (375 litri). Nella ricarica in corrente continua dalle colonnine, l'auto accetta fino 50 kW di potenza, consentendo di portare il livello d'energia nell'accumulatore dal 10% all'80% in circa mezz'ora. Listino a tre gradini. La Q3 e-hybrid è declinata su tre livelli di allestimento: Business (da 49.800 euro), Business Advanced (da 53.000) e S line edition (da 55.200). Sin dalla versione d'accesso, tra le dotazioni figurano il portellone elettrico, il clima regolabile da remoto attraverso il sistema multimediale o l'app myAudi, il digital stage (strumentazione e infotainment digitali) con navigatore incluso, la ricarica wireless per lo smartphone, l'impianto stereo da 260 watt e i servizi Audi connect Navigazione & Infotainment Plus.
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Gruppo Renault - Provost: "Inizia una nuova era, ma in continuità col passato"
Franois Provost ha assunto da poche ore l'incarico di amministratore delegato del gruppo Renault: una nomina che per la Régie rappresenta "una nuova era", ma che al tempo stesso non stravolgerà la rotta tracciata da Luca de Meo. Lo dimostrano le dichiarazioni rese dallo stesso Provost nel corso di una tavola rotonda con la stampa internazionale, alla quale ha partecipato anche il nostro direttore, Gian Luca Pellegrini. Più prodotti e valore, meno volumi. "Vorrei condividere con voi tre convinzioni", ha esordito Provost. "La prima è che il prodotto è e rimarrà al centro della nostra strategia: continueremo a dare priorità agli investimenti nei nuovi prodotti, sia per l'Europa che a livello internazionale. Confermo, inoltre, che continueremo a dare priorità al valore rispetto ai volumi. La seconda convinzione è che dobbiamo continuare e accelerare la nostra trasformazione. Sappiamo cosa dobbiamo fare, soprattutto rispetto ai nostri migliori concorrenti asiatici. Iniziamo a essere in grado di farlo: per esempio, abbiamo sviluppato la Twingo in 21 mesi. Ora, la nostra sfida è essere in grado, ovunque, in ogni momento, in ogni progetto, soprattutto in Europa, di raggiungere questo livello di competitività in termini di costi, velocità e innovazione. La terza convinzione è che la risorsa più importante di Renault è il suo straordinario capitale umano. Mi riferisco naturalmente ai 100.000 dipendenti, ma anche ai nostri principali partner, concessionari, fornitori e azionisti". Insomma, il piano Renaulution, varato da de Meo, è il punto di partenza, con i suoi "asset solidi, un posizionamento chiaro dei marchi, una buona gamma e anche un modello di business e un'organizzazione innovativi, grazie ad esempio ad Ampere e a Horse (rispettivamente, la divisione per le elettriche e i software e la joint venture con Geely per la produzione di motori termici, ndr). Quindi, oggi inizia una sorta di nuova era, ma ciò che è importante è che si tratterà di continuità strategica, con un'accelerazione della trasformazione".Problemi di mercato, non di gamma. E giù i costi. Provost ha poi escluso una revisione dell'attuale gamma: " buona e sta andando bene, ma il problema è il mercato, non al livello atteso, con una forte pressione commerciale, soprattutto in termini di quote. Quindi, dobbiamo essere cauti o persino cinici riguardo ai fattori esterni, incerti e dirompenti, e concentrarci su ciò che possiamo controllare. Per sostenere i volumi, soprattutto in Europa, dobbiamo ridurre notevolmente i costi. Questa è la nostra strategia. L'obiettivo è un -40%", ha aggiunto il nuovo ad, ribadendo un concetto già espresso dal suo predecessore: "Una parte significativa dei maggiori costi per i clienti europei è dovuta alla regolamentazione. Abbiamo visibilità su più di 100 normative automobilistiche fino al 2030. Questo non è sostenibile". Dacia e Sud America. Provost ha parlato anche della Dacia: " un punto di forza fondamentale per noi. Stiamo lavorando per elettrificare la piattaforma CMF, ma dobbiamo anche farla crescere fuori dall'Europa, in particolare in India e Sud America". Proprio quest'ultima area è uno dei cardini delle strategie di internazionalizzazione del gruppo Renault, e al tempo stesso una regione dove si stanno rafforzando i legami con i cinesi di Geely. "Credo che il nostro accordo con loro sia un buon esempio del nostro modo di interagire con i partner e della nostra cosiddetta strategia di scalabilità intelligente". Il fronte caldo della Nissan. Non poteva mancare una domanda sulla Nissan e sul suo piano di ristrutturazione. La prima risposta è arrivata dal presidente della Renault, Jean-Dominique Senard: "Nissan è un partner di lunga data per Renault, ma ora sta attraversando un importante periodo di ristrutturazione. un momento difficile per loro e il miglior augurio che possiamo fare è che questo programma venga eseguito correttamente", ha argomentato Senard. "Faremo tutto il possibile per aiutare la Nissan: insieme a Mitsubishi, è per noi un partner importante e quindi siamo estremanente interessati a mantenere vivo il nostro rapporto". Per Provost, il piano elaborato dal Ceo Ivan Espinosa è "appropriato e assolutamente necessario per la sostenibilità della Nissan: siamo fiduciosi che Ivan e il team Nissan siano in grado di realizzarlo ed è anche per questo che, come partner e come soci di riferimento, intendiamo dedicare loro tempo e supporto". La transizione energetica. Anche in questo caso, nessuna discontinuità con de Meo: "Abbiamo un'elevata incertezza in termini di tecnologie", ha detto Provost. "Anche per quel che riguarda i veicoli a batteria, la nostra strategia è e continuerà a essere quella di essere in grado di posizionarci meglio rispetto ai concorrenti: è una questione di costi nell'intera catena del valore e di innovazione nel campo dei software. Allo stesso tempo, però, si tratta anche di mantenere una posizione di forza in tutto ciò che riguarda le tecnologie ibride efficienti e questo argomento riguarda Horse: è davvero una risorsa molto importante per Renault perché disponiamo direttamente di tutte le tecnologie possibili. Dunque, Renault può accedere non solo all'ibrido, ma anche all'ibrido plug-in, al range extender e a tutti i tipi di carburante: è una buona strategia e intendo continuare a utilizzare tutte le soluzioni".
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Gruppo BMW - Trimestrale in forte calo: pesano cambi e Cina
Il gruppo BMW ha chiuso il secondo trimestre con un calo generalizzato dei principali parametri economici, a dimostrazione - l'ennesima, dopo Porsche e Mercedes - di come l'attuale peggioramento del contesto operativo stia producendo un impatto negativo anche sui leader del segmento premium. Nonostante consegne in aumento dello 0,4% a 621.477 vetture, il fatturato dell'Elica consolidato è peggiorato dell'8,2% a 33,93 miliard, con la componente Automotive in flessione di un'identica percentuale a 29,44 miliardi. Gli utili, invece, sono scesi tutti di oltre il 30%. Redditività in sofferenza. L'utile operativo, infatti, è calatodel 31,4% a 2,66 miliardi, di cui 1,6 miliardi per l'auto (-40,3%), mentre l'utile pre-tasse è peggiorato del 32,3% a 2,6 miliardi e i profitti del 31,9% a 1,84 miliardi. A penalizzare il conto economico sono stati diversi fattori: i vertici aziendali citano lo sfavorevole contesto valutario, un calo della domanda in Cina e l'impatto dei dazi (sia quelli europei sulle elettriche prodotte nel Paese del dragone, sia quelli statunitensi). Se si amplia lo sguardo all'intero primo semestre, la situazione non cambia di molto anche se non il calo delle principali voci non è della stessa ampiezza: a fronte di consegne in aumento dello 0,5% a 1,2 milioni di veicoli, i ricavi sono scesi dell'8% a 67,7 miliardi (-6,9% a 58,65 miliardi per l'Auto), mentre l'utile operativo ha subito una flessione del 26,8% a 5,8 miliardi, l'utile pre-tasse del 28,6% a 5,73 miliardi e il risultato netto del 29% a 4 miliardi.Non cambiano le previsioni. Inoltre, il margine operativo del business automobilistico si è attestato al 6,2%, in calo rispetto all'8,6% di un anno fa, ma comunque nella parte alta dell'intervallo previsionale annuale tra il 5% e il 7%, mentre i flussi di cassa sono in aumento da 2,29 a 2,34 miliardi. "Ancora una volta la nostra performance nella prima metà del 2025 sottolinea la solidità del nostro modello di business", ha detto l'amministratore delegato di BMW, Oliver Zipse, mentre il direttore finanziario Walter Mertl ha sottolineato la convizione dell'intero management che il gruppo sia "saldamente sulla buona strada" per raggiungere i target per il 2023, tra cui una leggera crescita delle vendite, con un "lieve aumento" della quota di veicoli elettrici, e un margine operativo, per l'appunto, tra il 5% e il 7%.
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