F.1, GP Australia - Doppietta Ferrari a Melbourne, vince Sainz

4 Ruote - Mar 24,2024

Una domenica da ricordare per la Ferrari: Carlos Sainz ha vinto il Gran Premio d'Australia, terzo round del Mondiale 2024 di Formula 1, davanti all'altra SF-24 del compagno di squadra Charles Leclerc. L'ultima doppietta Ferrari in Australia 20 anni fa, con Schumacher e Barrichello.

Smooth Operator. Sainz oggi è stato perfetto. Partito benissimo dalla prima fila, ha infilato Verstappen nel corso del secondo giro e si è portato al comando della gara senza poi lasciarlo fino alla bandiera a scacchi. Nonostante siano passati solo quindici giorni dall'operazione all'appendicite e non sia ancora al massimo della propria forma fisica, Carlos ha tenuto duro fino alla fine portandosi a casa i 25 punti della vittoria. "Oggi è stata una gara bellissima", ha detto lo spagnolo una volta sceso dalla sua vettura. "Anche se sono ancora un po' rigido dal punto di vista fisico, sono stato fortunato perché ho potuto gestire il passo più o meno da solo. La vita è davvero pazzesca: prima il podio in Bahrain, poi l'operazione, il rientro e ora questa vittoria! Onestamente, sono felice di aver vinto e ho capito che avrei potuto farlo già al secondo giro".

Giornata nera Red Bull e Mercedes. Max Verstappen ha interrotto oggi il suo filotto di 43 piazzamenti a punti consecutivi, a causa di un problema al freno posteriore destro che già al terzo giro ha messo fine alla sua gara. "Il freno si è praticamente bloccato, era come avere una sorta di freno a mano tirato. Peccato, perché avevamo un buon passo gara. Non è mai bello ritirarsi, ma un problema meccanico può succedere e oggi è successo". Uno zero in classifica che lo lascia comunque davanti a tutti nella classifica piloti, dove Max ha ora 4 punti di vantaggio su Charles Leclerc.  Gara da dimenticare anche per la Mercedes: Lewis Hamilton si è ritirato per un problema meccanico, mentre George Russell è andato a sbattere all'ultimo giro, causando una Virtual Safety Car finale che ha congelato l'azione negli ultimi istanti del GP.

La Top 10. La McLaren lascia Melbourne con il sorriso. Lando Norris ha tenuto un ottimo passo, confermando che quella mostrato venerdì era una costanza reale. L'inglese ha conquistato il podio e ha tagliato il traguardo davanti al pilota di casa, Oscar Piastri, che si è classificato quarto. Il team di Woking è riuscito a piazzare entrambe le sue vetture davanti all'unica Red Bull superstite, quella di Sergio Perez, mai in grado di poter puntare a fare meglio di questo quinto posto finale di oggi. Doppio piazzamento a punti per l'Aston Martin, con Alonso sesto e settimo Stroll. Primi punti stagionali per Yuki Tsunoda e Visa Cash App RB. Il giapponese ha preceduto le due Haas di Nico Hulkenberg e Kevin Magnussen, che chiudono la zona punti.

La classifica completa del GP d'Australia a Melbourne >>

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Auto italiane - I modelli prodotti nelle nostre fabbriche - FOTO GALLERY

4 Ruote - Mar 24,2024

Si parla molto, in queste settimane, di un possibile ritorno dell'Italia a una produzione di auto a sei zeri. Palazzo Chigi scommette su Chery e sogna Tesla, mentre prosegue il dialogo con Stellantis: gli stabilimenti di Melfi e Cassino saranno deputati alla produzione di veicoli basati, rispettivamente, sulle piattaforme Stla Medium e Large, mentre restano da definire i futuri prodotti di Pomigliano d'Arco e Mirafiori, che dovrebbe rimanere la casa della 500. E a proposito di modelli, quali vetture vengono prodotte oggi in Italia? Per darvi una risposta, abbiamo raccolto nella nostra galleria di immagini le auto che, in questo 2024, caratterizzano l'industria tricolore, dai modelli di larga diffusione alle supersportive che non temono la crisi. La lista comprende vetture prodotte in almeno qualche centinaio di esemplari all'anno e, pertanto, non comprende le one-off, few-off e, in generale, i modelli più "sartoriali" realizzati in decine di unità.

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Station wagon - Elettriche... familiari - FOTO GALLERY

4 Ruote - Mar 23,2024

A causa del boom di Suv e crossover, anch'esse piuttosto pratiche ma più accattivanti, le station wagon non hanno più lo stesso appeal che avevano in passato. Nel 2023, per esempio, in Italia tali vetture si sono attestate su una quota di mercato del 3,5%, con 55.739 familiari immatricolate (dati Unrae). Dieci anni prima, nel 2013, le giardinette avevano rappresentato il 6,76% delle consegne, con 88.569 unità, mentre nel 2000 avevano raggiunto una quota del 13,9% con 338.891 immatricolazioni. Numeri che fotografano un calo inarrestabile e che le Case stanno fronteggiando con familiari dalle linee eleganti e aerodinamiche, anche a batteria, come quelle raccolte nella nostra galleria d'immagini: qui troverete le station wagon elettriche a listino, o in arrivo a breve, sul mercato italiano, con prezzi, dimensioni e caratteristiche. Modelli interessanti, ma non per tutte le tasche: a parte una wagon di origine cinese, superano tutte i 40 mila euro.

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McLaren - Il fondo sovrano del Bahrain acquista il 100% della Casa di Woking

4 Ruote - Mar 23,2024

La proprietà della McLaren finisce interamente al fondo sovrano del Bahrain. La Mumtalakat Holding Company, già azionista di maggioranza, ha infatti annunciato di aver acquistato fino al 100% del capitale azionario della Casa inglese. In questo modo, il fondo ora detiene pure la quota di maggioranza della McLaren Racing, la divisione che compete in Formula 1 (e in altri campionati come la Indycar, la Formula E e la Extreme E).

"Pietra miliare". L'operazione arriva in un periodo difficile dal punto di vista economico per la McLaren, che era stata costretta a ingenti tagli nel periodo del Covid. Paul Walsh, presidente della Casa inglese, ha definito questo accordo "una pietra miliare importante, che ci permetterà di investire in nuovi prodotti e tecnologie, continuando a esplorare la possibilità di partnership tecniche con altre aziende". Sul piatto, il domani (elettrico) delle supercar prodotte nel Surrey. E, di certo, anche i destini della Formula 1.

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Milano - Il comitato contro le Ztl: "Sono troppe"

4 Ruote - Mar 23,2024

"Ci opponiamo alle piccole Zone a traffico limitato che spuntano come funghi, all'enorme Ztl Area B con i suoi vincoli sempre più stringenti, all'Area C a pagamento appena rincarata e alla proliferazione incontrollata di corsie ciclabili": ad affermarlo sono gli esponenti di "No Ztl - Milano libera", che sabato 23 marzo mattina hanno organizzato un presidio per sensibilizzare i cittadini.

Super ciclabile. Simbolico il luogo prescelto: piazza Argentina, a un passo da piazzale Loreto, in un quadrante della metropoli fra i più interessati dalla cosiddetta nuova mobilità urbana, con una "super ciclabile" che va dal cuore della città, piazza San Babila, alla stazione metropolitana di Villa San Giovanni. Il tutto condito da aree riservate di varia natura che "penalizzano pesantemente gli spostamenti in auto, intaccando il diritto alla mobilità privata, e ostacolando chi si trova nel capoluogo per lavoro", spiegano gli organizzatori mentre distribuiscono volantini e illustrano le proprie idee ai passanti.

Mezzi pubblici inadeguati. "Il mix fra zone a traffico limitato e corsie ciclabili è insostenibile. Oltretutto, il servizio di mezzi pubblici è inefficiente e non capillare, risultando spesso scomodo per chi lavora e per i pendolari", aggiunge il comitato. "Prova ne sia la soppressione dell'indispensabile linea 73 San Babila-Linate, che non può essere sostituita dalla linea M4". In definitiva, secondo i no Ztl i provvedimenti tesi a limitare la circolazione delle persone in nome dell'ambiente, "ammesso e non concesso che siano efficaci, andrebbero valutati in funzione dei costi e dei disagi che comportano: serve senso della misura e ragionevolezza". Tutte istanze che il gruppo intende avanzare a Palazzo Marino.

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F.1, GP Australia - Verstappen in pole, Sainz secondo

4 Ruote - Mar 23,2024

Max Verstappen ha conquistato la pole position del Gran Premio d'Australia, terza prova del Mondiale di Formula 1. Nonostante i problemi di sottosterzo mal digeriti durante tutta la sessione, l'olandese è riuscito a mettere tutto insieme nel momento che più contava e ha fermato il cronometro sull'1:15.915, risultato il migliore a fine sessione. In prima fila, accanto a lui, si schiererà domani Carlos Sainz: lo spagnolo della Ferrari è ancora lontano dalla sua migliore forma fisica, a causa dell'operazione all'appendicite di quindici giorni fa, ma è riuscito nell'impresa di conquistare la seconda posizione a poco più di due decimi dalla pole e davanti all'altra Red Bull di Sergio Perez.

Le parole del poleman. "Questa volta la pole non era così scontata, ma sono molto soddisfatto di questa Q3", ha detto Max Verstappen dopo aver conquistato la trentacinquesima pole position in carriera. "Me la sono davvero goduta, entrambi i giri sono andati bene. Il weekend era iniziato in salita, ma alla fine ce l'abbiamo fatta e posso dirmi soddisfatto. La gara di domani sarà molto strategica, la Ferrari è molto veloce sui long run, ma questo rende le cose più divertenti".

La Top 10. Delude un po' le aspettative Charles Leclerc, dopo un inizio di weekend che faceva ben sperare. Il monegasco ha commesso un paio di errori nel suo ultimo tentativo in Q3 e non è riuscito a migliorarsi, chiudendo così la sessione con il quinto tempo, a sandwich tra le due McLaren di Lando Norris (quarto) e Oscar Piastri (sesto). Giornata difficile anche per la Mercedes che vede una sola W15 qualificata tra i primi dieci ed è quella di George Russell, oggi settimo; Lewis Hamilton non è riuscito a entrare in Q3 e domani partirà undicesimo. Da sottolineare la grande prestazione di Yuki Tsunoda che ha portato la sua Visa Cash App RB all'ottavo posto, precedendo le due Aston Martin di Lance Stroll e Fernando Alonso.

La classifica completa delle qualifiche di Melbourne >>

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Furgoni elettrici - Flexis, il nuovo marchio Renault-Volvo

4 Ruote - Mar 22,2024

Annunciato un anno e mezzo fa da Luca De Meo, ceo del gruppo Renault, e perfezionato con il gruppo Volvo a fine 2023, il progetto per la creazione di una società comune per la realizzazione di nuovi veicoli commerciali elettrici destinati alla logistica urbana ha adesso un nome e una ragione sociale. Flexis, come ricordammo nell'inserto QVeicoli Commerciali di Quattroruote di novembre 2023, con la nostra ricostruzione dell'aspetto del veicolo definitivo, era il brand indicato già in occasione del primo annuncio, insieme al nome del modello, FlexEVan. Quest'ultimo non è stato ancora confermato, ma lo sarà probabilmente la prossima settimana, in occasione della presentazione organizzata da Renault, Volvo e CMA-CGM, la compagina di logistica marittima, ferroviaria, aerea e stradale che investirà a sua volta nell'iniziativa.

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Anteprima - I commerciali Volkswagen da qui al 2028

4 Ruote - Mar 22,2024

La divisione veicoli commerciali del gruppo Volkswagen ha presentato oggi i risultati del 2023 e aperto una finestra sui programmi per il 2024 che, nonostante venga definito dallo stesso ceo Carsten Intra un anno delicato per le condizioni di mercato ipotizzate, si concluderà con il maggior numero di lanci di nuovi modelli e versioni nella storia del costruttore. Fatturato in crescita di oltre il 30 percento a 15,3 miliardi di euro, utile operativo di 873 milioni e un ritorno sulle vendite in crescita dal 4,6% del 2022 al 5,7% del 2023 sono numeri che, secondo il management, permettono a Volkswagen Nutzfahrzeuge (VWN) di guardare con fiducia alla realizzazione del programma strategico Grip 2030. Quanto al rinnovamento della gamma, nel corso di una sessione dedicata alla stampa specializzata sono emersi diversi dettagli sull'evoluzione almeno fino al 2028. La novità più immediata è l'ID. Buzz GTX, che abbiamo già descritto qui e di cui è stato annunciato un prezzo, in Germania, superiore ai 70 mila euro.

Dal Crafter al Caddy. Poco più di un face lifting esterno, il model year 2024 del Crafter presenta più evidenti modifiche agli interni e un potenziamento dell'architettura. Un nuovo display al centro della plancia per le funzioni di infotainment e altri comandi e strumenti richiamano quelli delle nuove Volkswagen Tiguan e Passat. Il modello di taglia maggiore della Volkswagen vede crescere anche la dotazione di sistemi di assistenza alla guida. L'aggiornamento dell'interfaccia digitale nell'abitacolo interesserà pure il più compatto Caddy, la cui principale evoluzione prevista per quest'anno è però l'arrivo di una versione ibrida plug-in. Le caratteristiche tecniche sono state anticipate in occasione dell'annuncio del Ford Transit Connect Phev, di cui il Caddy è donatore di piattaforma, carrozzeria, meccanica e stabilimento di produzione. Il sistema ibrido prevede l'abbinamento fra un motore a benzina 4 cilindri 1.5 con un'unità elettrica, per un totale di 150 CV, gestiti attraverso un cambio a doppia frizione a 6 marce. L'autonomia dichiarata è di 110 km.

Fine anno col Transporter. Non c'è dubbio che la principale novità del 2024 sarà la settima generazione del Transporter e della versione per trasporto persone Caravelle. Per le consegne di questi due modelli, derivati dei Transit/Tourneo Custom della Ford e disponibili con motori diesel, ibridi benzina plug-in ed elettrici, occorrerà però attendere la fine dell'anno, mentre la fine della produzione dell'attuale generazione T6.1 è pianificata per giugno e tutti i quantitativi sono già venduti. Probabilmente le parole di Carsten Intra sulle aspettative di un mercato 2024 non particolarmente brillante si riferiscono anche al gap temporale fra le due serie, anche tenendo conto che alcune versioni, come quelle elettrificate, sono previste per il 2025. Si tratterà, nel caso, di un temporaneo calo di immatricolazioni, perché pare che le prenotazioni per i nuovi T7 Transporter/Caravelle siano già nell'ordine di diverse migliaia.

California Universe. Come noto, la sigla T7 contraddistingue anche il Multivan, che già da tre anni vive su un'altra piattaforma, la Mqb, con un design proprio, e avrà uno sviluppo indipendente rispetto ai T7 Transporter/Caravelle. Fra le evoluzioni di questo 2024 ricco di novità per VWN ci sarà il primo Multivan settima serie a trazione integrale, l'eHybrid 4Motion. La coppia alle ruote anteriori sarà inviata da un motore 4 cilindri a benzina, mentre alle posteriori provvederà un secondo propulsore, elettrico. L'uscita di scena della serie T6.1 significherà anche la fine di un altro derivato dell'attuale Transporter, altrettanto iconico e particolarmente redditizio, il California. Il testimone del campervan sarà raccolto anche in questo caso dalla gamma T7, finora incentrata sul solo Multivan. Del T7 California è già stato presentato un concept l'estate scorsa e, durante l'incontro di ieri con la stampa, i vertici di VWN hanno confermato che le novità anticipate dal prototipo, come la doppia porta scorrevole, la differente disposizione della cucina e le tende su entrambi i lati saranno confermate dal modello di serie. Il nome California, esteso negli anni dalla sola serie T al Crafter (Grand California) al Caddy, diventerà un sub-brand dedicato a tutto il mondo dei veicoli ricreazionali e ai loro equipaggiamenti e servizi. California Universe è il nome scelto per questo ecosistema, che finirà per abbracciare anche l'Amarok.

Space per medi e grandi. Se per il pick-up e i camper (come pure per i furgoni compatti) i vertici di Volkswagen Veicoli Commerciali dichiarano di non avvertire da parte del mercato l'urgenza di una transizione verso l'elettrico puro, per il resto della gamma i programmi per la seconda metà della decade sembrano già tracciati. I riferimenti fatti qualche mese fa da Carsten intra a un nuovo modello di taglia grande basato su un'architettura inedita chiamata Space sono diventati nomi, date e caratteristiche. Analogamente a quanto già annunciato da Mercedes-Benz Vans, VWN si appresta a sviluppare un'intera famiglia di modelli su una piattaforma, chiamata Ssp, nativa a corrente e a trazione anteriore, che costituirà la base anche per la futura famiglia di autovetture Volkswagen, e che non comprenderà solo il modello di taglia maggiore, definito senza mezzi termini Space Crafter e pianificato per il 2028, ma anche una doppia declinazione di veicoli di taglia media, merci (Space Transporter) e passeggeri (Space People). Se il presidio del mercato fino all'arrivo di questi due ultimi prodotti sarà affidato agli imminenti T7 Transporter/Caravelle elettrici, e parzialmente al T7 Multivan ibrido, nel caso dell'erede Bev dell'eCrafter si prefigura un gap di circa quattro anni, dato che la versione a batterie dell'attuale large van VW è già stata tolta di produzione a fine 2023. Markus Wilke, head of strategy, cooperations and product management, e Lars Krause, executive vice president sales and marketing della Casa, non ritengono che sia tardi per colmare quello spazio; soprattutto, giustificano la cautela nell'avvio del programma con la volontà di portare sul mercato un modello che dovrà avere un effetto dirompente.

Le relazioni con Ford. Alla nostra domanda se la nuova famiglia Space, che Intra ha definito una piattaforma proprietaria per modelli Volkswagen, avrebbe influito sullo sviluppo di prodotti in partnership con la Ford, Wilke ha risposto negativamente, sottolineando la piena soddisfazione per i prodotti realizzati finora con l'alleato statunitense, senza chiarire se la piattaforma sarà oggetto di condivisione o riportare a quali risultati avessero portato le valutazioni su un prodotto congiunto nella classe VW Crafter-Ford Transit. Quanto alla possibilità di un modello più compatto del Caddy, sulla falsariga del Transit Courier, lo stesso Wilke ha ammesso che in quel sub-segmento, che pochi anni fa sembrava destinato a sparire, sembra stia effettivamente succedendo qualcosa, ma che al momento VWN non ha nulla in programma, anche se continua a monitorare la situazione. Il Caddy stesso, è stato fatto notare, sconta l'assenza di una versione puramente elettrica. Ma Krause ritiene che, per quanto più grande, l'ID. Buzz copra egregiamente (specie sotto il profilo dei margini) questa assenza. E in una precedente fase del suo intervento aveva ammesso che, già con la gamma attuale, il Caddy non riesce a tenere il passo degli ordini.

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Skoda Octavia - Svelati i prezzi del restyling

4 Ruote - Mar 22,2024

Il restyling della Skoda Octavia è stato presentato a febbraio, e da oggi sono aperti gli ordini presso le concessionarie, con prezzi che partono da 28.450 euro. Le consegne sono previste per i primi giorni di giugno. Con oltre sette milioni di unità nel corso della sua storia recente (la prima serie risale al 1996), la Octavia è la best seller della casa boema, apprezzata soprattutto nella versione station wagon: nel 2023 è stata la più venduta nel segmento delle famigliari.

Tre motori, due potenze. La nuova Octavia è proposta, in questa fase di lancio, in tre motorizzazioni, tutte a quattro cilindri: il 1.5 turbobenzina da 115 e 150 CV e cambio manuale, anche in versione mild hybrid (ma con cambio automatico a sette rapporti Dsg), il 2.0 TDI da 150 CV e cambio Dsg. Nei prossimi mesi arriveranno le versioni TDI da 116 CV e cambio manuale, quelle con il 2.0 TSI con potenze da 204 CV e 265 CV, quest'ultimo per la versione RS, con trazione integrale e cambio automatico. Cancellata l'apprezzata motorizzazione a metano e al momento non è prevista quella plug-in, precedentemente disponibile.

Skoda Octavia Selection. La versione d'attacco del listino presenta una dotazione di serie già molto ricca, che comprende i cerchi di lega da 17, fari anteriori e posteriori a Led, infotainment da 10 con connettività wireless per dispositivi Android e iOS, ricarica a induzione per gli smartphone compatibili, climatizzatore automatico a due zone, avviamento senza chiave, sensori di parcheggio posteriori, presa Usb-C nel retrovisore, schienali posteriori frazionati 60/40, specchietti richiudibili elettricamente e l'immancabile portaombrello nelle portiere anteriori. Curata la sicurezza di bordo: otto airbag (compreso quello centrale tra conducente e passeggero), cruise control, rilevazione stanchezza del conducente, riconoscimento dei segnali stradali, assistente di svolta e di corsia.

Skoda Octavia Executive. L'allestimento intermedio costa 1.800 euro in più, e offre in aggiunta a quello base i sensori di parcheggio anteriori, la strumentazione digitale da 10,2, l'infotainment da 13 con navigatore e servizi connessi, il cruise control adattivo e l'assistente al mantenimento di traiettoria per la guida assistita di livello 2.

Skoda Octavia Style. La versione top di gamma costa 1.850 euro in più della Executive e completa la dotazione con indicatori di direzione posteriori dinamici, cornici dei finestrini cromate, battitacco sulle portiere, cerchi di lega da 18, luci ambientali, vetri posteriori oscurati, allarme volumetrico, portellone e cappelliera ad azionamento elettrico e telecamera posteriore.

Pacchetti e optional. Il pacchetto Winter (500 euro) aggiunge parabrezza, sedili e volante riscaldabili; il Winter Premium Pack (900 euro) comprende anche il climatizzatore a tre zone. I fari a matrice di Led sono disponibili solo per gli allestimenti Executive e Style, rispettivamente a 2.560 e 1.520 euro. L'head-up display, non disponibile per la versione base, costa 580 euro. I sedili regolabili elettricamente con memoria costano 1.430 euro, l'impianto premium Canton 650 euro, il Dynamic Chassis Control con selezione della modalità di guida 1.160 euro. La carrozzeria è di serie in colore pastello. Per quelli che richiedono un sovrapprezzo, le tinte non metallizzate costano 380 euro, quelle metallizzate 770 e per avere i colori speciali Rosso Velluto e Arancio Sunset di queste immagini occorre sborsare 950 euro.

I prezzi per l'Italia. Ecco il listino completo della nuova Skoda Octavia, sia in versione berlina sia station wagon.

  • Octavia 1.5 TSI Selection 115 CV: 28.450 euro.
  • Octavia 1.5 TSI Executive 115 CV: 30.250 euro.
  • Octavia 1.5 TSI Selection 150 CV: 31.250 euro.
  • Octavia 1.5 TSI Executive 150 CV: 33.050 euro.
  • Octavia 1.5 TSI Style 150 CV: 34.900 euro.
  • Octavia 1.5 TSI m-HEV Selection DSG 115 CV: 30.750 euro.
  • Octavia 1.5 TSI m-HEV Executive DSG 115 CV: 32.550 euro.
  • Octavia 1.5 TSI m-HEV Style DSG 115 CV: 34.400 euro.
  • Octavia 1.5 TSI m-HEV Selection DSG 150 CV: 33.550 euro.
  • Octavia 1.5 TSI m-HEV Executive DSG 150 CV: 35.350 euro.
  • Octavia 1.5 TSI m-HEV Style DSG 150 CV: 37.200 euro.
  • Octavia 2.0 TDI Selection DSG 150 CV: 35.400 euro.
  • Octavia 2.0 TDI Executive DSG 150 CV: 37.200 euro.
  • Octavia 2.0 TDI Style DSG 150 CV: 39.050 euro.
  • Octavia Wagon 1.5 TSI Selection 115 CV: 29.500 euro.
  • Octavia Wagon 1.5 TSI Executive 115 CV: 31.300 euro.
  • Octavia Wagon 1.5 TSI Selection 150 CV: 32.300 euro.
  • Octavia Wagon 1.5 TSI Executive 150 CV: 34.100 euro.
  • Octavia Wagon 1.5 TSI Style 150 CV: 35.950 euro.
  • Octavia Wagon 1.5 TSI m-HEV Selection DSG 115 CV: 31.800 euro.
  • Octavia Wagon 1.5 TSI m-HEV Executive DSG 115 CV: 33.600 euro.
  • Octavia Wagon 1.5 TSI m-HEV Style DSG 115 CV: 35.450 euro.
  • Octavia Wagon 1.5 TSI m-HEV Selection DSG 150 CV: 34.600 euro.
  • Octavia Wagon 1.5 TSI m-HEV Executive DSG 150 CV: 36.400 euro.
  • Octavia Wagon 1.5 TSI m-HEV Style DSG 150 CV: 38.250 euro.
  • Octavia Wagon 2.0 TDI Selection DSG 150 CV: 36.450 euro.
  • Octavia Wagon 2.0 TDI Executive DSG 150 CV: 38.250 euro.
  • Octavia Wagon 2.0 TDI Style DSG 150 CV: 40.100 euro.
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Stellantis - A Tychy la produzione della Leapmotor T03

4 Ruote - Mar 22,2024

La Leapmotor potrebbe avviare in tempi brevi la produzione di piccole auto elettriche presso l'impianto di Stellantis di Tychy, in Polonia. In particolare, secondo indiscrezioni della Reuters, l'azienda cinese avrebbe intenzione di iniziare a produrre la T03 già nel secondo trimestre di quest'anno utilizzando dei kit di preassemblaggio.

La joint venture. Le scelta di Tychy è da legare agli accordi di collaborazione sottoscritti con Stellantis e alla relativa joint venture tra i due costruttori. L'alleanza, infatti, prevede non solo l'ingresso del gruppo guidato da Carlos Tavares nell'azionariato della Leapmotor con quasi il 21% del capitale, ma anche la costituzione dell'impresa congiunta Leapmotor International: Stellantis avrà il 51% del capitale e diritti esclusivi per l'esportazione, la vendita e la fabbricazione dei prodotti della Casa cinese al di fuori della Cina.  

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Leapmotor T03 - Tutti i dettagli della piccola che arriverà in Europa

4 Ruote - Mar 22,2024

Come detto, la Leapmotor T03 ha dimensioni molto simili a quelle della Fiat Panda. L'elettrica cinese è lunga 3.620 millimetri, alta 1.605 e larga solo 1.652 mm, mentre il passo è di 2.400 mm. Le dimensioni particolarmente compatte hanno portato la Leapmotor a omologare la T03 come quattro posti: il bagagliaio ha invece un volume di 210 litri.

La Leapmotor T03 è disponibile in tre differenti versioni: 200, 310 e 403. Questi numeri si riferiscono all'autonomia della vettura, che in ogni sua variante propone un'accoppiata motore-batteria differente. Il modello base monta accumulatori da 21,6 kWh e un'unità da 54 CV per 200 km d'autonomia, quello intermedio sale a 31,9 kWh e 75 CV (310 km), mentre la versione top di gamma arriva a 41,3 kWh, 109 CV e 403 km di range nel ciclo cinese. I tre allestimenti condividono la stessa architettura, con motore elettrico anteriore sincrono a magneti permanenti, trasmissione monomarcia, sospensioni anteriori MacPherson e asse posteriore a barra di torsione, quindi con ruote interconnesse. Davanti sono presenti freni a disco, mentre dietro troviamo dei tamburi.

Come da tradizione per i veicoli cinesi, gli interni sono infarciti di optional anche a partire dal modello base. Che dispone di rivestimenti di pelle e di un doppio schermo per quadro strumenti e infotainment, rispettivamente da 8 e 10,1 pollici. Gli allestimenti più completi offrono anche molte altre dotazioni, dagli aggiornamenti over-the-air con connettività 4G alla regolazione elettrica del sedile guidatore. 

Per comprare una Leapmotor T03 in Cina bastano 49.900 yuan, equivalenti a 6.380 euro. La versione intermedia 310 costa 59.900 yuan (7.650 euro), mentre la top di gamma arriva a 69.900 yuan: solo 8.950 euro. Ma non aspettatevi questi listini per la futura variante europea: a causa delle diverse regolamentazioni, il modello che arriverà da noi dovrà essere aggiornato con dotazioni di sicurezza aggiuntive che faranno lievitare il prezzo d'acquisto.

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Mondiale Endurance - Vettel al volante della Porsche 963

4 Ruote - Mar 22,2024

Il quattro volte campione del mondo di Formula 1, Sebastian Vettel, torna al volante di una monoposto. Il tedesco si calerà nell'abitacolo della 963 del team Porsche Penske Motorsport durante un test in Spagna in preparazione della 24 Ore di Le Mans. Sebastian, che ha già passato molto tempo al simulatore per prepararsi al circuito spagnolo di Aragón, ha proprio ieri avuto un assaggio della Hypercar tedesca effettuando i primi giri al Centro prova Porsche di Weissach.

Un gradito ritorno. "Non vedo l'ora di girare con la Porsche 963", ha detto Vettel. "Sono sempre stato curioso riguardo alle corse endurance e la cosa mi ha spinto a fare un tentativo. Sono ansioso di andare ad Aragon per i test. Mi servirà del tempo per abituarmi, ma ho trovato molto supporto nel team. Sebastian ha approcciato la cosa con il suo consueto metodo analitico: dopo aver incontrato il team a Mannheim lo scorso 14 marzo, il giorno successivo si è già messo al simulatore di Porsche Motorsport per familiarizzare con i complessi sistemi della Hypercar e conoscere gli ingegneri. Ieri ha avuto il suo primo vero contatto con la Porsche 963 sulla pista di prova del Centro Ricerca e Sviluppo di Weissach e la prossima settimana sarà al Motorland Aragon per effettuare il test di 36 ore in vista di Le Mans. Insieme a Vettel gireranno Matt Campbell, Michael Christensen, Frederic Makowiecki, Kevin Estre, André Lotterer e Laurens Vanthoor.

Obiettivo Le Mans? Per il momento, Sebastian getta acqua sul fuoco e afferma: Sarà una nuova esperienza per me, vedremo più avanti cosa succederà. Al momento è solo un test, non ci sono altri piani".  Il tedesco si è ritirato dalla Formula 1 al termine della stagione 2022, ma non ha mai fatto segreto di voler tornare a correre ad alto livello qualora si presentasse l'opportunità di farlo divertendosi. E se fosse proprio questa l'occasione che aspettava?

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Nuova Audi A3 - Sportback, berlina o crossover? Tutti i prezzi e le versioni per lItalia

4 Ruote - Mar 22,2024

Recentemente aggiornata, l'Audi A3 ha visto l'introduzione in gamma della versione allstreet, con assetto rialzato e dettagli ispirati al mondo di Suv e crossover. Disponibile in tre allestimenti, la media di Ingolstadt può già essere ordinata, con prezzi che partono da 37.000 euro e consegne previste per il mese di maggio.

Si parte con due motori. In questa fase di lancio la nuova Audi A3 è venduta con due motori: la 35 TFSI con il 1.5 TSI mild hybrid 48V da 150 CV e la 35 TDI diesel da 150 CV, entrambi con il cambio S tronic a doppia frizione. Più avanti arriveranno le benzina con cambio manuale e motorizzazioni più potenti, tra cui le ibride plug-in e le sportive S3 con il 2.0 TFSI da 333 CV.

Audi A3 Sportback e Sedan. La versione stradale della media tedesca è disponibile in tre allestimenti: Business, Business Advanced e S line edition. La versione base sarà introdotta in un secondo momento. Di serie, fin dalla Business, sono previsti i cerchi di lega da 16", i fari a Led anteriori, i sensori di parcheggio anteriori e posteriori, il volante multifunzione a tre razze, il climatizzatore automatico monozona, la strumentazione digitale da 12,3" configurabile, l'infotainment da 10,1" (risoluzione 1.540 x 720) con navigatore e servizi connessi, la connettività wireless per Android Auto e Apple CarPlay, il freno di stazionamento elettrico, le luci ambientali, i sedili posteriori frazionabili secondo lo schema 60/40 e la retrocamera posteriore. La suite di Adas comprende il cruise control adattivo, l'assistente al mantenimento di corsia, il parcheggio assistito e la frenata automatica d'emergenza anche nelle svolte. Gli allestimenti superiori introducono gli specchietti reclinabili elettricamente, i fari a Led posteriori con due firme luminose, i sedili sportivi e riscaldabili, il "clima" a tre zone, la selezione della modalità di guida, il battitacco illuminato e l'assetto sportivo.

Audi A3 allstreet. Dotazioni e accessori sono gli stessi della berlina, ma l'allestimento top di gamma è chiamato Identity Contrast. La nuova variante della media tedesca propone un assetto rialzato di 15 mm (l'altezza minima da terra è aumentata di 30 mm), parafanghi in plastica, cerchi di lega da 17 di serie, protezioni nei paraurti e griglia Single Frame con finitura opaca e di maggiori dimensioni. All'interno, il guidatore siede leggermente più in alto rispetto alle altre varianti.

Optional e pacchetti. La carrozzeria è di serie in colore nero o bianco pastello, senza sovrapprezzo: le tinte metallizzate e perlate (Blu Navarra, Grigio Manhattan, Bianco Ghiaccio, Nero Mythos, Rosso Progressivo, Verde District, Giallo Pitone, Blu Ascari, Grigio Freccia e Grigio Daytona) costano 890 euro, quelle personalizzate Audi exclusive 3.260 euro. I fari a matrice di Led costano 1.920 euro per i primi due allestimenti, 850 euro per i top di gamma S line edition e Identity Contrast. Il portellone elettrico è solo su richiesta, a 440 euro, il tetto panoramico in vetro apribile elettricamente a 1.330 euro. Per quanto riguarda la tecnologia l'head-up display, insieme all'impianto premium Sonos, costa 1.740 euro; il monitoraggio dell'angolo cieco è nel pacchetto safety plus (710 euro), mentre la guida assistita di livello 2 con parcheggio automatico costa 1.690 euro.

I prezzi per l'Italia. 

  • Audi A3 allstreet 35 TFSI S tronic Business: 39.500 euro.
  • Audi A3 allstreet 35 TFSI S tronic Business Advanced: 42.000 euro.
  • Audi A3 allstreet 35 TFSI S tronic Identity Contrast: 44.500 euro.
  • Audi A3 allstreet 35 TDI S tronic Business: 40.800 euro. 
  • Audi A3 allstreet 35 TDI S tronic Business Advanced: 43.300 euro.
  • Audi A3 allstreet 35 TDI S tronic Identity Contrast: 45.800 euro.
  • Audi A3 Sportback 35 TFSI S tronic Business: 37.000 euro.
  • Audi A3 Sportback 35 TFSI S tronic Business Advanced: 39.500 euro.
  • Audi A3 Sportback 35 TFSI S tronic Identity Contrast: 42.000 euro.
  • Audi A3 Sportback 35 TDI S tronic Business: 38.300 euro. 
  • Audi A3 Sportback 35 TDI S tronic Business Advanced: 40.800 euro.
  • Audi A3 Sportback 35 TDI S tronic Identity Contrast: 43.300 euro.
  • Audi A3 Sedan 35 TFSI S tronic Business: 38.300 euro.
  • Audi A3 Sedan 35 TFSI S tronic Business Advanced: 40.800 euro.
  • Audi A3 Sedan 35 TFSI S tronic Identity Contrast: 43.300 euro.
  • Audi A3 Sedan 35 TDI S tronic Business: 39.600 euro. 
  • Audi A3 Sedan 35 TDI S tronic Business Advanced: 42.100 euro.
  • Audi A3 Sedan 35 TDI S tronic Identity Contrast: 44.600 euro.
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Chery - La Jaecoo 7 e la Omoda 5 EV sbarcano in Italia

4 Ruote - Mar 22,2024

La Chery è appena arrivata in Italia ma punta già forte sul nostro mercato. Dopo aver lanciato la Omoda 5, introdurrà la sua versione elettrica e la Suv Jaecoo 7, per poi lanciare anche un modello più grande, la Jaecoo 8 ed esplorare nuovi segmenti. Nei prossimi anni arriverà infatti la Omoda 3, una piccola che si posizionerà probabilmente nel segmento B, ma ci sarà spazio anche per un'ammiraglia a ruote alte, la Jaecoo 9. Il gruppo cinese, infatti, ha piani molto ambiziosi per l'Italia e punta ad ampliare la propria rete (che già conta una quarantina di concessionari) a 80 showroom, creando un indotto di 1.500 posti di lavoro. Un progetto che si basa su due pilastri principali: i marchi Omoda e Jaecoo. Se il primo già l'abbiamo visto arrivare nella Penisola con la Suv 5, il secondo fino a oggi non aveva mai varcato i confini europei. La Jaecoo 7 che avevamo toccato con mano in anteprima a Wuhu, dove ha sede il gruppo cinese arriverà in Italia dopo l'estate, proponendosi prima con motori termici e poi anche in versione ibrida plug-in. La Omoda 5, invece, è già pronta all'elettrico: la versione EV debutterà sul nostro mercato nei prossimi mesi, con prezzi ancora da confermare, ma che potrebbero aggirarsi tra i 35 e i 40 mila euro.

La Jaecoo 7. Il nome Jaecoo è una crasi tra la parola tedesca Jäger (cacciatore) e cool. Il primo modello, la 7, è una Suv dallo stile britannico con dimensioni da segmento C: è lunga 4.500 millimetri, larga 1.865, alta 1.680 e ha un passo di 2.672 mm. All'interno possono trovare spazio cinque persone, mentre il bagagliaio è da 412 litri, ma può essere ampliato fino a 1.335 litri abbattendo lo schienale del divano posteriore. Il peso a secco è di 1.709 kg, l'avantreno e un MacPherson e il retrotreno multilink: nel cofano è presente un 1.6 turbobenzina da 145 CV con cambio automatico doppia frizione a sette rapporti e trazione integrale. Le quattro ruote motrici hanno diverse modalità di funzionamento e sono pensate per consentire ai futuri clienti di affrontare senza problemi anche brevi tratti in off-road (l'altezza da terra è di 20 centimetri). Tra le varie dotazioni presenti di serie, la Casa annovera svariati Adas dalla frenata automatica d'emergenza alla guida assistita di livello 2 , fari full Led, airbag anteriori, laterali e a tendina, regolazione elettrica dei sedili, impianto audio Sony, tetto panoramico, quadro strumenti digitale e infotainment verticale da 14".

La Omoda 5 EV. Dopo aver introdotto la versione a Benzina, la Omoda ha presentato la 5 EV, una Suv elettrica di segmento C lunga 4 metri e 40 (per 1.710 kg di peso, sempre con avantreno MacPherson e retrotreno multilink) che punta tutto su tecnologia e confort (e che ha già ottenuto 5 stelle Euro NCAP). Gli interni sono molto curati e prevedono un quadro strumenti digitale da 10,25" e un infotainment da 12,3", compatibile con Apple CarPlay e Android Auto, dotato di un assistente vocale evoluto. Alla base di questa Ev c'è la piattaforma multienergia T1X, con batteria Lfp (litio-ferro-fosfato) da 62 kWh e motore anteriore da 204 CV e 340 Nm: per lo 0-100 la Casa dichiara un tempo di 7,8 secondi, mentre la velocità massima è di 170 km/h. L'autonomia è di 430 chilometri nel ciclo cinese, più permissivo rispetto al Wltp, mentre per la ricarica sono previste potenze massime di 9,9 e 80 kW, rispettivamente in corrente alternata o continua: collegandosi a una colonnina rapida, secondo la Casa si può passare dal 30 all'80% dell'autonomia in 28 minuti. Numerosi i sistemi di sicurezza e gli assistenti alla guida, con il livello 2 proposto di serie.

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Mercato - I quadricicli a quota 17 mila unità

4 Ruote - Mar 22,2024

I quadricicli si stanno affermando come soluzione di mobilità alternativa nelle città e da qualche anno hanno attirato l'attenzione anche dei costruttori di vetture. Due le categorie: L6 per i leggeri con massa a vuoto sotto i 350 kg (escluse batterie su quelli elettrici), velocità inferiore o uguale a 45 km/h e massa a vuoto sotto i 350 kg, cilindrata non oltre 50 cm3 per quelli a benzina, potenza non superiore a 4 kW (5,44 CV) per quelli con diversa alimentazione; L7 per i pesanti da non oltre 400 kg (550 kg se destinati al trasporto merci), sempre esclusa la massa delle batterie nel caso di veicoli a corrente, velocità superiore ai 45 km/h e potenza inferiore a 15 kW.

I pesanti per la condivisione. Il mercato complessivo nel 2023, secondo le elaborazioni di Dataforce su dati del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, ammonta a 17.099 unità, in crescita del 18% rispetto all'anno precedente. Accanto a una quota 85% di privati, che sale al 90% per i soli L6 e diventa del 66% fra gli L7, anche le società mostrano interesse per questa tipologia di veicoli, specie i pesanti. Le aziende che hanno proceduto ad acquisti diretti arrivano quasi al 20%; cala al meno del 6%, invece, la percentuale dei quadricicli destinati al noleggio a lungo termine, in funzione della modalità di acquisizione di imprese di car sharing o enti pubblici, in grandi lotti in un anno e magari in numeri più limitati il successivo. Minima la share degli L7 nel breve termine, così come si confermano molto basse le quote di acquisti diretti di società e delle varie forme di noleggio per gli L6. Quanto alla ripartizione delle alimentazioni, l'elettrico è in ampio vantaggio al 58%, seguito dal diesel al 35 e dal benzina al 7.

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Ewiva - Aperte oltre 330 stazioni di ricarica nel 2023

4 Ruote - Mar 22,2024

Ewiva ha chiuso il 2023 realizzando oltre 330 stazioni per la ricarica delle auto elettriche e raggiugendo un totale di 1.150 punti su tutto il territorio nazionale, alcuni lungo i corridoi transeuropei di trasporto Ten-T. La joint venture di Enel X e Gruppo Volkswagen si avvicina così all'obiettivo delle 3 mila prese in più di 750 siti.  

I numeri. Finora, la nuova rete ha permesso oltre 550.000 ricariche, che a loro volta hanno consentito di percorrere più di 100 milioni di chilometri ai conducenti di elettriche e di evitare l'emissione di oltre 12.000 tonnellate di CO2, 800 chilogrammi di particolato e quasi 30 tonnellate di ossidi di azoto. L'azienda, che l'anno scorso ha introdotto la funzionalità del Plug&Charge e i pagamenti contactless, intende portare avanti non solo il suo piano di installazioni; infatti, come spiega l'amministratore delegato Federico Caleno, quest'anno è previsto "un aumento della potenza del parco infrastrutture, con l'obiettivo di abilitare la ricarica anche ai nuovi modelli di auto elettriche capaci di accettare livelli sempre più elevati di potenza di ricarica e in coerenza con i requisiti dei finanziamenti europei ottenuti".

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Tesla - Musk taglia la produzione in Cina

4 Ruote - Mar 22,2024

La Tesla ha ridotto le attività produttive presso la gigafactory di Shanghai a causa di un rallentamento della domanda di elettriche e di una sempre più intensa concorrenza sul mercato cinese. In particolare, secondo indiscrezioni dell'agenza Bloomberg, la Casa texana ha disposto la riduzione della settimana lavorativa dai soliti sei giorni e mezzo a cinque.

Turni invariati. Non sono previsti cambiamenti alle turnazioni: l'impianto, tra i produttivi al mondo e il maggiore della rete industriale della Tesla, continuerà a funzionare su due turni giornalieri di 11 ore e mezzo ciascuno. Per ora non sono state fornite indicazioni precise sulla possibilità e i tempi di un ritorno alla piena produzione della gigafactory, che attualmente assembla le Model Y e 3 destinate alla Cina ed esportate in numerosi altri mercati, tra cui l'Europa. 

 

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Skoda Superb - La nuova generazione arriva in Italia

4 Ruote - Mar 22,2024

Presentata lo scorso novembre, la nuova generazione di Skoda Superb arriva anche in Italia. Disponibile solo in versione station wagon e lunga 490 cm, l'ammiraglia boema ha un bagagliaio di 690 litri (30 in più del modello precedente), che diventano 1.920 abbattendo gli schienali del divano posteriore. Per ora la gamma prevede due motorizzazioni, mild hybrid e turbodiesel da 150 CV, alle quali seguiranno, nei prossimi mesi, la 2.0 TDI 4x4 da 193 CV e l'ibrida plug-in con un'autonomia in elettrico di oltre 100 km, grazie alla nuova batteria da 25,7 kWh. Per tutte le versioni, di serie c'è il cambio automatico Dsg a doppia frizione, con il selettore sul piantone dello sterzo. Tre gli allestimenti disponibili: Selection, Style il top di gamma Laurin&Klement. Prezzi a partire da 44.250 euro, consegne da aprile.

Skoda Superb Selection. L'allestimento d'attacco della nuova generazione di Skoda Superb offre la vernice metallizzata, il climatizzatore a tre zone, i poggiatesta regolabili in altezza ed in profondità, i sedili anteriori riscaldabili ed elettrici con funzione massaggio, la telecamera posteriore con sistema di lavaggio, la ricarica a induzione per gli smartphone, l'infotainment da 13" con navigatore, la connettività wireless per Android Auto e Apple CarPlay, il sistema di accesso e avviamento keyless, quattro porte USB-C da 45 W + 1 da 15 W nello specchietto retrovisore, la strumentazione digitale da 10,2, il vano portaombrelli nelle portiere anteriori, cerchi di lega da 17 e gli specchietti retrovisori ripiegabili elettricamente. Per quanto riguarda la sicurezza, tutti gli Adas sono di serie fin dal questo allestimento e comprendono cruise control adattivo, il mantenimento attivo della corsia, la frenata automatica d'emergenza (con controllo del veicolo e fermata in sicurezza in caso di malore del conducente), il monitoraggio dell'angolo cieco e l'assistente alle svolte.

Skoda Superb Style. L'allestimento intermedio aggiunge la telecamera a 360, il parcheggio automatico, il portellone ad apertura elettrica (anche senza mani), l'allarme volumetrico, le maniglie retroilluminate e il piano di carico variabile con doppio fondo.

Skoda Superb Laurin&Klement. La versione top di gamma comprende il parabrezza riscaldabile, le luci ambientali, l'Adaptive Chassis Control DCC Pro, i vetri insonorizzati, il Canton Sound System, i cerchi di lega da 18, i rivestimenti sedili in pelle nera, i fari a matrice di Led, i sedili anteriori con funzione di memoria e lo sterzo progressivo. La vernice metalizzata non è più compresa nel prezzo, ma di serie è previsto il colore speciale Blu mediterraneo; le tinte pastello e metallizzate costano rispettivamente 530 e 800 euro. 

Pacchetti e optional. La colorazione di serie della carrozzeria è il Blu Mediterraneo. A richiesta ci sono le colorazioni pastello oppure metallizzate, rispettivamente a 530 e 800 euro: Bianco Purity, Ice Tea, Nero Ebano, Argento Pebble, Rosso Carminio, Blu Cobalto e Grigio Graphite. Sei le combinazioni colore per rivestimenti e plancia (che Skoda chiama Design Selection), con prezzi da 1.910 a 3.560 euro. Il tetto panoramico apribile costa 1.240 euro, il riscaldamento gestibile da remoto 1.340 euro, la rete che separa abitacolo e vano di carico 160 euro. I pacchetti optional sono i seguenti:

Assisted Drive Plus (680 euro, solo per Selection, di serie per gli altri): parcheggio autonomo e telecamera a 360.
Light and View Pack (1.950 euro, di serie per L&K): fari a matrice di Led, elementi in Crystallinium, indicatori di direzione posteriori dinamici, luci di svolta.
Infotainment 13 Plus (500 euro): aggiunge l'Head-Up Display con realtà aumentata.
Climate Pack (560 euro, di serie per L&K): sedili riscaldabili anteriori e posteriori, volante, parabrezza e ugelli riscaldabili.
Transport Pack (1.040 euro, di serie per Style e L&K): allarme volumetrico, portellone ad apertura elettrica, maniglie retroilluminate, piano di carico variabile con doppio fondo.
Drive Plus Pack (1.180 euro, di serie per Style e L&K): Dynamic Chassis Control Pro, Adaptive Chassis Control a 2 valvole, sterzo progressivo
Family Pack (530 euro): tendine parasole per finestrini posteriori, porta tablet nei poggiatesta anteriori, cestino dei rifiuti, sleep pack (poggiatesta e coperta), airbag laterali posteriori.

Tutti i prezzi. Ecco il listino completo di nuova Skoda Superb per l'Italia:

1.5 TSI m-HEV Selection DSG: 44.250 euro
1.5 TSI m-HEV Style DSG: 46.650 euro
1.5 TSI m-HEV Laurin&Klement DSG: 52.250 euro
2.0 TDI Selection DSG: 46.950 euro
2.0 TDI Style DSG: 49.350 euro
2.0 TDI Laurin&Klement DSG: 54.950 euro

 

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Bentley - Adrian Hallmark lascia il ruolo di Ceo

4 Ruote - Mar 22,2024

Adrian Hallmark ha rassegnato a sorpresa le dimissioni dal ruolo di presidente e amministratore delegato della Bentley. Il manager inglese lascia la Casa di Crewe, su sua richiesta e di comune accordo con i vertici del gruppo Volkswagen, per assumere nuovi incarichi esterni con effetto immediato. L'azienda ha già avviato un processo di ricerca per individuare il suo sostituto.

Il curriculum. Hallmark ha assunto il timone della Bentley nel febbraio del 2018 e in sei anni è riuscito a rilanciare l'azienda inglese dal punto di vista commerciale e finanziario. In passato ha lavorato anche per la Porsche, la Volkswagen e la Saab con incarichi tra Regno Unito, Stati Uniti e Asia e tra il 1999 e il 2005 è stato responsabile commerciale della stessa Bentley. Nel 2010 è passato alla Jaguard Land Rover, dove ha diretto il marchio del Giaguaro e coperto il ruolo di direttore delle strategie prima di tornare a Crewe.   

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Autovelox - Stretta sui controlli della velocità: ecco cosa cambia

4 Ruote - Mar 22,2024

Ci sono voluti quasi 5 mila giorni - per l'esattezza 4.984 - ma alla fine il cosiddetto decreto autovelox, previsto dalla riforma del Codice della strada del 2010, la legge 120/2010 del 29 luglio 2010, ha visto la luce. Con il via libera della conferenza unificata (ossia il tavolo di confronto e coordinamento tra governo, regioni e comuni) il provvedimento sarà pubblicato nei prossimi giorni sulla Gazzetta Ufficiale.

Il testo, un decreto del ministero delle Infrastrutture esteso di concerto con il ministro dell'Interno, si compone di sei articoli e due allegati, uno sulla collocazione delle postazioni di controllo e un altro sulle modalità d'uso dei dispositivi. Anche in tale decreto, come nel disegno di legge di riforma del Codice che sarà approvato la prossima settimana alla Camera (dove pure l'argomento, quantomeno nel testo iniziale del governo, era stato affrontato) non si fa cenno all'annosa questione dell'omologazione/approvazione delle apparecchiature, su cui da tanti anni ci si accapiglia e su cui nemmeno la giurisprudenza ha un orientamento univoco. Questione su cui i comuni, invece, da tempo insistono. E a proposito di comuni, si sono levate alte le critiche dell'Anci, l'associazione delle municipalità, che ha parlato di "limiti attuativi con pesanti ricadute da parte degli enti proprietari delle strade e degli operatori impegnati sulla sicurezza stradale, in particolare in ambito urbano".

Ma vediamo nel dettaglio i principali contenuti del provvedimento che, è scritto esplicitamente nel testo, si applica "ai dispositivi, alle postazioni di controllo e ai sistemi di misurazione della velocità sia di nuova installazione che già esistenti" e solo alle situazioni in cui la violazione non è contestata immediatamente.

Coordinamento territoriale. Sulle strade diverse dalle autostrade, le postazioni potranno essere collocate solo "nel rispetto dei criteri della pianificazione operativa concordata in sede di Conferenza provinciale permanente". Insomma, i singoli comuni non potranno più decidere autonomamente, ma solo in coordinamento con gli altri enti del territorio. Dichiarato l'obiettivo: "Evitare duplicazioni, sovrapposizioni nonché assicurare che il controllo del rispetto dei limiti di velocità risulti efficace, evitando, nel contempo, la contestuale effettuazione di più rilevamenti sul medesimo tratto di strada o nello stesso arco temporale".

Solo dove necessario. Sulle strade diverse da autostrade ed extraurbane principali potranno essere installati solo a certe condizioni:

- elevato livello di incidentalità derivante dalla velocità nel quinquennio precedente;
- documentata impossibilità o difficoltà di procedere alla contestazione immediata;
- presenza di velocità operative dei veicoli mediamente superiori rispetto ai limiti consentiti.

Via quelli "fuorilegge". Comuni e province avranno 12 mesi di tempo per disinstallare gli autovelox non conformi alle nuove regole.

Un tetto alle spese. Le spese di accertamento devono avere un costo documentabile e analitico. Possono rientrarvi solo quelle sostenute per l'individuazione del trasgressore nelle banche dati pubbliche, il cui costo è bassissimo, praticamente nullo. Non possono rientrarvi quelle sostenute per l'impiego delle apparecchiature né eventuali costi successivi quali l'assistenza legale o il recupero del credito. Insomma, solo spese postali. Era ora.

Leasing, noleggio o comodato. Ma senza trucchi. Le apparecchiature potranno essere acquisite in leasing, a noleggio a canone fisso, in comodato da altre pubbliche amministrazioni o enti pubblici o concessionari di strade. Il corrispettivo per il fornitore dovrà essere rapportato al costo delle apparecchiature o al loro tempo di utilizzo. In nessun caso il canone di locazione o noleggio dovrà essere rapportato alla quantità delle sanzioni eventualmente accertate o riscosse.

Fuori i privati dalla stanza dei bottoni. Le apparecchiature dovranno essere sempre nella disponibilità e gestite dalle forze di polizia, a cui è riservata la validazione delle violazioni. Ai privati potranno essere affidate attività minori quali la stampa della documentazione fotografica, le statistiche sulle violazioni, la stampa e l'imbustamento dei verbali, attività di data entry su notifiche, pagamenti e ricorsi.

Oltre a queste prescrizioni di carattere generale, il provvedimento disciplina nel dettaglio le quattro possibili situazioni che si possono verificare nella realtà.

1.     POSTAZIONI MOBILI SU STRADE EXTRAURBANE

Mai dove il limite è troppo basso.
Tranne situazioni particolari, si potranno usare solo dove il limite di velocità non sarà inferiore di oltre 20 km/h rispetto a quello massimo previsto dal codice per quel tipo di strada.

Un km tra segnale e autovelox. Come già prevede la legge, tra il segnale che impone il limite di velocità e il dispositivo dovrà esservi almeno 1 km, mentre tra due diversi dispositivi dovranno esservi almeno 4 chilometri sulle autostrade, 3 km sulle strade extraurbane principali e un km sulle altre strade.

2.     POSTAZIONI MOBILI SU STRADE URBANE

Tranne situazioni particolari, si potranno utilizzare solo se il limite di velocità non è inferiore a 50 km/h sulle strade urbane di scorrimento, pari a 50 km/h sulle urbane di quartiere e urbane locali, 30 km/h sulle urbane ciclabili, non inferiore a 30 km/h sugli itinerari ciclopedonali.

Distanza tra diversi aiutovelox sulla stessa strada. Tra due autovelox consecutivi dovranno esservi almeno a 1.000 metri sulle strade urbane di scorrimento e 500 metri sulle strade di quartiere e urbane locali.

Distanza tra segnale del limite e autovelox. Non potrà essere inferiore a 200 metri per le strade urbane di scorrimento e a 75 su tutte le altre.

3.     POSTAZIONI FISSE SULLE STRADE EXTRAURBANE

Si potranno utilizzare sulle autostrade, extraurbane principali, extraurbane secondarie ed extraurbane locali solo se il limite di velocità non sarà inferiore di oltre 20 km/h rispetto a quello previsto dal Codice per quel tipo di strada. Sugli itinerari ciclopedonali su strade extraurbane il limite non dovrà essere inferiore a 30 km/h.

Velocità media. Solo sulle autostrade, extraurbane principali ed extraurbane secondarie. La distanza tra i portali di ingresso e uscita dev'essere pari almeno a un chilometro.

Distanza tra segnale del limite e autovelox. Almeno 1 chilometro.

4.     POSTAZIONI FISSE SU STRADE URBANE

Prima i dossi. Ove possibile, agli autovelox gli enti dovranno preferire i dossi rallentatori.

Mai dove il limite è troppo basso. Si potranno usare solo se il limite di velocità non è inferiore a 50 km/h sulle strade urbane di scorrimento, pari a 50 km/h sulle urbane di quartiere e sulle urbane locali, 30 km/h sulle urbane ciclabili e non inferiore a 30 km/ sugli itinerari ciclopedonali. Tranne situazioni particolari, non si potranno mai usare sulle strade in cui il limite di velocità sia inferiore di oltre 20 km/h rispetto a quello massimo previsto dal codice per quel tipo di strada.

Distanza tra segnale del limite di velocità e autovelox. Almeno 200 metri sulle strade urbane di scorrimento e almeno 75 metri sulle altre strade.

Distanza minima tra autovelox. Almeno a 500 metri in ambito urbano e nelle zone di confine con l'ambito extraurbano.

Velocità media. Solo sulle strade urbane di scorrimento su tratti di almeno 500 metri. E tra due tratti sotto controllo deve esservi almeno 1 km di distanza.

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