Porsche - 911 Spirit 70, nostalgia scoperta
Porsche presenta la 911 Spirit 70, la terza serie limitata del programma Heritage Design sviluppato da Porsche Exclusive. La vettura sarà prodotta in 1.500 esemplari e sarà ordinabile anche in Italia a partire da 250.153 euro. Colori esclusivi per carrozzeria e cerchi. La Spirit 70 è basata sulla variante GTS Cabriolet della 911 con cambio automatico PDK e sistema T-Hybrid da 541 CV: la scoperta è stata personalizzata secondo le tendenze degli anni 70 e dei primi anni 80. Per questo motivo, Porsche ha creato un colore specifico, denominato Olive Neo, abbinato ai cerchi Sport Classic con design Fuchs nella speciale tinta Bronzite ed al telaio del parabrezza nero lucido. Il cofano, inoltre, è decorato con tre strisce in nero satin che sono riprese poi sul tessuto della capote nera, mentre sulle fiancate sono previste delle grafiche e l'adesivo rotondo con il numero di gara personalizzabile. Sul cofano e sulle fiancate ci sono due loghi esclusivi: quello del marchio, ripreso dall'originale del 1963, e quello di Porsche Heritage, ispirato ai clienti che superavano i 100.000 km con le loro 356. Torna il tessuto Pasha. Gli interni della 911 Spirit 70 presentano l'esclusivo rivestimento di tessuto che rielabora il classico motivo Pasha nella tinta Nero e Olive Neo. I rettangoli richiamano il motivo della bandiera a scacchi: non sono realizzati in velluto jacquard come quelli originali degli anni 70, ma con fibre fioccate. Il tessuto è utilizzato per l'inserto centrale dei sedili Plus con 18 regolazioni elettriche e per il rivestimento del vano bagagli, ma in opzione può essere esteso anche agli schienali e sulla plancia. Una ulteriore personalizzazione della 911 Spirit 70 riguarda la grafica della strumentazione digitale con strumenti analogici e cifre verdi, estesa anche al quadrante dello Sport Chrono. Accessori Lifestyle e un cronografo dedicato. Oltre alla vettura, Porsche ha sviluppato una collezione Lifestyle coordinata che include un esclusivo cronografo con quadrante Pasha nero satin, capi di abbigliamento, accessori e modellini di auto. Entro breve tempo verrà anche rilasciata una applicazione dedicata per l'Apple Vision Pro che permetterà di configurare la vettura con la realtà aumentata.
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Suzuki - Save The Green, stop ai rifiuti
Anche le azioni più semplici contribuiscono a generare un impatto positivo sul territorio: questa la filosofia alla base di Suzuki Save The Green. E infatti, durante la 14esima edizione dell'evento organizzato dalla filiale italiana della Casa giapponese, 200 persone tra cittadini, giovani calciatori del Torino FC, dipendenti dell'azienda auto e volontari hanno raccolto 200 kg di rifiuti tutt'intorno al Centro Sportivo Robaldo, futura sede degli allenamenti del settore giovanile dei granata. In totale, dalla prima edizione del 2012, si è arrivati a 115,6 tonnellate. L'iniziativa ha permesso di riqualificare un'area grazie a 68 alberi autoctoni nella zona del Parco Colonnetti, portando il Bosco diffuso a 1.184 piante in Italia, per una riduzione complessiva di 29.000 kg di CO2 l'anno.
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Buick - Electra GS Concept, linee per la Cina
Al Salone di Shanghai la Buick presenta la Electra GS Concept: il marchio del Gruppo GM rafforza la sua posizione sul fondamentale mercato asiatico con un prototipo sviluppato dal GM China Advanced Design Center. Non è certa la trasposizione nella produzione di serie: più che altro, la Electra GS è un manifesto stilistico e per questo i dati tecnici non sono stati resi noti. 5,3 metri per quattro persone. La Electra GS Concept è una ammiraglia elettrica da 5,3 metri di lunghezza e 3,2 metri di passo appoggiata su cerchi da 23". Le forme sono quelle di una due volumi imponente, ma la vettura rimane una berlina nonostante il taglio molto slanciato del lunotto. Sono nuovi per il marchio anche i gruppi ottici anteriori led dal taglio a C e si fanno notare le telecamere al posto degli specchietti. Schermo da 16,3". Il futuristico abitacolo prevede un volante con sezione superiore rimossa per visualizzare il display dedicato al guidatore e l'head-up display con realtà aumentata e uno schermo da 16,3" inserito nella plancia, utilizzato soprattutto dal passeggero. I quattro occupanti sono separati da un unico tunnel centrale e sono avvolti in un ambiente fatto di metallo, pelle e tessuto.
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Stellantis - Jeep Grand Cherokee, "pausa" a Detroit
Gli stabilimenti Stellantis di Mack e Jefferson North, nella zona est di Detroit, sospenderanno la produzione della Grand Cherokee e della Dodge Durango nella settimana del 28 aprile (e il primo chiuderà anche la settimana del 19 maggio). Per quanto riguarda la Jeep, come spiega il gruppo, la decisione è legata alla fase di transizione verso il nuovo modello, atteso per il 2026. Dopo l'entrata in vigore ad aprile dei dazi Usa del 25% sulle auto importate, la società ha già messo in standby due siti di assemblaggio, uno in Messico e uno in Canada, il che ha comportato 900 licenziamenti temporanei. E comunque, il contesto è difficile visto che in tre mesi negli Usa le consegne della Grand Cherokee sono diminuite dell'11% a 48.465 unità, e quelle della Durango a 13.701 (-9%). In parallelo, da oggi, riprende a produrre su due turni la fabbrica canadese di Windsor, fermata per due settimane per via delle tariffe di Trump.
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Mercato europeo - Elettriche in crescita a marzo 2025
Il più recente rapporto di Jato Dynamics si focalizza sulla crescita delle elettriche in Europa a marzo 2025: premesso che il mercato europeo del nuovo, nel complesso, aumenta del 3,2% rispetto allo stesso mese del 2024 a 1.423.340 unità (invertendo la tendenza al ribasso di gennaio e febbraio), le Bev "accelerano" con un interessante +23% per raggiungere le 240.891 immatricolazioni, per una quota di mercato del 17% (+2,7%). Tuttavia, per centrare gli obiettivi di emissioni imposti da Bruxelles, le full electric dovrebbero avere uno "share" di almeno il 22% (escluse le cinesi), come evidenziato spesso dall'associazione dei costruttori europei Acea. Male Tesla. Nonostante lo slancio positivo delle elettriche, la Tesla crolla del 30% a 27.828 immatricolazioni, incalzata dal marchio Volkswagen con 25.544 Bev e un notevole +118%, specie grazie alla ID.7 a 7.438 unità.
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Modellini - Mercedes G 63 AMG 6X6 Autoart
Mercedes G 63 AMG 6X6, "G" come... gigantesca. Di fatto, una delle auto più estreme che si potesse comprare nel 2013. Nata originariamente per uso militare in forza all'esercito australiano, la vettura torna in scala 1:18 grazie ad Autoart. Anche in scala, la G 63 AMG 6X6 trasmette robustezza e l'altezza dell'assetto fa capire quanto lontani fossero i limiti di quest'auto. I dettagli sono innumerevoli: tra i più evidenti, troviamo le aperture di cofano e portiere, con una precisione a cui Autoart ci ha abituato da anni. Eccellenti i materiali, metallo e parti in plastica si fondono perfettamente con accoppiamenti dalla precisione millimetrica. Gruppi ottici, cromature e satinature sono riprodotte con un grado di fedeltà molto alto, ottima la trasparenza delle vetrature, leggermente sovradimensionati i tergicristalli. I pneumatici sono replicati con la corretta scolpitura e la stessa cura è stata applicata ai cerchi e al terminale laterale di scarico. Aprendo il cofano ci troviamo davanti il mostruoso AMG V8 da 544 CV, sufficientemente dettagliato. L'ammortizzatore per l'apertura appare solido. Le aperture laterali ci danno la possibilità di apprezzare l'abitacolo: troviamo la trama delle cuciture a rombo sia sulle sedute che sugli interni porta. La tappezzeria del modello è in moquette, materiale spesso usato da Autoart. Osservando il volante, il cruscotto e la plancia troviamo il lusso delle Serie G, nonostante l'aspetto esasperato e la capacità meccanica di affrontare i crateri su Marte, l'abitacolo rimane un salotto regale, il minimo per un veicolo il cui prezzo si aggirava attorno al milione di euro. Sulla coda bisogna farci l'occhio, specialmente alla parte cassonata, caratterizzata da un robusto roll-bar e dai profili interni in legno (molto ben riprodotti). Il carico è composto unicamente dalla ruota di scorta, volendo aggiungere a gusto del collezionista, qualche accessorio in scala come taniche ed altro lo si potrebbe arricchire ulteriormente. Affascinante e raro il logo posteriore 6X6. Nei negozi, la G 63 AMG 6X6 si trova attorno ai 300 euro in diverse colorazioni: grigio chiaro o scuro, bianco, nero, rosso e nella più rara versione MUD, con un leggero ma ben distribuito velo di sabbia del deserto a ricoprirla.
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Catl - Le batterie al sodio Naxtra e le Shenxing con ricarica a 1 megawatt
Al Tech Day di Shanghai Catl presenta la nuova generazione di batterie Naxtra al sodio e le LFP Shenxing con ricarica a 1 megawatt, che promettono rifornimenti da quasi 500 km di autonomia in 5 minuti. Basso costo e maggiore sicurezza con il sodio. Le batterie Naxtra adottano celle agli ioni di sodio, che promettono costi inferiori ed efficienza superiore rispetto alla tecnologia LFP (litio-ferro-fosfato). La densità è sostanzialmente identica tra le due tecnologie (175 Wh per Kg), ma il rischio di incendio in caso di incidente è molto limitato. 5 minuti con un megawatt. La tecnologia Shenxing porta invece al massimo le potenzialità delle celle LFP: è possibile infatti raggiungere picchi di 1.000 kW di ricarica, mantenendo valori superiori a 500 kW per oltre il 50% del processo. Così, si possono ottenere fino a 482 km di autonomia in 5 minuti, allineandosi ai risultati annunciati recentemente dalla concorrente BYD. Catl ha dichiarato che entro la fine del 2025 ben 67 nuovi modelli saranno dotati della tecnologia Shenxing, senza però citare marche in particolare e senza parlare delle infrastrutture necessarie a supportare questi nuovi standard.
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Hyundai - Vado al massimo (con gli 800 volt)
kW (kilowatt), kWh (kilowattora), V (volt): conoscere le proprietà di queste unità di misura diventa fondamentale quando ci si trova davanti a una colonnina con un'elettrica da ricaricare. La prima indica la potenza (erogata dalla presa o accettata dall'auto), la seconda l'energia immessa nella batteria. Non meno importante la tensione dell'architettura della vettura (misurata in volt, appunto), che gioca un ruolo fondamentale per abbattere i tempi di ricarica: ed è proprio su questo fronte che Hyundai, come altre Case produttrici di elettriche performanti, stanno sviluppando piattaforme con tecnologia a 800 volt. Oltre lo standard. La maggior parte delle auto elettriche attualmente sul mercato presentano un'architettura a 400 volt: dunque, perché la Casa coreana ha deciso di raddoppiare questo numero? Grazie al voltaggio più alto il sistema della vettura diventa più efficiente, riduce le perdite durante le ricariche e accelera queste ultime (il ripristino dal 10 all'80% della batteria può richiedere anche solo 18 minuti, in condizioni ideali). Questo perché la potenza elettrica (kW) è il risultato del prodotto tra la tensione (volt) e l'intensità di corrente (ampere): una tensione più elevata, quindi, permette di trasmettere più potenza con la stessa corrente, o la medesima potenza con meno corrente. Inoltre, un'architettura a 800 volt richiede cavi con sezioni più piccole, il che porta un vantaggio in termini di peso. Tecnologia valida, ma l'infrastruttura Per toccare con mano questa tecnologia non mi resta che una prova sul campo, lungo la rete autostradale del Nord Italia da Milano a Vercelli e ritorno a bordo di una Ioniq 5 fresca di restyling. L'aggiornamento ha fatto crescere la taglia della batteria, passata da 77,4 a 84 kWh, e porta al debutto il nuovo allestimento sportivo N Line per la SSuv coreana disponibile solo per la versione bimotore da 325 CV a circa 62 mila euro oltre che un nuovo mobiletto centrale nell'abitacolo e una nuova disposizione della plancia del clima per rendere più fruibile alcune funzioni durante la guida. Nel mio percorso da circa 270 km totali, ho provato una ricarica a una colonnina ultra rapida da 350 kW, registrando una potenza di 200 kW quasi il massimo accettato dalla piattaforma della Ioniq 5, pari a 240 - e che mi ha permesso di passare da 27% al 77% di energia in una decina di minuti. Tuttavia, nella mia comitiva era presente anche una Ioniq 6 che alla sua colonnina non è riuscita ad andare oltre i 100 kW di potenza durante tutto il rifornimento. Un collo di bottiglia, non imputabile all'auto, che conferma per l'ennesima volta i limiti dell'infrastruttura.
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BMW - Vision Driving Experience, un altro passo verso la Neue Klasse
Al Salone di Shanghai, la BMW svela la Vision Driving Experience: si tratta della concept che riassume il percorso fatto fino a oggi per sviluppare la piattaforma Neue Klasse e della versione priva di camuffature del modello svelato a febbraio. La luce è anche funzione. Il prototipo è stilisticamente simile alle varianti precedenti, ma propone per la prima volta una speciale vernice luminescente con pigmenti fotosensibili che di notte rilasciano l'energia accumulata di giorno nei toni del giallo. I cerchi di lega, invece, riprendono le funzionalità già viste sulla versione di febbraio, con giochi di luce sulle razze che indicano il recupero d'energia, la frenata e l'accelerazione su ogni ruota. Hearth of Joy portato al limite. Il vero cuore della concept è il sistema Hearth of Joy: quest'ultimo gestisce sia la dimamica del veicolo, sia il powertrain e verrà riproposto nei modelli di serie: la BMW inizierà la produzione dei veicoli basati sulla piattaforma Neue Klasse entro la fine di quest'anno. A Shanghai la BMW ha portato al limite questa piattaforma con una vera e propria dimostrazione di forza: la concept, dotata di aerodinamica attiva, è infatti in grado di sviluppare 3 g di accelerazione laterale e 1.200 kg di downforce ed è stata protagonista di una serie di manovre acrobatiche con i collaudatori Jens Klingmann ed Elias Houndtonji durante l'evento della BMW Night. La versione di serie non sarà così. La Vision Driving Experience contiene elementi stilistici e tecnici che troveremo sui modelli di serie, ma non anticipa direttamente il prodotto che BMW porterà nelle concessionarie. la concept, infatti, è stata sviluppata per portare all'estremo le prestazioni e le potenzialità di calcolo della piattaforma per testarla in un ambiente estremo.
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Firefly - Il lancio europeo slitta di qualche mese
La cinese Nio ha deciso di posticipare il lancio di Firefly, il nuovo brand dedicato all'Europa: lo sbarco delle elettriche low-cost si concretizzerà nel terzo trimestre 2025 e non a metà anno come inizialmente previsto. Il motivo? Durante un evento in vista del Salone di Shanghai, l'amministratore delegato dell'azienda, William Li, ha ammesso di aver sottovalutato le sfide legate alla rete di vendita e assistenza nel Vecchio continente. Elettriche "economiche". Presentato a dicembre come un concorrente di Smart e Mini, Firefly punta a produrre elettriche dai prezzi competitivi: ora, è a caccia di partner europei per espandersi nella regione. L'obiettivo globale, invece, prevede il debutto in 20 Paesi, oltre alla Cina: il primo modello marchiato Firefly è già preordinabile nel Paese del Dragone a 19.500 euro. Da noi, ovviamente, costerà di più e per svariati motivi, fra cui specifiche tecniche, Iva, trasporto e i dazi applicati alle elettriche costruire in Cina ed esportate in Europa.
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Prezzi carburanti - La benzina torna ai minimi di fine 2021
La benzina ha raggiunto il prezzo più basso in oltre tre anni e mezzo, con una media nazionale di 1,716 euro/litro al self service, ai livelli del 12 ottobre 2021. Dal calcolo si esclude il periodo tra il 22 marzo e il 31 dicembre 2022, quando il governo intervenne tagliando parte delle accise. Per il resto, il diesel è a quota 1,614, mentre il Gpl si compra a 0,7367 /litro e il metano a 1,4424 /kg. Coi mercati fermi per le festività di Pasqua, a influenzare l'andamento dei carburanti sono numerosi fattori: in particolare, incide il crollo del barile di petrolio a 63 dollari, ossia 22 in meno rispetto allo stesso periodo del 2024, per i timori del mercato su una possibile recessione globale innescata dai dazi di Trump. Senza contare che il dollaro deprezzato fa calare il costo dell'oro nero per chi importa e trasforma greggio.
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6 Ore di Imola - Passione, riscatto e orgoglio tricolore
E siamo a due. Dopo il Qatar, ancora Ferrari, alla 6 Ore di Imola. Ancora Coletta. Ancora 499P. Ancora quell'eleganza silenziosa fatta di gesti e risultati, mai di proclami. Antonello Coletta, del resto, non è solo l'uomo dei risultati. l'uomo scelto da John Elkann per guidare con passione e rigore il ritorno della Ferrari nel Mondiale Endurance. Il presidente ha creduto in lui sin dall'inizio del progetto hypercar, affidandogli una missione carica di significato: riportare le Rosse là dove la storia chiama. Coletta ha risposto con il suo stile asciutto, concreto, mai sopra le righe. Lontano dai riflettori, vicino alla sostanza. Un leader vero, capace di trasformare un sogno in realtà. La Ferrari ha vinto. Ma non solo la gara. Ha vinto nella testa, nei cuori, nei sorrisi dei bambini in tribuna, negli occhi lucidi dei tifosi lungo la Rivazza, nei papà che spiegavano ai figli che sì, quella Rossa lì davanti è nostra. La 499P, creata dall'ingegner Cannizzo - una scultura in movimento, al pari di un Cullinan, il diamante - ha firmato una prestazione da manuale. Precisa. Rapida. Poetica. Tutto è filato liscio, al pari di un meccanismo di precisione assoluta. E non a caso, tra i partner di Maranello c'è Richard Mille, il più esclusivo costruttore di segnatempo al mondo. Sintonia perfetta. Il weekend, iniziato tra le incertezze del meteo, si è consumato in una danza nervosa tra nuvole e sole. Piove? Quando piove? Ma quanto? ci si chiedeva nel paddock come nelle case. Perché la Ferrari sul bagnato è vulnerabile, e la Toyota è lì, pronta. Ma stavolta no. Stavolta, Imola ha tenuto. E ha portato bene. La tensione, quella vera, si tagliava col coltello. Eppure nessuno ha perso il controllo. Né al box, né in pista. Calado, Giovinazzi e Pier Guidi hanno dipinto una sinfonia motoristica di rara armonia. Hanno risposto al richiamo del pubblico oltre 65.000 anime con un crescendo perfetto. E quando la bandiera a scacchi ha sventolato, il boato ha risuonato fino a Piazza Gramsci, dove il venerdì sera un DJ set aveva già acceso la città con musica, luci ed energia. Il rombo dei motori sarebbe arrivato, ma l'atmosfera era quella di una festa annunciata. L'Italia bella, che lavora e festeggia. E poi c'è lui. Valentino Rossi. Sempre lui. Stavolta niente moto, ma una BMW LMGT3 che pareva cucita addosso. Pole il sabato, secondo posto la domenica. Una prestazione concreta, brillante, da campione vero. Ma segnata da un contatto forse un po' troppo estremo con Simon Mann, alfiere Ferrari, finito fuori pista. Nessuna penalità, ma la manovra non è piaciuta. Né al box, né sugli spalti. Rossi ha tenuto botta, ma un retrogusto amaro è rimasto. E uno sguardo del Dottore ha detto più di mille parole. Per Imola, questa gara è molto più di una tappa. il cuore pulsante di una comunità. Il sindaco Panieri l'ha detto chiaramente: Imola è pronta per il mondo. Questo evento è un volano, per noi e per tutta l'Italia. Gli hotel erano pieni da Bologna a Forlì. I ristoranti in fermento. Il centro storico una festa. Le famiglie ovunque. Perché qui la velocità non è solo sport, è cultura, economia, speranza. vita. E a ricordarci che questa è davvero una storia da raccontare c'era anche lui, il Blimp Goodyear. Per la prima volta nel cielo di Imola. A sorvolare un'Italia unita da una passione semplice e profonda. Da un orgoglio che non ha bisogno di parole. Ora si guarda avanti. Allo sguardo del WEC che tornerà a correre altrove. Ma anche chissà al calendario della Formula 1. Imola merita di esserci. Dopo il dramma dell'alluvione, dopo le rinunce, dopo tutto. Perché in queste colline la velocità è radice. E il motore, quando urla, sa anche abbracciare. Questa Ferrari che vince rappresenta il meglio dell'Italia: dei suoi uomini e delle sue donne, della sua tecnologia e di quella voglia profonda di fare, costruire, vincere. Un esempio. Da custodire. Da raccontare.
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MG - L'Italia è il primo mercato europeo: ora tocca a MG3 e ZS a benzina
L'Italia sta dando notevoli soddisfazioni alla MG: per il marchio anglo-cinese, di proprietà del gruppo Saic, il nostro mercato è già il più importante a livello europeo. Il primato, però, non basta: il costruttore intende aumentare ulteriormente la sua quota, anche grazie al lancio di altri modelli tra cui le varianti a benzina della MG3 e della nuova ZS. L'espansione. L'obiettivo, come detto, è proseguire lungo un percorso caratterizzato da tassi di crescita a doppia cifra. L'anno scorso, in Italia, la MG ha venduto 40.208 vetture, registrando un miglioramento del 33% rispetto al 2023 e raggiungendo una quota del 2,6% (3% nel solo canale dei privati). I numeri del primo trimestre indicano un'ulteriore accelerazione, con 15.438 unità vendute, un aumento del 55% e una penetrazione al 3,5%, ma i vertici della filiale italiana, guidati dal country nanager Andrea Bartolomeo, parlano di un "trend positivo proseguito anche in aprile, iniziato sotto i migliori auspici".La strategia. Le performance sono sostenute da una strategia incardinata su una "grande flessibilità e velocità" di risposta alle richieste del mercato. In tale quadro rientra la decisione di lanciare le versioni a benzina di MG3 e ZS: i due modelli, con cui la MG ha lanciato la tecnologia Hybrid+, si completano ora con una "soluzione tradizionale, ancora molto richiesta nel nostro mercato". Questa capacità di adattamento ha permesso al brand di "bruciare le tappe e raggiungere in poco più di quattro anni un circolante di quasi centomila vetture" e anche di scalare le classifiche di vendita: la MG è al decimo posto della graduatoria dei marchi più popolari nel primo trimestre proprio grazie alla ZS (tra le prime cinque nel segmento delle B-Suv endotermiche e seconda tra le B-Suv ibride), alla MG3 (seconda tra le compatte ibride) e alla HS (nella top 5 delle C-Suv termiche). "Abbiamo ascoltato il mercato e allo stesso tempo avuto il supporto prezioso della nostra Casa madre, che ha capito le peculiarità del cliente italiano e supportato tempestivamente le nostre richieste", spiega Bartolomeo. MG3 e ZS a benzina. Per quanto riguarda la ZS, l'offerta si arricchisce con un nuovo motore a benzina 4 cilindri a iniezione diretta di 1.5 litri, 115 CV e 148 Nm di coppia. I consumi dichiarati sono di 6,5 l/100 km nel ciclo Wltp, per emissioni di CO2 pari a 145 g/100 km. Ovviamente, le caratteristiche estetiche della vettura e i contenuti sono gli stessi della versione Hybrid+, ma gli allestimenti diventano due: Standard e Comfort. Decisamente competitivi i listini, a dimostrazione di come il fattore prezzo giochi un ruolo centrale nel determinare le sorti della MG sul nostro mercato. Il prezzo della nuova MG ZS a benzina è di 20.490 euro per l'allestimento Standard e 22.490 per il Comfort. Per la MG3, invece, si parte rispettivamente da 16.990 euro e da 18.490 euro. Il lancio delle nuove versioni sarà accompagnato da una specifica promozione (grazie a MG bonus e al finanziamento MG Boost il prezzo può ridursi di 2.000 euro) e dall'introduzione di "Fifty-Fifty", un finanziamento con un anticipo del 50% dell'importo totale e due anni senza rate e interessi: al termine del biennio, il cliente è libero di scegliere se saldare il restante 50%, restituire senza alcun impegno la vettura o procedere con un nuovo acquisto. La nuova offerta, unita alla conferma della garanzia di 7 anni/150.000km su tutta la gamma, farà leva sull'espansione della rete: oggi, quest'ultima conta oltre 60 concessionari e 130 punti vendita, ma per fine anno la MG intende arrivare a 150 saloni (70 concessionari) e coprire il 96% del territorio. La fabbrica europea e i prossimi modelli. La MG ha altra carne al fuoco, in particolare per sostenere la presenza in un mercato come quello europeo diventato già il più importante al di fuori della Cina (nel 2024 le vendite sono state 240 mila, per una quota dell'1,9%, che sale al 3,5% nelle Bev). Bartolomeo ha affrontato il tema di un possibile insediamento industriale nel Vecchio Continente, sottolineando come la decisione dipenda molto dalla questione dei dazi europei sulle elettriche cinesi (su Saic grava un'aliquota aggiuntiva del 35,3%): "Prima di fare ogni forma di riflessione, bisogna valutare le conseguenze delle tariffe", ha detto il manager. "Di certo, se queste dovessero prendere consistenza potremmo immaginare anche l'apertura di un impianto". Per ora non si da dove, ma l'Ungheria potrebbe essere tra i Paesi più accreditati, anche se indiscrezioni di stampa danno anche la Turchia in prima fila. La decisione è comunque dietro l'angolo. Bartolomeo ha previsto un annuncio entro la fine del terzo trimestre. Nel mentre si procederà con un serrato lancio di nuovi modelli: entro giugno arriverà la variante full hybrid della HS, in estate due elettriche come la S5 e la Cyberster e nel quarto trimestre una variante più compatta della MG4.
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