Lutto nell'auto - Addio a Ercole Spada, il maestro delle fuoriserie
Addio ad Ercole Spada, grande designer automobilistico nato a Busto Arsizio nel 1937, che aveva compiuto 88 anni il 26 luglio scorso: si è spento a Sestriere nella notte tra il 2 e il 3 agosto. Professionista stimato a livello internazionale, ha messo la firma su capolavori come Aston Martin DB4 GT Zagato (che influenzò i decenni a venire), Alfa Romeo 2600 SZ, Giulia TZ, Giulietta SZ Coda Tronca (1961), ma anche Lancia Flavia e Fulvia Sport. Matita geniale. Dal suo primo incarico alla Zagato negli anni Sessanta, Spada mette a disposizione il proprio talento per Ford Europa (vedi la GT70) e BMW, come responsabile del design avanzato (sue la Serie 5 E34 e la Serie 7 E32). Rientrato in Italia, guida il centro stile di I.DE.A Institute, dove elabora anche progetti proiettati nel futuro. Nel 2006, col figlio Paolo, fonda Spadaconcept, creando la SVS Codatronca TS, sportiva in linea con la sua filosofia. Viveva a Torino, dove saranno celebrati i funerali.
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F.1, GP Ungheria - Norris firma la duecentesima vittoria McLaren
Con un colpo da maestro di strategia e nervi saldi nei momenti che contano, Lando Norris si prende il Gran Premio d'Ungheria 2025, precedendo il compagno di squadra Oscar Piastri in un finale tutto McLaren, tirato fino all'ultimo metro. Il britannico centra così il quinto successo stagionale, il duecentesimo della McLaren, e accorcia le distanze in classifica mandando un messaggio chiaro: la corsa al titolo non è affatto finita.Le parole del vincitore. stata tosta, non era nei piani andare su una sola sosta, ma dopo il primo giro era l'unica opzione per rientrare in gioco. Pensavo ci avrebbe portato al massimo al secondo posto. stato un rischio, ma oggi è andata bene, ha commentato un esausto ma raggiante Norris a fine gara. Per lui è il quinto successo stagionale, il duecentesimo per la McLaren. Una vittoria sudata che gli permette di accorciare ulteriormente il gap dal compagno di squadra e godersi con la testa più sgombra da pensieri l'ormai imminente pausa estiva.Il racconto della gara. Quella dell'Hungaroring, quattordicesima tappa delle ventiquattro in programma quest'anno, è stata una specie di partita a scacchi, giocata su più livelli: gomme, traffico e nervi. In pole c'era Charles Leclerc, autore sabato di un giro capolavoro. E proprio il monegasco, partito bene, ha mantenuto il comando nei primi stint, tenendo a bada l'altra McLaren, quella di Piastri, e resistendo anche al tentativo di undercut dell'australiano al primo pit stop. Ma l'equilibrio si è rotto nel momento in cui Norris ha optato per una strategia ad una sola sosta, ritardando il pit fino al limite e ritrovandosi davanti nella fase finale, complice anche il calo di prestazione di Leclerc e Piastri, entrambi su due soste. Piastri ha dato tutto nel tentativo di riprendersi la testa della corsa, ma tra le curve strette dell'Hungaroring, superare il compagno è impresa titanica. Il cronometro segna appena 7 decimi di distacco sotto la bandiera a scacchi. Ho spinto al massimo. Quando ho visto che Lando andava per la sosta unica, ho capito che l'unica chance era passarlo in pista, ma qui non è affatto semplice. Alla fine, abbiamo usato solo la strategia sbagliata, ha dichiarato Piastri, che conserva la leadership in campionato con nove punti di vantaggio su Norris.Leclerc, dal sogno al rimpianto. Gara dolceamara per Charles Leclerc, che chiude quarto, dietro a un ottimo George Russell, autore di un sorpasso decisivo nella seconda metà di gara. Il ferrarista ha poi subito una penalità di cinque secondi per guida irregolare proprio durante il duello con Russell. Così felice di tornare sul podio, ha detto Russell. Con Charles è stata una lotta dura, un po' al limite. Ma siamo riusciti a portarla a casa. Non è ancora chiaro qual è stato il problema che ha rallentato di colpo Leclerc, ma le sue comunicazioni radio con il team sono state polemiche. Il monegasco ha ripreso il suo muretto box dicendo "Dovete ascoltarmi per questi problemi", ma quali siano non ci è dato ancora sapere.Il resto della Top 10. Fernando Alonso si conferma una certezza per la Aston Martin, chiudendo quinto. Il quarantaquattrenne spagnolo, alle prese con un brutto mal di schiena che lo ha costretto a saltare anche le prime libere di venerdì, ha stretto i denti e ha regalato al team una delle migliore performance dell'anno. Alle sue spalle, l'allievo brasiliano, Gabriel Bortoleto, autore di un sesto posto da incorniciare con la Sauber. Il rookie brasiliano ha di nuovo impressionato per gestione e costanza. In settima posizione Lance Stroll, a completare una domenica positiva per il team di Silverstone. Ottavo Liam Lawson con la Racing Bulls, mentre chiuda solo nono Max Verstappen, in difficoltà per tutto il weekend e ora sotto investigazione per un contatto al limite con Lewis Hamilton in curva 4. Conquista l'ultimo punto a disposizione il nostro Andrea Kimi Antonelli, che torna in Top 10 dopo qualche evento sottotono.Il resto della classifica. Appena fuori dai punti troviamo Isack Hadjar (11) lievemente ferito a una mano a inizio gara, a causa della ghiaia alzata da un pilota davanti a lui nelle fasi iniziali della corsa. Lewis Hamilton, per la prima volta nella sua carriera, è fuori dalla zona punti in Ungheria e taglia il traguardo dodicesimo, davanti a Nico Hülkenberg, Carlos Sainz e Alex Albon.Tutti in vacanza. Con la bandiera a scacchi di Budapest, la Formula 1 va in ferie. Tra qualche giorno, le factory di tutte le squadre chiuderanno per due settimane per permettere a tutti i membri del team di riposarsi insieme alle loro famiglie. Appuntamento a fine agosto con il ritorno in pista a Zandvoort per il GP d'Olanda, casa di un Max Verstappen chiamato alla riscossa.I risultati completi del Gran Premio d'Ungheria 2025 >>
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F.1, GP Ungheria - Pole Position per la Ferrari di Leclerc
Nel momento in cui conta davvero, Charles Leclerc risponde presente. E lo fa nel modo più inaspettato possibile, su una pista che lui stesso aveva definito la peggiore del calendario solo pochi giorni fa. Invece, sulla pista che quest'anno festeggia la 40 edizione del Gran Premio d'Ungheria, il monegasco tira fuori dal cilindro uno dei giri più belli e difficili della sua carriera, stampando un 1:15.372 che gli vale la pole position.Un giro perfetto. Pioggerellina a tratti in Q2, temperature in calo, vento che cambia direzione proprio quando meno te lo aspetti. Serviva precisione chirurgica e una certa dose di coraggio per prendersi rischi. E Leclerc non ha esitato. stato estremamente difficile. Già entrare in Q2 e poi in Q3 è stato complicato. Poi le condizioni sono cambiate, sapevo che dovevo fare un giro pulito per puntare al terzo posto, e invece Non ci credo. Onestamente non ho parole. probabilmente una delle migliori pole position che abbia mai fatto, perché è decisamente inaspettata.La McLaren resta in agguato. Piastri e Norris si prendono la seconda e terza casella con distacchi da fotofinish, con appena 0.046s tra i tre. La McLaren c'è, eccome, ma non basta. Le parole dei piloti raccontano bene una qualifica di compromessi e dettagli. Oscar Piastri ha spiegato che Il vento è cambiato tanto, sembra una scusa stupida ma è così. Difficile giudicare in quelle condizioni. Forse non è stata la miglior esecuzione. Charles è stato veloce tutto il weekend, anche stamattina era più vicino del previsto. Non mi aspettavo di essere secondo dietro a una Ferrari, ma ha fatto un buon lavoro. Lando Norris ha aggiunto: Charles ha fatto un buon giro, probabilmente si è preso qualche rischio in più. Il vento è cambiato e ci ha penalizzati. Ma nulla di cui lamentarsi: abbiamo fatto entrambi dei buoni giri, ma non è bastato. Voglio guardare avanti e domani voglio vincere. Penso che avremo un po' più passo di Charles, quindi non vedo l'ora.Il resto della Top 10. George Russell porta la Mercedes in quarta posizione, mentre Alonso e Stroll capitalizzano un weekend solido per piazzare le loro Aston Martin in quinta e sesta posizione.La sorpresa arriva dal settimo posto di Gabriel Bortoleto, al miglior risultato in carriera con la Kick Sauber. Una performance che vale doppio, perché precede niente meno che il quattro volte campione del mondo Max Verstappen, ottavo e poco a suo agio sulla Red Bull tra scarsa aderenza e instabilità al retrotreno. Chiudono la Top 10 le due Racing Bulls con Lawson nono e Hadjar decimo.Hamilton suona la resa. Cosa è andato storto oggi? Evidentemente bisogna cambiare pilota, perché non ho una risposta per voi. Molto severo con sé stesso il sette volte campione del mondo che all'Hungaroring non si aspettava una prestazione sottotono come questa e domani partirà dalla dodicesima posizione. Tra gli esclusi illustri anche Kimi Antonelli, quindicesimo dopo aver perso il miglior giro per aver superato i track limits. Fuori già in Q1 invece Yuki Tsunoda, assieme a Gasly, Ocon, Hülkenberg e Albon.La classifica completa delle qualifiche all'Hungaroring >>
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Modellini - Brumm Bugatti Tipo 59 GP Francia 1934 Tazio Nuvolari
Certe forme non invecchiano mai. Come quelle della Bugatti Tipo 59, oggi riprodotta dall'italiana Brumm. Profili che rimangono sospesi nel tempo, in questo caso nel Gran Premio di Francia del 1934. Il modello, in scala 1:43, offre una buona pulizia stilistica che lascia poco spazio al superfluo, proprio come la vera Tipo 59. La carrozzeria si distende lunga e stretta e i parafanghi sono assenti, in ossequio a un'idea di leggerezza estrema. Le ruote sono di gomma ed offrono una buona scolpitura; bene l'effetto dei raggi, che appaiono tesi come corde di un violino. Il blu Bugatti, profondo e denso, riveste l'intera carrozzeria con un'eleganza che degna di un abito da sera. Il numero 14, in bianco, è ben dimensionato e applicato nella giusta posizione.Lo sterzo è fisso, la griglia frontale è un'opera d'incastro, la cinghia che percorre longitudinalmente il cofano è ricreata con verosimiglianza quasi tattile. L'abitacolo sussurra le verità più profonde. Il volante potrebbe raccontare i paurosi controsterzi. Sedile basso e avvolgente, la plancia povera di strumenti, come da tradizione dell'epoca e lì, davanti a quei quadranti, Nuvolari leggeva il destino con un colpo d'occhio. Un' auto che Bugatti sperava bastasse per contrastare l'avanzata tedesca di Auto Union e Mercedes. In realtà, era per alcuni versi tecnologicamente superata nel 1934, ma ciò che non poteva fare la macchina, spesso lo faceva Tazio con il suo talento irrazionale. 45,00 è un prezzo corretto, ha una tiratura limitata ed un dettaglio equilibrato per la cifra richiesta.
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Dazi - Spunta un "giallo" sulle auto e cresce l'incertezza
L'ennesimo ordine esecutivo firmato da Donald Trump per imporre dazi a decine di Paesi sembrava non contenere grosse sorprese per l'Unione europea, in particolare rispetto a quanto concordato in Scozia con il presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen. Tuttavia, nel corso della giornata è emerso un giallo in piena regola su uno dei settori maggiormente esposti alle nuove politiche protezionistiche americane: il comparto automobilistico, destinato a rimanere ancora nel limbo dell'incertezza. Nessuna riduzione? Infatti, l'ordine esecutivo conferma a grandi linee l'accordo con von der Leyen, a partire dai dazi reciproci del 15%, ma, secondo alcuni funzionari dell'Unione europea, le nuove aliquote non si applicherebbero alle auto. In particolare, l'ordine non attuerebbe ancora l'impegno a ridurre proprio al 15% i dazi stabiliti su auto e componenti e non includerebbe diverse esenzioni stabilite in Scozia, a partire da quelle su prodotti strategici come gli aerei. Dunque, sembra che per il momento il settore debba ancora sottostare alla tariffa del 27,5% (il 25% aggiuntivo al 2,5% in vigore prima dell'insediamento di Trumo), un'aliquota ben più alta del 15% concordato. Non sono, dunque, un caso le parole del commissario europeo al Commercio, Maros Sefcovic: "I nuovi dazi statunitensi riflettono i primi risultati dell'accordo Ue-Usa". Per questo i funzionari di Bruxelles si aspettano ulteriori ordini esecutivi e, soprattutto, maggiori dettagli. Anche perchè le nuove aliquote saranno applicate a partire dal 7 agosto prossimo. Insomma, la questione è ancora avvolta dall'incertezza più assoluta. A tal proposito, non va trascurata la reazione negativa dei mercati finanziari agli ultimi sviluppi. Infatti, le principali borse europee hanno chiuso tutte in pesante ribasso: -2,9% per Parigi, -2,7% per Francoforte e -2,55% per Milano, mentre Londra ha contenuto le perdite allo 0,7%.
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Mercato italiano - Pietrantonio (Unrae): "Atmosfera cupa attorno allauto"
Roberto Pietrantonio è da otto settimane il nuovo presidente dell'Unrae. In questa prima intervista a Quattroruote.it commenta il calo del 5,1% delle immatricolazioni a luglio, parlando di "atmosfera cupa attorno al mondo dell'auto" e di "sofferenza strutturale del mercato italiano". La ricetta per uscirne? Cambiare narrazione, anche sulla transizione ecologica, incentivi stabili e semplici per i consumatori e una graduale riforma fiscale dell'auto aziendale.Quello di luglio è il terzo calo mensile consecutivo. Che cosa succede al mercato?C'è un'atmosfera cupa attorno al mondo dell'auto, c'è una sofferenza strutturale del mercato italiano che si tocca con mano e che non accenna a migliorare. Vari indicatori lo confermano, non solo i tre segni meno consecutivi o il confronto impietoso con il 2019. Lo indica chiaramente il canale dei privati, che nei primi sette mesi ha perso il 10,3% rispetto al 2024. vero che l'anno scorso c'erano gli incentivi fino a 135 g/km di CO2 e che quest'anno, al contrario, sono stati annunciati, ma non ancora resi disponibili generando un classico effetto annuncio, però il dato è fortemente preoccupante.Però gli incentivi 2025, ammesso che arrivino veramente a breve, saranno sulle auto elettriche, quindi rivolti a una nicchia di automobilistiSì, ma i normali consumatori, che non sono addetti ai lavori, sentono in tv la parola incentivi e si mettono alla finestra. E anche chi ha compreso che andranno solo alle auto elettriche sa che, comunque, nel recente passato vi sono stati cambiamenti improvvisi e che, insomma, c'è sempre una speranza. Resta la sensazione che il mercato italiano sia cambiato in maniera strutturale, che l'acquisto di una macchina nuova sia qualcosa di estremamente impegnativo che si cerca di rimandare il più possibileIo credo che molto sia dovuto all'incertezza. In Italia negli ultimi anni la politica ha preso decisioni ondivaghe e spesso contraddittorie che hanno generato confusione e un forte rumore di fondo che ha condizionato e continua a condizionare il mercato. Lo dimostrano i numeri. I Paesi che si sono allineati alla direzione imboccata dall'Unione europea oggi soffrono meno. Vi sono situazioni, penso alla Spagna, in cui il mercato sta correndo veloce. L'Italia è quintultima in Europa per immatricolazione di auto Bev e Phev, il 13,2% del Bel Paese nei primi sei mesi si confronta con il 36% del Regno Unito, il 28% della Germania, il 24% della Francia e il 20% della Spagna. evidente che da noi non si sono creati i presupposti per i consumatori e per le aziende per abbracciare la transizione. Un percorso sicuramente impegnativo, non lo nascondo, ma una narrazione contraria non aiuta. E non fa bene, in generale, al sistema-Italia.A proposito di sistema-Italia, Anfia parla di un calo della produzione di autovetture in Italia del 40%, che si aggiunge al -40% del 2024. Certo, la caduta è iniziata negli anni 90 ma i numeri di oggi certificano la fine dell'industria dell'auto di massa in ItaliaSono dati che dimostrano quanto, invece, l'auto dovrebbe essere al centro del dibattito politico. Se invece si continua a demonizzarla il conto, alla fine, si paga anche in termini di produzione.I giorni scorsi sono stati monopolizzati da due notizie: i dazi tra Stati Uniti ed Europa e la vendita di Iveco a Tata. Partiamo dai dazi. Qual è il messaggio che, alla fine, arriva al mercato?Unrae è contraria ai dazi, che alla fine colpiscono sempre i consumatori e che, in questo caso, non farà bene all'industria europea. Il presidente americano Trump è stato molto abile a ipotizzare percentuali folli all'inizio per far digerire facilmente all'Europa il 15%. Anche queste notizie contribuiscono ad alimentare il sentiment negativo che attanaglia il mercato dell'auto?Certamente. Da molti anni l'auto è sulle prime pagine dei giornali, se ne parla nei telegiornali e purtroppo è sempre oggetto di una narrazione negativa. L'informazione non ha mai raccontato l'enorme evoluzione tecnologica, il miglioramento della sicurezza attiva e passiva, l'abbattimento delle emissioni e dei consumi. chiaro che questa narrazione a senso unico non migliora la predisposizione all'acquisto.La politica, poi, ci ha messo del suo. E non dall'annuncio del Green dealSì, da noi ci sono sempre state fazioni. Non ci si è resi conto che andare contro l'auto tout-court o contro una tecnologia fa male, alla fine, a tutta l'industria. Bisognerebbe fare molta attenzione al tono di voce che si usa.E della vendita di Iveco a Tata che cosa pensa? una storia triste. Da italiano, che pure rappresenta le Case estere, è una notizia che non avrei mai voluto sentire. Però anche questo epilogo ha origini lontane, da decenni assistiamo a multinazionali estere che fanno la spesa in Italia, che comprano il nostro know-how, la nostra cultura, la nostra professionalità, ciò che abbiamo costruito nel tempo.Tornando al mercato, che cosa potrebbe giovare al settore?Secondo me, tutto dovrebbe partire dalla volontà politica di rimettere l'auto al centro della discussione con una visione di medio-lungo periodo. Da una visione, poi, possono discendere azioni concrete, a partire da una narrazione positiva sulla transizione. In generale, bisognerebbe restituire semplicità, pensare a incentivi stabili e facilmente comprensibili nei confronti dei consumatori. E poi si dovrebbe mettere mano alla riforma fiscale dell'auto aziendale, che è il vero motore del mercato. In passato abbiamo proposto ricette complesse che implicavano scenari ipotetici di crescita poco compatibili con le logiche della Ragioneria dello Stato. Meglio partire da un'azione semplice come la revisione della deducibilità. Sarebbe un messaggio positivo alle aziende e consentirebbe di valutarne meglio gli eventuali benefici sul mercato e sull'economia. Come si articolerebbe? In un aumento della soglia o in un aumento della percentuale? O in entrambe le cose?Non abbiamo ancora formulato una nuova proposta. Stiamo iniziando a confrontarci con Anfia e Federauto per capire quale potrebbe la misura più facile da far passare e che abbia anche un effetto veloce e immediato sul mercato, rassicurando il governo sul fatto che, come dire, lo Stato non ci rimetta.Tornando al mercato, avete abbassato le stime per fine annoSì, considerata la previsione al ribasso degli studi econometrici in un contesto caratterizzato da grande incertezza abbiamo abbassato la previsione 2025 a 1.515.000 immatricolazioni, 25.000 in meno rispetto alla stima precedente. Significherebbe un calo del 2,8%, pari a 44 mila unità, sul 2024. Una torta sempre più piccola proprio nel momento in cui gli attori aumentano. Anche questo contribuisce a rendere meno attrattivo il mercato italiano.
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Mercato italiano - Targhe ancora in calo: -5,1% a luglio
Il mercato dell'auto italiano rimane in territorio negativo anche a luglio. Lo scorso mese, secondo i dati del ministero dei Trasporti, sono state immatricolate 118.493 vetture, il 5,1% in meno rispetto a un anno fa. Il primi sette mesi dell'anno si chiudono di conseguenza con un nuovo peggioramento per il consuntivo delle targhe: sono 973.396, per un calo del 3,8% (fino a maggio la flessione era di appena lo 0,5%, mentre a giugno si era ampliata fino al 3,6% in scia a un crollo mensile del 17,4%). Rimane ampio il divario rispetto ai livelli pre-pandemia del 2019: secondo le elaborazioni dell'Unrae, a fine luglio la differenza è ancora superiore al 20%. Stellantis. A luglio il gruppo ha immatricolato 30.592 auto, per una flessione del 13,07% rispetto a un anno fa. Continua la crescita per Alfa Romeo (1.953 immatricolazioni, +13,68%), mentre è contrastante l'andamento di tutti gli altri brand: Peugeot perde il 24,2% (4.820 unità), Opel il 34,32% (2.739), Lancia il 71,57% (800), Jeep il 13,82% (4.938) e DS il 9,3% (351). In crescita dell'8,09% Fiat (11.061), del 13,04% Maserati (182) e del 3,56% Citroën (3.748).Gruppo Volkswagen. In calo anche il costruttore tedesco: -6,55% e 18.789 immatricolazioni. In territorio negativo Audi (5,526 registrazioni, -11,8%), Seat (438, -39,75%) e Volkswagen (8.246, -8,36%), mentre Cupra Cupra guadagna il 21,53% (1.462 targhe) e Lamborghini il 35% (54). Renault. In contrazione pure il gruppo della Losanga, che segna un -15,78%, con 14.484 vetture nuove a causa del calo sia della Renault (5.721 immatricolazioni, -23,83%) che della Dacia (8.763 targhe, -9,53%).Toyota. In peggioramento i risultati del costruttore nipponico: sono 9.570 le immatricolazioni, il 7,64% in meno su luglio 2024. La Toyota segna un -7,76% (9.035 registrazioni) e Lexus un -5,64% (535). BMW. Il gruppo bavarese ha registrato 7.304 immatricolazioni, mettendo a segno una crescita del 10,43%, con il marchio dell'Elica in salita del 5,21% (6.063 targhe) e la Mini in miglioramento del 45,83% (1.241).Ford e Gruppo Hyundai. Con 4.796 nuove targhe, l'Ovale Blu perde il 7,91%. Male anche la Hyundai (3.721 registrazioni, -2,49%) e la consociata Kia (4.180, -12,22%). Mercedes-Benz. Per il costruttore di Stoccarda sono 4.469 le immatricolazioni, il 7,74% in più rispetto a luglio 2024. La Stella a tre punte sale dell'8,84% (4.360 auto), mentre la Smart segna un nuovo risultato negativo: 109 targhe e 23,24%.Le altre giapponesi. Alti e bassi per gli altri costruttori del Sol Levante: crescono Nissan (1.843 auto, +2,45%), Honda (801, +25,75%) e Subaru (236, +138,33%), mentre sono in perdita Suzuki (2.557, -21,4%) e Mazda (829, -35,39%). Stabile Mitsubishi (164). Premium e sportive. Prosegue il calo della Tesla: lo scorso mese, la Casa texana ha immatricolato nel nostro Paese 457 elettriche (-4,99%). Tra gli altri marchi del segmento premium, il gruppo Jaguar Land Rover perde il 25,14% con 691 nuove targhe (-97,14% per Jaguar e -19,23% per il brand delle fuoristrada); la svedese Volvo vede le immatricolazioni calare del 17,55% (1.278 unità), mentre la Polestar passa dalle 14 auto di luglio 2024 alle 27 del 2025. In calo la Ferrari (96 targhe, -11,93%), in crescita la Porsche (713 immatricolazioni, +28,7%).Gli altri brand. In contrazione il gruppo DR Automobiles, con un -1,12% (2.298 nuove immatricolazioni); continua la crescita della MG (3.748 unità, +12,08%). BYD passa da 20 a 1.967 immatricolazioni, Omoda & Jaecoo da 77 a 1.410, Eurasia Motor Company da 111 a 269, Dfsk da 45 a 105, mentre Lynk & Co subisce un calo del 74,29%, con 72 nuove unità. La top ten delle più vendute. Anche a luglio è la Fiat Panda la preferita dagli automobilisti italiani: l'utilitaria torinese segna 7.860 nuove immatricolazioni. Seguono, nell'ordine, Dacia Sandero (4.371), Dacia Duster (3.651), Jeep Avenger (3.519), Toyota Yaris Cross (3.334), Renault Clio (2.516), Toyota Yaris (2.487), MG ZS (2.203), Peugeot 208 (2.166) e Ford Puma (2.116).I canali commerciali. Per quanto riguarda i canali di vendita, ennesima contrazione per i privati, che perdono il 13,5% e scendono dal 61,7% al 56,4% del mercato, mentre prosegue il recupero del noleggio: la componente del lungo termine segna un +8,9% grazie al +27,6% delle finanziarie captive e sale al 20,5% del mercato totale. Il breve termine, invece, guadagna il 10,8% e arriva all'1,6% delle targhe. Tornano in territorio positivo le auto-immatricolazioni: guadagnano il 5,7% grazie al +170,9% dell'uso noleggio, e salgono al 14,9%. Infine, andamento positivo per società ed enti, con un +9,3% e il 6,7% del mercato. In grande spolvero le Phev. Tra le alimentazioni, prosegue il trend decisamente positivo per le ibride plug-in, da mesi su un percorso di continua crescita in virtù anche di un'offerta sempre più ampia da parte dei costruttori: a luglio crescono dell'81,9% e vedono la loro quota salire dal 3,9% al 7,5%. Bene anche le elettriche pure, con +37,2% e una penetrazione in aumento dal 3,4% al 4,9%. Tornano a crescere le ibride non ricaricabili: +5,5% (+12,7% per le full hybrid, +2,6% per le mild) e quota in salita dal 40,1% al 44,6%. I modelli a benzina perdono il 22,3% e passano dal 28,4% al 23,3%. Le diesel, invece, crollano del 30,2% e si fermano al 9,5% (era il 12,9% un anno fa). Quasi inesistente il metano, con una sola immatricolazione. In calo il Gpl: -14,8% e una penetrazione in contrazione dall'11,4% al 10,2%. La classifica delle elettriche. Analizzando il segmento delle Bev, la più targata a luglio è la Leapmotor T03 (282), seguita da BMW iX1 (273), BYD Dolphin Surf (271), Volvo EX30 (261), Tesla Model Y (237), Tesla Model 3 (217), Renault 5 (195), Ford Puma (189), Porsche Macan (163) e Renault 4 (139). Emissioni. Anche per il mese di luglio, i dati positivi di immatricolazione delle auto elettrificate o a zero emissioni si riflettono sull'andamento delle emissioni medie, che cedono il 5,1% e si assestano su 113,3 g/km (114,3 g/km nel semestre, -4,4%). In particolare, la fascia 0-20 g/km (elettriche e plug-in) rappresenta l'8,3% del mercato, quella tra 21 e 60 g/km (ibride) il 4%, mentre la fascia 61-135 g/km pesa per il 63,4%. La fascia 136-190 g/km di CO2 rappresenta il 19,6 e quella oltre i 190 g/km arriva al 2,5%. Il commento dell'Unrae. Il mercato italiano dell'auto continua a mostrare segnali di sofferenza evidenti, afferma Roberto Pietrantonio, Presidente dell'Unrae, nella consueta nota di commento dell'associazione delle Case estere. Pietrantonio sottolinea, in particolare, come, rispetto al 2019, manchino 263 mila auto nel consuntivo dei primi sette mesi. A suo avviso si tratta di un dato che dovrebbe allarmare tutti. Nel contesto dell'Unione Europea dove l'Italia nel 2024 è quintultima per penetrazione delle auto elettriche, il rischio concreto è che il nostro Paese diventi sempre meno attrattivo per investimenti e offerta. il momento di agire: occorrono incentivi stabili, semplici e pianificati, che orientino i consumatori e restituiscano fiducia nel cambiamento, così come è urgente una riforma fiscale per le auto aziendali, leva essenziale per favorire una transizione reale. Senza queste misure, non solo il mercato resterà debole, ma saranno i cittadini e il sistema-Paese a pagarne il prezzo", conclude Pietrantonio.
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F.1, GP Ungheria - Norris il più veloce nel venerdì di Budapest
Lando Norris ha iniziato bene il weekend del Gran Premio d'Ungheria. Dopo il miglior tempo nella prima sessione, l'inglese della McLaren si è ripetuto anche nella seconda sessione, portando a casa un venerdì perfetto. Non è certo una grande sorpresa, anche se il gap sugli avversari quello sì è un po' inaspettato: Norris ha rifilato quasi tre decimi al compagno di squadra Piastri e oltre mezzo secondo alla Ferrari di Leclerc, oggi terzo.Verstappen dai commissari. Non al meglio della sua forma e rallentato da una strana vicenda che rischia di complicare ulteriormente il suo weekend. Il campione del mondo in carica ha chiuso la sessione solo quattordicesimo e ora è stato convocato dai commissari, ai quali dovrà spiegare un episodio strano: a metà turno ha rallentato drasticamente alla curva 3, arrivando quasi a fermarsi, prima di gettare qualcosa fuori dal suo abitacolo, all'apparenza un asciugamano. Il quattro volte iridato avrebbe dovuto seguire la procedura e tornare ai box, per liberare l'abitacolo e tornare all'azione in totale sicurezza. Potenzialmente, rischia solo una multa, ma staremo a vedere come si pronuncerà la direzione gara.Così in Top 10. Con pista asciutta, temperature miti e una buona gommatura residua dopo la riasfaltatura del tracciato, la seconda sessione del venerdì ha offerto indicazioni più solide in vista delle qualifiche. McLaren ha confermato un buon pacchetto in tutte le condizioni, con Norris che ha fermato il cronometro in 1:15.624 con gomma soft, malgrado qualche sbavatura (largo alla 2 e alla 14). Piastri lo segue a quasi tre decimi, anche se il gap è comunque giustificabile dall'essersi trovato invischiato nel traffico negli altri tentativi lanciati. Alle loro spalle si rivede Charles Leclerc, finalmente a suo agio con la Ferrari dopo settimane di frustrazione: il monegasco chiude a mezzo secondo dal vertice, ma il passo gara - ancora da valutare attentamente - sarà cruciale per le sue ambizioni. Più indietro Lewis Hamilton, sesto e ancora alla ricerca del feeling giusto con la SF-25. Tra le note liete di giornata, spicca la reazione dell'Aston Martin. Alonso, assente nelle FP1 per un problema muscolare alla schiena, è tornato in macchina e ha piazzato un ottimo quinto tempo, appena dietro a Lance Stroll. Due giri puliti, con una monoposto visibilmente più stabile rispetto alle ultime uscite. L'Aston non è ancora da podio, ma in queste prime prove ungheresi sembra ritrovata.Giovani all'attacco. Tra i rookie, oltre a Hadjar, bene anche Kimi Antonelli: il diciottenne italiano ha chiuso in decima posizione, davanti alle due Haas di Bearman e Ocon. Più indietro Bortoleto, che ha ripreso in mano la Sauber dopo averla ceduta a Paul Aron nella FP1, e Colapinto, fanalino di coda con l'Alpine, ma comunque distante solo un secondo e mezzo dalla vetta in una classifica cortissima. Da segnalare un momento concitato all'inizio, con Hulkenberg che ha portato ghiaia in pista uscendo largo alla 12. Ocon e Colapinto, transitando nella traiettoria sporca, hanno chiesto via radio controlli sull'eventuale danneggiamento dei rispettivi fondi.Domani le qualifiche. La giornata di sabato si annuncia cruciale per decifrare i reali valori in campo: la FP3 scatterà alle 12:30, seguita dalle qualifiche alle 16:00.La classifica completa delle Libere 2 a Budapest >>
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Hyundai Kona - Il Model Year 2026 coi motori benzina aggiornati
La Hyundai introduce in Italia il Model Year 2026 della Kona. La Suv coreana si aggiorna a livello tecnico, senza toccare i listini: i prezzi sono compresi tra 26.700 e 35.500 euro per le versioni endotermiche e Full Hybrid. Benzina e full hybrid più potenti. La novità principale è legata all'omologazione Euro 6E-Bis dei powertrain endotermici, che coincide con un aumento di potenza. L'1.0 T-GDI con cambio manuale sale da 100 a 115 CV (5,7-6,2 l/100 km e 131-141 g/Km), mentre l'1.6 T-GDI con cambio automatico passa da 138 a 150 CV (6,4-6,7 l/100 km e 144-152 g/Km). La Kona Full Hybrid 1.6 GDI, invece, aumenta la potenza da 129 a 138 CV (4,6-4,8 l/100 km e 104-109 g/km). Quattro allestimenti. La gamma aggiornata della Kona prevede la scelta fra le varianti XTech, Business, N Line ed Exellence. Gli ultimi due sono quelli più ricchi, ma si distinguono per lo spirito differente: la N line è più sportiva, con paraurti in tinta, cerchi da 18" e finiture interne dedicate, mentre la Exellence guarda di più al mondo premium e aggiunge i gruppi ottici Full Led e il pacchetto aggiuntivo di Adas. I prezzi.Hyundai Kona 1.0 T-GDI 115 CV XTech: 26.700 euro Hyundai Kona 1.0 T-GDI 115 CV Business: 28.100 euroHyundai Kona 1.6 T-GDI 150 CV DCT Business: 31.100 euro Hyundai Kona 1.6 T-GDI 150 CV DCT N Line: 32.500 euro Hyundai Kona 1.6 T-GDI 150 CV DCT Excellence: 32.500 euroHyundai Kona 1.6 GDI Full Hybrid DCT XTech: 32.700 euro Hyundai Kona 1.6 GDI Full Hybrid DCT Business: 34.100 euro Hyundai Kona 1.6 GDI Full Hybrid DCT N Line: 35.500 euro Hyundai Kona1.6 GDI Full Hybrid DCT Excellence: 35.500 euro
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Pirelli - Conti in crescita, ma aumenta il rischio "valutario"
La Pirelli registra performance finanziarie in crescita nel primo semestre, ma taglia le stime per l'intero anno a causa dell'impatto di un contesto valutario sempre più sfavorevole. In particolare, la multinazionale della Bicocca ha visto i ricavi semestrali crescere dell'1,5% a 3,5 miliardi di euro (+4,4% escludendo l'effetto dei cambi), di cui 1,74 miliardi tra aprile e giugno (-0,7%, ossia +4% al netto delle valute). Bene anche la redditività, grazie soprattutto al crescente peso dell'esposizione alla fascia alta del mercato (l'High Value è passato dal 77% all'80% dei ricavi): l'utile operativo semestrale è cresciuto da 530,1 milioni a 558,3 milioni (+0,7% a 278,5 milioni nel trimestre), salendo dal 15,6% del fatturato al 16%, mentre l'utile netto è migliorato del 14,1% a 264 milioni (+4,5% a 137 milioni tra aprile e giugno). Le prospettive. La semestrale è stata approvata dal Cda con il voto favorevole di 9 su 15 consiglieri e quello contrario dei membri in quota Sinochem, ovvero il presidente Jiao Jian e i consiglieri Chen Aihua, Zhang Haitao, Chen Qian e Fan Xiaohua (Grace Tang si è astenuta). I consiglieri che hanno espresso voto contrario alla relazione finanziaria semestrale hanno motivato il loro dissenso unicamente in ragione della dichiarazione di avvenuta cessazione del controllo di Sinochem su Pirelli, in continuità con quanto fatto in occasione dell'approvazione del bilancio 2024. Del resto, il management ha evidenziato come i conti dimostrino "una solida performance operativa, nonostante un contesto sfidante, a conferma dell'efficacia del modello di business e dei programmi chiave del Piano Industriale". A tal proposito, la Pirelli ha ribadito le previsioni su un mercato sostanzialmente stabile, ma ha precisato che "le incertezze dello scenario economico potrebbero tradursi in un rallentamento della domanda rispetto a quanto stimato". Inoltre, "il peggioramento dello scenario cambi rispetto alle attese di maggio e l'incertezza sui dazi", hanno spinto i vertici a rivedere in parte i target: sono stati confermati gli obiettivi in termini di redditività (margine operativo in miglioramento rispetto al 2024), generazione di cassa e investimenti, mentre la stima sui ricavi è stata ridotta da 6,8/7 miliardi di euro a 6,7/6,8 miliardi.
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Skoda Vision O - Il futuro (station) del brand
La Skoda ha diffuso la prima immagine della Vision O Concept che sarà presentata all'IAA Mobility di Monaco di Baviera (9-14 settembre): il prototipo anticipa le future tendenze stilistiche del marchio nel settore delle station wagon, evolvendo i concetti espressi fino a oggi con il linguaggio Modern Solid. La tradizione delle station. Nel 2025, la Skoda celebra 130 anni di storia e proprio le wagon sono uno dei segmenti di maggiore successo per il brand, con modelli iconici come l'Octavia e la Superb. La Vision O parte da questa tradizione e nella sua prima foto si fa notare subito per alcune particolarità: il taglio essenziale dei gruppi ottici a Led, divisi in più elementi; altri Led, presenti anche sugli specchietti retrovisori; la forma del lunotto posteriore, dalla forte inclinazione e sovrastato da un profilo aerodinamico. Tutto fa pensare a una vettura molto concreta, pronta per arrivare nelle concessionarie entro breve tempo: tuttavia, non è dato sapere se si tratti della concreta anticipazione di un modello inedito, oppure della nuova generazione di un prodotto esistente. Mistero anche sui powertrain: ne sapremo di più nelle prossime settimane.
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Gruppo Chery - Il marchio Lepas sbarca in Italia
Dopo aver lanciato in Italia i marchi Omoda e Jaecoo, nella primavera 2026 il gruppo cinese Chery sbarcherà nel nostro Paese e in Europa con un altro brand, Lepas. La gamma sarà composta da tre Suv dal posizionamento medio-alto: la L2, una Bev di piccole dimensioni, una vettura compatta e la L8 (nella foto). Le due Suv più grandi offrirannno motori termici, ibridi plug-in ed elettrici. Base comune. I tre marchi del gruppo di Wuhu utilizzano la stessa piattaforma flessibile T1X: un'architettura che secondo il presidente della Chery International, Zhang Guibing, consentirà di offrire un buon prezzo facendo appello ai diversi gusti dei clienti. Il top manager ha spiegato inoltre che Lepas punterà a volumi maggiori rispetto altre due Case, rivolgendosi al contempo a una tipologia di acquirente più giovane. Si parte dalla più grande. Lepas esordirà con la L8 nella versione dotata di Super Hybrid System (SHS), ovvero il super plug-in evoluto già presente in altre vetture del gruppo: i dati ufficiali parlano di un consumo di 4,5 litri per 100 km, per un'autonomia complessiva (benzina-batteria) di 1.300 km. La Lepas L8 è lunga 4,688 metri e propone un frontale aggressivo, con i fari che nelle intenzioni del costruttore richiamano lo sguardo di un leopardo. L'espansione europea. Il gruppo Chery si sta muovendo con rapidità in tutto il Vecchio Continente. In Spagna, assieme all'iberica Ebro, i cinesi hanno avviato un centro di produzione di auto in una fabbrica precedentemente usata dalla Nissan, ed è prevista anche l'apertura di un centro di ricerca e sviluppo a Barcellona. In Germania, invece, Chery sta "puntando" alcune fabbriche (Dresda e Osnabrück) che la Volkswagen intende chiudere entro il 2027. Con Lepas, Omoda e Jaecoo, la spinta del gigante cinese è destinata a diventare più forte.
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Jaguar Land Rover - Adrian Mardell lascia l'incarico di Ceo
Ennesimo cambio al vertice all'interno del comparto automobistico europeo. Questa volta tocca alla Jaguar Land Rover annunciare, tramite un portavoce, la decisione del suo amministratore delegato, Adrian Mardell, di rassegnare le dimissioni. Per ora non si hanno dettagli sui motivi che hanno spinto il manager a lasciare il costruttore britannico dopo oltre 35 anni di carriera interna. Un veterano. Mardell è approdato all'attuale JLR nel 1990, assumendo incarichi di crescente responsabilità: nel 2018 viene nominato direttore finanziario e nel 2023, dopo l'uscita del predecessore Thierry Bolloré, amministratore delegato. A lui si deve, per esempio, il ritorno all'utile dopo alcuni anni difficili. Tuttavia, negli ultimi mesi è stato oggetto di critiche per alcune sue decisioni strategiche, tra cui la scelta di puntare solo sull'elettrico per la Jaguar, con una controversa campagna pubblicitaria. Il gruppo ha già avviato il processo di ricerca di un successore di Mardell.
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In arrivo - Le auto al debutto da agosto 2025 a gennaio 2026
Che cosa verrà presentato sul mercato italiano? Quali sono le auto inedite in arrivo nelle concessionarie? Quando debutterà il facelift di questo o quel modello? Sono domande che riceviamo molto spesso da voi lettori e che ci hanno spinto a riproporre anche sul nostro sito web uno dei contenuti più apprezzati sul magazine: la prima pagina della sezione Autonotizie, autentica bussola per orientarsi tra i lanci dei prossimi mesi. il punto d'osservazione ideale per farsi un'idea su "cosa esce quando". E per avvicinarsi con cognizione di causa a un momento importante come l'acquisto di un'automobile nuova. Agosto. Nel corso dell'estate c'è da tenere d'occhio il lancio commerciale della C3 elettrica con la batteria più piccola, una nuova versione dell'utilitaria francese a zero emissioni. Spazio anche alla Mazda 6e, altro modello a batteria che va a occupare il vertice della gamma del marchio nipponico, e a un piccolo mito che torna alla luce, la sigla HF sulla Lancia Ypsilon. Riflettori puntati, infine, su alcuni restyling di peso, dalla Renault Austral alla Toyota Corolla Cross. Settembre. Dopo l'estate si rientra nel vivo: sui blocchi di partenza ci saranno parecchie novità di peso. Occhi puntati, in particolare, sulle novità in arrivo dalla Corea (con l'avvio della commercializzazione della Kia EV4 e del restyling della Sportage) e su un paio di Suv importanti: la Renault Symbioz full hybrid e la sua gemella giapponese, la Mitsubishi Grandis. Ciliegina, ad alte prestazioni, sulla torta, la Polestar 5, superberlina elettrica da quasi 900 cavalli. Ottobre. Tra le novità di questo periodo spicca senza dubbio il lancio commerciale della Jaecoo 5, che va ad affiancare la sorella maggiore 7 riprendendone il design. Fari puntati anche sulla nuova generazione dell'Audi Q3 e su quella della Jeep Compass. A proposito di modelli ad alte prestazioni, invece, partirà nell'ultimo trimestre dell'anno la fase delle consegne della Ferrari F80. Novembre. Tra le big ai nastri di partenza in questo periodo dell'anno va senza dubbio menzionata la nuova Nissan Micra, che rinasce sulla piattaforma AmpR Small della Renault e che condividerà molte delle soluzioni adottate dalla R5. Da non dimenticare l'avvio delle consegne della Volvo ES90, la nuova ammiraglia elettrica del marchio svedese. Spazio anche alle cinesi, con la Omoda 7 che farà il suo debutto sul nostro mercato. Dicembre. Tra le novità attese al varco, spicca la Fiat 500 ibrida, ma sono da segnalare anche i lanci dell'Audi Q3 Sportback e della Ferrari 296 Speciale, che alza l'asticella delle prestazioni rispetto alla GTB. Occhio anche alla Toyota Aygo X restyling, che accoglie il debutto del full hybrid della sorella maggiore Yaris. Gennaio 2026 Le novità principali del periodo vanno dal lancio commerciale della Ferrari Amalfi a quello della nuova serie della Volkswagen T-Roc. Da non trascurare pure la coppia di elettriche giapponesi Suzuki e Vitara - Toyota Urban Cruiser, né il lancio delle varianti termiche della Mercedes CLA, che terranno a battesimo un nuovo 1.5 turbobenzina mild hybrid a 48 volt.
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Dazi - Trump firma: tariffe in vigore dal 7 agosto
L'accordo commerciale tra l'Unione Europea e gli Stati Uniti non è stato ancora definito nei dettagli, ma Donald Trump non ha perso tempo e, poco prima della deadline da lui stesso indicata, ha firmato un ordine esecutivo per imporre i dazi del 15% su un ampio paniere di beni importati dal Vecchio Continente, tra cui automobili, semiconduttori, prodotti farmaceutici e agroalimentari. In sostanza, l'inquilino della Casa Bianca ha confermato a grandi linee quanto concordato in Scozia con il presidente della Commissione Ue, Ursula Von der Leyen. Dunque, nessuna sorpresa, né il dietrofront paventato da alcuni politici e funzionari continentali, preoccupati dalla possibilità che Trump sorprendesse tutti con l'ennesimo colpo di testa anche alla luce della scarsa unanimità europea sull'intesa. L'unica novità è rappresentata dalla data in cui entreranno in vigore i nuovi dazi, fissata al 7 agosto. Inoltre, le tariffe doganali sulle merci spedite via nave non saranno modificate prima del 5 ottobre. Puniti Svizzera e Canada. Detto questo, non sono mancate sorprese ai danni di altri Paesi. L'ordine esecutivo conferma i dazi al 15% per il Giappone e la Corea del Sud, al 10% per il Regno Unito e al 25% per l'India, ma include anche un nuovo aumento dell'aliquota, dal 25% al 35%, per il Canada, attaccato ancora una volta per la "continua inazione e le ritorsioni di Ottawa" (sembra, però, che Trump abbia anche voluto lanciare un messaggio politico dopo la decisione del governo canadese di riconoscere lo Stato della Palestina). Punita anche la Svizzera con una tariffa del 39%, ben più alta di quella indicata il aprile scorso durante il cosiddetto "Liberation Day", mentre quella per Taiwan è stata ridotta al 20%. Inoltre, il Messico ha ottenuto un nuovo rinvio di 90 giorni in modo da proseguire i negoziati in corso da tempo. Nella lista pubblicata dalla Casa Bianca si precisa, inoltre, che le merci importate da ogni nazione del mondo saranno soggette a una tariffa del 10%, a eccezione dei beni provenienti dai 92 paesi elencati in un allegato e soggetti a tariffe più elevate, come nel caso della Ue o del Giappone. Il dazio maggiore, al 41%, riguarda le merci siriane, mentre il Brasile si ritrova in una situazione delicata: è stata confermata l'aliquota del 10%, ma un altro ordine esecutivo aggiunge un ulteriore 40% su alcune merci (la decisione sarebbe legata all'intenzione di Trump di colpire il presidente Luiz Inácio Lula da Silva per il processo contro il predecessore Jair Bolsonaro). Infine, oltre alle nuove tariffe, l'amministrazione Trump ha stabilito un dazio del 40% su merci considerate "trasbordate" dalle dogane Usa: si tratta di beni prodotti in un determinato Paese, lavorati in un altro e quindi esportati negli Stati Uniti.
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Incidenti - Ancora unauto contromano: un morto sull'A32
Autostrade italiane ancora teatro di un incidente mortale dovuto alla guida contromano, infrazione di nuovo commessa da un anziano dopo il sinistro di domenica sull'A4 causato da un 82 enne: poco dopo le 15 di oggi, sull'A32 Torino-Bardonecchia all'altezza dello svincolo per Borgone Susa, una Fiat Panda che viaggiava in senso vietato si è scontrata frontalmente con un'altra vettura in marcia verso Bardonecchia. Verifiche in corso. Stando alle prime informazioni, il bilancio è di una vittima accertata e di almeno due feriti, estratti dalle lamiere. Il conducente della Panda, trasportato in elisoccorso all'ospedale Cto di Torino, è in condizioni critiche, mentre il passeggero della stessa macchina è morto sul colpo. Il guidatore di circa 30 anni, che percorreva correttamente l'autostrada, si trova all'ospedale di Rivoli: è il ferito che versa in condizioni più gravi. Si indaga. In attesa di riscontri definitivi sull'età del conducente e sul numero di feriti, si fanno due ipotesi: il guidatore della Panda potrebbe essersi disorientato per via della presenza di cantieri nel tratto interessato, o aver imboccato contromano lo svincolo di Chianocco. Sia come sia, il fenomeno sta prendendo una piega estremamente preoccupante. Nessun provvedimento specifico, tuttavia, sembra essere all'orizzonte.
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Elettriche da città - Pronte per gli incentivi
In Italia, le auto elettriche trovano più difficoltà che altrove, ma la loro quota di mercato cresce comunque di anno in anno: a metà del 2024 era del 3,2%, a fine giugno 2025 del 5,2% (dati Unrae). Le Bev più piccole, in particolare, si stanno ritagliando uno spazio sempre più rilevante: le scelgono i consumatori, per evidenti motivi di prezzo, e le propongono i costruttori, che stanno portando sul mercato tante novità con dimensioni - e listini - piuttosto ragionevoli. Nelle schede qui sopra andiamo a scoprire tutte le elettriche mignon attualmente disponibili in Italia: modelli molto interessanti per quegli automobilisti che vogliono passare all'elettrico e vivono nelle cosiddette "aree urbane funzionali", ossia le città e le relative aree di pendolarismo. Ovvero, quel bacino di popolazione che il governo privilegerà nell'erogazione dei nuovi incentivi, in arrivo a settembre.
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Lyft - Completata lacquisizione di Freenow
Lyft annuncia il completamento dell'acquisizione di Freenow. La piattaforma per la mobilità della società con sede a San Francisco aggiunge definitivamente al suo business l'applicazione del brand creato in origine dalla collaborazione fra Daimler e BMW, con sede ad Amburgo e dedicato ai servizi di ride-sharing, taxi, noleggio auto, car sharing, biciclette e monopattini elettrici e trasporto pubblico. Dall'unione delle forze delle due realtà Lyft si attende un allargamento del bacino di utenti tale da raggiungere i 300 miliardi di viaggi fra Nordamerica ed Europa. La spinta iniziale alla crescita arriverà anche da offerte e sconti reciproci per le clientele delle due piattaforme in tutti e due i continenti, oltre che dalla loro interoperabilità. A livello organizzativo, i country manager di Freenow manterranno la guida delle operazioni in Italia, Austria, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Polonia e Regno Unito. Lyft ha precisato che l'acquisizione non avrà impatto sui suoi risultati finanziari del secondo trimestre. Attualmente, Lyft offre servizi di ride sharing e micro-mobilità in 11 Paesi e in quasi 1.000 città, supportando anche le attività di bike sharing tramite Lyft Urban Solutions in 16 Paesi e oltre 86 città. Da aprile 2025 ha introdotto il servizio di ride sharing in Porto Rico e aumentato il numero di città servite in Canada, mentre Lyft Urban Solutions ha raggiunto col bike sharing Miami, Bilbao e Rivas, mentre Freenow si è espansa in 30 nuove città in quattro Paesi europei, arrivando in tutto in 180 centri.
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Formula 1 - In Ungheria prima della pausa estiva
L'Hungaroring si prepara ad accogliere la Formula 1 per la quarantesima edizione del Gran Premio di Ungheria, forte di un rinnovamento strutturale imponente. L'impianto alle porte di Budapest è stato completamente ammodernato: nuovi box su tre livelli, un paddock ampliato e servizi moderni spingono il circuito nel futuro. I lavori, iniziati subito dopo il GP 2024, sono stati completati in tempo record, garantendo all'Hungaroring un posto in calendario fino al 2032. Un investimento massiccio che assicura alla gara magiara un lungo avvenire in Formula 1.Tante novità. Il restyling non si è limitato alle infrastrutture: la pista stessa ha subito alcune modifiche mirate a migliorare sicurezza e spettacolo. Il rettilineo principale e la corsia box sono stati completamente riasfaltati, utilizzando un nuovo manto progettato per resistere meglio al caldo estivo. All'uscita della curva 5 ora c'è una via di fuga in ghiaia al posto dell'erba, così da penalizzare maggiormente eventuali escursioni oltre il cordolo. Inoltre, sul lato sinistro della curva 14 l'ultima prima del traguardo sono stati installati nuove protezioni, in sostituzione del vecchio guardrail, per aumentare la sicurezza. Questi interventi, insieme a un inedito tunnel sotto la tribuna centrale (che ha eliminato lo storico ponte sopra la pit lane), segnano la più grande trasformazione del circuito magiaro dalla sua apertura e testimoniano la volontà di mantenere l'Ungheria nel giro del Mondiale ancora a lungo. Tutti in cerca del massimo carico. Dal punto di vista tecnico, l'Hungaroring resta un circuito unico e impegnativo. un tracciato stretto e molto tortuoso, lungo poco più di 4,3 km, con una sequenza serrata di 14 curve prevalentemente lente e di media velocità. Il layout ricorda quasi un kartodromo per la sua sinuosità, obbligando le monoposto a girare con carico aerodinamico elevatissimo, paragonabile a quello richiesto a Monaco. L'assetto deve privilegiare la deportanza e la trazione meccanica nelle numerose curve, dove vetture ben bilanciate possono fare la differenza in termini di tempo sul giro. Le ultime due curve mettono a dura prova le monoposto e soprattutto gli pneumatici: in questa doppia piega si generano infatti forti carichi laterali e longitudinali sulle gomme, rendendola una sequenza particolarmente stressante per la spalla destra degli pneumatici. Un'altra peculiarità del circuito magiaro è l'asfalto relativamente liscio e poco abrasivo, anche grazie alle recenti riasfaltature. Ciò significa meno usura meccanica sulle gomme, ma non facilita comunque la vita ai piloti: il tracciato resta estremamente tecnico da interpretare, con pochissime occasioni per rifiatare durante il giro. Il caldo estivo di Budapest, poi, può trasformare questa pista sinuosa in un vero banco di prova per le vetture: l'asfalto scuro accumula calore e le temperature del manto stradale possono raggiungere picchi impressionanti (nel 2024 si è arrivati a sfiorare i 60 C in pista). Questo fattore incide sia sul rendimento delle monoposto sia sul comportamento delle coperture nel corso del weekend.Sorpassi difficili, strategie decisive. Per sua natura, l'Hungaroring non offre grandi opportunità di sorpasso. La carreggiata è stretta e il layout molto guidato rende difficile affiancare e sopravanzare un avversario: i tratti rettilinei sono brevi e le curve si susseguono rapide, impedendo ai piloti di sfruttare appieno la potenza per attaccare. Il punto più favorevole ai sorpassi resta la staccata di Curva 1, al termine del rettilineo dei box, aiutata anche dalla presenza della zona DRS principale. Un'altra zona DRS è posizionata appena dopo, nel breve allungo verso Curva 2, ma da lì in poi il circuito si richiude in una sequenza tortuosa che tende a congelare le posizioni. Di conseguenza, qualifiche e strategie diventano determinanti: guadagnare una buona posizione in griglia sabato è spesso l'unico modo per cercare un risultato importante la domenica. Con così poche possibilità di sorpasso in pista, la strategia ai box assume un ruolo ancor più cruciale del solito. I team dovranno essere abili a sfruttare le soste ai box per guadagnare posizioni, magari tentando l'undercut (anticipare il pit stop per guadagnare terreno con gomme fresche) su rivali bloccati nel traffico. Allo stesso tempo, sarà fondamentale gestire al meglio gli pneumatici per allungare gli stint e avere gomme più performanti nei momenti chiave. La maggior parte dei piloti, negli ultimi anni, ha optato per due soste in gara su questo circuito, privilegiando le mescole più dure nei run più lunghi. Un'unica sosta è risultata spesso troppo al limite con il caldo di Budapest, anche se tutto può dipendere dall'andamento della corsa. Da tenere presente, infine, il possibile intervento della safety car: un incidente o un'uscita di pista potrebbe chiamare in causa la vettura di sicurezza e rimescolare le carte, vanificando strategie già impostate. Anche questo elemento imprevedibile sarà nei calcoli di ingegneri e strateghi al muretto. Le scelte della Pirelli. Per il Gran Premio d'Ungheria 2025, la Pirelli ha deciso di andare sul morbido in termini di mescole. Saranno infatti disponibili le tre più soffici della gamma: C3, C4 e C5, rispettivamente Hard, Medium e Soft per questo weekend. la stessa scelta dello scorso anno, una motivata dalle caratteristiche dell'asfalto e del tracciato. L'Hungaroring, pur richiedendo alto carico aerodinamico, non è particolarmente severo sugli pneumatici in termini di abrasione pura: il manto stradale rinnovato offre un grip migliorato ma non mangia le gomme come altri circuiti più ruvidi. I carichi su di esse sono di entità media e distribuiti: le lunghe curve lente generano stress laterale significativo, mentre le numerose ripartenze da bassa velocità sollecitano le gomme anche in trazione. Gestire le gomme sarà comunque un equilibrio delicato, visto il gran caldo del weekend.Si riparte da qui. Dal punto di vista sportivo, il GP d'Ungheria 2025 si prospetta come un ulteriore capitolo del dominio McLaren in questa stagione. Appena una settimana fa, in Belgio, i due compagni di squadra hanno centrato un'altra doppietta, con Piastri abile a beffare Norris in gara a Spa. Il talentuoso australiano guida ora il mondiale Piloti con 266 punti, 16 più del britannico. Alle loro spalle il vuoto: il primo degli inseguitori è Max Verstappen a quota 185, distanziato di ben 81 lunghezze dalla vetta. In classifica Costruttori, intanto, la McLaren resta salda al comando con 516 punti più del doppio di quelli accumulati dalla Ferrari (248) e ha di fatto ipotecato il titolo a squadre. La Scuderia italiana, dal canto suo, ha allungato a 28 punti il margine di vantaggio sulla Mercedes (220) nella lotta per il secondo posto mondiale. La Red Bull, penalizzata dall'assenza di un secondo pilota competitivo, segue solamente quarta a quota 192, insidiando comunque da vicino il team di Brackley.Come vedere la gara in tv. Il caldo weekend della Formula 1 all'Hungaroring sarà trasmesso in diretta su Sky (e in streaming su Now), con qualifiche e gara disponibili in chiaro per tutti su TV8. Ecco il programma con gli appuntamenti del fine settimana.Venerdì 1 agostoProve Libere 1 dalle 13:30 in diretta esclusiva su SkySport F1Prove Libere 2 dalle 17:00 in diretta esclusiva su SkySport F1Sabato 2 agostoProve Libere 3 dalle 12:30 in diretta esclusiva su SkySport F1Qualifiche dalle 16:00 in diretta su SkySport F1, differita TV8 alle 18.30Domenica 3 agostoGara, partenza alle 15:00 in diretta su SkySport F1, differita TV8 alle 18.00
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Servizi online - Piattaforma e funzionalità nuove per LoJack
LoJack fa evolvere la propria infrastruttura digitale applicata ai serivzi telematici di localizzazione e recupero dei veicoli, attraverso i quali ha raggiunto la quota di un milione di clienti in Europa, i 12,8 milioni di dispositivi installati su mezzi in oltre 25 Paesi in tutto il mondo e un valore dei veicoli recuperati pari a 1,8 miliardi di euro. Attività alle quali la società del gruppo CalAmp abbina servizi di gestione di flotte e veicoli a noleggio, di supporto ai dealer, oltre a soluzioni assicurative e logistiche, di protezione dei beni nei cantieri e dedicati alle case automobilistiche. Attorno al nucleo delle competenze, che riguardano il recupero dei veicoli su base internazionale grazie alla combinazione delle tecnologie VHF (Very high frequency), Gps e Gsm (che abilitano fra l'altro la raccolta e l'integrazione dei dati con quelli dei costruttori all'interno della piattaforma LoJack Connect dedicata a fleet manager e conducenti), si sta sviluppando un ecosistema digitale, come la piattaforma MyLojack. Questa permette ai driver di accedere alle informazioni sul proprio abbonamento - dalla documentazione contrattuale, al certificato di collaudo del sistema, all'informativa sulla privacy -, dà la possibilità di gestire il rinnovo del servizio con diverse soluzioni di pagamento, fornisce l'accesso diretto ai contatti utili della centrale operativa e del servizio clienti, alle Faq aggiornate e alle offerte riservate ai clienti e consente di integrare il pacchetto di servizi e funzionalità sottoscritto.
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