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Aggiornato: 1 ora 2 min fa

Su 4R di novembre - Il traffico di Milano? quello (lento) di 40 anni fa

Nov 03,2025
Un servizio nato sulle pagine locali dell'inserto Milano: siamo su Quattroruote di dicembre del 1986, con due squadre di collaudatori inviati a cronometrare i tempi di percorrenza su due anelli circolari del capoluogo lombardo: la circonvallazione esterna, che passa da piazzale Lodi, piazzale Loreto, piazzale Lotto, piazza Napoli, e la cosiddetta Cerchia dei Bastioni, che corre lungo le ormai scomparse Mura spagnole. E se li ripercorressimo oggi? Quanto sarebbero cambiate le cose? Quanto ci metteremmo? Di più o di meno?Detto, fatto: nell'articolo Nulla di nuovo in città, due equipaggi, che si sono mossi in contemporanea nelle due direzioni di marcia, hanno seguito, nelle medesime fasce orarie, le orme - anzi l'impronta del battistrada - delle squadre di allora. Risultato? Non ve lo anticipiamo, ma possiamo dire che alla fine, pur di fronte di una rete di mezzi pubblici enormemente potenziata, ci siamo trovati alle prese più o meno con le stesse situazioni di quarant'anni fa. Scopri tutti i numeri di questo test, e le variabili che congiurano contro un sostanziale miglioramento della viabilità a Milano (ma il discorso, con le dovute differenze, si può estendere pure altri altri grandi centri urbani), su Quattroruote di novembre 2025.
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Su 4R di novembre - In montagna con la Dacia Bigster Gpl: quanto consuma?

Nov 03,2025
Un weekend fuori porta, sulle Alpi lombarde, tra accenni di neve e mucche ancora al pascolo. Bel programma, ma quanto mi costa? La risposta è semplice: dipende dall'auto. E nel caso della Dacia Bigster a Gpl, beh, il prezzo di questa gita è alla portata di tutti. Partendo dalla redazione di Quattroruote, a Rozzano, siamo andati fino a Montespluga (SO), un piccolo paesino di confine vicino a Madesimo, nella Valchiavenna. Poco meno di 200 chilometri, ai quali abbiamo aggiunto una breve deviazione fino a Lodi, per recuperare il fotografo che ci ha seguito in questo viaggio. In totale abbiamo percorso 447 km, con un dislivello di 1.814 metri, consumando... Per scoprirlo, potete leggere le pagine di questo test specialesu Quattroruote di novembre. Proposta con prezzi a partire da 24.800 euro, la Dacia Bigster a Gpl è mossa da un tre cilindri turbobenzina di 1.2 litri in grado di erogare 140 cavalli e 230 Nm di coppia. A questo propulsore si abbina un impianto bifuel a Gpl installato direttamente in fabbrica: ciò consente una migliore integrazione del sistema, con la possibilità di visualizzare direttamente sul quadro strumenti sia la quantità di gas ancora disponibile nel serbatoio toroidale posteriore da 50 litri, sia l'autonomia residua con entrambe le alimentazioni. Una bella comodità.
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Con 4R di novembre - "Chiavi in mano", la guida per scegliere la prima auto elettrica (anche con gli incentivi)

Nov 03,2025
Insieme al numero di novembre di Quattroruote, in edicola trovate anche Chiavi in mano, un allegato gratuito di 64 pagine pensato per aiutare chi è alle prese con l'acquisto della sua prima auto elettrica. Un tema di straordinaria attualità, visti gli incentivi statali per l'acquisto di auto elettriche ancora in corso.  Chi possiede un voucher deve abbinarlo a un contratto d'acquisto entro il 21 novembre e il dossier Chiavi in mano è lo strumento perfetto per decidere: ci sono consigli pratici per gestire al meglio un'elettrica, una guida dettagliata per chi parte da zero e, soprattutto, 30 schede dedicate ad altrettanti modelli, scelti tra quelli più diffusi e, ovviamente, incentivati. Il nuovo allegato offre anche dati, infografiche, analisi di trend e consigli finanziari, aiutando a capire non solo quale auto scegliere, ma anche perché e come farlo in modo consapevole. In più, c'è una prova della Leapmotor B10, la C-Suv elettrica più conveniente attualmente disponibile sul mercato. N.B.: l'allegato Chiavi in mano è proposto anche in Digital Edition, in coda al giornale e inserito all'interno della voce Arretrati/Allegati.
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Semiconduttori - Chip Nexperia, le consegne delle auto ai clienti rischiano di slittare?

Nov 03,2025
Crisi dei chip Nexperia, a che punto siamo? Le consegne delle auto ai clienti finali rischiano di slittare, come già verificatosi con un problema analogo nel 2020? Occorre distinguere fra i fatti già accaduti e gli scenari possibili, che vede per protagonisti Usa e Cina. Peraltro, la situazione resta complessa e delicata per la sfrenata competizione fra le due superpotenze per la supremazia in svariati settori (difesa, commercio, tecnologia) che coinvolge fra l'altro intelligenza artificiale, dazi, terre rare, soia e fentanyl. E, appunto, i famigerati semiconduttori.Cosa è successoAl centro della crisi c'è la Nexperia, fornitore olandese di chip discreti per auto, componenti essenziali per le funzioni basilari delle vetture (accensione, centraline, batteria e fari). Fino al 29 settembre 2025, l'azienda era di proprietà della cinese Wingtech Technology, ma il 30 settembre il governo dei Paesi Bassi ha assunto il controllo temporaneo della Nexperia, rimuovendo il Ceo orientale, agendo in linea con la strategia Usa di limitare l'accesso del Dragone a tecnologie sensibili.Come ritorsione, dal 4 ottobre 2025 la Cina non invia più i chip alla Nexperia. Che ha smesso di spedire i microprocessori ai fornitori, i quali possono alimentare le Case auto. Di qui gli annunci di imminenti stop della produzione delle vetture da parte dell'Associazione dei costruttori europei e delle stesse aziende. In replica alla risposta di Pechino, la Nexperia ha sospeso la spedizione in Cina dei wafer: componenti su cui vengono realizzati i circuiti integrati, ossia i chip, incapsulati in patria dalla Wingtech Technology. La mossa è anche la conseguenza del fatto che nei Paesi Bassi i cinesi non rispettano i termini di pagamento contrattuali concordati. Il "disgelo" tra Cina e UsaUn primo tentativo di disgelo fra il presidente cinese Xi Jinping e la sua controparte statunitense Donald Trump è stato messo in atto dopo l'incontro del 30 ottobre in Corea del Sud.  - La Cina valuta l'esenzione dal divieto di esportazione per alcuni ordini Nexperia: un minimo allentamento della stretta per dare ossigeno alle Case. Per mantenere la stabilità delle catene di approvvigionamento internazionali, il ministero del Commercio valuterà attentamente la situazione reale delle aziende e concederà esenzioni alle esportazioni che soddisfano i criteri. Quali requisiti, ancora non si sa.- Qui Washington. Va premesso che in passato gli Stati Uniti hanno creato una lista nera (la Entity List) di aziende straniere ritenute coinvolte in attività contrarie alla sicurezza nazionale o agli interessi di politica estera degli Usa: la Wingtech è nell'elenco. Significa che le imprese statunitensi non possono trasferire tecnologie a quella società senza l'autorizzazione del governo. Dopo l'incontro Trump-Xi Jinping, gli States considerano di mettere in standby la norma. Cosa può succedere ai clienti immaginabile che i costruttori stoppino la spedizione degli esemplari alle concessionarie. Si giunge all'ultimo anello della catena, ossia i clienti che hanno già ordinato le macchine: consumatori privati, aziende e società di noleggio. Potrebbero essere costretti a lunghe attese, superiori al preventivato, prima di disporre dei mezzi. Esiste anche la possibilità che, venendo a mancare l'offerta del nuovo, la domanda dell'usato salga, e che i prezzi delle vetture di seconda mano schizzino alle stelle. Le analogie con la crisi dei chip del 2020L'attuale situazione ricorda in parte la crisi dei semiconduttori avanzati (necessari per le funzionalità elettroniche del veicolo) che nel 2020 costrinse le aziende automobilistiche a interrompere la produzione. Se attualmente l'origine del problema è di natura geopolitica, all'epoca le cose andarono diversamente: il lockdown fece esplodere la richiesta di computer, tablet e console, paralizzando le vendite di auto, così che fornitori di chip (perlopiù a Taiwan) assegnarono la capacità produttiva a big tech. Quando l'industria automobilistica riaprì gli ordini, non disponeva dei microprocessori. Con attese bibliche per i clienti finali delle concessionarie.
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In arrivo - Le auto al debutto da novembre 2025 ad aprile 2026

Nov 01,2025
Che cosa verrà presentato sul mercato italiano? Quali sono le auto inedite in arrivo nelle concessionarie? Quando debutterà il facelift di questo o quel modello? Sono domande che riceviamo molto spesso da voi lettori e che ci hanno spinto a riproporre anche sul nostro sito web uno dei contenuti più apprezzati sul magazine: la prima pagina della sezione Autonotizie, autentica bussola per orientarsi tra i lanci dei prossimi mesi. il punto d'osservazione ideale per farsi un'idea su "cosa esce quando". E per avvicinarsi con cognizione di causa a un momento importante come l'acquisto di un'automobile nuova. NovembreTra le big ai nastri di partenza in questo periodo dell'anno va senza dubbio menzionata la nuova Nissan Micra, che rinasce sulla piattaforma AmpR Small della Renault e che condividerà molte delle soluzioni adottate dalla R5. Da non dimenticare l'avvio delle consegne della Volvo ES90, la nuova ammiraglia elettrica del marchio svedese. Spazio anche alle cinesi, con la Omoda 7 che farà il suo debutto sul nostro mercato. DicembreTra le novità attese al varco, spiccano due italiane di peso, come l'Alfa Romeo Tonale restyling e la Fiat 500 ibrida, ma sono da segnalare anche i lanci dell'Audi Q3 Sportback e della Ferrari 296 Speciale, che alza l'asticella delle prestazioni rispetto alla GTB. Occhio anche alla Mazda CX-5, che arriva alla terza generazione con l'obiettivo di confermarsi un riferimento nella gamma del marchio giapponese. Gennaio 2026Le novità principali del periodo vanno dal lancio commerciale della Ferrari Amalfi a quello della nuova serie della Volkswagen T-Roc. Da non trascurare pure la coppia di giapponesi Suzuki e Vitara - Toyota Aygo X, né il lancio delle varianti termiche della Mercedes CLA, che terranno a battesimo un nuovo 1.5 turbobenzina mild hybrid a 48 volt. Febbraio 2026Da tenere d'occhio il lancio commerciale dell'Audi RS 5 Avant, che succederà all'omologa RS 4 portando al debutto un nuovo powertrain plug-in. Spazio anche alla Range Rover elettrica, modello a batteria che va a occupare il vertice della gamma del marchio britannico, e a un vero e proprio peso massimo del mercato: la Renault Clio, che arriva alla sesta serie. Riflettori puntati, infine, su una grande novità elettrica: la Mercedes GLC, che ricuce lo strappo tra modelli a batteria e termici nella gamma del costruttore di Stoccarda. Marzo 2026Con l'arrivo della primavera sui blocchi di partenza troveremo parecchie novità di peso. Occhi puntati, in particolare, sulla Alpine A390 e su un'altra Suv elettrica dall'importanza strategica, la BMW iX3. E sempre in tema di sport utility, da segnare in agenda il lancio della nuova Porsche Cayenne, anche lei tutta elettrica, e della nuova Toyota Rav4, che al contrario rimarrà fedele agli ibridi. Aprile 2026Tra le novità di questo periodo spicca senza dubbio il lancio commerciale della ID. Polo, che cambia il paradigma delle elettriche Volkswagen rendendole più simili nel design ai modelli termici. Fari puntati anche sulla Renault Twingo, che concretizzerà la promessa di un'elettrica da meno di 20 mila euro. E a proposito di piccole a batteria, nello stesso periodo arriverà anche la Hyundai Ioniq 3.
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Tesla - Model Y Standard, come va la versione "economica" - VIDEO

Nov 01,2025
Le auto di oggi sono troppo costose e piene di accessori inutili: un'opinione che leggiamo spesso nei commenti. Quasi a voler rispondere a questa osservazione, ma anche per agganciarsi ai nuovi incentivi statali con un modello che rientrasse tra quelli ammessi, la Tesla ha presentato la versione Standard della sua Model Y, che parte da 39.990 euro, 6.000 euro in meno rispetto al precedente modello d'attacco. In base al proprio Isee, la Suv elettrica della Casa americana può essere acquistata a 28.990 (incentivo di 11.000 euro, Isee inferiore a 30 mila euro) oppure a 30.990 euro (incentivo di 9.000 euro, Isee sotto i 40 mila euro). Al momento non sono previsti extra sconti da parte della Tesla. Cosa manca nella Model Y StandardSulla nuova Tesla Model Y Standard spariscono le barre luminose, sia all'anteriore che al posteriore, così come l'illuminazione ambientale esterna. Niente più tetto panoramico, vetri doppi e schermo touch per la fila posteriore; i sedili sono ora in pelle sintetica e tessuto e perdono la ventilazione (ma all'anteriore restano riscaldati, come pure il volante) e persino la console centrale è semplificata e in materiali meno pregiati. Il taglio dei costi coinvolge anche alcuni elementi più funzionali: i cerchi sono più piccoli (da 18) e dotati di una nuova copertura, gli ammortizzatori sono a smorzamento passivo (quelli a controllo di frequenza sono riservati agli allestimenti Premium) e calano le prestazioni, con uno 0-100 coperto in 7,2 secondi. Aumenta l'efficienzaLa buona notizia è che la batteria non è stata toccata e anzi: i nuovi cerchi e il taglio di potenza permettono alla Standard di essere particolarmente efficiente. Anzi, secondo la Tesla, la Model Y "economica" è la più efficiente di sempre, con un consumo di 13,1 kWh/100km nel ciclo Wltp, che porta l'autonomia a 534 km (la Premium RWD, già Long Range, arriva a 622). E in effetti, nel test drive su strade extraurbane attorno alla Gigafactory berlinese, il computer di bordo ha segnato circa 15 kWh/100km: un ottimo valore, considerando le condizioni della prova.  La guida è sempre raffinataPiù in generale, una volta al volante non si percepiscono grosse mancanze, anzi. Se anziché fare il confronto con l'allestimento Premium si valuta l'auto in sé, l'esperienza di guida resta di alto livello sotto tutti i punti di vista, dal confort alle prestazioni. Le dotazioni presenti, peraltro, sono perfettamente allineate (se non già superiori) a ciò che offre oggi il mercato a parità di prezzo. Che questa Model Y Standard possa essere l'arma definitiva per risollevare i dati di vendita del marchio? Per saperne di più, qui sopra c'è il video del nostro test.
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Auto elettriche - Tesla Model Y Standard con bonus auto elettrica 2025: quanto costa, pregi e difetti

Ott 31,2025
Se siete in possesso di un voucher per gli incentivi auto elettriche e nonostante i disservizi della piattaforma siete determinati ad acquistare un modello capace di rispondere alle esigenze di una famiglia, con tanto spazio a bordo e una buona autonomia, la nuova Tesla Model Y Standard, inserita a listino qualche settimana fa, potrebbe essere uno dei modelli da considerare. La Casa americana non ha previsto promozioni specifiche: il listino parte da 39.990 euro, e in base al proprio indicatore Isee può scendere fino a 28.990 euro. Com'è fattaLa Tesla Model Y Standard è una grande Suv lunga 4,79 metri e con un passo di 2,89 metri. Ottima l'abitabilità e la capacità di carico: sono più di 500 i litri misurati dal Centro Prove, a cui si aggiunge anche il grande frunk anteriore. Rispetto agli altri modelli (che adesso si chiamano Premium), la Model Y Standard perde qualcosa nella dotazione: niente strisce a Led davanti e dietro, cerchi da 18, abitacolo più essenziale con sedili in tessuto e dal disegno meno avvolgente, niente schermo per le sedute posteriori. Come sugli altri modelli, le funzioni dell'auto sono gestite dal grande display centrale dell'infotainment. Motore e autonomiaLa Tesla Model Y Standard accelera da 0 a 100 km/h in 7,2 secondi, fino a raggiungere la velocità massima di 201 km/h. L'autonomia dichiarata è di 534 km, con un consumo di 13,1 kWh/100 km: secondo la Casa si tratta della Model Y più efficiente di sempre, anche se non è quella che va più lontano (la Premium RWD arriva a 622). Al netto di prestazioni leggermente inferiori rispetto alle versioni Premium, l'esperienza di guida non cambia molto: nel complesso, la nuova Model Y segna passi avanti in termini di confort e vanta un'ottima agilità. L'unico comparto dove la Model Y difetta un po' è la frenata, con spazi d'arresto lunghi sui fondi ad aderenza differenziata. Di serie la guida assistita di Livello 2, che la Tesla chiama Autopilot. Pregi e difettiNei nostri test di stabilità la Model Y Premium si è comportata bene: limiti di tenuta elevati e comportamento omogeneoCome tutte le Tesla, anche sulla Model Y bisogna prendere confidenza con l'assenza - quasi totale - di comandi fisici  Quanto costa (con e senza incentivi)La Model Y Standard è l'unico modello della Suv americana ad accedere agli incentivi statali, il cui contributo può essere di 11.000 euro per chi ha un indicatore Isee inferiore ai 30.000 euro, o di 9.000 euro per chi ha un Isee compreso tra 30 e 40 mila euro.Prezzo di listino: 39.900 euroPrezzo con incentivo di 9.000 euro: 30.900 euroPrezzo con incentivo di 11.000 euro: 28.900 euro Quanto costa fare 100 kmLa Tesla Model Y Standard passerà presto per il nostro Centro Prove. Intanto, potete farvi un'idea dei costi di rifornimento della Model Y prendendo a riferimento la Premium, per cui abbiamo registrato un consumo reale di 16,1 kWh/100 km. Sulla base di questo dato, ecco quanto costa ricaricare 100 km di autonomia sulla Tesla Model Y, considerando la media dei prezzi di mercato:Ricarica domestica a 0,23 euro/kWh: 3,70 euroRicarica AC (lenta) a 0,68 euro/kWh: 10,95 euroRicarica CC (rapida) a 0,84 euro/kWh: 13,52 euroRicarica HPC (ultra-rapida) a 0,93 euro/kWh: 14,97 euroNota: con gli abbonamenti offerti dai diversi gestori (che si attivano a fronte di un canone mensile, variabile da operatore a operatore), la tariffa può scendere anche del 30% rispetto a quella senza abbonamento. Le altre Bev con gli incentiviQuesta guida fa parte di uno speciale dedicato ad alcuni modelli di auto elettriche, tra i più convenienti, cercati o accessibili con gli incentivi statali e le promo extra messe a disposizione delle Case automobilistiche. Finora, abbiamo pubblicato anche:BYD Dolphin SurfCitroën ëC3Dacia SpringFiat 500eFiat Grande PandaLeapmotor T03
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Semiconduttori - Crisi dei chip Nexperia, quando finiranno le scorte delle Case auto?

Ott 31,2025
C'è un interrogativo che allarma il settore automotive europeo: con la crisi dei chip Nexperia, quando scatteranno davvero i primi blocchi della produzione? L'Associazione dei costruttori europei, l'Acea ha fornito una stima, parlando di stop imminente. Ma ora il gruppo Volkswagen è il primo a sbilanciarsi con un'indicazione precisa: le scorte di microprocessori basteranno per una settimana. Tradotto: giovedì 6 novembre le linee potrebbero fermarsi. Tira una brutta aria e infatti il Ceo di Stellantis, Antonio Filosa, ha annunciato la creazione di una war room dedicata al problema, una specie di sala di guerra dove gli uomini del colosso euroamericano sceglieranno la strategia migliore per resistere alla carenza di semiconduttori. Perché mancano i chipLa "crisi Nexperia" è ormai nota a chiunque: nasce da uno scontro di natura geopolitica tra Paesi Bassi e Cina, legato alla sicurezza economica. Nexperia è un fornitore olandese di semiconduttori essenziali per i sensori e le centraline delle auto: fino al 29 settembre 2025, Nexperia era controllata dalla cinese Wingtech Technology. Il governo dei Paesi Bassi, agendo in linea con la strategia Usa (o meglio con le pressioni di Trump) di limitare l'accesso del Dragone a tecnologie sensibili, ha assunto il controllo temporaneo di Nexperia il 30 settembre 2025, rimuovendo il Ceo orientale. La Cina ha reagito imponendo un blocco alle esportazioni di chip Nexperia prodotti e confezionati negli stabilimenti del Celeste Impero: addio al flusso di componenti verso Europa e Stati Uniti e rischio di paralisi della produzione. Ed eccoci alla previsione Acea e ai guai per le Case. Volkswagen e le scorte per una settimanaIl responsabile finanziario del gruppo Volkswagen Arno Antlitz, è stato chiaro: Monitoriamo la situazione giorno per giorno e settimana per settimana. Abbiamo scorte fino al termine della prossima settimana. A quanto si apprende, il 29 ottobre la società ha sospeso la produzione della Golf nel sito di Wolfsburg a causa della carenza di chip. L'alt potrebbe essere esteso a tre modelli che escono da quella fabbrica, ossia Tiguan, Touran e Tayron. L'azienda non ha specificato per quanto tempo la produzione potrebbe essere interrotta. Sostituire Nexperia? Un'impresaTutti i gruppi automobilistici stanno cercando la soluzione più rapida, cioè rifornirsi da qualcuno che non sia Nexperia. Ma occorre trovare l'accordo, dare il via alle commesse, omologare i chip. Una risposta immediata, pertanto, non esiste. Inoltre, il nuovo eventuale fornitore avrebbe un notevole potere contrattuale in questo preciso istante, potendo strappare condizioni economiche super favorevoli. L'auspicio è che le prove di disgelo Usa-Cina, dopo l'incontro Trump-Xi Jinping, siano un primo passo verso una ripresa della spedizione dei microprocessori dal Paese della Grande Muraglia verso l'Europa. Antlitz di Volkswagen è esplicito: Molte delle attuali restrizioni commerciali si basano sulla relazione tra Stati Uniti e Cina. Questa non è una carenza di approvvigionamento fisica, ma basata su decisioni politiche. solo politica. Ed è così che deve anche essere risolta. Spero davvero che le parti si siedano insieme e trovino soluzioni per il mercato europeo e per l'industria mondiale. Per ora, resta una certezza: dopo la crisi dei chip 2020-2023 e la carenza di terre rare, il Vecchio Continente dimostra la propria vulnerabilità strategica. L'emergenza nel resto del mondoE gli altri? Il Ceo della Toyota, Koji Sato, dice che l'azienda non affronta un'immediata carenza di chip, anche se il costruttore giapponese sta monitorando attentamente le conseguenze per la produzione: Penso che ci sia qualche rischio, ma non è che affronteremo carenze domani, ha detto Sato in occasione del Japan Mobility Show. La Nissan afferma di avere abbastanza chip al momento per resistere grosso modo fino alla prima settimana di novembre senza interruzioni. Da parte sua, la Honda ha ridotto la produzione in Nord America a causa della carenza di chip, mentre BMW e Mercedes-Benz sono al lavoro per trovare altri fornitori. In quanto a Ford e General Motors, si stanno preparando a possibili interruzioni nella fabbricazione di veicoli. Infine, secondo fonti governative, alcuni produttori in Brasile potrebbero interrompere le operazioni entro tre settimane.
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Mercedes Corporate & Fleets - Novità per gamma, squadra e servizi

Ott 31,2025
La costituzione di un ecosistema interno a Mercedes-Benz Italia dedicato alla gestione e agevolazione del percorso degli ordini destinati alle flotte aziendali, anche quando mediati dalle società di noleggio a lungo termine, sta confermando la propria validità. Ne sono convinti i responsabili del settore, a partire da Marco Terrusi, direttore vendite della filiale nazionale della Casa tedesca, che nel corso della presentazione della nuova Classe CLA ai fleet manager ha dato voce anche ai dirigenti dei principali marchi della locazione, tutti complessivamente soddisfatti dei risultati dell'organizzazione introdotta all'inizio del 2024. La struttura evolverà ancora, ma intanto l'organigramma delle attività Corporate & Fleet Sales va incontro a un importante avvicendamento: dal primo dicembre prossimo, Christian Catini, capo della struttura, passa alla responsabilità della rete retail e lascerà il posto a Giuseppe Vario, che negli ultimi cinque anni ha guidato il settore usato. In attesa del passaggio di testimone effettivo, Catini ha condiviso alcune riflessioni sulle prospettive del marchio e del settore, anche in considerazione dei nuovi equilibri che i contenuti della CLA, specie nella versione elettrica, introducono in un mercato, quello delle flotte, finora decisamente orientato verso altre tipologie. L'obiettivo, sostiene, è sicuramente ampliare la platea di utenti dell'elettrico, ma intendiamo farlo nel modo giusto, con una vettura che sappia incontrare i requisiti di un vasto numero di car list in tema di consumi, autonomia, prezzo. E anche se la clientela aziendale privilegia le Suv, un'auto con un design così sportiveggiante nella fascia poco sotto i 40 mila euro Iva esclusa (per la CLA 200 Business Extra con batteria da 58 kWh) vedrà sicuramente i dirigenti come primi destinatari, ma ha il potenziale di allargare il perimetro ai quadri. Catini confida che un'offerta elettrica così promettente possa aumentare la quota di mercato della Stella, che, fra l'altro, ha finora fatto valere il suo primato nelle motorizzazioni ibride diesel plug-in: in un mercato molto volatile bisogna poter offrire un po' tutto, che è quello che stiamo facendo concretamente, dalle motorizzazioni più tradizionali - anche se tutte elettrificate come il mild hybrid o il plug-in hybrid - all'elettrico. La scelta è quindi nelle mani del cliente, e anche se è complicato fare previsioni, soprattutto in questo momento, pensiamo di avere i prodotti giusti per crescere nell'elettrico. Fra i probabili sviluppi dell'attività dell'unità long term rental & key account, Catini vede il servizio di consegna diretta delle vetture di noleggio a lungo termine presso i concessionari Mercedes, per rendere più completa l'esperienza di contatto dei driver con i valori del nostro marchio.
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Storia del motorsport - Il Nürburgring compie 100 anni

Ott 31,2025
Nel 2025 ricorrono i 100 anni del Nürburgring: pochi circuiti al mondo possono vantare una storia così lunga e di certo nessuno ha le caratteristiche della pista tedesca, nota per essere una delle più tecniche e difficili del mondo. Non è un caso che sia soprannominata Green Hell, inferno verde. Il 30 ottobre di un secolo fa venne annunciato il nome ufficiale della pista: Nürburg-Ring, scelto in un concorso che vide vincitore l'allora presidente del Distretto della Prussia, Francis Kruse. Dal nome all'inaugurazioneLa delibera per la costruzione era stata votata ad Adenau il 18 maggio 1925, dopo che nel mese di gennaio era stato creato l'Adenau Automobile Club ed erano stati avviati i contatti per attirare il mondo del motorsport in quella regione. Il circuito fu inaugurato nel 1927 in una configurazione molto simile a quella odierna, lunga 22 km. La pista più moderna che lo affianca, nota anche come GP-Strecke, fu realizzata invece nel 1984: la sua costruzione comportò la demolizione di una parte del tracciato originale. Nel 1976 arriva lo stop alla Formula 1Dopo la prima corsa di moto tenutasi il 18 giugno del 1927, il circuito del Nürburgring è diventato tappa fissa delle più importanti competizioni automobilistiche del tempo, conquistandosi l'appellativo di Green Hell per la sua difficoltà e pericolosità. Con l'incidente di Niki Lauda del 1976 si è chiusa l'era della Formula 1, ma prototipi e vetture turismo hanno continuato - e continuano ancora oggi - a utilizzare la pista in alcuni degli eventi motoristici più importanti del mondo, come la 24 Ore del Nürburgring. Punto di riferimento per i costruttoriL'Anello Nord della pista tedesca è diventato noto in tutto il mondo anche per altri motivi: da un lato, la possibilità di girare in pista con auto stradali, spinta anche dall'arrivo del Ring nei più famosi videogame e simulatori di guida; dall'altra, l'impegno sempre maggiore delle Case che utilizzano la pista come terreno di prova per mettere a punto i modelli di serie, grazie alle caratteristiche uniche di questo tracciato. I collaudi si sono trasformati in sfide, record cronometrati, tempi ufficiali e classifiche che oggi possono persino determinare il successo commerciale di un modello sportivo.
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Suzuki - Suzulight, alle origini delle kei car

Ott 31,2025
C'è grande fermento, per la prima volta anche dalle nostre parti, per le kei car giapponesi. Piccole, efficienti, occupano poco spazio e godono di importanti sgravi fiscali e assicurativi, che ne hanno consolidato il successo: più di un terzo delle auto nuove immatricolate nel Sol Levante appartengono a questo segmento.Dalle kei car alle E-CarIn Europa sta crescendo l'interesse verso soluzioni di mobilità compatte, sostenibili e accessibili: quelle che diventeranno le prossime E-Car. Al Japan Mobility Show che si sta svolgendo in questi giorni non sono mancate le proposte nel segmento delle kei car, tra cui l'elettrica Suzuki Vision e-Sky, che arriverà sul mercato giapponese il prossimo anno. La sua nonna compie settant'anni proprio in queste settimane: si chiama Suzulight, ed è stato il primo modello a quattro ruote motrici della Casa di Hamamatsu, che all'inizio degli anni Cinquanta vendeva motociclette. Leggete la sua storia nelle schede qui sopra.
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Mazda - Mazda3 e CX-30: come vanno e quanto si spende col 2.5 aspirato - VIDEO

Ott 31,2025
La Mazda continua a seguire una strada tutta sua. Mentre molti costruttori puntano su motori turbo di piccola cilindrata, la casa di Hiroshima gioca la carta del 2.5 litri aspirato mild hybrid da 140 cavalli, proposto da qualche tempo anche su Mazda3 e CX-30. Una scelta controcorrente, ma che nasconde logiche tecniche precise. Il nuovo quattro cilindri Skyactiv-G sostituisce i precedenti 2.0 da 122 e 150 cavalli, affiancando lo Skyactiv-X da 186 CV. I numeri parlano chiaro: il 2.5 offre più coppia ai bassi regimi - 238 Nm totali, di cui 200 già disponibili a 1.500 giri - e una risposta più pronta nell'uso quotidiano. Nei test del Centro Prove di Quattroruote, la Mazda3 guadagna circa un secondo nello 0-100 rispetto alla versione da 186 cavalli, mentre la CX-30 mostra differenze minime in accelerazione e peggiora leggermente nelle riprese. I consumi dello Skyactiv-GAnche sul fronte dei consumi il quadro è sfumato. Nella CX-30 il 2.5 migliora in città, ma consuma di più in autostrada; la Mazda3 mostra scostamenti minimi, con una media di circa 15,6 km/l. Tradotto in costi, significa poco più di 1.700 euro di carburante l'anno per chi percorre 15.000 km, valori in linea con quelli del 2.0 Skyactiv-X. Mazda giustifica la scelta di un motore più grande anche in chiave ambientale. A parità di potenza, un propulsore di maggiore cilindrata lavora con carichi specifici più bassi, quindi con temperature inferiori nei casi limite e una combustione più pulita. Ne derivano minori emissioni di ossidi di azoto e particolato. Prezzi, manutenzione e valore residuoSul piano economico, la manutenzione resta accessibile: circa 1.400 euro in quattro anni o 60.000 km, con costi simili per entrambi i modelli. Il valore residuo dopo tre anni o 45.000 km si attesta intorno al 57%, con la CX-30 leggermente avvantaggiata per la maggiore domanda di suv sul mercato odierno. Considerati i prezzi - da 31.050 euro per la CX-30 Homura e da 31.750 per la Mazda3 Nagisa - la filosofia Mazda continua a distinguersi per coerenza e concretezza.Volete saperne di più? Guardate il video qui sopra.
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Rete Anas - Traffico, 1 e 2 novembre da bollino rosso

Ott 31,2025
L'1 e 2 novembre, weekend di Ognissanti ma anche del dolcetto o scherzetto di Halloween, saranno circa 25,7 milioni gli automobilisti che si metteranno in viaggio sulla rete Anas, con i primi in partenza già oggi pomeriggio: parliamo di 32 mila chilometri di strade e autostrade gestite dalla società del Gruppo FS. Il divieto di transito dei veicoli pesanti è in vigore sabato e domenica dalle 9 alle 22. Il traffico venerdì 31 ottobre e sabato 1 novembre in direzione sudVerso le località di provincia, in particolare lungo le dorsali adriatica, tirrenica e jonica e in uscita dai centri urbani. L'intensificazione della circolazione potrà riguardare queste tratte:A2 Autostrada del Mediterraneo che attraversa Campania, Basilicata e CalabriaStatali 106 Jonica e 18 Tirrena Inferiore in CalabriaAutostrade A19 Palermo-Catania e A29 Palermo-Mazara del Vallo in SiciliaStatale 131 Carlo Felice in SardegnaStatale 148 Pontina nel Lazio, arteria particolarmente trafficata che insieme alla SS7 Appia assicura i collegamenti tra Roma e le località turistiche del basso LazioItinerario E45 (SS675 e SS3 bis) che riguarda Umbria, Toscana, Emilia-Romagna e collega il Nord Est col Centro ItaliaDirettrici SS1 Aurelia (Lazio, Toscana e Liguria), SS16 Adriatica (Puglia, Molise, Abruzzo, Emilia-Romagna e Veneto) Traffico intenso al nord: dove   Raccordi Autostradali RA13 e RA14 in Friuli-Venezia Giulia verso i valichi di confineSS36 del Lago di Como e dello Spluga in LombardiaSS45 di Val Trebbia in LiguriaSS26 della Valle D'AostaSS309 Romea tra Emilia-Romagna e VenetoSS 51 di Alemagna in Veneto Traffico in tempo reale: qui le infoSu smartphone e tablet grazie all'applicazione VAI di Anas, disponibile gratuitamente sull'App store e sul Google Play store.Per telefono tramite il servizio clienti Pronto Anas al numero verde 800 841148
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Car of the Year - Le finaliste dell'Auto dell'anno 2026

Ott 31,2025
Sono state annunciate le sette automobili finaliste per l'edizione 2026 del premio Car of the Year, selezionate tra trentacinque candidate. Lo scorso anno a vincere è stata la Renault 5, assieme alla sua gemella sportiva Alpine A290. La selezione è stata affidata alla giuria di 59 giornalisti, di cui fa parte il nostro Direttore Editoriale Automotive, Gian Luca Pellegrini. I vincitori verranno annunciati il 9 gennaio 2026 durante il Motor Show di Bruxelles.  Le finaliste Car of the Year 2026 Citroën C5 AircrossLa nuova Suv della Casa francese ha un abitacolo accogliente e spazioso, con lo schermo dell'infotainment da 13 disposto in verticale. Il bagagliaio mette a disposizione 479 litri, misurati dal Centro prove. La C5 Aircross è disponibile con motorizzazioni mild hybrid da 145 CV, plug-in da 194 e full electric da 214 CV, con batterie da 73 kWh per 520 km di autonomia dichiarata. Il listino parte da 33.900 euro. Dacia BigsterRispetto alla sorella Duster, la Suv più grande della Dacia guadagna 23 cm di lunghezza, a tutto vantaggio di chi siede dietro e dei bagagli, per i quali sono disponibili 378 litri, misurati dal Centro prove. All'interno la Dacia Bigster tiene fede ai capisaldi del marchio: finiture spartane, abbinate a una buona attenzione per assemblaggi e robustezza. Questa Suv è disponibile con motori mild hybrid a benzina (anche 4x4) e Gpl, e full hybrid da 158 CV. Prezzi da 24.800 euro. Fiat Grande PandaPresente anche lo scorso anno, partecipa all'edizione 2026 con la nuova motorizzazione a benzina da 101 CV, nelle concessionarie tra poche settimane. La segmento B della Casa torinese è disponibile in versione mild hybrid da 110 CV ed elettrica da 83 kW (113 CV), abbinata a una batteria da 43,8 kWh, che assicura un'autonomia - rilevata dal Centro prove - di 292 km, 392 in città. Il listino parte da 16.900 euro; la full electric (da 23.900 euro) accede agli incentivi statali. Kia EV4Questa berlina elettrica è lunga 4,43 m e si presenta con uno stile molto personale, con qualche richiamo al mondo delle crossover. Ben fatto e spazioso l'abitacolo, anche per chi siede dietro; il bagagliaio mette a disposizione 435 litri, ma manca il frunk anteriore. Al motore da 150 kW (204 CV) può essere abbinata una batteria da 58,3 o 81,4 kWh, con percorrenze dichiarate rispettivamente di 440 e 625 km. Prezzi da 37.950 euro. Mercedes-Benz CLALa terza serie della coupé a quattro porte di Stoccarda porta al debutto una nuova piattaforma elettrica a 800V, con powertrain da 272 e 354 CV, con una batteria da 85 kWh che, secondo la Casa, assicura un'autonomia fino a 792 km. Nei prossimi mesi la gamma si amplierà con la versione Shooting Brake e con un 1.5 mild hybrid a 48V, abbinato a un cambio doppia frizione a otto marce. Il listino parte da 56.665 euro. Renault 4 E-Tech ElectricLa nuova B-Suv della Casa francese riunisce i rimandi alla tradizione con la modernità di un'elettrica compatta. Adeguato lo spazio a bordo e versatile il bagagliaio, come sulla prima R4, con 319 litri di capienza e lo schienale del passeggero ripiegabile in avanti. Due le motorizzazioni, da 120 CV e batteria da 40 kWh, oppure da 150 CV e batteria da 52 kWh: quest'ultima, secondo le rilevazioni del Centro prove, percorre 372 km con un pieno di corrente, che diventano 515 in città. Prezzi da 29.900 euro, con la possibilità di accedere agli incentivi statali. Skoda ElroqLa Suv media della Casa boema è lunga 4,48 m, e con il suo passo di 2,77 metri assicura un abitacolo spazioso per tutti i passeggeri. Buono il mix di comandi fisici e digitali sulla plancia, realizzata con cura. Il bagagliaio ha una capacità di 399 litri, misurati dal Centro prove, con tante soluzioni pratiche. Le motorizzazioni hanno potenze da 170 a 340 CV per la sportiva RS a trazione integrale, con prezzi che partono da 34.500 euro. I prossimi appuntamentiPer stabilire la vincitrice, nel mese di dicembre i giurati avranno modo di provare più a fondo le sette automobili che sono entrate nella fase finale del premio, in una serie di test che si svolgeranno al ParcMotor Castellolí, a Barcellona. 
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Tokyo Mobility Show - Tutte le novità (e le curiosità) del Salone - VIDEO

Ott 31,2025
Prima che dell'auto, quello di Tokyo è un salone della mobilità. Perché se a gennaio si dà spazio alla passione, con un Tokyo Motor Show pieno zeppo di auto truccate e motori pompati, a fine ottobre il Japan Mobility Show mette in mostra soluzioni pensate per gli spostamenti di tutti. Basta guardare uno stand come quello della Suzuki per capirlo: a fianco della kei car elettrica Vision e-Sky sono presenti moto, scooter a idrogeno, vetture a biogas e diversi mezzi per facilitare gli spostamenti di chi ha problemi di mobilità.Come il "cavallo" a quattro ruote Moqba 2, che si cavalca per spostarsi in strada o per salire le scale. Soluzioni che hanno diverse forme a seconda del costruttore: la Lexus, per esempio, ha creato una sorta di pod dalle linee squadrate che consente a chi è in carrozzina di salire a bordo tramite una rampa per poi immergersi in un ambiente extralusso, senza volante né comandi: nella concept Lexus LS Micro Concept, infatti, la guida è 100% autonoma. Ce n'è per tuttiE poi ci sono tante altre visioni sulla mobilità del futuro, da modelli più concreti, come la Mazda Vision X-Compact, che con tutta probabilità anticipa le forme della futura piccola del marchio, forse addirittura una Mazda 1. O la Subaru Performance-B STI, che augura lunga vita a un'icona giapponese come il quattro cilindri boxer turbo delle Pleiadi. Ma c'è (tanto) spazio anche per l'innovazione, tra veicoli a idrogeno, calandre a Led per comunicare con i passanti e motori che non si sono mai visti. Come il Wankel a doppio rotore turbo ibrido della Mazda Vision X-Coupe, che con 511 cavalli grazie ai biocarburanti promette autonomie nell'ordine degli 800 chilometri. Ma queste sono solo alcune delle novità che abbiamo visto e toccato con mano al Tokyo Mobility Show: per vederle e per scoprirne altre, non vi resta che guardare il video qui sopra.
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Stellantis - Ram farà una Suv: la conferma di Filosa

Ott 31,2025
Il gruppo Stellantis vuole una Suv nei listini del marchio Ram. La decisione segna una prima volta per il brand americano, che da sempre identifica il mondo dei pick-up negli Stati Uniti. A confermare la scelta è stato il ceo Antonio Filosa agli analisti finanziari: la Suv arriverà nel 2028, insieme a un pick-up di taglia media. La Suv col range extenderLe sinergie interne al gruppo permetteranno di sviluppare la Suv in tempi brevi, che monterà powertrain endotermici e ibridi con range wxtender: una scelta assolutamente in linea con la tecnologia attualmente sviluppata e utilizzata da Stellantis. La Dodge sta inoltre lavorando alla nuova generazione della Suv Durango, che potrebbe avere molti punti in comune con il modello firmato Ram, che sarà caratterizzato da stilemi e soluzioni tecniche più vicine allo spirito del marchio. Via l'elettrico, bentornato HemiIl marchio Ram sta rapidamente cambiando pelle con l'arrivo della nuova dirigenza: la cancellazione del progetto del 1500 BEVe l'affrettato ritorno dei motori V8 Hemi che hanno subito risollevato le vendite sono due delle scelte più importanti operate nei mesi scorsi. L'arrivo di una Suv è sicuramente un altro elemento fondamentale per riconquistare il mercato statunitense.
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Piccole elettriche - Ami Dark Side, il "lato oscuro" in serie limitata

Ott 31,2025
Citroën presenta l'Ami Dark Side, una serie limitata della elettrica due posti già ordinabile a partire da 8.890 euro. Le consegne inizieranno a gennaio: per il momento, la Casa non ha indicato il numero di esemplari disponibili in Italia. Nuovi coloriForte del restyling lanciato alla fine del 2024, l'Ami si trasforma con l'allestimento Dark Side grazie a una personalizzazione mirata. Il colore esterno Black Night opaco è inedito ed è abbinato alle grafiche bianche. Il bicolore torna poi nei copricerchi a scacchi, inoltre è di serie l'alettone posteriore. Gli interni prevedono di serie gli accessori dell'Icy Pack con cuciture e reti portaoggetti in tinta grigia, che contrastano con il nero dominante. L'infotainment si basa sempre sullo smartphone: tramite l'app My Ami Play, accessibile dal volante tramite il pulsante Citroën Switch, si possono controllare radio, navigazione e app telefoniche. Con l'app My Citroën, invece, il software My Connect Box fornisce aggiornamenti sullo stato del veicolo (carica, autonomia, chilometraggio). 
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Ricarica - Cinque proposte per aumentare le colonnine: "Rischiamo la Serie B"

Ott 30,2025
Motus-E mette sul tavolo cinque idee per aumentare il numero di punti di ricarica pubblici iin Italia: cinque proposte per una rete di stazioni più capillare ed efficiente, e per abbassare il costo del rifornimento. L'obiettivo è che il Belpaese colmi il divario col resto d'Europa sulla diffusione della mobilità elettrica. tutto scritto nel paper Ricaricare l'Italia: manifesto per un'infrastruttura strategica per il Paese, presentato oggi a Roma. Ma prima di analizzare la cinquina di suggerimenti è utile la foto della situazione attuale.  Quante sono le colonnine in Italia- In Italia sono 70 mila puntidi ricarica a uso pubblico, distribuiti su circa 35 mila colonnine.- Dal 2019, la filiera ha investito nella Penisola 1,8 miliardidi euro.- Nei primi nove mesi del 2025, la quota mercatodelle auto elettriche sul totale del venduto è del 5,2%contro il 18,1%medio europeo e il 16,1% medio Ue. Siamo molto indietro rispetto ai big: Regno Unito (22,1%), Francia (18,2%),Germania (18,1%), Spagna (8,4%).E ancora:Portogallo (21,4%),Ungheria (8,4%),Lettonia (7,1%),Estonia (7%),Lituania (6,9%),Repubblica Ceca (5,6%),Grecia (5,5%).Quante sono le elettriche e le ibride plug-in- In Italia circolano 330 mila auto elettrichee altrettante ibride plug-in: 660 mila ricaricabili.- Il target dell'Italia contenuto nel Piano nazionale integrato energia-clima (Pniec) del 2024 prevede, entro il 2030:4,3 milioni di Bev2,3 milioni di Phevper un totale di 6,6 milioni di ricaricabili.  Rischiamo la retrocessioneDi qui l'esigenza, spiega Motus-E, di una rete di colonnine più densa e competitiva da costruire oggi. Il settore della ricarica attrae investimenti e crea occupazione, dice il presidente di Motus-E Fabio Pressi. Ma fronteggia enormi criticità: frammentazione delle competenze normative tra le istituzioni, iter autorizzativi farraginosi e diversi in ogni Comune, difficoltà per la copertura della rete autostradale, tariffe regolate che rendono impossibile abbassare i costi di ricarica a beneficio degli automobilisti. Occorre pertanto scongiurare che l'Italia diventi un Paese di Serie B per il mercato automobilistico, con ripercussioni industriali e sociali potenzialmente drammatiche, chiosa Pressi.   Il Manifesto della Ricarica: cosa serveRiduzione dei costi di approvvigionamento energetico in capo agli operatori della ricarica, allineandoli agli altri grandi Paesi europei. Così che i prezzi finali al pubblico siano più competitivi. Interventi regolatori per semplificare le fasi di connessione delle infrastrutture. Si darebbe applicazione alle normative europee in tema di decarbonizzazione dei trasporti e alla direttiva sulle energie rinnovabili (RED III). Copertura totale delle reti autostradali, per la mobilità delle persone e il trasporto merci lungo tutto il territorio nazionale. Concessioni di suolo allungate a 20 anni, per garantire stabilità degli investimenti. Pianificazione infrastrutturale centralizzata attraverso strumenti di monitoraggio su cui far convergere gli scenari dei soggetti coinvolti. 
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Bonus elettriche - Caos incentivi auto, la piattaforma è ferma: i voucher sono ancora validi?

Ott 30,2025
Gli incentivi per le auto elettriche sono al palo. Sono trascorsi otto giorni dal click day e tutti i 55.680 voucher prenotati tra il 22 e il 23 ottobre scorsi sono congelati, non si possono ancora spendere nelle concessionarie. Dopo giorni di malfunzionamenti, infatti, da ieri il sistema è stato ufficialmente bloccato, come rivelano a Quattroruote alcune fonti. Un bug sulla piattaforma informaticaMa che cos'è successo? Perché i voucher non si possono ancora spendere? E c'è il rischio che tutta l'operazione, compreso il famigerato click day, debba ricominciare da capo? Per ora non si sa nulla. Sogei, la società di informatica del ministero dell'economia incaricata di realizzare e gestire la piattaforma informatica, a cui abbiamo chiesto lumi, non ci ha risposto. Bocche cucite anche al ministero dell'Ambiente. Qualcuno tra i dealer, parla di bug della piattaforma informatica, altre fonti precisano che in realtà la piattaforma non è coerente con la normativa di riferimento, e, quindi, non permette ai dealer di portare a termine correttamente le procedure di validazione in concessionaria dei voucher erogati nei giorni scorsi. I voucher erogati sono (per ora) confermatiI voucher, minimizzano le stesse fonti, non sarebbero però in discussione. Insomma, nessun rischio di click day bis, per ora, ma solo un blocco temporaneo in attesa di risolvere alcuni problemi tecnici. Pare, ma il dubitativo è d'obbligo visto che non c'è alcuna conferma ufficiale, che la piattaforma sarà riaperta domani, 31 ottobre.Il giallo del "pre-voucher"Anche su questo punto le fonti non concordano, ma pare che sia stato introdotto un ulteriore passaggio tra la generazione del voucher da parte della piattaforma e la sua validazione in concessionaria: una sorta di conferma formale via mail della spendibilità del buono in seguito una verifica a cura del ministero dell'Ambiente, da svolgere entro le successive 48 ore, sul possesso di tutti i requisiti per accedere all'iniziativa. Conferma che, sempre secondo le fonti interpellate da Quattroruote, nessuno dei 55.680 fortunati avrebbe finora ricevuto. mancata la fase di beta testingInsomma, sugli incentivi auto elettriche sta regnando il caos. Tale da indurre un addetto ai lavori a parlare di piattaforma realizzata sulla base di criteri astratti, senza un confronto operativo con le Case e le concessionarie, cosa che probabilmente avrebbe permesso di gestire fin dalla fase di programmazione le possibili criticità operative e, soprattutto, di assenza di una fase di beta testing sul campo.Il rottame va portato in concessionariaNon solo. I concessionari avvertono di un'altra possibile criticità che si verificherà nelle prossime settimane. Al contrario degli incentivi precedenti, in cui l'auto da rottamare poteva essere consegnata direttamente a un demolitore autorizzato con possibilità di utilizzare poi in autosalone il solo certificato di demolizione, stavolta la consegna del veicolo dovrà avvenire obbligatoriamente in concessionaria. La norma non è chiarissima, ma le Faq pubblicate su www.bonusveicolielettrici.mase.gov.it non lasciano spazio a dubbi: L'acquirente può provvedere direttamente alla rottamazione del veicolo con motore termico? No. Il DM 8 agosto 2025, n. 236, non consente che sia l'acquirente a provvedere direttamente alla rottamazione del veicolo termico.  Domande e risposteNel frattempo, ecco le risposte ad alcune delle domande che un po' tutti si stanno ponendo in queste ore di caos. Con l'avvertenza che di ufficiale, in questo momento, non c'è nulla. Un silenzio, quello del ministero dell'Ambiente, assordante e del tutto inaccettabile.I 55.680 voucher erogati dalla piattaforma informatica tra il 22 e il 23 ottobre scorso restano validi?Al momento non è in discussione la validità dei voucher erogati. possibile che alcuni voucher erogati possano essere annullati d'ufficio nei prossimi giorni?Sì, la piattaforma non era in grado di svolgere automaticamente tutte le verifiche sui requisiti per accedere all'iniziativa, in particolare sulla residenza (o sede, nel caso delle imprese) in uno dei nei circa 2.300 comuni ammessi all'iniziativa, autocertificata e, dunque, da verificare successivamente. perciò possibile che alcuni voucher erogati non possano essere spesi per mancanza dei requisiti di legge. Qualche concessionaria, peraltro, segnala anche l'assegnazione di più voucher a più componenti dello stesso nucleo familiare, indicativa di una possibile criticità anche sulla verifica, in teoria automatica, all'Anagrafe nazionale della popolazione residente.Quando potranno essere utilizzati i voucher erogati?Il ministero dell'Ambiente non ha diffuso alcuna comunicazione ufficiale, né sul blocco della piattaforma né sul suo sblocco. Secondo alcune fonti interpellate da Quattroruote, la piattaforma dovrebbe tornare operativa il 31 ottobre. vero che i voucher generati dalla piattaforma non sono immediatamente spendibili ma devono essere confermati via mail successivamente?Di questo ulteriore passaggio non parla né la norma di riferimento né il tutorial realizzato dal ministero dell'Ambiente e tuttora disponibile su YouTube. E nemmeno le fonti interpellate da Quattroruote concordano sulla sua introduzione. Al momento il tutorial ribadisce che con questo voucher (quello generato direttamente dalla piattaforma, ndr) il cittadino si potrà presentare al concessionario per acquistare il veicolo elettrico.C'è il rischio che a causa del blocco della piattaforma non si riesca a validare il voucher entro la sua scadenza?Al momento non c'è questo rischio. Il voucher è valido per 30 giorni a partire dal giorno in cui è stato generato e può essere abbinato a un contratto d'acquisto, nel rispetto dei requisiti di legge -  in un qualsiasi momento fino all'ultimo giorno utile. Peraltro, nel caso improbabile in cui le criticità tecniche dovessero perdurare ci si aspetta una proroga d'ufficio della validità dei voucher erogati ma non spendibili.
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L'intervista - Geely: "Puntiamo sull'affidabilità, presto un'elettrica compatta"

Ott 30,2025
Dici Geely e pensi a un gigante dell'automotive, ma se stringi lo sguardo sull'Italia vedi una startup. Nel senso che il costruttore cinese - già presente con i vari brand controllati, a partire da Volvo - ha da poco lanciato sul mercato anche il suo marchio principale e i relativi primi modelli: una Suv elettrica, la EX5, e una (super) ibrida plug-in, la Starray EM-i. Operativa da pochi mesi, la filiale italiana si affida al distributore saudita Jameel Motors ed è guidata da Marco Santucci, manager di collaudata esperienza nel settore tra Ford, Toyota e Jaguar Land Rover. Che ha esordito con una mossa senza precedenti: offrire la garanzia a vita (batteria esclusa) sulle Geely vendute in Italia.  Non tutte, però. Solo le prime ... Mille. un premio ai pionieri. Quando si è trattato di capire come differenziarci rispetto ai nostri competitor, abbiamo voluto lanciare un segnale forte nella direzione dell'affidabilità. Questo perché crediamo molto nella qualità delle nostre auto e nella validità della nostra rete. Di pari passo, vogliamo togliere ogni tipo di preoccupazione e dare un riconoscimento a chi per primo ci dà fiducia. Da qui la scelta delle mille auto garantite a vita. Il tema dell'assistenza è centrale. Da sempre catalizza i dubbi dei clienti di fronte al nuovo che arriva. A che punto è Geely nella gestione del service e dei ricambi?Siamo solo all'inizio e dunque, al momento, non siamo in grado di dare tempistiche precise sui tempi di riparazione, né possiamo contare su una diffusione capillare delle concessionarie. Perciò abbiamo deciso di gestire la situazione offrendo un servizio d'assistenza di livello premium, preoccupandoci anzitutto di assicurare la mobilità al cliente. Qualora la vettura dovesse avere un problema, interveniamo con dei servizi: fornendo un'auto sostitutiva, o a noleggio. E, per chi è più distante dalle nostre concessionarie, il pick-up and delivery: ritiriamo l'auto da assistere, consegnando a domicilio quella sostitutiva. Per il resto, ci stiamo attrezzando. Con un magazzino in Italia, a Novara, e presto uno centrale per l'Europa.  L'obiettivo è allestire 100 punti vendita e assistenza in 18 mesi, giusto?Si tratta perlopiù di una stima. Molto dipenderà dalla gamma che andremo a sviluppare. Quel volume di rete risponde all'ambizione di diventare leader, ma la crescita e la velocità con cui ci espanderemo dipenderà molto da quali macchine arriveranno. Come altre Case cinesi, siete partiti con modelli medi o medio-grandi, la Geely EX5 e la Starray EM-i. E con le tecnologie in cui siete più forti, cioè l'elettrico e il super-ibrido: dobbiamo aspettarci dell'altro? E in quanto tempo?La scelta dei modelli iniziali dipende da diversi fattori. Da cosa c'è di pronto da omologare per l'Europa, ma anche dal potenziale di mercato: una C-Suv (come la EX5, ndr) è un prodotto centrato e offre adeguati margini di guadagno per entrare in un mercato nuovo e farsi conoscere. Poi bisognerà vedere le prossime evoluzioni, anche normative, per capire quali opportunità cogliere. Fortunatamente possiamo selezionare da una vasta gamma di modelli quelli adatti a sviluppare la nostra offerta in Europa. L'anno prossimo dovremmo aggiungere un modello più compatto, di segmento B, elettrico.  Puntate anche ai clienti dei marchi premium?Sì, c'è l'idea di attrarre anche chi comprava vetture di marchi blasonati che ora sono salite eccessivamente di prezzo. Offrendogli magari un'auto più spaziosa, più tecnologica e ricca di dotazioni a un prezzo anche leggermente inferiore a quello che pagavano prima. L'unico compromesso, per questo cliente, sta nell'affidarsi a un marchio che ancora non conosce. La presenza di Geely in Italia sarà sempre affidata a un distributore? Oppure c'è l'intenzione di fare un passo in più, nel futuro?Parliamo di aspetti in continuo movimento nel settore. Non c'è una formula magica: basta vedere il modello agenzia, sul quale molti hanno fatto retromarcia. Quanto all'Italia, vedo una tendenza ad affidarsi agli importatori. Di sicuro, per far fronte al fenomeno delle auto cinesi e non solo, la distribuzione deve cambiare la struttura dei costi. E lo può fare anche affidandosi ai distributori, che rappresentano un costo fisso e hanno un contatto col territorio molto più radicato. Può darsi che Geely stia sperimentando formule diverse all'interno del mercato Europa, per poi scegliere tra i vari approcci la strategia più corretta, efficace e redditizia. Secondo Geely l'Europa dovrebbe aprire alle ibride plug-in e alle auto con range extender, ritoccando i piani per il 2035? Oppure è meglio mantenere la linea già tracciata?Da un lato, ritengo non sia giusto imporre dall'alto una tecnologia: è il mercato che deve regolarsi da solo. Allo stesso tempo, però, in Europa si è perso troppo tempo a difendere interessi particolari anziché fare sistema. E prepararsi, così, a una transizione tecnologica che era già stata preannunciata tempo fa dalla politica. Detto questo, se c'è bisogno di più tempo, non è sbagliato rimandare un pochino il phase-out del motore a combustione. Ma ciò non deve fornire un alibi. Il futuro è chiaramente dell'elettrico, che è più efficiente. Ed è la chiave per arrivare alla guida autonoma, e quindi a un livello di sicurezza molto maggiore. Bisogna avere un minimo di visione del futuro e sapersi adeguare. 
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