Tesla - Musk raddoppia le postazioni di test drive "fai da te"
La Tesla raddoppia la rete di postazioni di test drive in Italia: diventano infatti 22 le aree "fai da te" individuate sul territorio da Aosta a Bari per offrire ai clienti la possibilità di provare su strada le elettriche californiane, soprattutto dove non è presente un concessionario ufficiale nelle vicinanze. Model 3 e Model Y disponibili. Grazie al controllo da remoto è possibile infatti prenotare un test delle Tesla Model 3 e Model Y in qualunque giorno della settimana, senza incontrare uno specialista del marchio, che sarà comunque disponibile a distanza sia durante la prova, sia in seguito. Le prenotazioni possono essere effettuate tramite il sito web o tramite l'app Tesla in maniera intuitiva: le auto dovranno essere ritirate e restituite nello stesso punto e l'app permette di bloccare e sbloccare le serrature.
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Renault 5 E-Tech Electric - Arriva la versione da 25 mila euro
La Renault amplia la gamma della 5 E-Tech Electric con l'allestimento Five, proposto al prezzo di 24.900 euro. Questa nuova versione si posiziona alla base del listino, con l'obiettivo di rendere ancora più appetibile la compatta elettrica francese, già vincitrice del premio Car of the Year 2025: venduta in oltre 36 mila unità dal suo debutto, la R5 elettrica è leader nel segmento delle Bev in Francia, Regno Unito e Spagna. In Italia, dall'inizio dell'anno ne sono state immatricolate 1.060, valore che la posiziona al settimo posto nella graduatoria delle elettriche dei primi cinque mesi del 2025 (dati Unrae). Niente ricarica in DC. A muovere la R5 Five c'è il motore da 70 kW (95 CV) abbinato a una batteria da 40 kWh, per un'autonomia di 310 km nel ciclo di omologazione Wltp. L'auto scatta da ferma a 100 km/h in 12 secondi e raggiunge una velocità massima di 130 km/h. Il caricatore di bordo prevede solo quello in corrente alternata a 11 kW: per la ricarica in corrente continua occorre passare all'allestimento superiore Evolution (che comprende la pompa di calore). Esclusa anche la funzione V2L per la ricarica bidirezionale. La dotazione di serie. La R5 Five offre di serie cerchi da 18 in acciaio, strumentazione digitale da 7, infotainment da 10,1 con aggiornamenti over-the-air e connettività wireless per Apple CarPlay e Android Auto, sensori di parcheggio posteriori, climatizzatore manuale e specchietti elettrici. La carrozzeria può essere verde (di serie) o nera (950 euro); per questo modello le altre colorazioni non sono disponibili. Come sulla versione Evolution la dotazione di Adas prevede quelli obbligatori per legge: non è possibile ampliarla, neppure a pagamento. Il listino completo. Ecco i prezzi di tutte le versioni della Renault 5 E-Tech Electric in vendita in Italia:Renault 5 Five 95 CV 40 kWh: 24.900 euroRenault 5 Evolution 120 CV 40 kWh: 27.900 euroRenault 5 Techno 120 CV 40 kWh: 29.900 euroRenault 5 Techno 150 CV 52 kWh: 32.900 euroRenault 5 Iconic Cinq 120 CV 40 kWh: 31.900 euroRenault 5 Iconic Cinq 150 CV 52 kWh: 34.900 euroRenault 5 Roland Garros 150 CV 52 kWh: 36.400 euro
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Ecoattivisti - Bloccare la strada con il proprio corpo è reato
Ora è legge: il blocco stradale o ferroviario effettuato col proprio corpo è un reato punito dal Codice penale. Lo prevede la nuova legge di conversione del decreto Sicurezza numero 48 dell'11 aprile 2025, approvato dal Senato mercoledì 4 giugno. Il pacchetto di misure - volte anche a potenziare le attività di prevenzione e contrasto del terrorismo e della criminalità organizzata - vede soddisfatta la maggioranza, che parla di maggiori tutele per cittadini e forze dell'ordine; forti le contestazioni dell'opposizione, che denuncia un passo indietro per diritti civili e democrazia. La norma sino al 10 aprile. Prima del decreto, chi fermava la circolazione su strada ordinaria sedendosi o sdraiandosi per terra, impedendo ai veicoli di proseguire la marcia, commetteva un illecito amministrativo: ammenda da 1.000 a 4.000 euro (decreto legge 113/2018) e niente arresto. Noti i casi degli ecoattivisti di Ultima Generazione, che con quelle proteste intendono sensibilizzare l'opinione pubblica sui temi legati all'ambiente. Cosa cambia adesso. Chi effettua il blocco stradale col proprio corpo da solo commette un reato, punito con la reclusione fino a un mese o una multa fino a 300 euro; qualora il fatto sia commesso da più persone riunite, è prevista la reclusione da sei mesi a due anni (novità che avevamo anticipato nel 2023). In ogni caso, ricordiamo che le misure cautelari scattano unicamente per pene sopra i cinque anni. Inoltre ora la resistenza passiva, ossia l'interporre il proprio corpo senza violenza, può essere sanzionata: è quella che l'opposizione polemicamente definisce norma anti Gandhi. Infrastrutture strategiche. Introdotte infine aggravanti se la minaccia a un pubblico ufficiale avviene per impedire la realizzazione di opere pubbliche: altra norma contestata, chiamata anti No Tav e anti No Ponte sullo Stretto.
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Terre rare - Pechino colpisce Trump e fa danni in Europa
La catena delle forniture torna a diventare un incubo per il settore automobilistico globale, alle prese con una delle peggiori conseguenze delle politiche neoprotezionistiche americane. Negli scorsi mesi, Pechino ha reagito ai dazi introdotti dal presidente statunitense Donald Trump, annunciando forti restrizioni alle esportazioni di terre rare, elementi chimici sempre più pervasivi nelle componenti per auto. A dispetto del loro nome sono estremamente abbondanti in natura, ma scontano un enorme problema: la Cina, grazie alle sue riserve minerarie e, ancor di più, alla sua filiera industriale e chimica, ha assunto negli anni una posizione quasi monopolistica a livello globale. Fabbriche ferme. La decisione di Pechino era stata una delle ritorsioni commerciali alle politiche doganali di Trump, ma, a dimostrazione di quanto l'economia globale sia interconnessa, sta producendo danni anche in Europa. Le Case automobilistiche, di concerto con i loro fornitori, hanno avviato specifiche attività per monitorare una situazione, destinata, però, a peggiorare. A tal proposito, non è da trascurare l'allarme lanciato dalla Clepa, l'associazione europea dei componentisti, che ha parlato di "significative interruzioni" a causa dei vincoli cinesi all'export di terre rare e dei relativi magneti, tra cui nuove procedure normative. A tal proposito, la Clepa evidenzia come da inizio aprile, le aziende del Vecchio continente abbiano presentato "centinaia di domande di licenza per l'esportazione", ma le autorità di Pechino ne hanno approvato solo "un quarto circa" anche per iter regolatori "opachi e incoerenti tra le varie province". "Queste restrizioni hanno portato alla chiusura di diverse linee di produzione e di impianti in tutta Europa, con ulteriori impatti previsti nelle prossime settimane man mano che le scorte si esauriranno", ha aggiunto l'associazione, sottolineando "l'importanza di una collaborazione costruttiva tra Cina e Unione Europea per garantire catene di approvvigionamento stabili e resilienti per il settore automobilistico globale. Con una catena di approvvigionamento globale profondamente intrecciata, le restrizioni alle esportazioni della Cina stanno già chiudendo la produzione nel settore dei fornitori europei", ha aggiunto il segretario generale Benjamin Krieger. "Chiediamo urgentemente sia alle autorità dell'Ue che a quelle cinesi di impegnarsi in un dialogo costruttivo per garantire che il processo di licenza sia trasparente, proporzionato e allineato con le norme internazionali".L'automotive globale a rischio. Le richieste della Clepa si aggiungono a una serie di appelli lanciati da diverse altre associazioni per risolvere un problema che rischia di bloccare l'industria globale in un momento reso già complesso dalla continua incertezza legata ai dazi di Trump (in questi giorni, il tycoon ha raddoppiato al 50% le tariffe sull'importazione di acciaio e alluminio). A chiedere un intervento diplomatico è stata, per esempio, l'indiana Siam (Society of Indian Automobile Manufacturers), mentre due associazioni statunitensi (Alliance for Automotive Innovation e Mema) si sono rivolte direttamente all'amministrazione Trump per evidenziare tutti i rischi legati al calo delle forniture. Rischi sollevati anche da Hildegard Müller, presidente della tedesca VDA: "Se la situazione non cambia in fretta, non si possono più escludere ritardi e anche interruzioni nella produzione di auto". Del resto, le terre rare sono ormai un elemento comune in decine di componenti: non sono presenti solo nelle batterie o nei motori elettrici, ma anche nei cambi automatici, nei corpi farfallati, negli alternatori, nei sensori, nelle cinture di sicurezza, nei servosterzi o nelle telecamere.
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Oceano Pacifico - In fiamme una nave cargo con oltre 3 mila auto
Nuovo incidente a bordo di una delle grandi navi cargo adibite al trasporto di veicoli. Nella sera di mercoledì 4 giugno, la Guardia costiera degli Stati Uniti è intervenuta in risposta a una richiesta di soccorso lanciata dalla Morning Midas, a 300 miglia dalle coste dell'Alaska, in seguito a un incendio divampatato nella stiva di carico. Il mercantile trasportava oltre 3 mila veicoli, molti dei quali elettrici e ibridi. Ignote le cause. Il cargo, battente bandiera liberiana, ma gestito dalla Zodiac Maritime, era partito dal porto cinese di Yantai ed era diretto allo scalo messicano di Lazaro Cardenas: a bordo, secondo quanto riferito dai guardiacoste statunitensi, erano presenti 3.159 veicoli, di cui 65 a batteria e 681 ibridi (non dovrebbero essere plug-in perché la Guardia costiera parla in modo generico di "veicoli ibridi parziali"). Tutti salvi i 22 membri dell'equipaggio, che hanno abbandonato il mercantile su una scialuppa di salvataggio e hanno poi trovato aiuto nella Cosco Hellas, una delle tre navi in navigazione nelle acquee limitrofe al teatro dell'incendio. Per ora non sono note le cause dell'incendio. Tuttavia, sulla base delle prime informazioni raccolte dalla Zodiac, il primo fumo è stato visto uscire dal ponte che alloggiava i veicoli elettrici. Al momento, la Morning Midas risulta alla deriva, ma la Guardia costiera e l'operatore marittimo hanno già avviato le attività necessarie per recuperare il mercantile ed evitare il disastro ambientale causato anche dal carburante nei serbatoi: la nave, secondo le prime stime, dovrebbe avere a bordo circa 350 tonnellate di gas combustibile e 1.530 tonnellate di olio a bassissimo tenore di zolfo (Vlsfo). L'ennesimo incendio. Detto questo, l'incidente non è il primo a interessare un cargo per il trasporto di rotabili (in gergo si chiamano Ro-Ro, acronimo di roll-on/roll-off, per le apposite attrezzature per il carico e lo scarico di veicoli). Due anni fa ha fatto notizia l'incendio a bordo della Fremantle Highway al largo delle coste olandesi, ma ancor più grave si è rivelato il diastro della Felicity Ace, affondata non lontano dalle isole Azzorre con il suo carico di migliaia di Lamborghini, Bentley e Audi. Negli ultimi anni, sono aumentati i timori tra gli operatori marittimi e tra le compagnie di assicurazioni per gli incendi a bordo delle navi mercantili che solcano i mari di tutto il mondo. Secondo Allianz, l'anno scorso gli incidenti di questo tipo hanno raggiunto i massimi dell'ultimo decennio. "La realtà è che il rischio rimane significativo a causa delle dimensioni delle navi e delle complessità legate alle misure antincendio e al salvataggio", ha spiegato la compagnia tedesca. A preoccupare sono soprattutto i rischi connessi alle batterie delle auto elettriche: molte ricerche hanno escluso una maggior pericolosità delle Bev rispetto alle vetture endotermiche, ma il problema è più che altro legato alle difficoltà di estinguere le fiamme su un pacco batteria.
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Veicoli industriali - Quattro MAN eTGX per trasporti chimici
Le intese fra costruttori, società logistiche e clienti dei servizi di trasporto per l'individuazione delle applicazioni più idonee e vantaggiose dei mezzi in base al tipo di alimentazione appaiono al momento l'unica strada percorribile per favorire la diffusione di camion a batteria che garantiscano una sostenibilità anche economica dei veicoli industriali elettrici. Nella partnership presentata ieri a Verona, i tre ruoli sono interpretati rispettivamente dalla MAN, dalle società di autotrasporto Germani e Burchianti e dall'industria chimica Esseco Industrial. Quest'ultima, specializzata nella produzione e fornitura di prodotti e servizi per l'industria chimica organica e inorganica, può vantare un apporto determinante alla catena del valore della mobilità elettrica dei propri prodotti, in quanto protagonista di un percorso di sostenibilità ambientale di lungo periodo. Nel 2024, secondo il general manager di Esseco Industrial, Roberto Vagheggi, gli stabilimenti della società hanno raggiunto il 65% di consumo di energia elettrica esente da anidride carbonica, grazie anche all'impiego di fonti energetiche a zero emissioni come idroelettrico, vapore di processo e impianti fotovoltaici on-site e off-site, in gran parte autogestite. Ricarica in casa. Una scelta che permetterà all'impresa di poter far funzionare direttamente presso alcune delle sue sedi gli impianti di ricarica per quattro trattori elettrici MAN eTGX 20.544 gestiti da Germani Trasporti e Autotrasporti Burchianti. I veicoli, agganciati ad altrettanti semirimorchi cisterna (e grazie all'omologazione ADR, non scontata sugli autocarri elettrici), dalla fine dell'anno assicureranno i collegamenti fra alcuni stabilimenti Esseco e porti o terminal intermodali. Oltre alla fornitura dei veicoli, equipaggiati con motori elettrici da 400 kW (544 CV) e sei pacchi batteria per un totale di 480 kWh, la MAN ha stipulato i contratti di manutenzione e assistenza e condotto tutta la proceduta di valutazione della fattibilità dei servizi, grazie alla mappatura delle tratte abituali per i camion che lavorano per l'azienda chimica, individuando quelle candidate all'utilizzo di veicoli elettrici, attraverso simulazioni eseguite coi software proprietari della stessa Casa.
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Opel - 4 cose da sapere sulla Frontera - VIDEO
L'avevamo salutata verso il finire degli anni 90 con un fisico da fuoristrada dura e pura e adesso la ritroviamo Suv. Anzi, Suv per famiglie. Aspettate a giudicare, però: la Opel Frontera ha molte frecce al suo arco. Una di queste è senza dubbio il prezzo: dai 24.500 ai 28.000 euro per l'ibrida benzina, da 29.900 a 31.900 per l'elettrica. Pochi fronzoli, tanta sostanza: solo due allestimenti (Edition e GS) e un pacchetto di personalizzazione. Ecco quattro cose da dire su di lei. Compatta fuori, ma... La Frontera è lunga 4 metri e 30, dunque piuttosto compatta per la città, ma sfoggia ben 450 litri di bagagliaio. E se si abbattono i sedili, si tocca quosta 1.600 litri. Ci sono il pavimento regolabile su due livelli e una soglia piuttosto bassa. Bene anche il vano regolare, che facilità lo stivaggio dei bagagli, ma mancano il divano scorrevole e le bocchette per chi siede dietro. I sedili possono arrivare fino a sette, e la famiglia numerosa ringrazia. E per chi ama la vita all'aria aperta, il tetto regge fino a 240 kg: tenda e scaletta non sono un problema. Versioni e personalizzazione. La Frontera bada al sodo, perché vuole essere funzionale e con pochi fronzoli. Ecco perché a listino ci sono solo due versioni: Frontera Edition e Frontera GS. La prima è più concreta, ma già molto ricca: infotainment con doppio schermo da 10, navigatore, retrocamera. La GS aggiunge qualche dettaglio di stile: tetto nero, barre portatutto, sedili e volante riscaldati. Niente pacchetti optional a profusione: scegli solo motore, versione e colore. Stop. Al massimo, si può optare per lo Style Pack: cerchi in lamiera bianchi d'acciaio da 16 (come in foto) e tetto a contrasto. Il listino parte da 24.500 euro per la versione a 5 posti, ma come detto c'è anche la 7. Qui motori. Anche la scelta di propulsori dentro il cofano è piuttosto semplice: tre versioni, una logica semplice: Hybrid 110 CV, Hybrid 136 CV, Electric 113 CV. Il mild hybrid da 110 si basa sul rodato tre cilindri 1.2 turbobenzina made in Stellantis, accoppiato a un motore elettrico da 28 cavalli. Il tutto è gestito da un cambio a doppia frizione elettrificato a sei rapporti. Risultato? Nella guida in città, usando il piede leggero e alle basse velocità, si può contare sulla sola spinta elettrica (per questo, tecnicamente, si parla di un sistema full hybrid, nonostante la Casa lo definisca mild). I consumi di carburante ringraziano. Se cercate più spinta c'è anche la variante da 136 cavalli. Stessa base, ma con più margine in fatto di spunto e ripresa. E per chi pensa a una Bev, presto arriverà anche la Opel Frontera Electric: 113 cavalli e oltre 300 km di autonomia nel ciclo Wltp. Parliamo di consumi. La Frontera che abbiamo analizzato è la versione con il mild da 136 cavalli. Se vi state domandando quanto sia assetata, non resta che tirare in ballo i numeri del Centro Prove: gli strumenti hanno rilevato una percorrenza di 18, 5 km/litro in città e 13,22 in autostrada (dove la parte ibrida praticamente non prende parte alla spinta), per una media di 16,3 km/l. C'è anche da dire che con il serbatoio di 44 litri, abbiamo misurato una percorrenza di 816 km in città e 581 in autostrada.
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Kia Sportage - Poker di motori per il restyling
La nuova Kia Sportage ha sostanzialmente le stesse misure della generazione precedente: è lunga 4.540 mm, larga 1.865, con un passo di 2.680 mm e un'altezza da terra di 170 mm. Inalterata anche la capacità di carico dichiarata per le diverse motorizzazioni: 562 litri per quelle termiche e mild hybrid (1.751 abbassando gli schienali della seconda fila), 587 / 1.776 per la full hybrid e 540 / 1.715 per la plug-in. Aria di famiglia. La novità principale è il muso, che fa suoi i dettami dello stile Opposites United della Kia, già introdotto su quasi tutta la gamma della Casa coreana, con la firma luminosa a led Star Map. Cambiano anche i paraurti posteriori, con catadiottri verticali e luce di retromarcia al centro della vettura, sopra le protezioni della scocca. Nuovi anche i cerchi di lega, disponibili nelle misure da 17 a 19 pollici (per la versione GT-Line). All'interno dell'abitacolo le novità si concentrano principalmente attorno al conducente: la plancia è stata completamente ridisegnata per accogliere il doppio display da 12,3 di forma rettangolare. Leggermente modificata nell'aspetto la plancetta con i comandi del climatizzatore bizona, così come i comandi nel tunnel centrale, inseriti ancora una volta su un pannello a forma di L, con la rotella per la selezione della direzione di marcia. Nuovo anche il volante a due razze. La versione top di gamma GT-Line offre sedili sportivi rivestiti in pelle artificiale, lavorata con processi a base d'acqua e con un ampio utilizzo di materiali riciclati (fino al 75%). Tanta tecnologia in più. Insieme al doppio display per strumentazione digitale e infotainment, sulla Kia Sportage arrivano anche la chiave digitale, un nuovo head-up display da 10, gli aggiornamenti over-the-air per il software di bordo, la possibilità di installare app di terze parti (come YouTube) e connettività wireless per Apple CarPlay e Android Auto. Il sistema Kia In-Car Payment permette infine di pagare il parcheggio direttamente con le carte memorizzate nell'auto. Al momento del suo arrivo sul mercato italiano la nuova Kia Sportage sarà disponibile con quattro motorizzazioni:Termica a benzina, con un 1.6 turbobenzina a iniezione diretta da 150 CV, abbinato al cambio manuale a sei marce o all'automatico doppia frizione a sette rapporti e trazione anteriore;Mild hybrid a gasolio, con un 1.6 turbodiesel a iniezione diretta da 136 CV e la scelta del cambio manuale e automatico. Anche in questo caso la trazione è solo anteriore;Full hybrid da 239 CV con un 1.6 turbobenzina e cambio automatico a sei rapporti. La trazione può essere anteriore o integrale;Plug-in da 288 CV di potenza combinata e trazione integrale; l'unità termica è un 1.6 turbobenzina abbinato al cambio automatico a sei rapporti.In un secondo momento arriveranno la plug-in a trazione anteriore e la versione bifuel a Gpl. Di serie per tutta la gamma la frenata automatica d'emergenza anche nelle svolte e la guida assistita di Livello 2, che sfrutta la telecamera frontale, i sensori radar e i dati di navigazione.
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Tributi - Bollo e superbollo, tutto quello che c'è da sapere
Bollo e superbollo auto protagonisti del 2025. Per quanto riguarda il primo tributo, la Commissione europea suggerisce al governo italiano di favorire l'adozione della mobilità elettrica anche tramite l'uso della leva fiscale: più tasse sulle vetture a benzina e diesel, rispetto all'incasso attuale di sette miliardi di euro l'anno. In merito al secondo, il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini valuta se sia possibile abolirlo in due fasi. Mentre si attendono eventuali sviluppi su entrambi i fronti, può essere utile sgombrare il campo dagli equivoci, per stare alla larga da sanzioni e guai peggiori in caso di mancato pagamento del balzello: ecco, allora, 30 domande e risposte in materia, anche per non lasciare spazio alle fake news. In più, vi mettiamo a disposizione il nostro strumento per calcolare il bollo e il superbollo della tua auto, con dati sempre aggiornati. 1) Il bollo auto è una tassa di circolazione? No, è una tassa annuale di possesso dell'auto, incassata dalle Regioni o dalle Province autonome: è il titolare della vettura a doverla versare. Deve farlo anche se la macchina circola di rado o resta sempre ferma in un box o in un garage. Si paga alla Regione o alla Provincia autonoma in cui si risiede.2) E allora perché molti siti lo chiamano erroneamente tassa di circolazione? L'errore è dovuto al fatto che la tassa automobilistica del 1953 era di circolazione: prevedeva l'esposizione sul parabrezza della ricevuta di pagamento, un disco-contrassegno. Una legge del 1983 ha trasformato la tassa di circolazione in tassa di proprietà. Dal 1998, non è più obbligatorio esporre sul parabrezza la ricevuta del pagamento.3) In caso di auto usata, chi paga il bollo: il vecchio o il nuovo proprietario? Deve versare il bollo chi, alla scadenza del termine utile per il pagamento, risulta proprietario dell'auto al Pubblico registro automobilistico (Pra) tenuto dall'Automobile Club d'Italia (Aci).4) E in caso di km zero, chi paga? Vale la regola dell'auto usata, in quanto tecnicamente le km zero sono vetture di seconda mano: il primo proprietario è la concessionaria.5) In caso di contratto di leasing, usufrutto o acquisto con patto di riservato dominio, chi paga il bollo? Chi, alla scadenza del termine utile per il pagamento, risulta essere rispettivamente l'utilizzatore, l'usufruttuario o l'acquirente al PRA. 6) Il Tutor controlla se l'auto è in regola col bollo auto? No, il Tutor monitora la velocità media e sanziona chi corre troppo.7) Polizia e Carabinieri verificano il pagamento del bollo durante un controllo su strada? No, quindi è inutile portare in auto la ricevuta del versamento. Solo Regioni e Province autonome effettuano le verifiche, e prevalentemente da remoto.8) Da cosa dipende il calcolo del bollo auto? Da tre fattori. Primo: potenza del veicolo espressa in kilowatt (kW). Secondo: classe ambientale (Euro 0, 1, 2, 3, 4, 5, 6). Terzo: Regione o Provincia autonoma di residenza (ognuna con proprie tariffe e agevolazioni). Dal 1999 il bollo è locale (in un quadro di regole nazionali): gli enti incassano il tributo e possono, entro limiti fissati, aumentarne l'importo o introdurre agevolazioni ed esenzioni.9) Dove si trova il dato dei kW ? Alla voce P.2 sul libretto di circolazione.10) Con quale frequenza si paga il bollo auto? Con ricorrenza annuale. 11) Per un'auto nuova, quando si paga il bollo? Entro la fine del mese di immatricolazione ma con un'eccezione: se la vettura è immatricolata negli ultimi 10 giorni del mese, si può pagare entro la fine del mese successivo. Esempio: se l'auto è immatricolata il 25 maggio, quando devo pagare il primo bollo? Entro il 30 giugno (fine del mese di immatricolazione).12) Esiste un'unica tariffa nazionale del bollo auto?No: l'importo può variare in funzione della Regione e della Provincia autonoma. In linea generale, conta la potenza dell'auto espressa in kilowatt (kW), presente alla voce P.2 del libretto. Se il dato dei kW ha una virgola, si arrotonda per difetto. 13) Quando scade il bollo? Il bollo della vostra auto deve essere pagato con ricorrenza annuale. La scadenza è fissata entro il mese successivo a quello dell'immatricolazione. Ossia entro il mese seguente alla prima immatricolazione e, dall'anno dopo, dal mese seguente i 365 giorni dall'immatricolazione. 14) Come si paga il bollo? In numerosi modi, avvalendosi di vari intermediari alla riscossione. Fra gli altri pagoBollo on line (servizio online di Aci denominato Bollonet), i siti delle Regioni che erogano il servizio online, le delegazioni Aci, i punti vendita Mooney. Ma anche Poste Italiane, mediante pagamento allo sportello e attraverso gli altri canali messi a disposizione. Nonché i punti vendita Lottomatica, le agenzie di pratiche auto autorizzate presenti sul territorio, le banche e altri operatori aderenti all'iniziativa PSP tramite i canali da questi messi a disposizione. Oppure con l'app IO, cliccando sull'avviso riportato nella notifica inviata dalla propria Regione/Provincia autonoma, se è stato attivato il servizio di notifica scadenza. Il costo dell'operazione varia.15) Quali sono le sanzioni per il bollo auto pagato in ritardo Per il ritardo di uno-14 giorni, extra dello 0,1% in più per ogni giorno di ritardo. Ritardo da 15 a 30 giorni, supplemento dell'1,5% per ogni giorno di ritardo. Da 31 a 90 giorni, extra giornaliero dell'1,67%. Da 91 a 365 giorni, supplemento del 3,75% al giorno. Con oltre 365 giorni di ritardo? La multa è del 30% del bollo più un interesse dell'1% per ogni semestre di ritardo.16) possibile ridurre le sanzioni per il pagamento in ritardo del bollo? Sì, le sanzioni possono essere ridotte nel caso in cui il pagamento in ritardo venga effettuato con ravvedimento operoso.17) Cosa succede se il proprietario non paga il bollo neanche in ritardo? Regione o Provincia autonoma inviano all'automobilista avvisi e, se necessario, intimazioni a pagare, avvalendosi dell'Agenzia delle Entrate-Riscossione che opera per conto loro.18) Quali altre misure possono scattare in caso di mancato pagamento del bollo dopo gli avvisi? Qualora non avvenga il pagamento, possono scattare misure come il fermo amministrativo dell'auto (le ganasce fiscali) oppure il pignoramento di parte del conto corrente, dello stipendio o della pensione.19) Cos'è il superbollo? Un'addizionale erariale sulla tassa automobilistica: 20 euro per ogni kW di potenza della vettura oltre i 185 kW. Si paga all'erario, allo Stato. Pertanto il bollo va alla Regione, il superbollo al fisco.20) Il superbollo si riduce nel tempo? Sì, dalla data di costruzione dell'auto, il superbollo si riduce dopo cinque, 10 e 15 anni. 21) Come si riduce il superbollo dopo cinque anni dalla costruzione dell'auto? Si riduce al 60% dell'importo iniziale.22) E dopo 10 anni dalla costruzione dell'auto? Il superbollo si riduce al 30% dell'importo iniziale.23) Dopo 15 anni dalla costruzione dell'auto, qual è il superbollo? Si riduce al 15% dell'importo iniziale.24) Quando non è più dovuto il superbollo? Decorsi 20 anni dalla data di costruzione dell'auto.25) Posso ottenere la domiciliazione del bollo con addebito automatico su conto corrente? Dipende dalla Regione. Alcune propongono uno sconto se si sceglie questa soluzione: il 15% in Lombardia (ma le norme possono cambiare in qualsiasi momento).26) Cosa succede se, dopo aver optato per la domiciliazione, si paga in automatico? Dipende dalla Regione. Per esempio, via email, l'ente locale potrebbe inviare un messaggio come questo: Le confermiamo che l'operazione di addebito del bollo auto relativo al veicolo targato, per l'annualità, è andata a buon fine. Di seguito troverà la relativa ricevuta, che attesta il versamento eseguito, con importo ridotto del 15%. Per ulteriori informazioni o verifiche, La invitiamo a consultare l'Area personale dei tributi.27) Cosa succede se, dopo aver operato per la domiciliazione, non si paga in automatico?Dipende dalla Regione. Per esempio, via email, l'ente locale potrebbe inviare un messaggio come questo: Siamo spiacenti di informarLa che, a seguito del tentativo infruttuoso di addebito sull'IBAN indicato nel mandato, non è stato possibile effettuare la riscossione del bollo auto del veicolo targato per l'annualità. Pertanto, sarà necessario provvedere al pagamento utilizzando i punti di riscossione ordinari per regolarizzare la posizione. Si segnala che, all'importo dovuto, non sarà applicata la riduzione del 15% prevista per la domiciliazione bancaria e che tale importo sarà maggiorato della sanzione e degli interessi maturati fino alla data del pagamento, nonché delle spese previste dal circuito interbancario per il tentativo di addebito, nella misura di 1. La domiciliazione bancaria e i suoi effetti rimangono comunque attivi per le successive annualità.28) La cartella esattoriale per mancato pagamento del bollo è rateizzabile? Sì. Nell'ipotesi di temporanea situazione di obiettiva difficolta economico-finanziaria, l'automobilista puo presentare all'Agente della riscossione una domanda di rateizzazione del debito.29) Ho un'auto elettrica, zero bollo auto per sempre: affermazione sempre vera?No. Le auto elettriche sono esentate dal pagamento del bollo per cinque anni dall'immatricolazione; dopodiché, si paga una quota ridotta (spesso il 25% del bollo per veicoli equivalenti). Le agevolazioni variano in base all'ente locale.30) Un calcolatore online non ufficiale del bollo auto è utile? Sì, purché il sito evidenzi che il valore è puramente indicativo (molti portali non lo fanno). L'importo del bollo varia in base a diversi fattori: per conoscere con certezza la cifra da versare e la data di scadenza, meglio consultare l'ufficio competente. Occhio perché un pagamento errato può comportare sanzioni.
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Faraday Future - Suv, monovolume e crossover: tre modelli per il rilancio
La Faraday Future è una delle tante startup di auto elettriche nate inseguendo il successo della Tesla di Elon Musk: dopo la consegna dei primi esemplari della (costosissima) FF91, la cui produzione è stata costellata di ostacoli e ritardi, l'azienda e è sparita dai radar e sembrava destinata a fare la fine di realtà come la Fisker. Invece, la startup americana è ancora in attività: nel corso della giornata per gli azionisti tenutasi nei giorni scorsi è stato presentato un piano di rilancio che prevede un'intera gamma di veicoli elettrici ed elettrificati, che potrebbe debuttare sul mercato già il prossimo anno. Si parte dalla monovolume. Il primo modello in dirittura d'arrivo si chiama FX Super One ed è una monovolume compatta (almeno secondo gli standard americani) con un abitacolo molto versatile e un sistema di bordo che sfrutta in maniera massiccia l'intelligenza artificiale. I powertrain della Super One saranno full electric, ma la Casa sta valutando l'ipotesi di una variante con range extender. Nei progetti del ceo Jia Yueting la commercializzazione della Super One dovrebbe rivolgersi inizialmente alle flotte e solo in un secondo momento alla clientela privata. La presentazione della monovolume è prevista per il prossimo 29 giugno. Altri due modelli. Insieme alla Super One dovrebbero essere mostrati anche i prototipi di due nuovi modelli elettrici, un Suv e una crossover per famiglie, chiamati FX 4 e FX 6, caratterizzati da prezzi d'attacco più bassi (tra i 20 mila e 50 mila dollari) e destinati quindi a volumi di vendita maggiori. Al momento, della FX 4 è stata pubblicata un'immagine teaser che mostra i gruppi ottici anteriori dell'auto. Visti i trascorsi del costruttore, è doveroso prendere tutte queste informazioni con le dovute cautele.
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Hyundai - La Inster Cross arriva nelle concessionarie
La Hyundai ha organizzato per il weekend del 7 e 8 giugno prossimi l'apertura straordinaria dei suoi showroom, dove sarà possibile vedere dal vivo la nuova Inster Cross, variante con look da Suv e protezioni in plastica della piccola citycar elettrica. Offerta in un unico allestimento da 29.650 euro, fino alla fine di giugno è disponibile anche con finanziamento da 149 euro al mese. Voglia d'avventura. Lunga 383 centimetri e larga 161 (poco più di una Fiat Panda), la Inster Cross monta un powertrain da 115 CV, abbinato a una batteria da 49 kWh, per un'autonomia dichiarata di 360 km. Questo modello si distingue dalle altre versioni per i paraurti specifici, i mancorrenti sul tetto e i passaruota in rilievo, i sedili in tessuto grigio con dettagli in lime, colore ripreso da alcuni elementi sulla plancia. La dotazione di serie comprende cerchi di lega da 17, infotainment da 10,25 con connettività wireless per Apple CarPlay e Android Auto, climatizzatore automatico e guida assistita di Livello 2. Listino e promozione. Il listino parte da 29.650 euro, ma fino alla fine di giugno si può accedere a un finanziamento Hyundai Plus così strutturato: anticipo di 9.150 euro, 35 canoni mensili da 149 euro (Tan 4,95%, Taeg 6,32%) e maxirata finale di 16.307,50 euro. Al termine dei tre anni è possibile saldare la maxirata, restituire l'auto o cambiarla con un'altra Hyundai.
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Aston Martin - La Valkyrie diventa un Lego Technic
L'Aston Martin ha stretto un accordo con la Lego per la realizzazione del nuovo kit Lego Technic dedicato alla hypercar Valkyrie. Il set è composto da oltre 700 pezzi con elementi unici nel loro genere: la livrea Podium Green, le porte ad ala di gabbiano e il motore V12 con pistoni e differenziale funzionanti. Dai Lego ai videogiochi. La Lego ha anche stretto un accordo con la piattaforma Gameloft Asphalt Legends UNITE per portare nel mondo dei videogiochi la Valkyrie, sia una nella versione realizzata con i mattoncini, sia in quella digitale che rispetta la vettura reale. Sulla stessa piattaforma sono già disponibili i kit Lego Technic della Corvette C8 Stingray, della Lamborghini Revuelto e della Ferrari FXX K.
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Fiat - "A scuola di elettrico" con Grande Panda e le altre Bev
La Fiat ha organizzato per il prossimo 7 giugno la giornata A scuola di elettrico: realizzato in collaborazione di Unasca (Unione Nazionale Autoscuole e Studi di Consulenza Automobilistica), l'evento vuole superare pregiudizi, aumentare la conoscenza e la consapevolezza della guida in elettrico, dei suoi vantaggi e dei suoi punti di forza. Secondo un sondaggio della Fiat, il 97% di chi già guida una Bev si dichiara soddisfatto della propria scelta, a dimostrazione di come la guida quotidiana possa cambiare le prospettive. Test drive e promozioni. Nella giornata del 7 giugno, negli showroom Fiat, sarà possibile fare test drive a bordo della gamma elettrica della Casa (500e, 600e, Grande Panda elettrica e Topolino), accompagnati dagli istruttori di guida Unasca. L'iniziativa prevede inoltre momenti formativi sulle caratteristiche tecniche dei veicoli, sull'autonomia, sulle modalità di ricarica e su tutti gli aspetti pratici legati all'utilizzo quotidiano di una Bev. In quest'occasione la Fiat ha anche avviato una serie di promozioni per i suoi modelli a batteria: a fronte di permute o rottamazioni, fino alla fine del mese ci sono finanziamenti per la 500e e la Grande Panda elettrica a 199 euro al mese e per la 600e a 299 euro al mese.
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Agcom - "L'autoradio rischia di scomparire"
L'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni lancia un allarme sulla possibilità che milioni di italiani vengano tagliati fuori dall'ascolto delle emittenti radiofoniche durante la guida, e questo per le politiche di prodotto dei costruttori: "Gli italiani che ascoltano quotidianamente la radio in auto sono circa 26 milioni", ha notato il commissario Massimiliano Capitanio. "Alcune Case automobilistiche, però, stanno già producendo modelli sprovvisti della classica autoradio e dotati solo di una interfaccia Usb per veicolare, evidentemente, piattaforme digitali. La radio è uno strumento di informazione, democrazia e pluralismo che rischia seriamente di scomparire".La segnalazione al governo. Il commissario ha quindi rivelato come l'Agcom si sia già mossa per cercare di evitare che la radio scompaia completamente dai veicoli: "Abbiamo già inviato una segnalazione al governo per sollecitare una valutazione e anche in Parlamento è in corso un dibattito per un intervento legislativo a tutela delle norme italiane e comunitarie sulla radio. Senza un intervento deciso non sono a rischio solo migliaia di posti di lavoro, ma anche un fondamentale presidio della nostra democrazia".
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Volkswagen - Nubi "elettriche" sulla fabbrica di Wolfsburg
Wolfsburg, lo stabilimento simbolo della Volkswagen, guarda al futuro con una certa preoccupazione. Secondo Daniela Cavallo, l'influente presidente del consiglio di fabbrica, l'accordo di Natale tra i vertici e i rappresentanti dei lavoratori potrebbe costare caro alla più grande fabbrica automobilistica d'Europa, costringendola a lavorare a scartamento ridotto per diversi anni in attesa della transizione verso la produzione di modelli elettrici. In particolare, il progetto di ristrutturazione dello stabilimento, accettato dal sindacato IG Metall pur di evitare un drastico taglio alle attività produttive, potrebbe comportare una riduzione della settimana lavorativa ad appena quattro giorni. Il compromesso di Natale. Cavallo ha ricordato come i sindacati siano riusciti a ottenere un utilizzo minimo della capacità produttiva per il periodo di transizione ma, al contempo, ha invitato i lavoratori ad accettare anche turni straordinari nella fase precedente l'avvio della ristrutturazione per compensare la probabilità di una riduzione delle ore lavorative negli anni a venire: "Dobbiamo prendere provvedimenti ora per poterli sfruttare in seguito. Dal 2027 in poi, una settimana lavorativa temporanea di quattro giorni non è uno scenario irragionevole", ha spiegato la sindacalista, provando a rassicurare gli stessi lavoratori: il futuro dell'impianto è garantito dalla decisione della Volkswagen di produrre a Wolfsburg la variante elettrica della Golf e l'erede - sempre a batteria - della T-Roc, ma di certo sarà lontanissimo dai fasti del passato.La Golf va in Messico. L'attuale Golf, infatti, non rappresenta più un fattore di salvaguardia per gli operai perché la domanda, secondo Cavallo, è in costante calo da ormai diversi anni e la stessa Volkswagen ha concordato con i sindacati il suo trasferimento nella fabbrica messicana di Puebla dal 2027. Del resto, secondo alcuni documenti raccolti dalla Reuters, la produzione della due volumi, per lo più concentrata proprio a Wolfsburg, è ormai scesa a un terzo rispetto a una decina di anni fa: nel 2015 le catene di montaggio hanno assemblato oltre un milione di esemplari, mentre l'anno scorso i volumi sono scesi a poco più di 300 mila. "Prima o poi, la Golf dovrà andare in Messico, ha detto Cavallo. "Altrimenti, il nostro stabilimento finirà in fondo alle statistiche che ho appena mostrato". D'altro canto, l'accordo di Natale, anche se ha evitato misure drastiche, include un netto ridimensionamento delle attività della Volkswagen in Germania: entro un paio d'anni verranno chiusi gli impianti di Dresda e Osnabrück, non saranno più garantite le favorevoli condizioni salariali del passato, la capacità produttiva negli stabilimenti tedeschi sarà ridotta di ben 734.000 vetture e, soprattutto, saranno tagliati 35 mila posti di lavoro entro il 2030. 20 mila lavoratori hanno già accettato la proposta di pensionamento anticipato e ordinario, oppure la risoluzione del contratto di lavoro: parliamo di un quarto degli oltre 120 mila dipendenti tedeschi della Volkswagen e il 12% circa della forza lavoro impiegata in Germania dall'intero gruppo facente capo a Wolfsburg.
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Manutenzione stradale - Il governo restituisce i fondi alle province, ma fissa dei paletti
Il ministero dei Trasporti ha deciso di fare un passo indietro sui tagli alla manutenzione delle strade a carico delle province. Dopo una riunione tra il ministro Matteo Salvini e i rappresentanti del dicastero dell'Economia, dell'Upi (Unione delle Province d'Italia) e dell'Anci (Associazione Nazionale Comuni Italiani), il Mit ha garantito la "piena disponibilità" a ripristinare le vecchie risorse per le Province per il 2025 in fase di conversione del decreto infrastrutture. In sostanza, il governo è pronto a restituire agli enti provinciali i 350 milioni di euro, inizialmente destinati a opere di manuntenzione come la sistemazione dell'asfalto, la riparazione della segnaletica e la messa in sicurezza di ponti, viadotti o gallerie.I paletti. Il taglio dei fondi, pari al 70% delle spese già programmate per la manutenzione delle strade provinciali (in media il 50% di risorse in meno fino al 2028), è stato deciso lo scorso 21 maggio con il Decreto Milleproroghe, ma ha sollevato un vespaio di polemiche per l'ipotesi che il risparmio totale di 1,7 miliardi di euro venisse dirottato verso il progetto del Ponte sullo Stretto di Messina: molti enti locali, in particolare del Nord Italia, hanno lanciato un allarme sul rischio di perdere importanti risorse per la sicurezza e la viabilità delle strade italiane. Ora, il ministro dei Trasporti ci ripensa, ma fissa anche dei paletti: infatti, il ripristino dei fondi è condizionato, soprattutto per le amministrazioni incapaci di mettere a terra le risorse. "Ristoreremo i fondi per il 2025 e il 2026, ma dovranno essere spesi. La nuova norma di contabilità prevede che i soldi che Giorgetti mi dà li giro agli enti locali, ma se non vengono spesi tornano indietro", ha detto Salvini, sottolineando l'obbligo per gli enti locali di "rispettare scadenze tassative", dimostrare l'effettiva capacità di spesa e di "evitare che le risorse vadano perdute".
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Automobili Pininfarina - Battista Novantacinque, una one-off per chiudere un capitolo
al Museo Nazionale dell'Automobile di Torino Pininfarina ha presentato la Battista Novantacinque, una one-off basata sulla hypercar elettrica da 1.900 CV che celebra i 95 anni del marchio italiano. La vettura sarà l'ultima variante personalizzata del modello, giunto alla fine della produzione dei 150 esemplari previsti. Carbonio rosso e finiture oro e nero. La carrozzeria della Novantacinque è costruita in fibra di carbonio a vista e rifinita in Tinted Rosso Gloss. La livrea è invece la PURA nella combinazione Vision Gold e Nero Torino; inoltre, è presente il pinstriping oro del pacchetto Furiosa. Sull'ala posteriore troviamo il logo Novantacinque, mentre i cerchi di lega sono caratterizzati dalla finitura Precision Polished Colourless con dettagli nero opaco e alluminio anodizzato in risalto rispetto alle pinze freno rosse. Nero e oro anche all'interno. L'abitacolo è altrettanto unico: i sedili sono rivestiti di pelle e Alcantara nera con cuciture nere e oro, inoltre sono previsti ricami con il logo Novantacinque e numerosi elementi di carbonio con finitura Satin a in alluminio anodizzato in nero e oro. I comandi rotanti sulla plancia sono stati ridisegnati e ricavati dal pieno in alluminio.
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McLaren - 750S Le Mans, 50 esemplari per ricordare la F1 GTR
La McLaren celebra i 30 anni dalla vittoria della F1 GTR a Le Mans con una serie limitata: si tratta della 750S Le Mans, dotata del nuovo pacchetto MSO High Downforce Kit ispirato a quello creato per la F1 LM. La produzione sarà limitata ad appena 50 esemplari, mentre il prezzo non è stato ancora comunicato.Grigio o arancio come la F1 GTR. I clienti potranno avere la Le Mans Special Edition soltanto in due colori speciali, che riprendono quelli della 24 Ore del 1995: Le Mans Grey o McLaren Orange con interni Carbon Black con dettagli Dove Grey o McLaren Orange. La livrea prevede anche i loghi personalizzati Le Mans, inoltre sono previsti cerchi di lega a cinque razze LM specifici. Le pinze freno sono di color oro con loghi rossi e hanno il terminale di scarico in titanio. Il pacchetto MSO prevede l'airscoop sul tetto, l'ala attiva posteriore maggiorata con endplates, gli sfoghi d'aria sui passaruota e lo splitter anteriore modificato, oltre al nuovo diffusore nero lucido. La downforce aumenta così del 10%. La placca commemorativa è optional. I clienti possono inoltre richiedere ulteriori personalizzazioni: gli elementi esterni di carbonio lucido a vista, i componenti del pacchetto aerodinamico di carbonio a vista, l'impianto frenante maggiorato per l'uso nei track day e una placca commemorativa da posizionare nel vano anteriore che riporta i successi della McLaren nel motorsport, con particolare riferimento alla Triple Crown ottenuta anche grazie alla vittoria di Le Mans.
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Francia - La Camera vota l'abolizione delle Zone a basse emissioni
L'Assemblea nazionale francese, il ramo del Parlamento transalpino analogo alla nostra Camera dei deputati, ha votato a favore dell'abolizione delle ZFE (Zones à faibles émissions), le aree a basse emissioni introdotte nel 2019 in quindici città e quest'anno estese a tutte le aree urbane con oltre 150 mila abitanti.Schiaffo a Macron. Fino a pochi giorni fa, nelle Zfe era vietata la circolazione delle autovetture immatricolate prima del 1997: per quelle successive a questa data è obbligatorio il bollino "Crit'Air", con sei categorie in base alle emissioni e alla tipologia del veicolo e restrizioni più severe in città Parigi, Lione, Montpellier e Grenoble. Ora, però, la Camera sceglie di abolirle e, soprattutto, lancia l'ennesimo avvertimento al presidente Emmanuel Macron: sono stati 98 i voti favorevoli (51 i contrari) alla mozione presentata da Pierre Meurin del partito di estrema destra Rassemblement National e perfino alcuni esponenti del partito dello stesso inquilino dell'Eliseo hanno appoggiato l'abolizione. A nulla è servito il tentativo in extremis del governo di alleggerire le restrizioni: il relativo emendamento è stato respinto a grande maggioranza. Non finisce qui. Il voto della Camera, comunque, non esaurisce l'iter parlamentare: l'abolizione dovrà passare prima l'esame del Senato e poi essere inserita in un disegno di legge più ampio che la stessa Camera dovrà votare a giugno. Infine, dovrà pronunciarsi il Consiglio costituzionale.
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Mercato auto aziendali - Le flotte abbassano (un poco) le emissioni totali
I dati del mercato dell'auto e dei veicoli commerciali di maggio appena diffusi evidenziano alcune dinamiche sul fronte delle alimentazioni, delle emissioni e del peso dei vari canali di vendita, che confermano il contributo delle flotte e del pay-per-use all'abbassamento della produzione di anidride carbonica. Per esempio, stando alle elaborazioni di Dataforce su informazioni del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, sembrerebbe avviato uno spostamento delle immatricolazioni verso le plug-in, evidentemente indotto dalla piena entrata in vigore dei nuovi coefficienti di calcolo dei fringe benefit sulle auto aziendali concesse in uso promiscuo dalle aziende ai propri dipendenti. Certo, le full hybrid, in termini di volumi, sono risultate comunque il doppio delle Phev; e occorrerà che le imprese vigilino sull'effettivo utilizzo, da parte degli assegnatari, del rifornimento delle batterie delle ibride a ricarica esterna, presupposto indispensabile per la riduzione delle emissioni di CO2. A livello generale, il totale delle immatricolazioni delle vetture nei primi cinque mesi equivale a una media di 117 g/km di CO2 (il che porterebbe a un livello di sanzioni Cafe complessive di 1 miliardo e 620 milioni di euro), con gli acquisti dei privati a 119 g/km, le società a 132 g/km, ma in diminuzione, il noleggio a lungo termine (dove continua la crescita delle registrazioni da parte delle società collegate alle Case a scapito delle multimarca) a 111 e il noleggio a breve a 119, mentre le autoimmatricolazioni sono a quota 110. I veicoli commerciali, nei primi cinque mesi 2025, partecipano per 184 g/km di CO2 (due punti in meno rispetto al primo quadrimestre).
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