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Giamaro Automobili - Katla e Albor, 2.000 CV (ciascuna) per cominciare

4 Ruote - Mag 22,2025
La Katla prende il nome da un vulcano islandese e questa scelta spiega bene la sua configurazione estetica senza compromessi: gli stilisti della Casa hanno voluto tracciare linee che esprimessero le caratteristiche eccezionali del propulsore termico, puntando al contempo su proporzioni a loro modo classiche, riconoscibili come quelle di una coupé emiliana a motore centrale. Il linguaggio stilistico alterna superfici bombate e tagli netti, in un susseguirsi che culmina nell'ala mobile posteriore. I numeri? Il Cx è di 0,33, la lunghezza di 4,79 metri, l'altezza di 1,19, la larghezza di 2,03, il passo di 2,75. Gli interni sono stati concepiti in una sorta di dialogo con la carrozzeria: il profilo della plancia riecheggia quello del cofano e accoglie un posto guida e un'interfaccia ispirati all'aeronautica. La console centrale della Katla ricorda quella di un caccia e i materiali sono quelli che ci si aspetta da un'hypercar che punta alla massima esclusività: alluminio, fibra di carbonio, tessuti pregiati e cuciture a vista. Il cuore di questa nuova realizzazione è naturalmente il motore: un 7.0 V12 quadriturbo interamente progettato dalla Giamaro Automobili con angolo tra le bancate di 120 e turbine nel mezzo, secondo lo schema costruttivo a V calda. Un curioso sistema a tre chiavi permette di sbloccare gradualmente le prestazioni: con la bianca si arriva a 800 CV, con la nera il motore raggiunge i 1.670 (e 1.556 Nm), con la rossa si arriva a 2.157 CV e 2.008 Nm, tutti scaricati sulle ruote posteriori tramite un cambio a sette marce in posizione transaxle che presto sarà affiancato da un doppia frizione a undici rapporti brevettato dalla Casa. Il peso dichiarato è di 1.450 kg e il telaio può contare su sospensioni in alluminio con ammortizzatori regolabili. Per la concept car del secondo modello, la Giamaro ha deciso di rimanere in tema di vulcani: Albor Tholus, infatti, è il nome di una formazione che si trova su Marte. Una scelta con cui il nuovo costruttore intende esprimere l'anima più inconsueta di questa seconda realizzazione. Le cui forme sono in effetti quelle di una coupé ad assetto rialzato, memore, a nostro avviso, della lezione recente della Lamborghini Lanzador e di quella, più indietro nel tempo, della Italdesign Parcour (2013). Lo stadio prototipale della Albor è solo un passaggio: la sua produzione, secondo la Casa, è stata già deliberata. Il Dna, del resto, sarà lo stesso della Katla: motore, architettura modulare in carbonio e stabilimento produttivo (Castelfranco Emilia) saranno in comune.
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Aftermarket - Autopromotec 2025, come cambia lautoriparazione

4 Ruote - Mag 22,2025
In 30 edizioni su 60 anni, l'Autopromotec ha saputo cogliere ogni sviluppo del business globale che ruota attorno alla salute dei veicoli. E non solamente perché la rassegna bolognese è cresciuta su un territorio, quello emiliano, che - come ha ricordato il presidente della manifestazione, Renzo Servadei - vanta una base di eccellenze o addirittura di monopoli in alcuni settori merceologici delle forniture per il postvendita, dalle attrezzature di officina a quelle per i pneumatici. Infatti l'edizione in corso fa registrare la presenza, fra i suoi 1.600 espositori, di aziende provenienti da 45 Paesi - una componente internazionale che vale il 44% delle società presenti alla manifestazione - e di clienti da tutto il mondo. L'ampiezza dello sguardo dell'Autopromotec, inoltre, si spinge da tempo oltre le tecnologie e i servizi aftermarket, restituendo una visuale fedele anche delle relazioni e dei rapporti di forza fra il mondo delle attrezzature e dell'aftermarket e i suoi interlocutori. Come i fornitori di servizi di mobilità alle aziende, società di noleggio e di gestione flotte in primis. Presenti all'Autopromotec sia nella loro componente primaria, costituita da Arval, sia nelle forme di intermediazione più recenti e tecnologiche, che favoriscono l'ingresso dei dealer nel mercato della locazione, come nel caso della rete sviluppata da Horizon Automotive. Un rapporto complesso. La sintonia con le società titolari di flotte, per il mondo della manutenzione e della riparazione, non è sempre immediata. Il tema della complessità delle relazioni fra le strutture di manutenzione e assistenza e le società di noleggio è stato trattato nel corso di un incontro organizzato da Sicurauto, dove si sono confrontati operatori della riparazione che hanno ampliato considerevolmente il proprio business di fornitori di servizi di manutenzione e assistenza ai brand del noleggio a lungo termine o che, al contrario, hanno scelto di interrompere questo rapporto, per la difficoltà di conciliare i requisiti di velocità, qualità, e disbrigo di procedure autorizzative e amministrative delle società clienti con i propri obiettivi, anche in relazione ai ricavi. Sistemi più sofisticati. La complessità dei nuovi veicoli, anche a fronte dei requisiti di adozione di nuovi sistemi di assistenza alla guida e di sicurezza, è un ulteriore elemento di pressione sugli operatori dell'autoriparazione, che ha innescato lo sviluppo di tecnologie in grado di garantire la precisione degli interventi e il più rapido rientro in servizio delle auto. Hella Gutmann ha presentato all'Autopromotec uno strumento di ricalibrazione degli Adas inedito in Italia, capace di gestire e documentare l'intera riconfigurazione. CSC-Tool X 20, questo il nome del sistema, integra, fra gli altri, un monitor industriale a garanzia di maggiore precisione, e un software che gli permette di interfacciarsi con i dispositivi diagnostici del costruttore, per l'utilizzo dei quali la stessa Hella fornisce la formazione ai clienti. La didattica a beneficio di operatori di oggi e di domani che dovranno interfacciarsi con strumentazioni sempre più sofisticate è stato uno dei temi principali nell'area espositiva di Magneti Marelli Parts & Services, che ha presentato la sua offerta di corsi e certificazioni sempre più articolati, in una piattaforma che integra sia gli aspetti di contenuto sia quelli organizzativi. Alla ricerca del ricambio meno caro Sul fronte della clientela privata, il settore dell'autoriparazione vive una fase di stimolo conseguente alle incertezze del mercato delle auto nuove, che sta provocando un ulteriore innalzamento dell'età media del parco circolante, e quindi maggiori necessità e frequenza di cure. Un'opportunità per la filiera, ma con qualche distinguo, frutto di ulteriori dinamiche. Come quelle che si stanno registrando, per esempio, nel comparto dei ricambi, rilevate da una delle analisi economico finanziarie di Iam Italia presentate dal Politecnico di Torino e dal suo spin-off Standard & Testng, dedicata all'andamento dei risultati economici dei professionisti della distribuzione dei ricambi. In particolare, Silvano Guelfi, docente e ricercatore del PoliTo, ha evidenziato un andamento dei fatturati più positivo per i ricambisti rispetto ai distributori, che premia la specificità italiana, fatta di relazioni territoriali personali che a volte prevalgono sul prezzo. Ma, a proposito di prezzo, aumenta il peso di codici prodotto di minore valore unitario, come effetto della scelta di ricambi più economici da parte dei privati. magari online. Una conferma alla ricerca da parte delle persone fisiche di parti di ricambio più accessibili arriva anche dalla crescita a doppia cifra registrata dalla categoria automotive nelle transazioni attraverso eBay. Un incremento che Francesco Faa' Di Bruno, head of motors Francia e Italia del marketplace digitale, spiega anche con la maggiore propensione dei privati a cercare soluzioni più economiche, compresi ricambi rigenerati e usati; ma perché fra gli utenti della piattaforma si rafforza la componente b2b, cioè professionisti che effettuano scambi a ritmo regolare e volumi elevati e non sono gli utenti finali. L'invecchiamento del parco circolante è percepibile in tutti i settori, dalle auto ai veicoli commerciali e industriali, come testimonia anche il mercato dei lubrificanti. Ciro Lupo, business head of Italy & Africa di Petronas, specialista della lubrificazione e protagonista di un recente accordo di fornitura di prodotti ad Autohero (usato), osserva un mercato degli olii destinati alla manutenzione più vivace rispetto a quello dei prodotti destinati al primo riempimento. Pneumatici osservati speciali. La perdita di potere d'acquisto degli utenti è alla base anche delle scelte potenzialmente pericolose  di alcuni automobilisti riscontrata dalle campagne di controllo della Polizia Stradale eseguite nel corso dell'ultraventennale iniziativa Vacanze Sicure, collaborazione fra la specialità della Polizia di Stato e Assogomma. Durante la presentazione della ventitreesima edizione della campagna all'Autopromotec, Santo Puccia, direttore del Servizio Polizia Stradale, ha ricordato come nei primi anni della campagna, le verifiche degli agenti rilevavano una quota di gomme lisce attorno al dieci percento, poi scesa attorno al 4-5%; ma negli ultimi due anni il valore è risalito all'8,5%. Altrettanto preoccupanti i risultati dei controlli che hanno portato alla scoperta di strutture di vendita e installazione di pneumatici del tutto prive di autorizzazioni. Fabio Bertolotti, direttore di Assogomma, ha sottolineato in proposito come i pneumatici siano fra le poche componenti dell'automotive che non abbiano mai goduto di incentivi pubblici all'acquisto.
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Smart #5 - La Brabus che non ti aspetti

4 Ruote - Mag 22,2025
Bruciare lo 0-100 in 3,8 secondi a bordo di una Smart fa un certo effetto. Sì, parliamo ancora di Smart, ma della #5, una Suv elettrica da 4,70 metri. Un'auto che cancella ogni legame con la storica due posti cittadina. Annunciata da un prezzo di partenza di 63 mila euro, la #5 è la Smart più grande e potente di sempre. Un cambio di passo netto, che proietta il modello nella fascia alta del mercato, in diretta concorrenza con i brand premium. La scheda di una supercar (quasi). La Smart #5 Brabus è una Suv elettrica a trazione integrale con un motore per asse e una potenza complessiva di 640 CV. La coppia? Ben 710 Nm, disponibili subito. Sono numeri importanti, soprattutto se rapportati a una massa che supera i 2.800 kg. Eppure, la dinamica di guida sorprende: l'assetto, rivisto rispetto alla versione standard, lavora bene anche senza supporti elettronici, mantenendo un buon equilibrio tra rigidità e confort. Breve assaggio su strada. La #5 incattivita è rassicurante anche quando si alza il ritmo. La modalità Brabus è la più estrema: spingi l'acceleratore e la risposta è immediata, brutale. A tal punto che può mettere a disagio passeggeri impreparati. Sui rettilinei l'auto vola, nel misto diverte e i freni, anche se non carboceramici, sembrano all'altezza della situazione. Comfort da viaggiatrice. Nonostante le prestazioni, la #5 Brabus punta anche su comfort e versatilità. L'isolamento acustico è stato studiato per garantire alti livelli di isolamento dall'esterno: pochi fruscii, poco rumore di rotolamento. Le sospensioni gestiscono bene le asperità, e l'impostazione generale privilegia comunque l'utilizzo quotidiano e i lunghi viaggi.  Abitacolo hi-tech. A bordo, poi, il salto generazionale è evidente. Ci si mette al volante e ci si immerge in un ecosistema digitale dominato da due grandi schermi, gestiti da chipset AMD V2000. Il sistema operativo Smart OS 2.0, disponibile sulle versioni top di gamma, integra una strumentazione digitale da 10,25", due display OLED da 13" (per conducente e passeggero) e un head-up display AR da ben 25,6". Il risultato è un'interfaccia uomo-macchina avanzata, fluida e scenografica. Il tutto, manco a dirlo, incorniciato dalle immancabili finiture Brabus, fatte di rivestimenti di pelle, microfibra e finiture in rosso.  E i prezzi? Come detto, la #5 Brabus parte da poco più di 63 mila euro, che per un'auto con il logo Smart fanno sicuramente effetto, ma che sembrano coerenti con le prestazioni, la dotazione e pure la concorrenza. Presto, sapremo davvero tutto di lei grazie ai test certificati del nostro Centro Prove di Vairano.  
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Mercato - I nuovi incentivi (bocciati), l'invasione della Cina, l'Europa: a Trento i nodi del futuro

4 Ruote - Mag 22,2025
Negli ultimi giorni sono tornati alla ribalta gli incentivi alla rottamazione. Qualcuno potrebbe pensare a una filiera pronta a stappare bottiglie di champagne, ma non è così: le nuove agevolazioni stanno già alimentando i primi timori, come emerso dal convegno "Incrocio pericoloso: il mercato auto tra crisi, scelte e rilancio" che si è tenuto al Festival dell'Economia di Trento. Secondo il direttore generale dell'Unrae, Andrea Cardinali, il nuovo provvedimento è infatti "un coniglio uscito dal cilindro all'improvviso, perché proprio l'anno scorso il ministero delle Imprese aveva decretato l'inutilità dei bonus nell'ottica della promozione del Made in Italy. Quando si tratta di incentivi, non si dovrebbe mai parlare: il governo dovrebbe agire di notte, altrimenti la gente o scappa o aspetta. E ho paura che adesso l'effetto sarà proprio quello dell'attesa". Le proposte e le alternative. Negativo anche il giudizio di Massimo Artusi, presidente di Federauto, secondo il quale per il mercato italiano non servono gli incentivi, ma una "visione di lungo termine". Soprattutto, bisognerebbe evitare di "non tartassare un settore: mi riferisco all'intervento sui fringe benefit, oppure ai disincentivi all'uso dell'auto", ha detto il manager. Eppure, l'auto è nella maggior parte dei casi è un mezzo che gli italiani sono costretti a usare per spostarsi". Artusi ha citato anche il recente intervento sulle accise, così come il trattamento fiscale sfavorevole rispetto ad altri Paesi europei. Di sicuro, per Federauto "si dovrebbe smettere con le politiche dei bonus, perché gli incentivi non risolvono i problemi alla radice. Suggeriamo, invece, di prendere queste risorse per investirle nel lungo termine, partendo da un diverso trattamento fiscale dell'auto che consenta di allineare l'Italia agli altri Paesi". I cinesi hanno deciso di invaderci. Il convegno è servito anche per affrontare temi di natura industriale. Per esempio, la nostro direttore Gian Luca Pellegrini è stato chiesto un parere sulle aggressive strategie dei cinesi. "Abbiamo alzato le barriere contro il nemico sbagliato", è stata la risposta. "Ci siamo concentrati sull'elettrico alzando i dazi, ma i cinesi sono furbi, veloci, scaltri, hanno capito che l'elettrico non supera il 15% e hanno messo mirino l'altro 85% del mercato, che noi europei abbiamo deciso di abbandonare. I cinesi stanno arrivando a una velocità impressionante. Al contrario di giapponesi e coreani, stanno ricevendo un forte sostegno dal loro governo: BYD ha ricevuto oltre 4 miliardi di dollari. Il tema è che i cinesi hanno deciso di invaderci", ha proseguito Pellegrini, che ha poi ampliato il discorso sulla mobilità elettrica, evidenziando diverse problematiche: dagli incentivi ("Non è sostenibile un business che si basa sul sostegno pubblico") ai costi di gestione ("In Italia ricaricare un'elettrica alle colonnine pubbliche costa come fare il pieno a una Porsche 911"), fino ai listini elevati. Sul fronte dei costi alla colonnina, Cardinali ha anche sollevato un ulteriore problema: "La ricarica costa non solo per l'energia, ma anche per l'assenza di concorrenza. Nel mondo delle colonnine, la concorrenza è ancora da inventare: il 62% sta in mano a due operatori di Stato (Eni ed Enel, ndr)". Elettrico, Europa e parco circolante. La questione dell'elettrico è, ovviamente, legata alle politiche dell'Unione europea. Fabrizia Vigo, responsabile relazioni istituzionali dell'Anfia, è stata interpellata sul Piano d'Azione della Commissione: "Si è aperto un dialogo importante con l'industria dell'auto", ha detto Vigo, "ma l'approccio più pragmatico chiesto dalla filiera pare inascoltato: è stato imposto ai costruttori un diktat senza tener conto della necessità di costruire un'ecosistema e della domanda dei consumatori. Oggi i dati ci dicono che ci sono problemi di infrastutture, costi, accessibilità. Inoltre, l'approccio della regolamentazione sulla filiera industriale ha mostrato tutti i suoi limiti. Al momento, l'auspicio è che si possa mantenere il target della decarbonizzazione, aggiustando però il tiro". A tal proposito, Artusi ha messo all'indice il metodo di calcolo delle emissioni "imposto dalla Commissione e limitato al tubo di scarico", ribadendo che "deve essere il mercato a scegliere come arrivare alla metà: decarbonizzare è un obiettivo condivisibile, un principio corretto, ma non significa solo elettrificare. Bisogna usare tutte le tecnologie disponibili, a maggior ragione se l'energia proviene sempre di più dai carburanti fossili. Attenzione a non fare un autogol". Del resto, non è solo l'Europa la causa dell'attuale situazione. Pellegrini ha ancora una volta evidenziato come all'interno del settore "siano state sbagliate le previsioni, sottovalutate le implicazioni industriali, sopravvalutate le stime di mercato: la Commissione ha perseguito uno scoppio oggettivamente macchiato di ideologia e l'industria ha sbagliato le previsioni". Infine, il direttore di Quattroruote è tornato sulla situazione del nostro mercato, sottolineando come il "vero fenomeno sia l'usato: questo significa che la gente non ha i soldi per comprare". Ancora più preoccupante è che metà dei passaggi riguardino auto di 10 anni: "Vuol dire che il consumatore italiano dà via macchine vecchissime per auto vecchie", ha concluso Pellegrini. "Questo è il tema: dobbiamo affrontare prima questo problema, altrimenti non raggiungeremo gli obiettivi di decarbonizzazione".
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Le nostre iniziative - Aperte le iscrizioni al Fleet&Business Day

4 Ruote - Mag 22,2025
Mancano quattro mesi al principale appuntamento dell'anno dedicato ai fleet manager, il Quattroruote Fleet&Business Day 2025, ma abbiamo già iniziato a svelare alcuni dettagli del programma, basato su contenuti informativi per i professionisti della mobilità aziendale, incontri con le aziende specializzate nei prodotti e nei servizi dedicati al mondo delle flotte, occasioni di networking e relax e, naturalmente, test drive dei modelli più recenti delle auto adatte alla clientela professionale. La data dell'iniziativa è il 24 settembre prossimo e la sede è la Cantina Franciacorta di Erbusco, in provincia d Brescia, nella zona vinicola della Franciacorta. Il nome dell'evento, collegato ai temi che saranno approfonditi nel corso delle tavole rotonde, è Reload. E proprio questo brand campeggia nella homepage del Fleet&Business Day, al quale i fleet e mobility manager possono iscriversi per partecipare gratuitamente accedendo alla sezione dedicata del sito.
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Hyundai Motor Group - Il gruppo coreano ribadisce il suo impegno nellidrogeno

4 Ruote - Mag 22,2025
Nei giorni scorsi il gruppo Hyundai ha partecipato al World Hydrogen Summit 2025 di Rotterdam. Il vicepresidente esecutivo Jaehoon Chang ha partecipato alla tavola rotonda tra ministri e ceo in qualità di copresidente dell'Hydrogen Council, consorzio globale che si occupa di promuovere la transizione green tramite l'idrogeno. Tre sono le azioni strategiche emerse alla fine dell'incontro: la necessità di incentivi finanziari a livello nazionale, la costruzione di una scala di valore che generi benefici economici e industriali su scala regionale, e il rafforzamento delle partnership commerciali per lo sviluppo di prodotti e infrastrutture in grado di sostenere la domanda globale di idrogeno. Soluzioni a tutto tondo. Nel corso del Summit la Hyundai ha poi presentato la sua roadmap per la decarbonizzazione dei porti, soluzioni fuel cell per diversi settori della mobilità (camion, autobus, ma anche tram e carrelli elevatori) e promosso il marchio Htwo, che raccoglie tutte le soluzioni del gruppo coreano nell'ambito dell'idrogeno. Chang ha anche visitato l'Innovation Campus di Air Liquide a Parigi, con cui il gruppo ha stretto una partnership, con l'obiettivo di accelerare lo sviluppo di un'economia globale dell'idrogeno, in linea con l'impegno della Hyundai di raggiungere la neutralità carbonica entro il 2045.
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La crisi dell'auto - Bruno (Stellantis): "Semplificare le normative, sì alle auto piccole"

4 Ruote - Mag 22,2025
Il gruppo Stellantis è convinto della necessità di semplificare i regolamenti europei per eliminare gli attuali svantaggi a danno dei segmenti A e B. A ribadire una posizione già delineata dal presidente John Elkann e dall'ad della Renault, Luca de Meo, è la Country Manager per l'Italia, Antonella Bruno: "Sta emergendo una doppia linea di pensiero", ha detto Bruno al Festival dell'Economia di Trento. "Quella dei produttori latini, che vogliono vendere vetture popolari, e quella dei costruttori tedeschi, più concentrati su vetture di grandi dimensioni, sul segmento premium e con una forte esposizione alle esportazioni. Pensiamo a quello che è successo negli ultimi 20 anni: le vetture sono diventate, per richieste ovviamente legislative, più pesanti, più complesse, più costose. Oggi i requisiti omologativi sono gli stessi per una vettura di piccole e grandi dimensioni e questo sicuramente ha un impatto sul consumatore e sull'accessibilità. Quindi, è necessaria una semplificazione a vantaggio delle vetture e dei veicoli commerciali leggeri più piccoli". Green, Deal, guardare ai consumatori. Bruno è quindi intervenuta sulla questione della transizione e del Green Deal: "Come Stellantis confermiamo il nostro impegno verso la decarbonizzazione e sicuramente l'elettrico è uno degli elementi più importanti, ma dobbiamo considerare che c'è il consumatore e oggi il consumatore non è ancora pronto all'elettrico per una serie di fattori. Tra questi il costo e le infrastrutture. Per la dirigente in Italia la situazione stia migliorando, ma "non c'è una situazione omogenea sul territorio italiano: circa il 60% delle infrastrutture è concentrato nel Nord". Ecco perché, per ridurre le emissioni, sarebbe necessario intervenire sul parco circolante: "In Europa ci sono 250 milioni di vetture di oltre 12 anni. In Italia l'età media del parco è di 13 anni e per circa il 25% sono vetture pre-Euro 4, quindi con 19 anni di anzianità. Se noi lavoriamo sul rinnovo del parco circolante, lavoriamo sulla domanda e di conseguenza sull'industria. Uno degli elementi cruciali è concentrarsi sul rinnovo nel parco circolante per ridurre la CO2 e avvicinarsi ai target della decarbonizzazione". Ovvio un passaggio sul Piano per l'Italia: Bruno ha posto l'attenzione sull'attuale "fase di implementazione" e su alcuni dei progressi finora compiuti, tra cui il recente annuncio della produzione dopo l'estate della Jeep Compass a Melfi, l'avvio a novembre dell'assemblaggio della Fiat 500 ibrida a Mirafiori o l'assegnazione del cambio eDct a Termoli.Normative da rivedere. A proposito di politiche europee, Gian Primo Quagliano del Centro Studi Promotor ha sottolineato come in Italia ci sia "sostanzialmente un rifiuto all'auto elettrica, una situazione difficile da superare anche con gli incentivi" e, in generale, il "grosso limite dei prezzi elevati che porta le famiglia ad avere difficoltà ad acquistare un'auto". Anche per questo Quagliano ha ribadito le sue critiche a Bruxelles per avere imposto dei diktat industriali con "un autorismo che stona con le pretese di democrazia" dei vertici politici continentali. Il Green Deal andrebbe dunque rivisto, come indicato anche da Franco Del Manso dell'Unem: "Per salvare l'auto europea uno dei problemi fondamentali sono le normative, che vanno riviste completamente. Noi siano d'accordo con la decarbonizzazione, ma dobbiamo guardare al mercato: l'elettromobilità è poco accettata dalla maggioranza dei consumatori. Se vogliamo raggiungere la decarbonizzazione, dobbiamo consentire che le vetture endotermiche siano alimentate dal combustibili carbon neutral. Non cè bisogno di chissà quale sviluppo tecnologico: già esistono", ha proseguito Del Manso, ricordando l'offerta degli Hvo e chiedendo all'Europa di garantire "una prospettiva di mercato stabile e certa: l'attuale normativa non ce la dà perché misura le emissioni solo allo scarico. Al contrario, bisognerebbe misurarle 'dalla culla alla tomba' e questa metodologia andrebbe applicato su tutto, anche sull'elettricità che alimenta i veicoli elettrici". 
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La crisi dell'auto - Tronchetti Provera: "Manca la collaborazione tra Bruxelles e l'industria"

4 Ruote - Mag 22,2025
Marco Tronchetti Provera torna a criticare le istituzioni europee, in particolare il loro rapporto con l'industria automotive: "Al momento non vedo ancora una collaborazione tra la Commissione europea e l'industria per creare una competitività continentale", ha detto il vicepresidente esecutivo della Pirelli al Festival dell'Economia di Trento. "Vedo i singoli paesi muoversi con dichiarazioni di principio e l'unico Paese dove alle parole seguono i fatti è la Germania, la stessa che ha contribuito a creare problemi al settore dell'automotive considerato che il Green Deal è nato solo per reggere il governo tricolore tedesco. Le esigenze politiche del Paese piu grande in Europa hanno prevalso sulle scelte economiche". Solo leggi, Europa debole. "Non vedo una relazione tra l'industria e Bruxelles capace di costruire un'Europa diversa da quella che abbiamo visto". ha continuato Tronchetti Provera. "Non vedo la condivisione di regolamenti, ma un continuo sviluppo di normative che nulla hanno a vedere con la competitività dell'industria. L'Europa è in una posizione debole: basta pensare alle tecnologie che legate allo sviluppo digitale e all'accelerazione impressa dall'intelligenza artificiale. Una cosa positiva sta avvenendo con l'industria della difesa, dove Leonardo sta cercando di armonizzare lo sviluppo tecnologico". Sui dazi e sulle politiche protezionistiche di Trump, Tronchetti Provera esprime perplessità sulla posizione del presidente Usa: "Tutto quello che rallenta la crescita ci preoccupa. Le dichiarazioni di Trump generano un rallentamento, ma in ogni caso le dichiarazioni iniziali erano un modello provocatorio per vedere la reazione degli altri Paesi e aprire un negoziato. Oggi si inizia a intravedere qualcosa che puo essere utile". L'Europa deve ora "perseguire la strada del negoziato", ha proseguito Tronchetti, elogiando il governo Meloni per "l'atteggiamento costruttivo e di ragionevolezza". Pirelli? Troveremo una soluzione. Infine, non potevano mancare delle domande sulla Pirelli: "La prima cosa che perseguiamo da tanti anni è di avere una autonomica "local for local" della nostra produzione", ha risposto il manager. "Negli Usa siamo cresciuti soprattutto grazie al Messico, grazie a una fabbrica molto sofisticata. Ora dobbiamo fare un grosso investimenti negli Usa per stabilizzare la produzione in un contesto geopolitico in continuo movimento. In Cina la produzione è fondamentale, ma abbiamo molti progetti belli anche per l'Italia che emergeranno in tempi brevi e che riguardano la tecnologia". Infine, un commento sulla diatriba in corso tra il management e il socio cinese Sinochem, con cui Tronchetti Provera ha ribadito la sua fiducia sulla possibilità di chiudere la questione in modo positivo: "Abbiamo bei progetti per gli Usa e dobbiamo evitare che entrino nel contesto geopolitico. Questo perché la normativa Usa è contraria alla presenza dell'avversario cinese. Noi cerchiamo di scindere le due realtà, sia in Cina che in Usa. Dal punto di vista industriale sappiamo cosa fare, poi ci sono altre situazioni che riguardano un singolo socio, ma troveremo delle soluzioni".  
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Formula 1 - La sfida si sposta nel Principato

4 Ruote - Mag 22,2025
Monte Carlo è da sempre il gioiellino del mondiale di F1, un circuito cittadino leggendario dove storia e glamour si fondono. Ospita la categoria dal 1950 e il suo layout non è mai cambiato: questo lo rende anacronistico per le corse con le attuali Formula 1, ma Monaco resta comunque una grande classica che unisce sfide tecniche e glamour, con cui il moderno circus va a nozze. Tra le stradine anguste del Principato si respira un'atmosfera speciale: superyacht nel porto, hotel sontuosi e celebri casinò con rigidi dress code delineano uno scenario di lusso senza pari. Tornare a correre qui significa misurarsi con il mito di Montecarlo e le emozioni che, nel bene e nel male, solo questa pista sa regalare.Cosa aspettarci. Guardando le classifiche iridate, i numeri confermano la partenza fulminante della McLaren, con cinque vittorie nelle prime sette gare. La Red Bull insegue o, sarebbe più corretto dire,  Max Verstappen rimane l'unico che sembra in grado di rovinare la festa ai papaya nonostante una vettura non proprio a livello degli avversari. La Mercedes ha ritrovato coerenza, con Russell e il giovane Kimi Antonelli protagonisti costanti, mentre la Ferrari paga dal punto prestazionale l'essere troppo rigida e alta. La Scuderia non fa certo proclami per il weekend monegasco, ma il suo team principal Vasseur ha confermato che la squadra ha lavorato sodo per cercare di tirare fuori il massimo dalla SF-25 in qualifica ed evitare situazioni come quella dello scorso fine settimana. Tra l'altro, a Monaco la qualifica è ancor più cruciale rispetto alla gara, perché - al netto di una gara folle - Monte Carlo si trasforma spesso in una sorta di passerella senza emozioni.Lentezza e precisione. Il tracciato di Monte Carlo è una sfida tecnica estrema. Lungo soli 3,337 km e articolato in 19 curve, richiede ai piloti concentrazione assoluta e grande abilità. Le velocità medie sono tra le più basse del calendario, per via delle curve lente come il celebre tornante del Fairmont (ex-Hairpin Loews) e la chicane del porto. Qui conta soprattutto la trazione in uscita dalle curve e l'aderenza meccanica: si adottano assetti di massimo carico aerodinamico e ammortizzatori morbidi per affrontare i saliscendi cittadini. Le barriere sono sempre vicine e ogni minimo errore costa caro: quindi, come già dicevamo, qualifica e strategia sono determinanti. Quest'anno la FIA è intervenuta per cercare di movimentare la corsa il più possibile, introducendo due pit-stop obbligatori durante la corsa, così da allargare la forbice delle strategie. La Pirelli porta le mescole più morbide della propria gamma: C4 (hard), C5 (medium) e la nuova C6 (soft), quest'ultime già viste a Imola e che aiuteranno a mantenere il grip elevato. McLaren omaggia il passato. Il Principato pullula di vip e celebrità, serate di gala e luoghi esclusivi; qui lo sport incontra il jet set, sottolineando il prestigio unico dell'evento. In questo contesto, la McLaren colora il weekend con un omaggio alla sua storia. Per Monte Carlo - e per la successiva gara di Barcellona la MCL39 sfoggerà una livrea speciale Riviera-inspired in collaborazione con lo sponsor OKX. Il nuovo schema riprende i toni bianco-papaya della leggendaria M7A del 1968, la monoposto che regalò la gioia della prima vittoria alla squadra, nel GP del Belgio 1968. Lando Norris e Oscar Piastri indosseranno anche delle tute celebrative: un tributo allo spirito pionieristico che rese grande la McLaren e che qui a Monaco ha sempre trovato terreno fertile.Prima uscita per Newey. Quello di Monaco sarà anche il primo evento in cui il geniale progettista Adrian Newey indosserà pubblicamente i colori della Aston Martin. L'inglese ha potuto unirsi alla squadra solo lo scorso marzo e in questo weekend sarà in pista a seguire le attività del team. Il suo ruolo è duplice: si occuperà di migliorare gli aspetti tecnici della squadra, ma dovrà anche intervenire sull'efficienza degli strumenti di simulazione, in particolar modo su CFD e galleria del vento. Come vedere il GP di Monaco. Ormai da qualche anno Monaco ha messo da parte le prove libere al giovedì, portandole allo standard comune per tutti i weekend. Ecco il programma per seguire ogni attimo di Monaco.Venerdì 23 maggioProve Libere 1 - dalle 13.30 in diretta esclusiva su Sky Sport F1Prove Libere 2 - dalle 17.00 in diretta esclusiva su Sky Sport F1Sabato 24 maggioProve Libere 3 - dalle 12.30 in diretta esclusiva su Sky Sport F1Qualifiche - dalle 16.00 in diretta su Sky Sport F1. Differita TV8 alle 19Domenica 25 maggioGara - partenz alle 15 in diretta su Sky sport F1. Differita TV8 alle 18.30
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WEC - Ferrari: i piloti preparano la 24 Ore di Le Mans

4 Ruote - Mag 22,2025
A Fiorano incontriamo la squadra Ferrari che si prepara alla 24 Ore di Le Mans (14-15 giugno), dopo i due successi del 2023 e 2024. Ecco come si stanno avvicinando all'evento Alessandro Pier Guidi e Antonio Giovinazzi, che con James Calado compongono l'equipaggio della 499P numero 51, prima nell'edizione 2023. Come vi state avvicinando a Le Mans da capoclassifica? Indipendentemente dalla posizione, ci stiamo preparando come sempre. Avremo lo shakedown delle vetture rinnovate fra pochi giorni, con i pezzi nuovi, ma non mi sembra ci siano differenze rispetto agli altri anni.Segui una tabella specifica di training per questa maratona? No, cerchi solo di allungare gli allenamenti aerobici, perché hai più possibilità di stare al volante tre-quattro ore per volta. Per il resto siamo sempre allenati; ecco, ti focalizzi molto sul simulatore, però l'approccio è quello delle altre gare.  possibile che in Francia abbiate un occhio di riguardo per un piazzamento? Non mi aspetto che la Ferrari sia la favorita a Le Mans. Realisticamente, il mio target è da un terzo a un quinto posto: questi piazzamenti sarebbero ottimi per poterci giocare il campionato. Ovvio, cercheremo di arrivare primi, ma bisogna saper tenere i piedi per terra.Che cosa fate quando vi riducono la potenza e vi aumentano il peso come a Spa? Potete ridurre il carico alare per recuperare velocità? In realtà, no. vero che a Spa abbiamo perso potenza e guadagnato peso rispetto alla gara precedente, ma questo è toccato anche ad altri team. In Belgio l'auto andava molto bene e a livello di setup siamo cresciuti rispetto al 2024, abbiamo più possibilità di regolazione. E piccole differenze di dettaglio fanno poi grandi differenze in pista. Quando cresci al simulatore, cresce pure la macchina in pista. Il secondo pilota italiano della 499P numero 51 è Antonio Giovinazzi: sentiamolo. Ora sei più sicuro e molto più veloce con la vettura: che cosa è scattato? Il primo anno mi è servito per adattarmi a questo mondo, in cui per la prima volta ho condiviso l'auto con qualcuno. Ho conosciuto meglio i miei compagni, il tipo di gare e il campionato. Il secondo anno (il 2024, ndr) credo di aver fatto un ottimo step, soprattutto in gara. Poi mi hanno dato la possibilità di fare le qualifiche e ho fatto un ulteriore passo. Ciò mi ha fatto crescere e mi ha dato sicurezza. Arrivate a Le Mans in testa al mondiale: quali sono i vostri obiettivi? Quest'anno, abbiamo sempre detto che vogliamo provare a vincere il campionato. E questo è iniziato alla grande. Se non si può vincere a Le Mans, va bene anche portare a casa dei bei punti. La gara è troppo complessa per fare previsioni: è già difficile arrivare in fondo. Avete qualche rivalsa rispetto all'anno scorso? Il 2024 per noi della 51 è stata una stagione tribolata. Eravamo veloci, ma non raccoglievamo quanto avremmo meritato. Quest'anno, invece, con la tripletta in Qatar e la vittoria di Imola lo spirito in squadra è cresciuto. Come si prepara a livello fisico una 24 Ore? Ne ho fatte tre. Una con la GT e due con l'hypercar. La prima è stata la peggiore, ma è servita per capire che cosa dovessi migliorare per il 2023. Riposare molto è la chiave, anche se non vuoi. Devi isolarti con le cuffie, perché c'è molto rumore. Quando uscivo dall'abitacolo avevo tre ore per ricaricarmi, non parlavo con nessuno, per essere poi al box un'ora prima di risalire in auto. Andavo a mangiare, poi doccia nel motorhome. Nelle ultime due Le Mans sono riuscito a dormire almeno un'ora e mezzo a ogni sosta. Al risveglio, doccia fredda, caffè, pronto a ricominciare.
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Dodge Charger Daytona - Debutta la berlina quattro porte e rimane una sola Bev

4 Ruote - Mag 22,2025
La Dodge completa la gamma della Charger Daytona affiancando alla coupé la berlina 4 porte, che conserva la medesima impostazione stilistica. L'aggiornamento del modello, costruito sulla piattaforma STLA Large del Gruppo Stellantis, coincide con il lancio del Model Year 2026, che per tutti gli acquirenti della versione Daytona Scat Pack include un corso di guida di un giorno alla Radford Racing School. Nella seconda parte del 2025 saranno invece rese disponibili le varianti SixPack con motore endotermico 6 cilindri turbobenzina da 420 e 550 CV, mentre non c'è più traccia nei listini della versione elettrica R/T da 496 CV presentata inizialmente. Resta solo la Bev da 670 CV. Le Charger Daytona aggiornate nelle due varianti di carrozzeria saranno disponibili inizialmente nella sola proposta Bev Scat Pack da 670 CV a trazione integrale, capace di toccare le 60 miglia orarie da ferma in 3,3 secondi e di percorrere 241 miglia con un pieno (385 km), per poi ricaricare in 24 minuti dal 20 all'80% da colonnine rapide. La dotazione di serie include il Launch Control, il Drift/Donut Mode, il Fratzonic Chambered Exhaust, il sistema PowerShot con pulsante sul volante per avere un boost di 40 CV per 10 secondi, il differenziale posteriore autobloccante e l'infotainment UConnect 5 da 16" con impianto audio Alpine. Gli accessori sportivi sono nel Track Package opzionale. Il Track Package, ora opzionale per mantenere più basso il prezzo d'attacco, include l'impianto frenante Brembo con dischi da 16" e pinze anteriori a sei pistoncini, i cerchi da 20" con pneumatici Goodyear Eagle F1 Supercar 3 nelle misure 305/35 e 325/35, gli ammortizzatore Dual Valve adattivi, lo spolier posteriore nero lucido, i sedili Performance in pelle e microfibra e il Drive Experience Recorder per la telemetria.
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Onvo L90 - Lammiraglia elettrica col battery swap

4 Ruote - Mag 22,2025
Il brand generalista Onvo, di proprietà della Nio, ha presentato la Suv elettrica L90, che potrebbe arrivare sul mercato cinese entro la fine dell'autunno. Con un peso che varia dai 2.250 ai 2,385 kg in base alla motorizzazione, l'auto è lunga 5.145 mm, larga 1.998 e alta 1.786 e con un passo di 3.110 mm, per accogliere comodamente sette passeggeri su tre file di sedili. La L90 dispone inoltre di un generoso frunk ad apertura elettrica con una capacità di 240 litri: al suo interno, secondo la Casa, trovano posto due grandi valigie e un trolley da viaggio. Le batterie si scambiano. A muovere la Suv cinese pensa il powertrain già utilizzato per la Nio ET9, con varianti a uno o due motori: quest'ultima, dotata di trazione integrale, avrà una potenza massima di 440 kW (598 CV). Costruita su una piattaforma a 900V la Onvo L90 monta una batteria da 85 kWh, per un'autonomia dichiarata di 605 km per la 2WD e di 570 per la AWD. Oltre alla normale ricarica alle colonnine, in quanto brand del gruppo Nio, anche la Onvo accede alle oltre duemila stazioni di swap delle batterie presenti in Cina. I prezzi. La Onvo L90, prevista per il momento solo sul mercato cinese, dovrebbe avere un prezzo d'attacco (per la versione 2WD) inferiore ai 400 mila yuan: al cambio attuale, sono poco più di 49 mila euro.
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Barcolana - Honda è il nuovo partner automotive della regata

4 Ruote - Mag 22,2025
Honda è il nuovo partner automotive ufficiale della 57esima edizione della Barcolana, la celebre regata di Trieste in programma dal 3 al 12 ottobre 2025. L'accordo prevede il supporto della Casa giapponese non solo alla regata principale, ma anche agli eventi collaterali come Barcolana Nuota, oltre alla presenza nel Villaggio Barcolana in piazza dell'Unità. Nuovo modello. Durante la manifestazione, la Casa nipponica presenterà in anteprima un nuovo modello destinato al mercato italiano e previsto per la fine del 2025. I dettagli sono ancora top secret.
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Fiat Grande Panda 4x4 - Le prime immagini dal vivo

4 Ruote - Mag 22,2025
Dopo l'annuncio di ieri, vi mostriamo le prime immagini dal vivo della Fiat Grande Panda 4x4, la concept che potrebbe anticipare il ritorno di uno dei modelli più amati della Casa torinese. Ancora non sappiamo se questa versione avrà un futuro di serie, ma la Fiat ha grandi progetti per la sua nuova compatta di segmento B (tra cui una versione con cambio manuale). E non è escluso che anche la 4x4 arrivi, presto o tardi, nelle concessionarie. Interni in velluto. Nelle immagini di questa concept emergono numerosi richiami alla primissima pandina integrale del 1983, a cominciare dai cerchi bianchi in acciaio su pneumatici all-terrain e la carrozzeria in Bordeaux rosso scuro. All'interno spiccano i rivestimenti di colore azzurro e velluto a coste marrone chiaro che ricopre le sedute e parte della plancia. La Grande Panda 4x4 ha l'assetto rialzato, le luci da off-road sul portapacchi e sul paraurti, i paraspruzzi e grafiche dedicate su fiancata e montanti. Al momento non sono stati comunicati dettagli su come sarà realizzata la trazione a quattro ruote motrici: la Fiat parla solo di un asse posteriore elettrificato che, come su altre integrali del gruppo (Alfa Romeo Junior Q4 e Jeep Avenger 4xe) è realizzata con un piccolo motore elettrico al posteriore.
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Fisker Ocean - L'odissea dei clienti continua: ora le elettriche sono offline

4 Ruote - Mag 22,2025
Dopo il fallimento della Fisker lo scorso giugno, per i proprietari delle Suv Ocean è iniziato un calvario che sembra non avere fine. Qualcuno è riuscito a vendere la propria auto alla Rivian, anche in permuta con uno dei suoi modelli; chi, però, ha deciso di non rinunciare alla sua Suv elettrica, dovrà invece fare a meno della connettività internet, almeno per il momento, con tutto quello che comporta, ovvero nessun servizio connesso (come la ricerca di stazioni di ricarica) né aggiornamenti over-the-air. Che, in ogni caso, nessuno sta comunque sviluppando. Sempre una questione di soldi. Il problema nasce per una disputa tra la American Lease, società di noleggio di Ev che ha comprato lo stock di Ocean invendute, e la Fisker Owners Association (Foa), che invece raduna i proprietari rimasti. Le due realtà avevano iniziato a lavorare assieme per trovare il modo di tenere in vita le Suv, sia per quanto riguarda i pezzi di ricambio che i servizi software. L'accordo è naufragato per questioni di soldi, con il risultato che al momento le Ocean sono offline. La American Lease e la Foa stanno lavorando autonomamente per trovare una soluzione che permetta al software delle auto di tornare in rete.
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Lynk & Co 08 - Il super ibrido con una batteria da elettrica

4 Ruote - Mag 22,2025
Prosegue l'offensiva di Lynk & Co in Europa. A partire da giugno, il marchio appartenente alla cinese Geely lancerà anche da noi la 08: terzo modello in gamma, dopo la crossover 01 e l'elettrica 02, offerto in Italia con un listino prezzi che parte da 52.995 euro. Si tratta di una sport utility lunga 4,82 metri, già in vendita nella Repubblica Popolare dove viene prodotta per tutti i mercati, destinata a competere nel segmento D, proponendo come punto di forza un singolare sistema di propulsione. Dentro al cofano nasconde infatti un powertrain ibrido plug-in da 345 CV, associato a un cambio automatico a tre marce, che sfrutta la parte termica quasi esclusivamente come generatore per ricaricare il pacco batterie, affidando in prevalenza al motore elettrico il compito di muovere le ruote anteriori. Com'è fatta e come va. Nel dettaglio, la 08 abbina un motore benzina 1.5 da 137 CV a un'unità elettrica da 155 kW (208 CV). Quest'ultima alimentata da una batteria agli ioni di litio da 39,6 kWh, ricaricabile dal 10 all'80% in circa 33 minuti tramite una fonte DC fino a 85 kW, capace di garantire con un pieno d'elettroni fino a 200 km di percorrenza col termico spento. Guidando la vettura nei dintorni di Göteborg, dove hanno sede il quartier generale e i centri di sviluppo Lynk & Co, la prima cosa evidente è stata la reattività nella marcia nonostante la massa superiore ai 2.600 kg. Nelle fasi di spunto e quando si richiede la massima potenza, l'intervento del propulsore a benzina si fa sentire, incrementando la spinta ma senza alzare la voce. Tra le note positive del modello c'è infatti la silenziosità di marcia che ben si sposa sul piano del confort con la taratura delle sospensioni, calibrate per consentire un'andatura morbida e ovattata su ogni tipo di fondo. Di contraltare, manca però sulla 08 quella sensazione di comunicatività che si ha con automobili simili, meno filtrate nella guida. Cosa che comunque non è poi una grave pecca, trattandosi di una sport utility dall'indole ecologica - nel ciclo combinato emette 23 g/km di CO - che trova nei lunghi viaggi autostradali e non certo su una pista l'impiego ideale, vantando un'autonomia complessiva superiore ai 1.100 km. Si fa subito riconoscere. Lo stile esterno della 08 riprende l'ultimo family feeling del marchio ispirato alla show car The Next Day Concept presentata nel 2022. Dettagli come i gruppi ottici anteriori in rilievo, oppure le maniglie a scomparsa, segnano la carrozzeria che appare nell'aspetto minimalista ma allo stesso tempo imponente. Nell'abitacolo, tagliato per ospitare cinque persone e dotato di un bagagliaio da 540 a 1.254 litri, la svedese con sangue cinese unisce materiali sostenibili a soluzioni pensate per offrire la massima praticità nell'utilizzo. Una delle tante, spiega il presidente del design di Lynk & Co Stefan Rosen, è l'interfaccia di bordo che prevede dei pulsanti fisici sul volante, permettendo anche di gestire le varie funzioni pure dal sistema d'infotainment tramite comandi vocali: la giusta via di mezzo tra tecnologia e sicurezza per fare dell'auto un prodotto al passo con i tempi.
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Gruppo Volkswagen - Cupra Raval e VW ID.2, parte la produzione delle batterie

4 Ruote - Mag 21,2025
Martorell scalda i motori (elettrici) in vista dell'avvio della produzione delle piccole Bev del Gruppo Volkswagen: la Cupra Raval e la Volkswagen ID.2all usciranno l'anno prossimo dalle linee dell'impianto catalano, ma nella fabbrica Seat sono già partite le operazioni di assemblaggio di pre-serie delle batterie e dei pannelli carrozzeria.La Cupra Raval è in rampa di lancio. Lo storico stabilimento, una volta a regime, arriverà a produrre 300 mila batterie l'anno, tutte destinate alle due piccole elettriche. La prima a raggiungere i mercati sarà quella marchiata Cupra: le prime parti della carrozzeria della Raval sono già in produzione nella nuova pressa installata nel 2024, che ha una capacità produttiva di quattro milioni di pezzi l'anno.Meb Entry: celle LFP e costruzione cell-to-pack. La Raval avrà dunque l'onore di portare al debutto la nuova piattaforma "Meb Entry" (destinata poi a essere adottata anche dalle altre Bev compatte del gruppo), nonché di tenere a battesimo due delle sue principali innovazioni tecniche, vale a dire le celle con chimica litio-ferro-fosfato (più economica delle classiche nichel-manganese-cobalto) e la costruzione cell-to-pack, che consente di inserirne un maggior numero a parità di spazio e di ottenere così una maggiore densità d'energia.La piattaforma Meb Plus avrà le stesse caratteristiche. Queste due caratteristiche si riveleranno strategiche anche per il resto della gamma elettrica Volkswagen. Le sorelle maggiori, dalla ID.3 in su, riceveranno presto un aggiornamento tecnico che varrà anche un cambio di nome per la loro piattaforma: la Meb evolverà nella nuova Meb Plus, che dalla piccola Entry prenderà in prestito proprio le due caratteristiche principali: celle più economiche e logica costruttiva.Schäfer: "Passo avanti per costi e prestazioni". "La Meb Plus verrà lanciata l'anno prossimo e adotterà chimica LFP e costruzione cell-to-pack", ha dichiarato nelle scorse settimane Thomas Schäfer, ceo del marchio di Wolfsburg nel suo intervento al Future of the Car Congress del Financial Times. "Sarà un grande passo avanti da un punto di vista di costi e performance e riguarderà tutti gli attuali modelli su base Meb, dalla ID.3 alla ID.7".Le NMC? Una specie in via d'estinzione. In quell'occasione, Schäfer è stato categorico riguardo il futuro della chimica tradizionale al nichel-manganese-cobalto: "Fabbricheremo le LFP a Salzgitter, dove oggi produciamo le NMC: le porteremo gradualmente a fine carriera, perché è una chimica costosa che alla luce dei progressi delle litio-ferro-fosfato ha un futuro soltanto sui segmenti più alti del mercato. In quelli di volume, le LFP avranno il predominio".
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Euro NCAP - Tre stelle per Dacia Bigster, cinque per la Tesla Model 3

4 Ruote - Mag 21,2025
Arrivano dall'Euro NCAP i risultati degli ultimi test di sicurezza per un nutrito gruppo di nuovi modelli arrivati da poco sul mercato, e che per comodità riportiamo in ordine alfabetico: Audi A5 plug-in, Audi Q5, Dacia Bigster, Ford Tourneo Custom (anche elettrico), Kia EV3, MG S5, Opel Grandland, Peugeot 3008 e 5008, Renault 4 E-Tech Electric, Tesla Model 3, Toyota C-HR Phev, Voyah Courage, Volkswagen Tayron e Transporter. Tutte le auto in prova hanno ottenuto punteggi di quattro o cinque stelle tranne la Bigster, a quota tre. Audi A5 Phev. La berlina tedesca, erede della A4, spunta ottimi risultati per gli occupanti e meno per gli utenti deboli della strada e per l'efficienza degli aiuti alla guida. Nel complesso, comunque, punteggio pieno: cinque stelle.Protezione degli adulti: 87%Protezione dei bambini: 88%Utenti vulnerabili della strada: 78%Aiuti alla guida: 77% Audi Q5. Cinque stelle anche per la terza generazione della Suv di Ingolstadt, che ottiene risultati paragonabili alla berlina, in particolare per gli aiuti alla guida.Protezione degli adulti: 85%Protezione dei bambini: 86%Utenti vulnerabili della strada: 79%Aiuti alla guida: 77% Dacia Bigster. Il risultato più inatteso sono le tre stelle conquistate dalla grande Suv romena: pur offrendo una buona protezione per i bambini (85%), si ferma a 69% per quella degli adulti e al 60% per gli utenti deboli della strada. Il corredo di aiuti alla guida si ferma al 57%, per la dotazione limitata agli obblighi di legge e la mancanza di un avvertimento dell'occupazione delle sedute posteriori.Protezione degli adulti: 69%Protezione dei bambini: 85%Utenti vulnerabili della strada: 60%Aiuti alla guida: 57% Ford Tourneo Custom. Quattro stelle per il nuovo furgone della Casa dell'Ovale Blu, anche nella sua versione elettrica: ottimi i risultati per quanto riguarda la protezione degli occupanti, anche bambini. Non arriva al massimo del punteggio per il risultato dei test nei sistemi di assistenza alla guida: 66%.Protezione degli adulti: 86%Protezione dei bambini: 86%Utenti vulnerabili della strada: 79%Aiuti alla guida: 66% Kia EV3. La nuova Suv elettrica coreana, già vincitrice del premio World Car of the Year 2025, guadagna quattro stelle nelle valutazioni del modello base, e di cinque stelle con il pacchetto DriveWise Adas Pack, che aggiunge la guida assistita di Livello 2 e il monitoraggio dell'angolo cieco.Protezione degli adulti: 83%Protezione dei bambini: 84%Utenti vulnerabili della strada: 77% (78% con l'Adas Pack)Aiuti alla guida: 67% (78% con l'Adas Pack) MG S5. iniziata da poco la commercializzazione in Europa della nuova Suv elettrica del marchio anglo-cinese, che conquista cinque stelle, ottenendo un ottimo risultato in particolare per la protezione degli adulti a bordo.Protezione degli adulti: 90%Protezione dei bambini: 82%Utenti vulnerabili della strada: 82%Aiuti alla guida: 78%  Opel Grandland. La nuova Suv della Casa del Blitz ottiene quattro stelle. Come altre auto in prova, spunta ottimi risultati nella protezione degli occupanti, pagando una dotazione di aiuti alla guida non sempre all'altezza dei rigorosi standard dell'Euro NCAP.Protezione degli adulti: 82%Protezione dei bambini: 85%Utenti vulnerabili della strada: 79%Aiuti alla guida: 62%  Peugeot 3008. La Suv francese ha portato al debutto la nuova piattaforma Stla Medium, condivisa anche con la Opel Grandland, ottenendo anche i medesimi risultati nei test di sicurezza: il punteggio complessivo è di quattro stelle.Protezione degli adulti: 82%Protezione dei bambini: 85%Utenti vulnerabili della strada: 79%Aiuti alla guida: 62%  Peugeot 5008. Questo modello è la versione a sette posti e più grande (25 cm in più) della 3008, e come lei (e la Grandland) spunta quattro stelle complessive, con gli aiuti alla guida che ottengono il risultato meno positivo.Protezione degli adulti: 82%Protezione dei bambini: 85%Utenti vulnerabili della strada: 79%Aiuti alla guida: 62%  Renault 4 E-Tech Electric. La B-Suv elettrica francese, costruita sulla medesima architettura della nuova R5, ottiene quattro stelle complessive in virtù dei risultati ottenuti nella protezione degli adulti e negli aiuti alla guida. Bene la sicurezza per i più piccoli.Protezione degli adulti: 79%Protezione dei bambini: 85%Utenti vulnerabili della strada: 73%Aiuti alla guida: 68%  Tesla Model 3. Il restyling della berlina elettrica spunta ancora il massimo punteggio (come tutti gli altri modelli della Casa americana), e le percentuali più alte tra le auto in prova a questo giro, in particolare per gli aiuti alla guida, da sempre uno dei punti di forza del brand.Protezione degli adulti: 90%Protezione dei bambini: 93%Utenti vulnerabili della strada: 89%Aiuti alla guida: 87%  Toyota C-HR Phev. Cinque stelle anche per la nuova Suv giapponese con la motorizzazione ibrida plug-in, che ottiene ottimi risultati anche per la protezione degli utenti deboli della strada.Protezione degli adulti: 85%Protezione dei bambini: 86%Utenti vulnerabili della strada: 86%Aiuti alla guida: 79%  Voyah Courage. Non ancora commercializzata in Italia, questa Suv cinese ottiene il massimo dei voti grazie agli ottimi risultati nelle prove di protezione degli occupanti, anche i bambini, e per l'efficienza dei sistemi di assitenza alla guida.Protezione degli adulti: 90%Protezione dei bambini: 88%Utenti vulnerabili della strada: 76%Aiuti alla guida: 87%  Volkswagen Tayron. La grande Suv tedesca, che ha preso il posto della Tiguan Allspace, conquista subito cinque stelle nei test di sicurezza, con punteggi molto alti in tutti gli ambiti.Protezione degli adulti: 87%Protezione dei bambini: 85%Utenti vulnerabili della strada: 83%Aiuti alla guida: 80%  Volkswagen Transporter. Quattro stelle, infine, per il veicolo commerciale della Casa di Wolfsburg, che non arriva al punteggio pieno per il risultato appena sufficiente ottenuto dai sistemi di assistenza alla guida.Protezione degli adulti: 86%Protezione dei bambini: 86%Utenti vulnerabili della strada: 79%Aiuti alla guida: 66% 
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Villa d'Este - Fuoriconcorso, tutte le informazioni

4 Ruote - Mag 21,2025
Dopo l'edizione dedicata alle auto da corsa inglesi, quest'anno il tema di Fuoriconcorso è "Velocissimo". Si tratta di un omaggio all'heritage motoristico italiano, che porterà sul lago di Como alcune delle auto da corsa tricolore più importanti di tutti i tempi. Ma vi sarà anche spazio per sportive e hypercar provenienti da tutto il mondo. L'edizione 2025 di Fuoriconcorso si terrà nelle due residenze storiche di Villa del Grumello e Villa Sucota, a Como, nelle giornate di sabato 24 e domenica 25 maggio. Il pubblico potrà accedere all'esposizione dalle 11 alle 20 in entrambe le giornate. Durante il weekend sarà possibile ammirare una selezione di vetture da corsa che hanno fatto la storia: dalla Lancia D24 vincitrice della 1000 Miglia alla Ferrari 499P che ha trionfato a Le Mans passando per l'Alfa Romeo Tipo 159 "Alfetta" del 1951 e dalle Lancia Stratos e Delta S4 del Mondiale Rally. Oltre a questi marchi, tra gli altri saranno presenti in forma ufficiale anche Koenigsegg, Maserati, Mercedes-Benz, Pagani e Porsche. In programma anche anteprime mondiali, tra cui il debutto di un nuovo brand e una mostra fotografica curata da Dylan Don. L'evento includerà conversazioni con esperti del settore come "Collecting or Investing" e "Rally e Formula 1 - le Corse Italiane". RM Sotheby's, nuovo partner, ha aperto simbolicamente il weekend con un'asta esclusiva il 22 maggio a Milano. Per accedere a Fuoriconcorso bisognerà essere muniti di un biglietto: i bambini fino a 13 anni possono entrare gratuitamente, i ragazzi da 14 a 17 anni hanno un ridotto al prezzo di 10 euro e quelli da 18 a 25 anni dovranno pagare 90 euro per ogni giornata. Per gli adulti (da 25 anni in su) è previsto un ingresso giornaliero da 180 euro o un pass per il weekend da 280 euro (144 e 224 euro nel caso dei residenti di Como). Per i gruppi è invece previsto uno sconto: cinque persone a 700 euro (1.120 per i due giorni). Disponibili anche dieci "Biglietti Super Vip" da 1.000 euro che, oltre all'ingresso, includono anche un'experience dedicata, l'accesso a una lounge e una cena nella sera del 24 maggio.
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Autostrade per lItalia - Qual è la velocità anti code? Risponde lIntelligenza Artificiale

4 Ruote - Mag 21,2025
Qual è la velocità adatta per fluidificare il traffico? A rispondere è l'Intelligenza Artificiale. Sulla Tangenziale di Napoli, infatti, Autostrade per l'Italia ha avviato un esperimento che ruota attorno alla funzionalità Dynamic Speed Limit basata sull'AI: suggerisce ai guidatori la velocità migliore, un consiglio (non un obbligo, non un limite massimo) che compare nel cruscotto dell'auto. Protagonisti del test una flotta di utilitarie e una vettura a guida autonoma (una Maserati GranCabrio Folgore equipaggiata con il robo-driver del Politecnico di Milano) che dialogano con l'infrastruttura, ottenendo indicazioni sulla velocità idonea. Il sistema (sviluppato da Movyon, operatore del Gruppo Aspi) sfrutta l'AI per creare le smart road, sulla scorta di un modello realizzato dall'Università di Napoli Federico II. Tradotto in numeri. L'Intelligenza Artificiale elabora in media 3,5 milioni di dati di transito al giorno in un tratto a traffico aperto di tre km da Vomero a Fuorigrotta, ma entro fine 2025 tutta la Tangenziale verrà dotata di antenne e sensori. Così da creare l'effetto onda verde per ridurre gli incidenti fra il 10% e il 30%, e per abbattere le emissioni fra il 5% e il 15%.
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