BYD - Le fabbriche europee produrranno anche le ibride plug-in
La BYD ha deciso di modificare le sue strategie produttive in Europa: i due stabilimenti attualmente in fase di costruzione in Ungheria e Turchia assembleranno sia auto elettriche, sia vetture ibride plug-in. La decisione, stando a una ricostruzione di Automotive News Europe, è legata a logiche di mercato e tiene conto del rallentamento delle Bev e della contestuale ascesa delle altre motorizzazioni elettrificate. Il cambio di programma. L'azienda di Shenzhen sta investendo 5 miliardi di euro per i suoi impianti di Szeged (Ungheria) e Smirne (Turchia): fino a qualche mese fa, l'intenzione era di produrre solo elettriche, per approfittare della crescita a doppia cifra delle vendite di auto a batteria. Tuttavia, il progressivo rallentamento della domanda ha spinto la BYD a cambiare i suoi programmi: a ottobre il vicepresidente esecutivo, Stella Li, ha annunciato l'aggiunta delle Phev alle produzioni europee, ma non ha precisato quali dei due impianti sarebbe stato interessato dal nuovo orientamento strategico. Successivamente, durante l'incontro di Torino con i fornitori italiani, i manager hanno precisato che Szeged sarebbe stato dedicato alle elettriche e Smirne alle ibride plug-in. Ora, l'azienda ha confermato ad Automotive News di aver ulteriormente modificato i suoi programmi, decidendo di impegnare entrambi gli impianti sulle due tipologie di motorizzazioni.Prodotti e piani. La fabbrica magiara dovrebbe entrare in funzione a ottobre, con una capacità produttiva di 150 mila unità l'anno (raddoppiabile in caso di necessità), la stessa dell'impianto turco, destinato ad aprire i battenti nel mese di marzo del 2026. Quanto ai prodotti, Li ha precisato i programmi di lancio: Szeged produrrà inizialmente la Dolphin e la Atto 3, poi saranno affiancate dalla Atto 2 e dalla Seagull, che in Europa si chiamerà Dolphin Surf. Inoltre, entro la metà del 2026, ogni modello sarà offerto nella variante sia elettrica, che ibrida plug-in. Del resto, i numeri dimostrano quanto le Phev stiano dando una spinta decisiva alla vendite della BYD: nei primi tre mesi dell'anno, secondo le elaborazioni di Dataforce citate da Automotive News, l'azienda cinese ha quadruplicato le vendite europee, da 7.701 a 28.842 veicoli, e portato il peso delle Phev al 38% dei volumi, a fronte di una quota quasi nulla nello stesso trimestre del 2024. E questo spiega, più di ogni altra cosa, il cambio delle strategie produttive.
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Toyota Corolla Cross - La Suv media si aggiorna: ecco tutte le novità
La Toyota ha presentato il restyling della Corolla Cross, la Suv media che ha debuttato nel 2022: tra le novità in arrivo l'allestimento con caratterizzazione sportiva GR Sport e, nelle versioni con trazione integrale AWD-i, una modalità neve specifica per i climi più rigidi. L'arrivo del nuovo modello è previsto per l'estate mentre la versione GR Sport arriverà più avanti, in autunno. Cambia davanti. All'esterno le novità si concentrano principalmente nel frontale, dove troviamo una nuova griglia con finiture a nido d'ape integrata nel paraurti, nel quale sono state inserite anche delle prese d'aria verticali. Rinnovata anche la firma luminosa, davanti e dietro (dove i gruppi ottici presentano piccoli elementi aerodinamici per migliorare la gestione dei flussi d'aria). Di serie per tutta la gamma i cerchi da 18 di nuovo disegno. Diventa più pratica. Più sostanziali le modifiche all'interno, in particolare nella zona del tunnel centrale, completamente ridisegnata, con una nuova e più compatta leva del cambio e spazio per la doppia piastra di ricarica a induzione per gli smartphone, di serie su tutta la gamma. La strumentazione digitale è di 10,5 nell'allestimento base, ma per il mercato europeo dovrebbe essere di serie quella più grande da 12,3. Nelle versioni più "ricche" saranno disponibili volante e sedili riscaldabili. Miglioramenti anche sul fronte del confort, con l'utilizzo di un maggior quantitativo di materiali fonoassorbenti per tetto e plancia. Pronta per la neve. Invariate le motorizzazioni, con i powertrain full hybrid da 140 e 197 CV, quest'ultimo anche nella versione AWD-i con un secondo motore elettrico sull'asse posteriore per la trazione integrale. Per questa versione arriverà anche la modalità Snow Extra, pensata per migliorare stabilità e trazione sulle strade molto innevate. Di serie per tutta la gamma la suite di Adas Toyota T-Mate, con la guida assistita di Livello 2. Corolla Cross GR Sport. Per la prima volta entra a listino anche l'allestimento GR Sport, che si caratterizza per un look più aggressivo: cerchi da 19 di colore nero, paraurti e griglia sportivi, il logo Toyota di nero lucido e la disponibilità di una tinta esclusiva per la carrozzeria, lo Storm Grey con tetto nero a contrasto che vedete in queste immagini. All'interno i sedili sportivi sono rivestiti di Brin-Naub, pellame sintetico con il logo GR goffrato sui poggiatesta e cuciture rosse a contrasto. A livello meccanico l'assetto è stato abbassato di 10 mm, mentre sterzo e software del cambio automatico hanno impostazioni specifiche per questo modello, che può anche sfruttare la nuova modalità Sport.
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Emissioni di CO2 - Il Consiglio europeo approva l'emendamento sulle multe
Nuovo passo avanti nell'iter di approvazione dell'emendamento ai regolamenti sulle emissioni di anidride carbonica di auto e furgoni: alla vigilia del voto del Parlamento europeo, il Consiglio Ue ha approvato il suo mandato negoziale in vista delle trattative del cosiddetto Trilogo, adottando una posizione del tutto simile alla proposta inserita dalla Commissione europea nel Piano d'azione di inizio marzo. Dunque, i rappresentanti dei 27 Paesi membri non hanno apportato alcuna modifica, a dimostrazione della loro piena disponibilità ad accogliere la richiesta del presidente del massimo organo esecutivo di Bruxelles, Ursula von der Leyen, per una rapida approvazione del provvedimento. Maggior flessibilità. Il regolamento comunitario stabilisce obiettivi annuali, su periodi di cinque anni, per tagliare le emissioni medie di CO2 delle autovetture e dei furgoni. Per il quinquennio 2025-2029, è entrato in vigore il primo gennaio scorso un target di riduzione del 15% rispetto ai valori del 2021. Con l'emendamento, già adottato dal massimo organo esecutivo della Ue, si punta a concedere ai costruttori la possibilità di rispettare gli obblighi per gli anni 2025, 2026 e 2027, calcolando la media delle loro prestazioni nel triennio e non in ogni singolo anno. In sostanza, si inserisce nei regolamenti una maggior flessibilità sulla questione delle sanzioni. Detto questo, diversi manager ed esperti del settore hanno già criticato il provvedimento, che rischia di rivelarsi solo un inutile palliativo.I prossimi passi. A ogni modo, la modifica ai regolamenti è ormai instradata lungo un percorso di rapida approvazione. A tal proposito il Parlamento europeo ha deciso di adottare una procedura d'urgenza per evitare i tradizionali passaggi che rischiano di produrre mesi e mesi di dibattito tra gli eurodeputati. Grazie a questa decisione, il provvedimento sarà sottoposto al voto oggi, 8 maggio: il calendario prevede la votazione tra le 12 e le 14 di diversi ordini del giorno, tra cui, per l'appunto, l'emendamento. Qualora il Parlamento approvi, in prima lettura e senza ulteriori modifiche, il testo della proposta della Commissione, il Consiglio accoglierà la posizione dello stesso Parlamento e l'atto sarà adottato in via ufficiale e definitiva nel corpo normativo dell'Unione Europea.
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Rapporto Aniasa - La corsa del noleggio: aumentano il giro daffari e la flotta
raro trovare un settore economico di peso non solo in salute, ma con ampi margini di crescita. Certo, anche nel mondo dell'autonoleggio e della sharing mobility le ombre e le incognite non mancano, soprattutto nel car sharing, ma la forza dei numeri del 2024 e del primo trimestre dell'anno, svelati oggi a Milano nel corso della presentazione del 24 rapporto Aniasa, mostrano un business solido dalle prospettive rosee. Vediamo nel dettaglio partendo proprio dalla prima parte del 2025. L'anomalo boom di targhe nel 1 trimestre. Nel lungo termine il fatturato è aumentato del 10,1% a 2,3 miliardi di euro, la flotta è cresciuta del 4,7% fino a sfiorare 1,3 milioni di veicoli e le immatricolazioni si sono impennate dell'11,5%. Un dato, quest'ultimo, da leggere però in controluce, visto il boom delle immatricolazioni appannaggio delle cosiddette captive, ossia le società di long term rent emanazione delle case automobilistiche. A questo proposito, lo stesso presidente dell'Aniasa, Alberto Viano, ha ammesso che non tutte queste vetture hanno un cliente. Un modo elegante per non dire che parte di quei numeri, molto probabilmente, sono il frutto di una forzatura sul mercato da parte della Casa controllante: il noleggio sta supportando il mix di immatricolato, ha spiegato Viano. Rent-a-car in chiaroscuro, ma non è crisi. Il noleggio a breve termine, invece, intimamente legato al turismo, ha scontato nel consuntivo trimestrale la diversa collocazione della Pasqua, caduta lo scorso anno a fine marzo. E dunque, pur presentando un fatturato in salita del 6,4% e un leggero aumento dei noleggi (+0,8%), il rent-a-car ha registrato un calo dei giorni di noleggio (-3,5%), della flotta in circolazione (-5,5%) e delle immatricolazioni (-2,7%). Si vedrà nel prosieguo dell'anno se questo andamento in chiaroscuro sarà confermato oppure no.Fatturato 2024 dell'Nbt a 1,5 miliardi (+4,8%). Di certo c'è che questo segmento del business ha archiviato il 2024 con più luci che ombre: un giro d'affari che ha superato 1,5 miliardi di euro (+4,8%), una crescita dei noleggi del 10,1% a quota 4,7 milioni, un aumento del 6,2% dei giorni di noleggio, che hanno superato i 38 milioni, e una flotta che si è allargata a 140 mila unità (+2,3%) per soddisfare una domanda in aumento. Uniche note stonate, in un panorama comunque luminoso, sono stati il calo della durata media del noleggio (-3,5%) e il leggero calo del fatturato per giorno di locazione (-1,4%). Secondo l'Aniasa, le aziende di maggiori dimensioni affrontano un aumento dei costi dovuti all'acquisto della flotta, provocato dal consistente innalzamento dei listini, e un crescente incremento dei costi gestionali causato, soprattutto, dalla crescita esponenziale dei danni e dei furti (totali e parziali) e dei canoni concessori pagati ad aeroporti e stazioni ferroviarie, con pericolose riduzioni dei margini operativi che rischiano di non compensare adeguatamente gli investimenti necessari a garantire gli standard richiesti dal mercato. Record di ricavi e flotta per il long term. Restando sul 2024 ma spostando lo sguardo sul lungo termine, anche in questo ambito le luci sovrastano le ombre: una flotta di quasi 1,3 milioni di veicoli (+5,8%), nonostante una forte frenata delle immatricolazioni (-14,7%), una crescita record del fatturato, salito del 17,9% a 12,5 miliardi (di cui 8,7 da contratti di locazione di veicoli e 3,6 dalla rivendita dell'usato). Tra i principali trend registrati dal long term rent, l'aumento delle durate dei contratti (l'80% supera i 36 mesi), il ritorno alla crescita del canale dei privati (+3%), l'aumento costante del business dei veicoli commerciali leggeri, oggi 225 mila (+7,5%). Complessivamente, la platea degli utilizzatori ha raggiunto 268.000 soggetti, di cui 95 mila aziende, 3 mila amministrazioni pubbliche e 170 mila privati (con e senza partita Iva). Car sharing in difficoltà: -16% di noleggi nel 2024. In un panorama complessivamente roseo, continua a soffrire, invece, il car sharing, ormai concentrato a Roma e a Milano, dove circola l'80% della flotta complessiva. Nel 2024 sono stati effettuati poco più di 4,2 milioni (-16%) di noleggi di vetture (erano 5 mln nel 2023 e ben 10 milioni nel 2019) da 330.000 utenti attivi iscritti al servizio. Si è contratta ulteriormente la flotta di mezzi su strada, a circa 3.300 unità (tutte ibride ed elettriche), metà delle quali restano mediamente non disponibili a causa dei furti (parziali e totali) e dei danneggiamenti che da sempre colpiscono questi veicoli. Unica nota positiva, l'aumento significativo delle durate dei noleggi (in media 126 minuti), un trend che proietta l'offerta del settore verso formule giornaliere, ben diverse da quelle orarie per cui era nato. Senza un adeguato supporto da parte delle istituzioni nazionali e locali, ha sottolineato Viano, questo business - di supporto strategico al trasporto pubblico locale, al decongestionamento dei centri urbani e alla salvaguardia dell'ambiente - rischia di contrarsi ulteriormente nei prossimi anni. Obiettivo: la riforma fiscale. Dopo aver faticosamente incassato la salvaguardia della previgente disciplina del fringe benefit sulle auto ordinate prima dell'entrata in vigore l'1 gennaio scorso - della riforma che ha archiviato il parametro delle emissioni in favore delle alimentazioni, il sodalizio guidato da Alberto Viano si prepara a nuove sfide. La prima è più importante è quella costituita dalla delega fiscale, che il governo ha ottenuto nell'agosto del 2023 e che, dunque, dovrebbe arrivare al traguardo entro tre mesi. Dichiarato l'obiettivo di superare gli attuali e anacronistici paletti sulla deducibilità dei costi dell'auto aziendali, pari ai vecchi 35 milioni di lire fissati nella seconda metà degli anni 90 del secolo scorso e mai adeguati all'inflazione, e sulla detraibilità dell'Iva, attualmente al 40% in perenne deroga alle norme europee. Secondo Viano la riforma dovrebbe essere costruita per far diventare il noleggio la leva della decarbonizzazione, ossia fiscalmente premiante per le vetture a basse o nulle emissioni di anidride carbonica. Le flotte a noleggio a breve e lungo termine e del car sharing, ha sottolineato, costituiscono lo strumento più efficace per accelerare l'elettrificazione della mobilità, come confermato dagli obiettivi annunciati dalla Commissione Ue sulla decarbonizzazione delle flotte. Per andare in questa direzione il nostro Paese deve superare i numerosi dazi occulti' che frenano lo sviluppo e gli investimenti in mobilità pay-per-use.
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Mercato globale - Europa giù fino al 2030, ma anche la Cina rallenta
Dopo decenni di espansione, nel prossimo quinquennio il settore automotive mondiale non crescerà più. E in questo scenario di stagnazione mondiale l'Occidente, ossia Europa e Nord America, perderà progressivamente terreno. Queste, in estrema sintesi, le prospettive delle quattro ruote contenute nello studio di Bain & Company Navigare nella nebbia. Il futuro incerto dell'automotive, illustrato oggi a Milano nel corso della presentazione del 24 rapporto Aniasa sull'industria dell'autonoleggio, della sharing mobility e del digital automotive. Giù Europa e Nord America, si ferma la Cina. Uno studio che ridefinisce completamente la geografia dell'auto finora conosciuta. Se infatti nel periodo 2001-2017 l'Asia, e in particolare la Cina, ha guidato la crescita globale (in media, +3,3% all'anno), oggi lo scenario è profondamente cambiato: per il periodo 2017-2030, infatti, si prevede un'espansione mondiale di appena lo 0,2%. In pratica, il Dragone, la cui crescita sarà di appena lo 0,3%, smetterà di trainare il resto del mondo, zavorrato, a sua volta, dai mercati maturi dell'Europa (-0,6%), del Nord America (-0,4%) e di Giappone e Corea (-1,2%). Una certa espansione è prevista solo nell'Asia meridionale (+2,7%) e, in misura minore, nel Sud America (+1,5%). Per l'Europa un buco di 15 milioni di veicoli. C'è un indicatore molto evidente del declino dell'Europa e degli Stati Uniti. Rispetto alle previsioni fatte appena tre anni fa, entro il 2028 l'Europa avrà un gap di circa 15 milioni di veicoli e il Nord America seguirà un trend analogo, con uno scarto negativo di 7,5 milioni di unità. Queste cifre, ha sottolineato Gianluca Di Loreto, partner di Bain & Company e autore dello studio, testimoniano un rallentamento strutturale della domanda che rischia di compromettere la sostenibilità di molti costruttori, specialmente quelli con maggiore esposizione su questi mercati. I dazi colpiranno soprattutto i tedeschi. A complicare ulteriormente lo scenario, si aggiungono le tensioni commerciali tra i grandi blocchi economici. Secondo Bain & Company, le Case tedesche sono tra le più esposte, con circa metà dei propri volumi a rischio: devono affrontare contemporaneamente la stagnazione in Europa, la perdita di slancio in Cina e le barriere doganali imposte dagli Stati Uniti. Per i costruttori giapponesi e coreani, invece, il problema riguarda soprattutto il mercato americano, dove sono fortemente presenti, ma vulnerabili ai dazi. In Italia l'auto resta centrale, ma non si compra più. Infine l'Italia. Come di consueto, lo studio si sofferma anche sulle abitudini di mobilità degli italiani. Da cui emerge un deciso ritorno all'uso dell'auto privata come mezzo principale per gli spostamenti che però non si traduce in un aumento delle vendite di nuove vetture. Semmai è l'usato a crescere, a testimonianza del disorientamento causato da normative complesse e prezzi in continuo aumento. Ed è soprattutto il prezzo il fattore discriminante secondo Bain, al punto da rappresentare la prima ragione (lo evidenzia il 35% della platea dello studio) per l'acquisto di modelli cinesi o asiatici.
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Giuseppe Sala - A Milano ci sono ancora troppe auto
Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, non è soddisfatto di un numero preciso che riguarda la mobilità privata: 49 auto ogni 100 abitanti del capoluogo lombardo. ancora troppo alto per la città che noi desideriamo, ha detto a margine del Festival dello Sviluppo sostenibile che si tiene nella metropoli. A me rincresce che non riusciamo a usare il trasporto pubblico in maniera più massiccia. Ci stiamo concentrando su azioni tangibili, come migliorare ulteriormente la rete dei mezzi, che già oggi è di altissimo livello. Nonostante l'eccellenza del nostro sistema di trasporto, non siamo ancora riusciti a convincere tutti i milanesi ad abbandonare l'auto e a preferire tram, metropolitane e autobus per i propri spostamenti quotidiani. A luglio 2023, il primo cittadino dichiarò il suo obiettivo: 40 auto ogni 100 abitanti entro il 2033. Paletti. Il Comune sta imponendo limiti all'utilizzo della mobilità privata, ha aggiunto Sala, ma questo non è sufficiente: il riferimento - immaginiamo - è all'enorme Zona a traffico limitato Area B non a pagamento, alla Ztl Area C centrale con ticket, alle varie Ztl (incluso il Quadrilatero della Moda che banna pure le elettriche), nonché agli stalli gialli e blu, e magari agli autovelox. Visione più ampia. Si può sempre ragionare su adattamenti rispetto al momento, ma sulla direzione no per quanto riguarda lo sviluppo sostenibile. Non lo si fa solo per il bene del pianeta, possono nascere anche opportunità dal punto di vista economico. Alcuni Paesi lo stanno dimostrando. chiaro che ci devono essere una consapevolezza prima europea e poi italiana, perché l'Europa insieme può cambiare veramente le cose. Il tutto per centrare i 17 obiettivi fissati dall'assemblea dell'Onu con l'agenda 2030: dal primo (sconfiggere la povertà), passando per l'11 (creare insediamenti umani inclusivi, sicuri e solidi), e il 16 (promuovere società pacifiche e solidali).
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Geely - Li Shufu punta al pieno controllo della Zeekr
Geely Automobile Holdings mette ancora ordine nelle sue partecipazioni in campo automobilistico. L'azienda cinese, infatti, ha deciso di lanciare un'offerta pubblica d'acquisto sulla Zeekr con l'obiettivo di "delistarla" dalla Borsa di New York e riacquistare il pieno controllo. L'operazione. L'offerta vale 2,2 miliardi di dollari (1,94 miliardi di euro al cambio attuale) e riguarda il 34,3% del capitale sociale: Geely detiene il 65,7% delle azioni dopo la quotazione avvenuta un anno fa sulla base di una valutazione di 6,8 miliardi. Oggi la Zeekr conta su una capitalizzazione di 5,7 miliardi, molto meno dei 6,52 miliardi dell'offerta lanciata dalla casa-madre cinese. Del resto, la Geely ha ormai tutta l'intenzione di portare avanti la semplificazione del perimetro operativo annunciata dal presidente di Geely, Li Shufu, con la 'Dichiarazione di Taizhou' dell'anno scorso, e destinata ad aumentare l'integrazione e le sinergie tra i marchi, a ridurre i costi e a porre le basi per affrontare un contesto operativo sempre più complesso a livello globale e soprattutto in Cina. In questo quadro rientrano altre operazioni che hanno portato la Geely a semplificare la catena di controllo della Volvo e della Polestar e a fondere diverse società cinesi. Infine, il delisting potrebbe anche essere legato alle continue tensioni politiche tra Pechino e Washington. A tal proposito, è recente una lettera inviata da due politici repubblicani alla Securities and Exchange Commission degli Stati Uniti per chiedere l'uscita di 25 società cinesi dai listini americani.
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Codice della strada - Stupefacenti, è vero che una nuova circolare allenta la legge?
La (presunta) notizia della giornata riguarda la multa per chi guida dopo aver assunto stupefacenti: una circolare dell'11 aprile 2025 di due ministeri, Interno e Salute, sconfesserebbe sia il nuovo Codice della strada in vigore dal 14 dicembre 2024, sia l'impostazione del dicastero delle Infrastrutture. In realtà, non c'è nessuna retromarcia col ritorno al vecchio testo di legge, in quanto la circolare è uno strumento di interpretazione operativa che non modifica le norme. Le Prefetture, vi si dice, sono pregate di estendere il contenuto della presente ai Corpi e Servizi di Polizia Locale. Insomma, si tratta di istruzioni su come effettuare i controlli. La nuova regola. Sino al 13 dicembre 2024, l'articolo 187 del vecchio Codice della strada puniva chi si poneva alla guida in stato di alterazione psicofisica; oggi, col nuovo Codice, la denuncia scatta nei confronti di chi guida dopo aver assunto sostanze stupefacenti o psicotrope. Una volta, per sanzionare l'automobilista era necessario dimostrare che questi fosse in stato alterato da droghe, mentre adesso è sufficiente che emerga la positività ai test tossicologici. Istruzioni. Per la punibilità della condotta, è scritto nella circolare, dev'esserci una correlazione temporale tra l'assunzione e la guida, che si concretizza in una perdurante influenza della sostanza stupefacente o psicotropa in grado di esercitare effetti negativi sull'abilità alla guida. Due le direttive allegate: descrivono le modalità attraverso le quali devono essere prelevati i campioni di fluido del cavo orale da parte degli organi di polizia stradale, e le procedure per eseguire gli accertamenti tossicologico-forensi presso le strutture sanitarie. Cosa dice il ministero delle Infrastrutture. Nessuna circolare contraddice le novità del Codice della strada sulla droga, conferma il dicastero di piazza di Porta Pia. La direttiva che disciplina le modalità dei controlli sull'uso di stupefacenti è stata adottata l'11 aprile in piena coerenza con le nuove regole che puntano a punire chi si mette alla guida dopo aver assunto droghe, superando il concetto (soggettivo e non dimostrabile) di stato di alterazione. Consulta: cosa può succedere. Non è neppure vera una seconda pseudo notizia per la quale la Corte costituzionale cambierà sicuramente le regole sulla guida dopo aver fatto uso di droghe. In realtà, la Consulta verificherà se la questione sollevata da una Giudice per le indagini preliminari (articolo 187 incostituzionale) sia ammissibile. In caso affermativo, entrerà nel merito. Qualora i giudici la dichiarino incostituzionale, la regola cesserebbe di avere efficacia.
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Hyundai Inster - Ora è anche 5 posti
A pochi mesi dal lancio commerciale la Hyundai rende disponibile in Italia l'allestimento 5 posti della elettrica Inster. La vettura è offerta nel nostro paese con prezzi compresi tra 24.900 e 28.650 euro con due allestimenti e due varianti di powertrain. 5 posti optional sulla XClass. Il pacchetto 5 posti viene offerto come optional a 150 euro (in presenza dei cerchi da 17") per l'allestimento top di gamma XClass, disponibile solo in combinazione con il più potente powertrain da 115 CV con batteria da 49 kWh e 359 km di autonomia Wltp. La Inster XClass offre di serie il doppio schermo da 10,25" per strumentazione e infotainment, il climatizzatore automatico, i sensori di parcheggio, le luci posteriori a Led, i vetri oscurati, le barre sul tetto e la piattaforma di ricarica wireless.
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Stati Uniti - Effetto dazi: Volvo taglia posti e Ford alza i prezzi
Secondo Donald Trump, gli Stati Uniti sono ormai sulla strada di una nuova "età dell'oro" grazie a politiche economiche destinate ad aumentare l'occupazione o a mantenere bassa l'inflazione. Per ora, la realtà dei fatti dice altro: non solo gli ultimi dati macroeconomici dipingono un quadro sempre più fosco per via dei dazi voluti proprio dall'inquilino della Casa Bianca, ma pure le aziende stanno iniziando a reagire con modalità che contraddicono completamente la mirabolante narrativa del tycoon. Gli ultimi casi riguardano il settore automobilistico: la Volvo ha annunciato un taglio dei posti di lavoro nella Carolina del Sud, mentre la Ford ha deciso di alzare i listini statunitensi di diversi modelli prodotti nel vicino Messico. Le iniziative di Volvo e Ford. In particolare, la Casa svedese ha annunciato modifiche alle attività produttive presso l'impianto di Charleston e il taglio di 125 lavorarori (il 5% dei 2.500 dipendenti) a causa delle mutevoli condizioni di mercato e degli ultimi sviluppi delle politiche commerciali statunitensi. La Volvo ha confermato il suo impegno di lungo termine negli Stati Uniti, ma ha sottolineato la necessità di bilanciare gli investimenti con l'esigenza di ridurre i costi. Tra l'altro, i tagli alla forza lavoro si aggiungono a quelli anticipati pochi giorni fa in occasione dell'annuncio di un piano di ristrutturazione volto a ottenere risparmi per 18 miliardi di corone svedesi (circa 1,8 miliardi di euro). Dal canto suo, la Ford ha inviato un avviso ai suoi concessionari per annunciare un rincaro fino a 2 mila dollari su alcune versioni di tre modelli prodotti in Messico: Mustang Mach-E, Maverick e Bronco Sport. L'aumento, che interesserà i veicoli assemblati dopo il 2 maggio e destinati ad arrivare nei saloni a fine giugno, è stato motivato con la tradizionale modifica dei listini di metà anno, ma un portavoce ha citato proprio i dazi del 25% sulle importazioni dall'estero tra le cause del rincaro e ha comunque evidenziato la decisione dell'Ovale blu di non "trasferire l'intero onere delle tariffe sui clienti". Detto questo, il listino ritoccato all'insù serve proprio ad affrontare barriere commerciali, destinate ad aver un impatto negativo sui conti aziendali: i vertici della Ford prevedono un aumento di costi per circa 2,5 miliardi di dollari solo nel 2025. Inoltre, hanno deciso di cancellare le previsioni finanziarie per colpa dell'incertezza generata dalle politiche protezionistiche della Casa Bianca.
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Car Design Event 2025 - I designer auto: "L'IA è una risorsa"
Penso che tra 10 anni la maggior parte del design sarà realizzato dall'intelligenza artificiale. E ciò renderà il nostro mestiere obsoleto, diceva tra il serio e il faceto Gorden Wagener, capo dello stile Mercedes, in un'intervista alla ABC poco più di due mesi fa. Ma non c'è dubbio, per chi è del mestiere, che questo tool rappresenti una risorsa. L'IA è sulla bocca di tutti, matite dell'auto comprese: è stata il tema più discusso nella terza edizione del Car Design Event. Che a Monaco, nell'affascinante cornice del Drivers&Business Club, ha catalizzato personaggi di spicco dell'automotive e rappresentanti delle più importanti scuole di transportation design, insieme a un bel gruzzolo di vetture interessanti, tra concept car, hypercar e chicche d'epoca. Risorsa o minaccia? Ovviamente, all'evento c'eravamo anche noi di Quattroruote. E mentre un'azienda specializzata come la Vizcom presentava programmi capaci di trasformare in poco tempo dei bozzetti in modelli 3D, è venuto naturale chiedersi se gli artisti del mondo dell'auto non si sentano in qualche modo minacciati dall'inopinato - sino a poco tempo fa - estro dei computer, sbocciato proprio grazie all'intelligenza artificiale. Il risultato? Nessun muro contro muro. Anzi, i centri stile hanno ormai integrato questo strumento nei loro processi, imparando a farne un prezioso alleato. Ha un potenziale enorme per supportare il nostro lavoro quotidiano, nel velocizzare i processi, nel mettere a terra le idee. Ma non rimpiazzerà mai la creatività del pensiero umano, dice Stefan Walburg, capo del design degli esterni per il marchio Volkswagen. Alla fine è sempre all'uomo-designer, con le sue conoscenze e con il suo gusto, che spetta il compito di valutare le proposte generate dall'IA. Se questo approccio si imporrà ulteriormente, chi fa il nostro lavoro sarà un po'meno esecutore e un po' più come un manager. Ma avrà sempre la responsabilità delle scelte sullo stile, aggiunge Lorenzo Oujeili, giovane designer italiano che ha tracciato le linee della ID. Every1. Walter De Silva, Phil Zak, Eduardo Ramirez. Un po' come la guida autonoma non riesce ad ancora acquisire l'istinto dell'automobilista in carne e ossa, anche per l'IA si pone il tema di gestire la complessità: di sopperire all'esperienza accumulata nel tempo di chi esercita il mestiere: Ci aiuta a essere più veloci, a scoprire cose, a combinarle in maniera differente. Ma i processi di design spiega Phil Zak, direttore del design globale di Chevrolet sono complessi. Molti fattori, anche trend politici e sociali, entrano in gioco nel pensiero di un designer: non sono sicuro che l'IA arrivi già a cogliere tutto ciò. Potrà farlo in futuro? Vedremo. C'è più entusiasmo, insomma, che timore di fronte alla novità. sorprendente vedere come questa tecnologia si stia sviluppando e i benefici che ne stiamo traendo continua Eduardo Ramirez, capo del centro stile europeo della Hyundai. Ci aiuta a velocizzare i processi, ma è anche una fonte di ispirazione. In un certo senso, è come se avessimo un altro designer: perciò abbracciamo pienamente l'intelligenza artificiale. Nei corridoi del Drivers&Business Club abbiamo incontrato anche Walter De Silva, presente in veste di turista. Che sull'intelligenza artificiale la vede così: Ogni innovazione che arriva col progresso va presa per buona: bisogna affrontarla, capirla, gestirla. Ma non deve sostituire il nostro modo di essere e di pensare. Dobbiamo continuare a coltivare le nostre idee. La Delta S4 dell'Avvocato. Nella serata che ha preceduto la kermesse, il terzo Car Design Event ha riservato anche delle sorprese dal mondo del Classic. stata esposta infatti una Lancia Delta S4 stradale molto speciale: un esemplare unico, restaurato dalla tedesca Messina Classics, diverso da quelle appartenenti al piccolissimo lotto di vetture di serie realizzate appositamente per poter gareggiare con la S4 da corsa, come imponevano le regole dei rally Gruppo B a metà anni 80. Appartenuta in passato a Gianni Agnelli, questa S4 stradale presenta oltre 20 differenze, stilistiche e tecniche. Tra queste, anche una roll bar diagonale trasversale derivata dall'auto da corsa. Nell'abitacolo, invece niente aria condizionata. Ma soprattutto sfoggia una combinazione cromatica unica: esterni in grigio metallizzato, interni in Alcantara beige. Elegantissima.
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KGM Actyon - Chi si rivede! - VIDEO
Chi si ricorda della Actyon? Nel lontano 2006, la Ssangyong la lanciò nel nostro mercato, dando il la (dicono) a un filone, quello delle Suv-coupé, divenuto col tempo assai popolare. Ebbene, oggi la Actyon è di nuovo sulla strada, ma in una veste inedita e sotto l'egida del marchio KG Mobility, che grazie al lavoro svolto dall'italiana ATflow nel ruolo di nuovo importatore, si prepara a un'ampia offensiva di prodotto. La Actyon è disponibile in un unico allestimento al prezzo di 41.750 euro. Presentata in Corea del Sud in versione pre-serie, la nuova Actyon si riposiziona in pieno segmento D - siamo a 474 cm di lunghezza - con una carrozzeria che è ancora da Suv-coupé ma con linee più pulite rispetto al passato. L'obiettivo è dichiarato: attrarre una clientela giovane, attenta al design e sensibile alla tecnologia, pur mantenendo quella robustezza che ha sempre contraddistinto i prodotti della Casa. Il frontale imponente e la silhouette slanciata sono il risultato di un progetto che parte da un foglio bianco, pur richiamando alcune soluzioni già viste sulla Torres e sulla nuovissima Torres EVX, ovvero la variante elettrica. Il posteriore, invece, rompe con la tradizione, puntando su forme più sportive e fari a sviluppo orizzontale. All'interno, la plancia digitale sfrutta due schermi integrati in un'unica superficie, con materiali e finiture che segnano un salto di qualità rispetto alla generazione precedente. Spazio e connettività restano le parole chiave, mentre il bagagliaio dichiara 668 litri. Dentro il cofano trova posto un 1.5 turbo benzina dalla potenza dichiarata di 170 CV - va detto che sulla carta di circolazione sono indicati 120 kW, ossia 163 CV - abbinato alla trazione anteriore o integrale. Non è esclusa una variante ibrida, in arrivo più avanti nell'anno, sempre basata sulla medesima motorizzazione ma con apporto elettrico per una configurazione di tipo serie-parallelo full hybrid; l'elettrica, invece, arriverà in un secondo momento. Al volante, la Actyon si rivela un'auto dalla guida confortevole, con una seduta alta e che permette di avere un ampio sguardo sulla strada. Ottima anche la visibilità in manovra. Per saperne di più, guardate il video qui sopra. La Tivoli. In questa occasione abbiamo potuto guidare di nuovo anche la piccola di casa, la Tivoli. Spinta da un un quattro cilindri 1.5 turbobenzina da 135 CV - la Tivoli è una vettura piuttosto comoda e spaziosa per la sua categoria, utilizzabile serenamente anche a pieno carico vista l'abbondante coppia motrice (280 Nm già a 1.500 giri/min). Di contro, resta da approfondire, magari con l'aiuto del nostro Centro Prove, il comportamento della vettura nella guida più spigliata, cui l'esuberanza del motore sembrerebbe invitare.
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Yugo - Una hatchback per la rinascita: arriverà nel 2027
Rinasce il marchio Yugo. Rilevato dal Prof. Aleksandar Bjeli, il brand ha svelato al Car Design Event 2025 di Monaco il modellino in scala della nuova hatchback di segmento B che arriverà sul mercato entro circa due anni: l'obiettivo è di essere i protagonisti del Belgrade Expo 2027 con la versione definitiva, ancora priva di nome. Stile boxy per la 3 porte. La Yugo ha preso ispirazione dai modelli del passato per realizzare una hatchback compatta dalle linee spigolose e sportiveggianti. Le linee sono opera del designer serbo Darko Mareta e la scelta delle tre porte è in totale controtendenza rispetto al mercato: la scelta è stata motivata da ragioni di costo, ma anche per conferire un pizzico di dinamismo alla vettura. Elementi con i gruppi ottici full Led, i cerchi di lega e le prese d'aria frontali fanno inoltre pensare a un allestimento sportivo, che potrebbe quindi far parte della futura gamma accanto a probabili varianti più accessibili che rappresenteranno il cuore dell'offerta. Alla ricerca di partner per piattaforma e motori. Nel paraurti posteriore della hatchback sono presenti i terminali di scarico cromati: la Yugo ha confermato di voler offrire motori endotermici benzina aspirati e turbo con cambio manuali e automatici, ma lascia anche la porta aperta all'arrivo di una variante Bev, nonché di altre carrozzerie basate sullo stesso progetto. Non si tratterà però di un progetto interno: la Yugo sta valutando piattaforme e powertrain disponibili sul mercato da "vestire" con il proprio design e brand. Lo stesso Bjeli ha confermato di avere forti legami con l'industria automotive tedesca ed è probabilmente in Germania che andrà a cercare le nuove partnership.
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Polestar 2 - Sullusato arriva la certificazione per le batterie
La Polestar introduce la certificazione dello stato di salute della batteria per le berline 2 usate nell'ambito del programma Polestar Pre-owned, servizio che immette nella rete ufficiale i veicoli già immatricolati. La certificazione, che prossimamente verrà introdotta anche sulle Polestar 3 e 4, fornisce informazioni precise sulla capacità residua della batteria. Altri due anni di garanzia. Il programma Polestar Pre-owned per l'usato prevede una serie di controlli in 112 punti, accompagnati da una documentazione ufficiale su chilometraggio, manutenzione e proprietà. Le vetture vendute con questo programma godono di 24 mesi di garanzia e quanto resta della garanzia di 8 anni per la batteria.
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Mercedes-AMG - GT APXGP Edition, al cinema con Brad Pitt
In attesa di F1, il film con Brad Pitt sul mondo del Circus in arrivo a giugno, la Mercedes-Benz presenta la Mercedes-AMG GT 63 APXGP Edition: la serie limitata è ispirata alla livrea del team APXGP, protagonista della pellicola, e sarà costruita in appena 52 esemplari destinati a tutto il mondo. Nero e oro come la monoposto del film. La APXGP Edition deriva dalla GT 63 con il motore V8 da 585 CV e offre di serie l'AMG Carbon Fibre Package, l'AMG Aerodynamics Package, l'AMG Extended Night Package e l'impianto frenante carboceramico: la personalizzazione è quindi concentrata sulla livrea e sulle finiture. La carrozzeria nero opaco è decorata con grafiche Race Gold che formano una bandiera a scacchi sulle fiancate, mentre i cerchi da 21" sono rifiniti nella variante opaca della stessa tinta, in contrasto con le pinze freno nero lucido. Gli interni sono rivestiti di pelle Nappa e microfibra nera con cuciture oro e quest'ultimo è presente anche nella trama dei pannelli in fibra di carbonio. Il logo APXGP torna sui tappetini e sulla console centrale è presente una targhetta con il numero di serie dell'esemplare. Ci sono anche Verstappen e Hamilton. Girato da Joseph Kosinski (il regista di Top Gun: Maverick), il film F1 vanta anche la partecipazione di Lewis Hamilton e Max Verstappen. Il compagno di squadra di Pitt, invece, è interpretato da Damson Idris.
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Ferrari - L'Elettrica sarà svelata nel 2026
Per vedere la prima Ferrari elettrica bisognerà attendere più del previsto. Benedetto Vigna, amministratore delegato del Cavallino, ha infatti annunciato nuovi dettagli sulla timeline di presentazione della Rossa più attesa degli ultimi anni. Inizialmente era stata fissata la data del 9 ottobre per quello che tutti avevano definito come unveiling (a febbraio lo stesso Vigna aveva parlato di "presentazione dell'auto al Capital Markets Day", senza specificare altro, ndr), ma in realtà quel giorno vedremo solamente la piattaforma su cui si baserà la prima Ferrari a batteria della storia. Che sarà poi svelata nel corso del prossimo anno. Parlare di ritardi, però, è prematuro: la strategia della Ferrari non è mai stata svelata del tutto e nonostante alcuni analisti parlino di uno slittamento della presentazione, non ci sono certezze al riguardo.Su strada nell'autunno 2026. Il 9 ottobre la Casa del Cavallino Rampante svelerà "il cuore tecnologico" della nuova vettura, primo passo dei tre previsti per il lancio. La world premiere si terrà nella primavera del 2026, con i clienti che riceveranno i primi esemplari a ottobre del prossimo anno. la prima volta in assoluto che la Ferrari fornisce delle tempistiche precise per l'arrivo sul mercato della sua nuova elettrica: "A partire da ottobre, durante il nostro Capital Markets Day, presenteremo il cuore tecnologico della Ferrari elettrica", ha detto Vigna. "All'inizio del 2026 daremo un'anteprima del look e del concept degli interni. Pochi mesi dopo, nella primavera successiva, culmineremo con l'anteprima mondiale, svelando questo perfetto connubio di tecnologia e design. Le prime consegne del modello partiranno, come pianificato, nell'ottobre 2026".Unica nel suo genere. Questi dettagli, forniti da Vigna durante una call con gli analisti a margine della presentazione dei risultati finanziari di Maranello, sono arrivati assieme a una rassicurazione (come se ce ne fosse bisogno) per gli appassionati sul fatto che l'elettrica sarà una vera Ferrari: "Questo nuovo modello rappresenta un'innovazione unica nel suo genere, degna della tradizione di eccellenza di Ferrari. Un vero capolavoro di tecnologia, design e caratteristiche uniche, promette di essere un viaggio emozionante alla scoperta del futuro dell'automobile".Si chiamerà Ferrari Elettrica? Parlando della vettura, Vigna l'ha più volte chiamata Elettrica, senza alcun articolo determinativo: è dunque possibile, ma non ancora certo, che la prima Bev di Maranello possa effettivamente chiamarsi Ferrari Elettrica. "Non ci concentreremo sulla tecnologia, ma sull'emozione che trasmettiamo ai nostri clienti", assicura Vigna. "Quando abbiamo inaugurato l'E-Building, un anno fa, e quando abbiamo anche rappresentato la supercar F80, abbiamo chiarito che tutti i componenti strategici delle auto elettrificate, ibride e, in futuro, elettriche, saranno realizzati internamente, in modo da poter garantire alle nostre auto di essere senza tempo. Penso che questo sia importante ed è anche il motivo per cui abbiamo fatto questo investimento: vogliamo avere la flessibilità e la capacità di mantenere e offrire ai nostri clienti la tecnologia necessaria per il futuro, per quanto riguarda gli inverter, le batterie, gli assali, tutti questi elementi che sono caratteristiche distintive delle auto elettriche. E poi considerate anche che la nostra Elettrica, la nostra Ferrari Elettrica, sarà molto più che digitale ed elettrica: lo vedrete da vicino".
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Formula 1 - Ribaltone in casa Alpine, cambia tutto
Dopo le prime sei gare del Mondiale 2025 di Formula 1, in casa Alpine si mettono in atto cambiamenti radicali sia al vertice che nella formazione piloti. Oliver Oakes ha rassegnato le dimissioni con effetto immediato dal ruolo di Team Principal e Flavio Briatore, che già ricopriva il ruolo di Consigliere Esecutivo, prende il controllo completo del team. Contestualmente, Jack Doohan verrà sostituito da Franco Colapinto a partire dal GP dell'Emilia-Romagna a Imola e per le prossime cinque gare, nell'ambito di un'inedita rotazione interna decisa dal team.Briatore al comando. L'Alpine F1 Team ha ufficializzato nella serata del 6 maggio le dimissioni di Oliver Oakes, che lascia il ruolo di team principal dopo soli nove mesi di incarico. Oakes, ingaggiato nel luglio 2024 per sostituire Bruno Famin, era il quinto responsabile del muretto Alpine in pochi anni indice della forte instabilità gestionale del team di Enstone. Il comunicato della squadra ha confermato che le sue dimissioni sono state accettate con effetto immediato e che a partire da oggi, Flavio Briatore continuerà nel suo ruolo di Consigliere Esecutivo e si occuperà anche delle mansioni precedentemente svolte da Oliver Oakes. In altre parole, Briatore assume da subito le funzioni di team principal, cumulandole con l'incarico consulenziale che ricopre dallo scorso anno. Per il settantacinquenne manager piemontese si tratta di un clamoroso ritorno operativo ai vertici di una scuderia di Formula 1. Briatore non è nuovo alla guida del team: fu già al comando della squadra nelle sue precedenti incarnazioni come Benetton e Renault, conquistando titoli mondiali con Michael Schumacher (1994-1995) e Fernando Alonso (2005-2006). Dopo una lunga assenza dal paddock seguita al discusso caso Crashgate di Singapore 2008 (che gli era costato una radiazione poi annullata), Briatore era rientrato nei programmi Alpine nel giugno 2024 come consigliere esecutivo del CEO Luca de Meo. Ora, complici le dimissioni di Oakes, torna di fatto al timone della squadra. Il team desidera ringraziare Oliver per il lavoro svolto da quando si è unito a noi la scorsa estate e per il contributo nel portare la squadra al sesto posto nel Campionato Costruttori 2024. La transizione di poteri è immediata e, almeno per il momento, non sono stati annunciati ulteriori commenti né cambiamenti organizzativi. Colapinto subentra a Doohan. Parallelamente al cambio al vertice, Alpine ha operato una modifica significativa nella propria line-up di piloti. A partire dal Gran Premio dell'Emi, Franco Colapinto prenderà il posto di Jack Doohan al volante della seconda Alpine A525 accanto a Pierre Gasly. La squadra ha precisato che si tratta di una soluzione temporanea per cinque appuntamenti Imola, Monaco, Barcellona, Montreal e Spielberg dopo i quali la situazione verrà rivalutata in vista del GP di Gran Bretagna. una scelta insolita, configurata come una rotazione interna studiata per testare il potenziale dei piloti disponibili. La decisione porta la forte impronta di Briatore ed è motivata dalla volontà di valutare a fondo il pacchetto piloti in ottica futura. Dopo aver analizzato le prime gare della stagione, abbiamo deciso di mettere Franco in macchina accanto a Pierre per le prossime cinque gare, ha dichiarato Briatore, spiegando che la competitività attuale consente questo esperimento. Con una griglia di piloti così compatta e una vettura resa competitiva grazie ai miglioramenti degli ultimi 12 mesi, ci troviamo nella posizione di dover ruotare la nostra line-up. Sappiamo che il 2026 sarà un anno cruciale e avere una valutazione completa ed equa dei piloti in questa stagione è la scelta giusta per massimizzare le nostre ambizioni future. Briatore ha anche sottolineato che Doohan rimane parte della famiglia Alpine: Continuiamo a supportare Jack, che ha sempre dimostrato grande professionalità... Le prossime cinque gare ci offriranno l'opportunità di provare qualcosa di diverso e, al termine di questo periodo, valuteremo le nostre opzioni. In altre parole, l'australiano resta sotto contratto come terzo pilota durante la fase di rotazione e, sebbene il suo rientro entro fine stagione non sia escluso, molto dipenderà dagli esiti della prova di Colapinto.Il ritorno dell'argentino scanzonato. Per Franco Colapinto si tratta di un ritorno sulla griglia di Formula 1. Il ventunenne argentino aveva già esordito nel corso della passata stagione con la Williams, disputando le ultime nove gare del 2024 in sostituzione di Logan Sargeant e destando un'ottima impressione. Proprio quelle prestazioni convinsero Alpine a ingaggiarlo come reserve driver durante l'inverno, strappandolo alla concorrenza di Grove. Colapinto ha quindi lavorato nell'ombra in questi mesi, partecipando a varie sessioni di test privati al volante della Alpine A523 del 2023 (nell'ambito del programma TPC Testing of Previous Cars dedicato alle monoposto di due anni precedenti) per adattarsi alle procedure del team. L'annuncio della sua promozione a pilota titolare pro tempore conferma la fiducia che il management ripone nel suo talento. Mi sono mantenuto in forma e sono il più pronto possibile grazie al programma di test con supporto gara del team, oltre che al lavoro al simulatore a Enstone, ha dichiarato Colapinto nel comunicato ufficiale, lasciando trasparire tutta la sua determinazione. Farò del mio meglio per adattarmi in fretta e dare tutto me stesso per ottenere i migliori risultati possibili insieme a Pierre. Colapinto affronterà dunque un triplo appuntamento ravvicinato (Imola, Monaco, Spagna) per poi volare oltreoceano in Canada, con l'obiettivo di portare punti preziosi alla squadra e dimostrare di meritare un posto fisso in griglia.
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Mitsubishi - In arrivo un'elettrica basata sulla nuova Nissan Leaf
La Mitsubishi ha confermato il lancio di un'inedita vettura elettrica sulla base della nuova Nissan Leaf. La novità, che debutterà nel secondo semestre dell'anno prossimo, rientra nella strategia di prodotto al 2030 delineata per il mercato nordamericano. Il costruttore nipponico, comunque, sta valutando ulteriori opportunità di collaborazione, tra cui una potenziale espansione in Australia e in altri mercati, sia con la Nissan, sia con altri operatori.L'alleanza con Yokohama. In merito alle attività di cooperazione con la Nissan, Mitsubishi ha anticipato l'intenzione di sfruttare le competenze dell'alleata nella tecnologia dell'ibrido plug-in per fornire un altro modello specifico per il mercato nordamericano, sempre nel 2026. "Continuiamo a esplorare le modalità per rafforzare la partnership con la Nissan", spiega la Casa dei tre diamanti, "con l'obiettivo di ampliare la gamma di veicoli elettrificati e accelerare gli sforzi per raggiungere la neutralità carbonica". L'accordo con Foxconn. La collaborazione con l'alleato giapponese va di pari passo con altre iniziative strategiche. La Mitsubishi ha infatti confermato di aver raggiunto un accordo con la Foxconn nel campo delle auto elettriche: l'intesa prevede la fornitura alla Mitsubishi di una Bev sviluppata dal brand Foxtron, prodotta a Taiwan da Yulon Motor e destinata ai mercati autraliano e neozelandese. Il nuovo modello sarà lanciato nella seconda metà del 2026, ma potrebbe essere affiancato da altri prodotti. Le due aziende hanno deciso di proseguire le discussioni per valutare ulteriori ambiti di collaborazione. Le strategie di elettrificazione. Oltre all'aggiornamento dell'Outlander Phev, la Mitsubishi intende lanciare anche le versioni ibride per Xpander e Xforce, due modelli commercializzati nel Sud-est asiatico. Inoltre, è previsto l'ampliamento dell'offerta sfruttando modelli del Gruppo Renault in Europa e della Nissan in Nord America: non mancano ragionamenti sulla possibilità di espandere la collaborazione con gli alleati a livello globale.
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Villa dEste 2025 - Cresce lattesa per la classica di Cernobbio
Grandi aspettative per l'edizione 2025 del Concorso d'Eleganza Villa d'Este, in scena nel fine settimana del 24 e 25 maggio sulle stesse rive del Lago di Como da cui la tradizione ha preso il via nel 1929. L'evento, organizzato da BMW Group Classic in stretta collaborazione con l'Hotel Villa d'Este, unirà la consueta passerella di auto da collezione dal pedigree sensazionale a un piccolo sguardo sul futuro dell'automobile. Un appuntamento in grado di trasmettere ancora oggi un fascino e un'allure non lontana da quella delle prime edizioni, quando era la vetrina per eccellenza del lusso e dell'avanguardia automobilistica espressa dai grandi costruttori e dai carrozzieri. Le classiche in gara. Il Concorso vedrà sfidarsi circa 50 automobili storiche (oltre 350 le auto esposte a vario titolo nel weekend) di rara bellezza e valore, suddivise in categorie che celebrano in modo specifico le diverse epoche e i principali stili che hanno plasmato l'estetica e non solo delle automobili. Dai "Glorious Excess" degli anni tra i 20 e i 40 del secolo scorso alle "Sculpture in Motion" che raccontano l'evoluzione del design e dell'aerodinamica negli anni 30, fino alle agili e scattanti sportive del secondo dopoguerra e agli eccessi stilistici e tecnici degli anni 80 e 90. Oltre alle "Time Capsules", ovvero le automobili mai oggetto di restauro. BMW protagonista. La Casa dell'Elica, che da vent'anni supporta la manifestazione, non si limiterà a celebrare il proprio passato con le vetture in concorso; saranno ammirabili a Cernobbio anche la M3 GTR che fu la BMW Art Car numero 13 e altre sorprese in occasione dei compleanni di Serie 3, Isetta e appunto della collezione di Art Car (oltre che della Rolls Royce, sono cent'anni di Phantom). La Casa bavarese calerà poi un tris d'assi inediti, con la presentazione di tre anteprime mondiali assolute: una concept a due ruote, una sportiva a due posti e una nuova performance car inedita della divisione M. Aste, premi e attività di contorno. Come di consueto, il programma prevede la sfilata principale, il sabato a Villa d'Este, con l'assegnazione della Coppa d'Oro mediante referendum e altri premi, mentre nella vicina Villa Erba andrà in scena l'incontro di club e appassionati Amici & Automobili. La domenica, invece, il Concorso si fa un po' più Festival con la sfilata del cosiddetto Public Day a Villa Erba, mentre a fine manifestazione verrà assegnato anche il Trofeo BMW Group - Best of Show. Sempre la domenica andrà in scena anche il Villa d'Este Design Award per le concept e i prototipi, dove lo scorso anno ha trionfato la 33 Stradale. Nel weekend infine si terrà l'Asta di Broad Arrow Group, al suo esordio in terra europea. I biglietti per la giornata di sabato sono già sold-out, mentre per la domenica conviene affrettarsi vista l'affluenza record dello scorso anno. Tutte le informazioni sono sul sito della manifestazione.
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Volvo XC70 - Il ritorno è range extender
La Volvo ha annunciato il ritorno della XC70, ma stavolta si tratta di una Bev con range extender: un'auto mossa esclusivamente da un motore elettrico, alimentato da una batteria che può essere ripristinata alle colonnine (anche in corrente continua) oppure, se la carica scende sotto una certa soglia, da un'unità termica che funziona solo da generatore. Una soluzione adottata, per esempio, dalla Mazda MX-30 R-EV o dalla Leapmotor C10 Reev. La Volvo XC70 arriverà entro la fine dell'anno, inizialmente solo in Cina: la Casa svedese sta valutando l'ipotesi di introdurre questo modello anche in altri mercati. 200 km con una ricarica. La Volvo XC70, che sarà costruita sulla nuova piattaforma Sma (Scalable Modular Architecture), si piazza nel solco di quanto già visto sugli ultimi modelli a ruote alte, a cominciare dalla firma luminosa con il martello di Thor. I gruppi ottici, disposti verticalmente, sono a matrice di Led. La griglia anteriore è chiusa, mentre nella parte bassa del frontale si trova una presa d'aria attiva con funzioni aerodinamiche. L'unico dato tecnico comunicato fino a questo momento riguarda l'autonomia della batteria, che secondo la Casa svedese permette di percorrere 200 km senza accendere il motore termico: un valore calcolato secondo il generoso ciclo di omologazione Cltc per la Cina. Tecnologia-ponte. La XC70 è il ponte perfetto verso l'elettrificazione completa, ha spiegato Hkan Samuelsson, presidente e ceo della Volvo. Questo modello ci permette di sviluppare e mantenere una gamma bilanciata, offrendo un'alternativa molto attraente per i clienti che non sono ancora pronti alle auto 100% elettriche. Ed è anche la dimostrazione della nostra capacità di adattarci alle esigenze dei mercati locali.
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