Alpine - In 150 mila a Dieppe per il 70 anniversario
Si è svolto nello scorso fine settimana a Dieppe il maxi raduno organizzato dalla Alpine per festeggiare il suo 70esimo anniversario: sui prati del lungomare della cittadina francese si sono presentate oltre 1.700 vetture della Alpine e oltre 150 mila tra appassionati e curiosi. Il marchio sportivo della Renault ha presentato al pubblico la nuova fastback A390 insieme al resto della gamma: la Car of the Year 2025 A290 (che ha vinto il premio insieme alla gemella Renault 5) e la A110 nella serie limitata R 70. C'era anche la F1. Alla manifestazione, a cui erano presenti alcuni dei piloti Alpine attualmente impegnati nelle competizioni sportive, è stato presentato un logo dedicato al 70esimo anniversario della Casa. Tra gli stand allestiti è stato possibile anche ammirare il prototipo a idrogeno Alpenglow Hy6 e la monoposto attualmente impegnata nel mondiale di Formula 1. L'evento si è concluso con la più grande parata di Alpine mai organizzata: 700 vetture che hanno percorso insieme i 7 km dell'ex circuito di Dieppe/St-Aubin.
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Volkswagen - Prepensionamenti d'oro per 20 mila dipendenti
La Volkswagen ha comunicato al consiglio di fabbrica e all'assemblea dei lavoratori i progressi finora raggiunti nel quadro delle trattative sui tagli al personale concordati con il sindacato IG Metall: almeno 20 mila dipendenti hanno finora accettato la proposta di pre-pensionamento, con buonuscite che possono raggiungere i 400 mila euro. Gli esuberi rientrano nel cosiddetto "accordo di Natale", l'intesa raggiunta pochi giorni prima del 25 dicembre che ha evitato massicci licenziamenti, una lunga tornata di scioperi e la chiusura immediata di alcune fabbriche. L'accordo di Natale. Pochi giorni prima del 25 dicembre, i vertici aziendali e i rappresentanti dei lavoratori hanno concordato una serie di misure per ottenere risparmi per 1,5 miliardi di euro l'anno solo sul fronte del costo del lavoro. A tal fine, l'IG Metall ha accettato il taglio di 35 mila posti entro il 2030 e la Volkswagen l'erogazione di buonuscite di importo notevole: le indennità sono calcolate in base a diversi parametri, con un peso elevato attribuito all'anzianità di servizio, e possono facilmente raggiungere i 400 mila euro. Con 20 mila persone già disponibili a uscire dall'organico, l'azienda è sulla buona strada per chiudere a breve l'intera partita degli esuberi. L'accordo di Natale non prevede solo una riduzione degli organici tedeschi, ma anche diverse altre misure, tra cui un taglio del numero di apprendistati offerti ogni anno da 1.400 a 600 dal 2026 in poi, la riduzione della capacità in diversi impianti, il trasferimento di produzioni all'estero, la dismissioni entro due anni di almeno due impianti, il blocco degli aumenti salariali e il congelamento di ferie aggiuntive e premi aziendali.
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Nissan Leaf - Le prime immagini della versione definitiva
La Nissan ha mostrato le prime immagini della versione definitiva della Leaf, la terza generazione dell'elettrica che verrà presentata nelle prossime settimane: il lancio è previsto per la fine dell'anno. Venduta in quasi 700 mila esemplari dal 2010, la Leaf ha già percorso - secondo una stima della Casa giapponese - oltre 28 miliardi di chilometri. Vogliamo che la nuova serie sia un'alternativa credibile ai modelli a combustione, spiega Richard Candler, vicepresidente della Nissan. Vogliamo che il suo design bilanci l'appeal emotivo e razionale, con uno stile audace e filante, ma in grado di venire incontro alle reali esigenze delle famiglie. Cura aerodinamica. Costruita sulla piattaforma CMF-EV, la nuova Nissan Leaf migliora la sua efficienza aerodinamica con un profilo filante e uno spoiler integrato nella coda (non ancora mostrata), maniglie a filo della carrozzeria, prese d'aria anteriori attive, fondo piatto e cerchi aerodinamici. La versione destinata ai mercati giapponese e americano ha un Cx di 0,26, mentre quella per l'Europa guadagna un punto e scende a 0,25, grazie al disegno specifico delle ruote e degli specchietti. Tetto panoramico. Al risultato complessivo contribuisce anche il tetto panoramico di vetro, che ha permesso di ridurre l'altezza complessiva dell'auto senza compromette lo spazio per la testa dei passeggeri (che possono contare anche sul pavimento piatto). La tecnologia elettrocromica consente di evitare l'uso di tendine o coperture aggiuntive, grazie alla possibilità di oscurare elettricamente la superficie vetrata.
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Modellini - Mini Clubman Estate 1974 by Cult
La Mini Clubman Estate del 1974 in scala 1:18, prodotta dall'olandese Cult, rappresenta l'essenza automobilistica di quel periodo: ovvero quando, per differenziarsi sul mercato, si puntava sulla ruota della praticità, senza però trascurare la personalità. Il modello è ben realizzato, può apparire di dimensioni ridotte ma è proporzionato all'auto reale. in resina e non ha aperture: questo ha permesso ai produttori di concentrarsi sulle linee pure, senza fughe o tolleranze forzate. La verniciatura si presenta omogenea e precisa specialmente nella fascia decorativa laterale (in finto legno): bisogna solo fare attenzione agli specchietti, delicati come sulla maggior parte delle auto in scala. Il frontale è caratterizzato dai profili cromati sia per la calandra che per i gruppi ottici; stesso trattamento per il paraurti. A completare il muso squadrato della Clubman Estate c'è la targa, rigorosamente britannica, che ne giustifica la postazione di guida a destra. In coda è riprodotta l'apertura a doppia anta, con il logo Mini Clubman sulla porta destra, non troppo convincenti le ceniere. Il paraurti posteriore, di fatto un paraspigoli, è posizionato in due parti con al centro il porta targa. I gruppi ottici sono di qualità, pneumatici e cerchi in regola con l'offerta dai modelli di questa fascia di prezzo (circa 150 euro). Il buon lavoro realizzato su tutte le vetrature del modello ci permette di ispezionarne l'interno, che riproduce le particolarità presenti sul modello reale. La trama della tappezzeria è applicata alla perfezione, anche i pannelli interni delle portiere appaiono curati e il cruscotto è riprodotto fedelmente; un po' meno il volante, che appare lievemente sovradimensionato. Il modello ha avuto molte richieste, specialmente nei paesi che videro la Clubman Estate protagonista delle strade e della vita quotidiana degli anni 70.
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TAG Heuer - Tre cronografi per il Grand Prix di Monaco
Dopo essere tornato in Formula 1 nelle vesti di Official Timekeeper all'inizio di questa stagione, TAG Heuer è diventata anche la title partner del Grand Prix di Monaco, per la prima volta nei quasi cento anni di storia del prestigioso evento. La maison elvetica, per l'occasione, ha presentato tre inediti cronografi Monaco, icona orologiera e segnatempo tra i più riconoscibili - il cui nome, ovviamente, si rifà al Principato e alla sua celebre corsa. Gulf. Tributo cinematografico, il Monaco Chronograph x Gulf riprende il glorioso passato sportivo di TAG Heuer e l'immortale film Le Mans del 1971, dove l'attore americano Steve McQueen indossa al polso proprio un Monaco. Serie limitata a 971 unità, vanta il layout originale del 1969 con corona a sinistra, la classica cassa quadrata da 41 mm e movimento Calibre 11. Chicca: uno dei due cinturini con cui viene venduto, in tessuto bianco, è stato realizzato con lo stesso materiale della tuta da corsa che McQueen ha utilizzato in Le Mans; l'altro, invece, è in pelle di vitello traforata blu navy. Stopwatch. Con questa referenza ritorna tutto il sapore degli anni 60 e 70, perché il Monaco Chronograph Stopwatch è un omaggio lampante ai cronografi manuali Heuer utilizzati una volta in pista per la rilevazione dei tempi. La reminiscenza si materializza nel quadrante nero e argentato che presenta una lancetta centrale di colore rosso acceso, con un unico indice laccato rosso a ore 12. Serie limitata a 970 pezzi, cassa in titanio DLC nero per beneficiare della massima leggerezza e, al cuore, sempre il collaudato Calibre 11. Split-Seconds. Il Monaco Split-Seconds Chronograph, invece, è una sorta di manifesto tecnico-estetico della nuova era del brand. Forgiato in TH-Titanium pesa solo 85 grammi utilizza, contrariamente alle altre due referenze, il calibro TH81-00: attraverso il fondello in vetro zaffiro, se ne apprezzano tutti i dettagli rifiniti a mano, come la miniatura della massa oscillante ispirata alle corse e il motivo a scacchi sui ponti. Piacevoli tocchi lime green sia per le lancette del rattrapante sia sui contatori e un cinturino in pelle di vitello cucito a mano completano il set. Visita a Chaux-de-Fonds. Ho avuto la fortuna di poter vedere e toccare con mano questi tre Monaco direttamente a La Chaux-de-Fonds, in Svizzera, dove ha sede la manifattura TAG Heuer. Un'esperienza che mi ha dato la possibilità di poter conoscere e apprezzare i processi costruttivi, progettuali, di assemblaggio e test. Tra i macchinari più impressionanti, un microscopio atomico la cui base scende sottosuolo per 50 metri e un complesso spettrometro a raggi X. Uno dei momenti salienti è stata la visita alle stanze dove si effettuano gli shock test: di trazione, frizione e torsione condotti sul cinturino in pelle o sul bracciale in metallo, per saggiarne le reazioni quando si svolge una determinata attività fisica o, ancora, i test contro gli urti, realizzati facendo cadere i segnatempo da diverse altezze o colpendoli con appositi, affascinanti macchinari. In ultimo, tappa al Museo TAG Heuer 360, situato al piano terra dell'edificio. Uno spazio espositivo minuto, ma ricco di storia e incredibilmente coinvolgente, specie per chi è appassionato di motori. Oltre a ripercorrere le tappe fondamentali dell'evoluzione del marchio, il museo celebra infatti anche il profondo e duraturo legame di TAG Heuer con il motorsport, passando in rassegna tutte le migliorie tecniche ed estetiche introdotte nel campo del cronometraggio sportivo e nei segnatempo finiti al polso di piloti del calibro di Ronnie Peterson, Jo Siffert, Jacky Ickx, Niki Lauda, Clay Regazzoni, Gilles, Villeneuve, Ayrton Senna l'ambassador TAG Heuer più famoso Mika Häkkinen e, oggi, di un certo... Max Verstappen.
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Toyota - Offerta da 29 miliardi di euro per la controllata Industries
La Toyota ha formalizzato un'offerta per riacquistare il pieno controllo della sua principale consociata attiva nel campo della componentistica per auto e in altri settori industriali. L'operazione riguarda Toyota Indutries e ha delle implicazioni anche in Italia, dove l'azienda conta su importanti attività manifatturiere a Bologna e Ferrara tramite la Toyota Material Handling Manufacturing Italy. 30 miliardi sul piatto. In particolare, la Toyota Motor e la Toyoda Fudosan, società immobiliare direttamente collegata alla famiglia fondatrice del maggior costruttore automobilistico al mondo, hanno preparato 4.700 miliardi di yen (circa 29 miliardi di euro al cambio attuale) per acquisire il 100% di Toyota Industries: l'offerta pubblica di acquisto, che prevede un prezzo di 16.300 yen per azione, sarà effettuata tramite una nuova holding nella nella quale investiranno 180 miliardi di yen Toyoda Fudosan, 700 miliardi Toyota Motor e un miliardo Akio Toyoda. L'operazione mira a rafforzare la presa della famiglia Toyoda sull'intero gruppo giapponese e a razionalizzare le attuali partecipazioni incrociate tra varie società visto anche il convolgimento di Aisin, Denso e Toyota Tsusho. Toyota Industries è stata fondata nel 1926 da Sakichi Toyoda per produrre telai automatici, ma già nel 1933 entra nel mondo dell'auto creando una divisione, l'attuale Toyota Motor, che viene scorporata nel 1937. Quest'ultima detiene attualmente il 24% della casa madre, a sua volta titolare del 9% del costruttore. Anche Aisin, Denso e Toyota Tsusho hanno partecipazioni in Toyota Industries: le tre società aderiranno all'offerta e, al contempo, acquisiranno le loro azioni in mano alla stessa Toyota Industries.
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Cina - Guerra dei prezzi, nuovi allarmi sul settore auto
Dalla Cina arrivano nuovi, preoccupanti segnali di allarme sullo stato di salute dell'intera industria dell'auto. A lanciarli sono state alcune associazioni di rappresentanza dei costruttori e dei concessionari, che hanno così rafforzato i timori su un "ambiente operativo" caratterizzato da pratiche commerciali e industriali ai limiti della sostenibilità economica e, soprattutto, della correttezza.L'allarme dei costruttori. L'Associazione cinese dei produttori di automobili Caam, per esempio, ha esortato i suoi associati a evitare "caotiche guerre sui prezzi" e a favorire "una concorrenza leale". A tal proposito, ha anche evidenziato come "la concorrenza spietata", tramite "misure disordinate" di taglio dei listini, stia esacerbando il continuo calo della redditività ed erodendo in modo significativo gli utili aziendali. L'organizzazione ha poi lanciato un avvertimento sugli "effetti a catena" della guerra dei prezzi: i forti sconti sui listini rischiano non solo di interrompere le "normali attività commerciali", ma anche di innescare rischi sistemici lungo la catena delle forniture e, in ultima analisi, danneggiare i consumatori. La posizione di Pechino. L'appello della Caam è stato immediatamente accolto dal ministero dell'Industria e dell'Informazione Tecnologica (Miit), che ha promesso iniziative specifiche per frenare una concorrenza troppo aggressiva e favorire un mercato "equo e ordinato" al fine di proteggere i consumatori. Per il ministero, guerre dei prezzi sconsiderate sono un "segno distintivo di una concorrenza dannosa, minano la qualità dei prodotti, gli standard dei servizi e il benessere dei consumatori, compromettendo al contempo lo sviluppo sostenibile del settore". "Le guerre dei prezzi non hanno vincitori e mettono a rischio un futuro sostenibile", ha osservato un funzionario del Miit, invitando i costruttori a concentrarsi "sull'innovazione tecnologica e gestionale per ridurre i costi, migliorare la qualità dei prodotti e dei servizi, assolvere alle responsabilità sociali e coltivare una solida reputazione dei marchi, fattori chiave per uno sviluppo di alta qualità nel settore automobilistico".Anche i concessionari in difficoltà. Anche i rivenditori hanno lanciato un appello ai costruttori per fermare la guerra dei prezzi e altre pratiche commerciali sempre più insostenibili. I costruttori, anche per l'elevata sovracapacità produttiva, riversano un flusso continuo di automobili sui concessionari, costretti ad acquistarne in numero crescente senza però riuscire a venderle sul mercato a un ritmo adeguato a smaltire gli stock di magazzino. La Camera di commercio dei concessionari della Cina ha quindi chiesto di fermare tali flussi anche perché le guerre dei prezzi stanno rendendo "ancora più gravi" le condizioni operative dei saloni, mettendo a dura prova i flussi di cassa e la redditività e costringendo alcuni a chiudere i battenti. La Camera ha quindi proposto alle Case di stabilire obiettivi produttivi e commerciali "ragionevoli", di non riversare sui concessionari le loro scorte e di abbreviare i cicli di pagamento per evitare la chiusura dei saloni, come avvenuto la scorsa settimana con almeno una ventina di punti vendita di un grande rivenditore della BYD nella provincia orientale dello Shandong. La difesa della BYD. E proprio l'azienda di Shenzhen è da giorni nell'occhio del ciclone per la recente e aggressiva tornata di taglio dei listini che ha scatenato una pronta reazione tra i concorrenti. La BYD è stata richiamata all'ordine anche dalle autorità centrali dopo le accuse del presidente di Great Wall Motor: Wei Jianjun ha fatto un esplicito riferimento alla rivale e al suo elevato indebitamento, accusandola di essere la nuova "Evergrande", il colosso dell'immobiliare protagonista del maggior fallimento aziendale nella storia cinese. Inoltre, Zhu Huarong, presidente della Changan, ha ripreso le dichiarazioni di Wei, sottolineando come le sue accuse dimostrino quali siano i rischi che l'intero settore si trova ad affrontare. Immediata la reazione della stessa BYD: il responsabile delle pubbliche relazioni, Li Yunfei, ha risposto alle controparti sul social Weibo, negando qualsiasi "rischio Evergrande". Inoltre, ha bollato come "sbalorditive" le dichiarazioni di Wei, si è detto "perplesso, arrabbiato e divertito" dagli articoli, dai commenti e dai video sui social media che alludono a BYD come l'equivalente di Evergrande per il settore dei veicoli elettrici e non ha escluso la possibilità di adire alle vie legali. Insomma, la tensione tra Great Wall Motor e BYD è sempre più al calor bianco. Del resto, lo scontro è ormai datato: nel 2023 il costruttore di Baoding ha presentato un rapporto alle autorità di regolamentazione per denunciare il mancato rispetto degli standard emissivi di due tra i modelli ibridi più venduti della BYD. Pochi mesi dopo, la stessa BYD ha lanciato un appello all'intera industria dell'auto cinese per unire le forze e "demolire le vecchie leggende" come per l'appunto la Great Wall Motor. Che, ovviamente, non ha mancato di rispondere. "In un momento così critico, come possono le case automobilistiche cinesi rimanere unite?", ha scritto l'allora direttore tecnico Wang Yuanli su Weibo. "Se parliamo solo di stare insieme, ma teniamo l'amarezza nel cuore, sarebbe meglio combattere prima". Era il 2023, ma da allora lo scontro è decisamentte peggiorato.
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Bentley Bentayga Speed - Con 650 CV è la più potente di sempre
La Bentley ha presentato la Bentayga Speed, la versione più potente della sua Suv sportiva, con il V8 biturbo che eroga 650 CV e 850 Nm di coppia massima. Dal punto di vista delle prestazioni, questo modello supera anche la precedente Speed che montava il W12. Dettagli sportivi. All'esterno la Bentayga Speed si distingue dalle altre versioni per i dettagli neri e i proiettori oscurati, i badge cromati e i cerchi di lega da 22 (scuri o in color argento senza sovrapprezzo); su richiesta si possono avere cerchi da 23 insieme ai freni carboceramici e pinze in sette colori differenti. Il tetto nero può essere lucido oppure opaco, in base al colore della carrozzeria. Il carattere sportivo dell'auto viene ulteriormente accentuato anche in abitacolo, a cominciare dalle finiture color lime dei sedili, dai badge Speed su poggiatesta e plancia, e dalla grafica specifica per la strumentazione digitale. Nessuna come lei. Nel cofano della Suv inglese c'è il V8 biturbo da quattro litri, capace di erogare 478 kW (650 CV) e 850 Nm di coppia, per un'accelerazione da ferma a 100 km/h in 3,4 secondi e una velocità massima di 310 km/h. Valori che superano quelli della Bentayga V8 S (4,4 secondi per lo zerocento) e della precedente Speed con il motore W12 (3,9 secondi). Di serie la Suv inglese monta anche uno scarico sportivo che esalta la voce del V8, ma su richiesta si può optare per l'Akrapovic in titanio a quattro scarichi. Girano tutte le ruote. Sulla Bentayga Speed è previsto di serie l'asse posteriore sterzante, che alle basse velocità gira in controfase rispetto alle ruote anteriori per migliorare l'agilità e ridurre il diametro di sterzata, mentre alle alte velocità girano in fase per incrementare la stabilità. Oltre ai driving mode Comfort e Bentley, condivise con gli altri modelli, la Speed ha anche una modalità di guida Sport specifica per questa versione, che migliora la risposta dello sterzo e irrigidisce le sospensioni del 15%. Per la prima volta su una Bentley è disponibile anche la funzione Launch per l'accelerazione da fermo. L'aggiunta dei freni carboceramici attiva un'impostazione più rilassata per il controllo di trazione, che favorisce drift e sovrasterzi di potenza.
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F.1, GP Spagna - Doppietta McLaren, Piastri vince ancora
Oscar Piastri continua a dettare legge nel Mondiale, conquistando la quinta vittoria stagionale nel Gran Premio di Spagna. Il pilota australiano ha preceduto il compagno di squadra Lando Norris in una gara segnata da strategie diverse, una Safety Car nel finale e un contatto tra Max Verstappen e George Russell che ha rimescolato le carte alle spalle del duo della McLaren. Sul podio anche Charles Leclerc, terzo con la Ferrari.Capolavoro di Piastri. Il weekend perfetto di Oscar si è concluso con un'altra prestazione di forza. Dopo aver conquistato la pole position sabato, l'australiano è scattato bene al via, mantenendo il comando davanti a Verstappen, che nel frattempo aveva superato Norris alla prima curva. Ma la fase centrale della corsa ha rimescolato tutto: l'olandese della Red Bull ha superato entrambe le McLaren dopo il primo pit stop, portandosi temporaneamente in testa. Il piano di Verstappen però era ambizioso: una strategia su tre soste che, complice l'ingresso della Safety Car a pochi giri dalla fine per il ritiro di Kimi Antonelli, ha acceso il finale di gara. stato un po' sorprendente vedere Max tentare la strategia su tre soste e per poco non gli riusciva. Ma è stato un grande weekend, il passo era buono e sono davvero orgoglioso. Un rientro perfetto dopo Monaco, non posso certo lamentarmi: è stata proprio la gara che cercavo. Vincere in questo momento è davvero divertente, ha dichiarato un raggiante Oscar Piastri nel dopo gara.Norris resta dietro. Oscar ha fatto una gara davvero buona oggi, io non avevo abbastanza passo per tenergli testa ma abbiamo dato tutto. Entrambi ci siamo ritrovati belli di traverso alla ripartenza!, ha commentato Norris, secondo al traguardo e incapace di impensierire davvero il compagno di squadra.Finale caotico. Alla ripartenza dopo la Safety Car, Piastri e Norris sono riusciti a scappare, mentre dietro Leclerc ha approfittato delle difficoltà di Verstappen con la gomma Hard e salire sul podio. Quando i miei ingegneri mi hanno detto che Max avrebbe montato le gomme dure nuove per l'ultimo stint, ero molto ottimista, sapevo quanto fossero difficili da mandare in temperatura. Lì ho capito che dovevo fare una buona ripartenza, ha spiegato Charles, protagonista di una manovra decisiva nei giri finali. Le battaglie non sono mancate nel gruppo: Russell e Verstappen si sono toccati, con l'olandese costretto ad andare lungo alla chicane e a restituire la posizione. Un secondo contatto tra i due ha poi portato a una penalità di 10 secondi per Verstappen, che ha chiuso solo decimo.Gli altri a punti. Ottima la prestazione di George Russell, quarto con la Mercedes, ma l'exploit di giornata porta la firma di Nico Hulkenberg, quinto con la Sauber dopo essere partito dalla quindicesima casella in griglia. A punti anche Lewis Hamilton, seppur solo sesto e battuto anche dalla Sauber, mentre Isack Hadjar mette ancora le mani su punti importanti per la Racing Bulls. Pierre Gasly ha chiuso la gara in ottava posizione, mentre Fernando Alonso conquista finalmente i primi due punti stagionali per l'Aston Martin, grazie al nono posto. Come dicevamo, la penalità inflitta a Verstappen ha retrocesso l'olandese in decima posizione, davanti a Liam Lawson, undicesimo con la Racing Bulls.A bocca asciutta. Seguono Bortoleto (12), Tsunoda (13), Sainz solo 14 nella sua gara di casa con la Williams e Colapinto (15). Chiudono la classifica Ocon e Bearman su Haas, con Antonelli e Albon costretti al ritiro. Il canadese Lance Stroll, invece, non ha preso parte alla gara per problemi a mano e polso che richiederanno un intervento medico.I risultati completi del GP di Spagna 2025 >>
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F.1, GP Spagna - Prima fila McLaren, la pole è di Piastri
ancora la McLaren a dettare il passo nella qualifica del Gran Premio di Spagna. In cima alla lista dei tempi c'è Oscar Piastri: l'australiano, leader del campionato, ha strappato la sua quarta pole stagionale con un colpo di reni nell'ultimo giro disponibile, chiudendo con un crono di 1:11.546 che ha fatto saltare gli equilibri e anche i piani del compagno di squadra Norris, relegandolo in seconda posizione. Terzo tempo per Max Verstappen, poi Russell.La zampata finale. La qualifica era iniziata sotto il segno di Piastri, davanti a tutti in Q1 e Q2, ma nel primo tentativo della Q3 era stato Norris a prendersi la pole provvisoria. La risposta è arrivata puntuale nell'ultimo run: Piastri ha tirato fuori un giro impeccabile, rifilando due decimi tondi all'inglese. Alle interviste, Oscar ha detto: "Sono molto felice, finora è stato un ottimo weekend. La macchina è stata fantastica e sono contento di aver piazzato dei buoni giri. Qui dodici mesi fa fu un fine settimana abbastanza penoso, quindi è bello aver ribaltato la situazione. Non è stato il giro perfetto, ma sono soddisfatto di quello che ho fatto".Lando resta dietro. Norris, battuto ma comunque in prima fila, ha riconosciuto la superiorità del compagno: "Oscar ha guidato molto bene. Il passo c'era, ma ho commesso qualche errore e quindi niente pole. Il rettilineo fino a Curva 1 è lungo, di solito succedono cose interessanti, e dietro abbiamo diversi piloti veloci. Abbiamo una macchina forte, anzi: la migliore".Verstappen il primo degli inseguitori. Alle spalle della coppia papaya, Max Verstappen ha chiuso terzo. Il campione in carica non ha mai avuto il ritmo per impensierire le McLaren, ma ha massimizzato il potenziale della sua Red Bull, girando in 1:11.755, lo stesso tempo registrato da George Russell. L'olandese, però, ha avuto la meglio perché ha segnato quel tempo prima dell'inglese della Mercedes. "Siamo stati in difficoltà per tutto il weekend rispetto alle McLaren, ma abbiamo gestito bene e il terzo posto è dove dovevamo essere", ha spiegato Verstappen. "Sto tirando fuori tutto dalla macchina. Il venerdì è stato discreto, poi abbiamo fatto qualche modifica ma non è bastato per la pole. Dificilmente potremo batterli, ma vedremo cosa riusciremo a fare".Il resto della Top 10. Quinto Lewis Hamilton, oggi il miglior interprete della Ferrari. Il britannico è riuscito a mettere la sua Rossa davanti al giovane Kimi Antonelli, sempre più convincente al volante della Mercedes, e a Charles Leclerc, settimo e apparso in affanno nel tratto centrale del circuito. A chiudere la top ten, un convincente Pierre Gasly con l'Alpine, nono Isack Hadjar che continua a sorprendere al sabato con la Racing Bulls e decimo Fernando Alonso, che salva almeno l'onore di casa portando la sua Aston Martin in Q3.A centro gruppo. Delusione invece per Alex Albon, primo degli esclusi con la sua Williams: fuori per appena 30 millesimi. Dietro di lui, il rookie brasiliano Gabriel Bortoleto della Sauber e Liam Lawson della Racing Bulls. Tra le sorprese negative, il Q1 ha visto l'eliminazione di Nico Hulkenberg e Esteban Ocon, ma soprattutto di Carlos Sainz: lo spagnolo della Williams non è riuscito a trovare il feeling giusto e scatterà 18. Problemi tecnici per Franco Colapinto, fermato da un guasto mentre era in coda in pit lane: non ha potuto migliorarsi e partirà 19. Chiude lo schieramento Yuki Tsunoda, lontanissimo dal passo di Verstappen: partirà ultimo.La classifica completa delle Qualifiche di Barcellona >>
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F.1, GP Spagna - Piastri detta il passo nelle Libere
bastato poco a Oscar Piastri per confermare che la McLaren vista a Imola e a Monte Carlo non era tanto diversa da quella che avremmo visto a Barcellona, nonostante la nuova direttiva sulle ali flessibili. Il miglior tempo nelle FP2 del Gran Premio di Spagna 1:12.760 è il segnale più chiaro che anche qui a Barcellona il team di Woking sarà la squadra da battere. L'australiano ha sfruttato una configurazione più scarica sull'ala posteriore, identica a quella di Norris, privilegiando la velocità sui rettilinei e cercando più bilanciamento nelle fasi di inserimento. Alle sue spalle, sorprende George Russell, secondo con una Mercedes che sembra essere sulla buona strada, dopo i fine settimana complicati di Imola e Monaco. Merito anche del nuovo fondo, pensato per ottimizzare i flussi al posteriore e aumentare il carico, in particolare nelle curve veloci. Il passo gara del britannico sviluppato su un long run con la mescola Soft è stato tra i più convincenti del pomeriggio.Occhi puntati su Verstappen. Max è terzo a poco più di tre decimi e in questo venerdì ha dovuto fare i conti con una Red Bull nervosa in uscita di curva, ancora lontana dalla precisione dei giorni migliori. Stesso discorso per Tsunoda, in evidente difficoltà con il bilanciamento e solo tredicesimo con una RB21 anch'essa poco stabile. Occhio però a dare per scontata la squadra di Milton Keynes, soprattutto a pensare che Verstappen non possa piazzare il miracolo. Su questa pista, si è sempre espresso al massimo e, risolti i problemi di bilanciamento che affliggono la vettura, il quattro volte campione del mondo potrebbe essere una preoccupazione anche per i due Papaya. A proposito: l'altra McLaren, quelle di Lando Norris, è quarta, ma lontana tre decimi dal compagno di squadra. Un dato che evidenzia quanto il feeling di Piastri con questo tracciato, fin dai primi giri, sia stato particolarmente solido.Ferrari più attardata. Almeno sul giro secco, non ci siamo. Charles Leclerc ha chiuso quinto a circa mezzo secondo, pagando qualche sbavatura nella simulazione qualifica e un posteriore instabile che non ha aiutato nella fase centrale del giro. Più difficile il pomeriggio di Lewis Hamilton, che si è aperto via radio dicendo al suo ingegnere che la macchina è inguidabile, a conferma delle difficoltà che sta incontrato il sette volte iridato a Maranello. Sesto tempo per Andrea Kimi Antonelli: prestazione solida e senza sbavature per il giovane italiano, che continua a mostrare una maturità sorprendente in questo avvio di carriera nella classe regina. Chiudono la top ten Fernando Alonso (Aston Martin), Pierre Gasly (Alpine) e le due Racing Bulls di Hadjar e Lawson. Buoni segnali soprattutto per l'Alpine che qui festeggia i suoi 70 anni - che ha ben figurato nei tratti veloci, dove la precisione sull'anteriore fa la differenza. Tra FP1 e FP2, il team francese sembra aver trovato una finestra tecnica favorevole, soprattutto sul fronte del setup.La classifica completa delle Libere 2 a Barcellona>>
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Fiat - Tutti i modelli del Lingotto
La Fiat, che lo scorso anno ha spento 125 candeline, rimane il marchio preferito dagli automobilisti italiani: anche nei dati di mercato dello scorso aprile la Casa torinese è la prima in classifica, su base mensile e annua, con una quota rispettivamente dell'8,8% e 10,2% (dati: Unrae). Merito di best seller cittadine come la Panda e la 600, ma anche dei nuovi arrivi: la microcar elettrica Topolino (non conteggiata nelle percentuali sopracitate) e la Grande Panda, che segna il ritorno della Fiat nell'affollato segmento B. In questa galleria fotografica trovate tutti i modelli in commercio in Italia con specifiche, dati tecnici e prezzi.
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Cabriolet - Unestate en plein air
finalmente arrivata l'estate e, per gli amanti delle quattro ruote, non c'è niente di meglio che godersi la stagione con un'automobile scoperta. Per chi sta cercando una cabriolet da comprare, o anche per sognare di averne una, ecco una rassegna di dieci scoperte in vendita in Italia, belle e - relativamente - possibili. Cercando di tenere almeno la punta dei piedi per terra, abbiamo infatti escluso dalle schede qui sopra i modelli che superano - spesso di slancio - i 100 mila euro.
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Associazione XV maggio - Neopatentati 2.0: più pratica, più Adas, più consapevolezza
Una nuova generazione di automobilisti più consapevoli, preparati e tecnologicamente aggiornati. questo l'obiettivo della proposta di modifica al decreto del 20 aprile 2012, discussa nella Sala Capitolare del Senato, durante l'incontro Neopatentati: più sicurezza. Giovani, scuole guida e assicurazioni verso l'Europa. Promossa dal senatore Gianluca Cantalamessa (Lega) e sostenuta dall'Associazione XV Maggio MMXI, l'iniziativa nasce dal dolore trasformato in impegno civile dei genitori di tre ragazzi vittime di un tragico incidente stradale a Napoli nel 2011. L'obiettivo è chiaro: riformare la formazione dei neopatentati, rendendola più completa, tecnica e in linea con le sfide della mobilità moderna.Un modello europeo per la sicurezza. "Con la nostra proposta vogliamo sensibilizzare gli Enti competenti a modificare il decreto del 20 aprile 2012 per far sì che i più giovani imparino a conoscere il mezzo meccanico, come si guida un'auto nelle situazioni più estreme, premiando i comportamenti più virtuosi, spiegano Federica Spada e Carmine de Gregorio, genitori di due delle tre vittime. Questi sono i primi passi per cambiare la cultura della guida in Italia. Anche per Alfredo Boenzi, segretario nazionale di Unasca, la sicurezza stradale non può essere un optional: le sei ore minime di guida previste oggi non bastano. Serve una formazione che trasformi il conducente in un cittadino responsabile. La proposta nel dettaglio. Il nuovo progetto per neopatentati nasce esattamente sulla scorta di queste osservazioni, si ispira agli standard europei e punta a creare un ecosistema virtuoso tra autoscuole, circuiti di guida, assicurazioni e istituzioni. L'obiettivo è ridurre il numero di incidenti e migliorare la preparazione tecnica e comportamentale dei giovani con un percorso formativo teorico e pratico radicalmente rinnovato:Moduli teorici su sicurezza stradale, gestione dei pericoli e uso dei sistemi Adas (Advanced Driver Assistance Systems);Sessioni pratiche di guida fino a 30 ore (contro le attuali sei), inclusi corsi su circuiti per simulare situazioni di emergenza, controllo su fondo bagnato e manovre di evitamento;Collaborazioni con compagnie assicurative per offrire sconti a chi partecipa al programma;Introduzione di un patentino di guida sicura, che garantirebbe crediti universitari e un bonus di due punti sulla patente. Con gli Adas cambia il ruolo del conducente. Proprio gli Adas e l'interazione tra guidatore e tecnologie di assistenza alla guida sono stati uno dei temi portanti della discussione in Senato: la professoressa Stefania Santini, docente di Automatica all'Università Federico II, ha evidenziato come i veicoli moderni, dotati di sistemi Sae di Livello 2 (come il cruise control adattivo e il mantenimento di corsia), e nel prossimo futuro di Livello 3, richiedano ormai nuove competenze, soprattutto nel passaggio tra la guida assistita e quella manuale: una fase delicata, in cui "il conducente resta sempre responsabile". E un motivo in più, come prevede il progetto, per far rientrare gli Adas nella formazione dei neopatentati.
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Mini Cooper S JCW (2025) - La Cooper S JCW scende in pista - VIDEO
La Mini non è solo un'auto: è un'idea. Una di quelle creature mitologiche che attraversano il tempo, adattandosi senza mai snaturarsi. Da oltre 60 anni è lì, in mezzo al traffico o in una curva, con quell'aria da eterna ragazzina e il fuoco nelle ruote. E ogni volta che cambia, lo fa con cautela, come se sapesse di avere una responsabilità più grande della sua taglia. Siamo alla quarta. Quella di oggi si chiama F66 ed è la quarta generazione "firmata" BMW. Il modello in prova è una Cooper S da 204 cavalli, vestita con il pacchetto John Cooper Works. Nome pesante, eredità ancora di più. Ma qui, attenzione, non siamo davanti alla versione cattiva da track-day: questa è una sportiva da tutti i giorni con qualche ambizione in più. O forse, qualcosa da scoprire. L'ora della pista. Già dopo poche curve si capisce che sotto la livrea muscolosa pulsa il solito telaio ben fatto by Mini: sterzo diretto, assetto solido, un retrotreno sorprendentemente stabile, fin troppo. Il quattro cilindri turbo ha coppia, ha tiro, ha voglia di spingere. Ma non è una belva. una sportiva educata, raffinata, che va capita. E allora, come sempre: via l'ESP. Perché certe cose non si giudicano con il filtro dell'elettronica. L'asfalto di Vaiano è pronto. Tocca a lei dimostrare se la sostanza è all'altezza del nome che porta. Volete sapere come è andata a finire? Guardate il video qui sopra.
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Stellantis - Tavares: "Filosa è una scelta logica e credibile"
Carlos Tavares torna a parlare alla stampa internazionale a circa sei mesi dalla sua uscita da Stellantis. Il manager, che finora aveva interloquito solo con testate portoghesi, ha concesso un'intervista all'agenzia Bloomberg, durante la quale ha risposto anche a una domanda sulla nomina del suo successore al timone del gruppo automobilistico, Antonio Filosa. Secondo Tavares, la promozione del manager di origini napoletane "è una scelta logica e credibile: spero che il consiglio di amministrazione lo supporti adeguatamente", ha detto l'ex dirigente. "Vedremo". Una decisione consensuale. Ovviamente, non poteva mancare un passaggio sulle dimissioni: Tavares ha ribadito di non essere stato licenziato, ma di aver lasciato Stellantis dopo una discussione "molto matura" con il presidente John Elkann. "Non ho niente contro nessuno, nemmeno contro coloro che mi hanno reso la vita più difficile quando ero Ceo di Stellantis. A un certo punto si arriva a un bivio e qualcuno decide che è ora di separarsi. Va bene così", ha proseguito Tavares, parlando poi di diverse problematiche emerse nei mesi precedenti la sua uscita. Una di queste riguarda i rapporti con i concessionari statunitensi: infatti, il dirigente lusitano si è assunto la piena responsabilità di non aver ottenuto il loro sostegno alle sue scelte strategiche. "Non volevano sostenere quello che stavamo cercando di fare, è una mia responsabilità", ha argomentato, sottolineando che "molte cose si sarebbero potute fare diversamente, ma questo non importa: l'azienda è redditizia", ha rimarcato Tavares, sottolineando come il gruppo abbia lanciato un profit warning sulle prospettive finanziarie in un momento di difficoltà per l'intero settore.Dazi, elettriche e tanto altro. L'ex Ceo ha quindi parlato di diversi altri argomenti, dai dazi ("Stanno peggiorando la situazione, ma non dureranno") al consolidamento dell'industria ("Ci sarà perché le aziende saranno in difficoltà"), dalle auto elettriche ("L'Europa farà fatica a produrre veicoli in grado di competere sul prezzo con le controparti cinesi e quindi dovrebbe concentrarsi su vetture di fascia alta") al suo futuro. A tal proposito, Tavres sembra escludere un approdo al vertice di qualche altro costruttore: ha ammesso di aver ricevuto diverse offerte di lavoro "allettanti" da Case asiatiche, ma di averle rigettate per tornare in Portogallo. "Mi ci sono voluti 45 anni per capire che è meglio lavorare per sé stessi che per qualcun altro. I miei amici mi dicono che ho fatto bene ad andarmene e che me ne sono andato al momento giusto", ha detto Tavares, spiegando quali siano oggi i suoi maggiori impegni: lunghe passeggiate, la partecipazione una volta al mese a corse automobilistiche e diversi investimenti. Il manager ha impegnato parte della buonuscita di Stellantis sulla sua azienda agricola, su un vigneto nella regione del Douro e su diversi hotel. Inoltre, sta valutando l'acquisto di una partecipazione in una piccola compagnia aerea e opportunità nei settori sanitario, dell'intelligenza artificiale e della moda. Insomma, l'auto sembra ormai decisamente lontana dalle sue attenzioni.
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In arrivo - Le auto al debutto da giugno a novembre
Che cosa verrà presentato sul mercato italiano? Quali sono le auto inedite in arrivo nelle concessionarie? Quando debutterà il facelift di questo o quel modello? Sono domande che riceviamo molto spesso da voi lettori e che ci hanno spinto a riproporre anche sul nostro sito web uno dei contenuti più apprezzati sul magazine: la prima pagina della sezione Autonotizie, autentica bussola per orientarsi tra i lanci dei prossimi mesi. il punto d'osservazione ideale per farsi un'idea su "cosa esce quando". E per avvicinarsi con cognizione di causa a un momento importante come l'acquisto di un'automobile nuova. Giugno. Tra le novità attese al varco, la Citroën C3 ibrida, ma sono da segnalare anche i lanci della Dacia Bigster, con i suoi listini sotto i 25 mila euro, e della nuova Renault 4, che tenterà di bissare il successo di critica della R5. Occhio anche agli arrivi dalla Cina: in questo periodo si affaccerà sul nostro mercato anche la Leapmotor B10. Luglio. Le novità principali del periodo vanno dal lancio commerciale dell'Audi A6 berlina di nuova generazione a quello della Kia Sportage restyling. Da non trascurare pure le nuove Suv di segmento C della Mitsubishi, una ibrida, l'altra tutta elettrica, né la Volvo ES90, berlina a batteria che diventerà l'ammiraglia della Casa svedese. Agosto. Nel corso dell'estate c'è da tenere d'occhio il lancio commerciale della BYD Atto 2 ibrida, una nuova versione della crossover della Casa di Shenzhen. Spazio anche alla DS N8, altro modello a batteria che va a occupare il vertice della gamma del marchio francese, e a un piccolo mito che torna alla luce, la sigla HF sulla Lancia Ypsilon. Riflettori puntati, infine, su alcuni restyling di peso, dalla Renault Austral alla Toyota Corolla Cross. Settembre. Dopo l'estate si rientra nel vivo: sui blocchi di partenza ci saranno parecchie novità di peso. Occhi puntati, in particolare, sulle novità in arrivo dalla Corea (con l'avvio della commercializzazione della Kia EV4 e della Hyundai Ioniq 9) e su un paio di restyling importanti: quello della Renault Espace e quello della Seat Ibiza. Ciliegina, ad alte prestazioni, sulla torta, la Polestar 5, superberlina elettrica da quasi 900 cavalli. Ottobre. Tra le novità di questo periodo spicca senza dubbio il lancio commerciale della Jaecoo 5, che va ad affiancare la sorella maggiore 7 riprendendone il design. Fari puntati anche sulla versione elettrica della Range Rover, e su due modelli a batteria di dimensioni compatte: la MG 2 e la Nissan Micra. A proposito di modelli ad alte prestazioni, invece, partirà nell'ultimo trimestre dell'anno la fase delle consegne della Ferrari F80. Novembre. Tra le big ai nastri di partenza in questo periodo dell'anno va senza dubbio menzionata la nuova Mercedes CLA, che rinasce sulla piattaforma Mma e che sarà disponibile anche come mild hybrid. Da non dimenticare l'avvio delle consegne della nuova Audi Q3 né quelle della Fiat 500 ibrida, che andrà ad affiancare l'elettrica. Spazio anche alle supercar, cinesi però, con l'arrivo dell'elettrica Xiaomi SU7.
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Porsche - La Lmdh stradale si avvicina: si chiamerà 963 RSP
Si chiama 963 RSP e sarà la sorpresa di Porsche per gli appassionati dell'endurance. Con un secondo teaser la Casa di Stoccarda ha svelato il nome della hypercar stradale derivata direttamente dalla 963 Lmdh impegnata nei campionati WEC e IMSA. altamente probabile che la vettura si svelata in occasione dell'ormai imminente 24 Ore di Le Mans. Come la 917 stradale del 1975. I dettagli sono per il momento scarsi e non è stata data una spiegazione per la sigla RSP, mai usata fino ad oggi. La 963 RSP non è da intendere come una erede della 918 Spyder, ma come una discendente della 911 GT1, con contenuti da vettura da corsa e caratteristiche tecniche estreme. Non è da escludere persino che si tratti di un esemplare unico, come avvenuto esattamente 50 anni fa con la 917 destinata alla famiglia dello sponsor storico Martini e Rossi.
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Bosch - Un software per monitorare gli e-fuel
La Bosch ha presentato il software Digital Fuel Twin, strumento in grado di monitorare e documentare in tempo reale l'uso di carburanti sintetici rinnovabili nei veicoli con motore a scoppio. Al momento il software è in fase di test su una serie di auto e camion impegnati a circolare sul territorio europeo. I dati raccolti contengono informazioni sul tipo e sulla quantità di carburante utilizzato: in questo modo, spiega l'azienda tedesca, le aziende non solo rispettano gli obblighi di rendicontazione, sempre più stringenti, ma possono anche documentare il proprio impegno ambientale. Potrebbe salvare le auto più anziane. Un'altra possibile applicazione del Digital Fuel Twin riguarda la possibilità di riclassificare i veicoli termici come mezzi a basso impatto inquinante, a condizione che utilizzino esclusivamente carburanti sintetici rinnovabili, che il software della Bosch potrebbe monitorare e certificare. Una strada che l'Unione Europea esplorerà nei prossimi mesi. La Bosch prevede di integrare il software all'interno dell'elettronica di bordo dei veicoli già a partire dal prossimo anno.
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Sergio Marchionne - La Rai produrrà un film per il cinema
Negli ultimi giorni la nomina di Antonio Filosa al ruolo di amministratore delegato di Stellantis ha riportato in auge la figura di Sergio Marchionne: Filosa viene annoverato tra i cosiddetti "Marchionne Boys" al pari di Luca de Meo, ad della Renault, e Alfredo Altavilla, oggi special advisor per l'Europa della BYD. E proprio a poche ore dalla promozione del manager di origini napoletane, Paolo Del Brocco, amministratore delegato di Rai Cinema, ha annunciato, dal palco del Tech.Emotion Summit, la produzione di un film dedicato alla vita e alla carriera del dirigente italo-canadese. Iniziata la scrittura, ignota l'uscita. Il progetto cinematografico, realizzato dall'emittente pubblica in collaborazione con Emotion Network e Kavac, è attualmente in fase di scrittura e pochi sono i dettagli dell'iniziativa: Rai Cinema curerà anche la distribuzione del film sulle proprie piattaforme digitali, ma non ha fornito informazioni sulla data d'uscita. In ogni caso, l'opera dovrebbe raccontare la parabola professionale e personale del manager tramite materiali d'archivio e testimonianze esclusive, sulla falsariga del docufilm "Sergio Marchionne. Il coraggio di contare" già trasmesso dalla stessa Rai nel 2021. Tuttavia, non dovrebbero mancare delle differenze, come ha anticipato a grandi linee lo stesso Del Brocco: "Non si tratterà semplicemente di una celebrazione delle sue gesta imprenditoriali, ma si cercherà un racconto autentico della sua umanità insieme alle sue capacità manageriali eccezionali". Il progetto della Rai è comunque l'ennesima opera d'ingegno dedicata a Marchionne, a dimostrazione di quanto importante sia stata la sua figura nel panorama globale. Si contano sulle dita di una mano i dirigenti d'impresa che hanno ricevuto tante attenzioni con testi letterari, documentari e altre iniziative: per esempio, sono stati pubblicati numerosi libri sia mentre Marchionne era ancora al timone dell'azienda, sia poco dopo la sua scomparsa. Tra questi, uno dei titoli di maggior successo è "Sergio Marchionne" di Tommaso Ebhardt, attuale responsabile dell'ufficio milanese dell'agenzia Bloomberg: ne sono state vendute circa 80 mila copie, con diverse ristampe, inclusa una nuova edizione nel 2023 a cinque anni dalla morte.
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