Formula 1 - La FIA propone un futuro con V8 ibridi
Il regolamento 2026 della Formula 1 non è ancora entrato in vigore, ma è già oggetto di discussione. Tra dubbi tecnici e investimenti miliardari, il dibattito si sposta verso il futuro più lontano, al 2030. A innescare la miccia è stato Mohammed Ben Sulayem, presidente della FIA, che tra un'intervista e una dichiarazione pubblica continua a promuovere un ritorno a motori V8 aspirati, semplificati e standardizzati. L'obiettivo? Ridurre i costi e alleggerire le vetture. Ma per ora i team restano scettici.Una proposta radicale figlia del buon senso. Almeno, è questo il pensiero dell'attuale presidente della Federazione, che di recente ha dichiarato: Serve un motore nuovo, più semplice, più leggero, più economico. buon senso. Ben Sulayem vede nella standardizzazione la chiave per il futuro della Formula 1. Il piano prevede l'introduzione di componenti comuni per ibrido, carburante e trasmissione, oltre al ritorno a un V8 termico che pesi meno sulle bilance e sui bilanci. Un'idea che, secondo il presidente, porterebbe i costi delle power unit a un quarto degli attuali e che oggi sono stimati tra 1,8 e 2,1 milioni di dollari ciascuna.I costruttori esitano, troppi soldi in ballo. Il problema più grosso è che i progetti 2026 sono già in fase avanzata e gli investimenti sono stati fatti con la promessa della continuità. L'Audi ha costruito il proprio ingresso in F1 attorno a queste nuove regole, così come la Honda ha deciso di restare grazie all'accordo con Aston Martin. La stessa General Motors che farà il suo debutto nel 2029 con un proprio motore ha già un piano d'appoggio con Ferrari fino al 2028 per correre dal prossimo anno col marchio Cadillac. Cambiare rotta ora significherebbe azzerare anni di ricerca, sviluppo e investimenti. In Bahrain, durante una riunione tra i motoristi, la proposta della FIA è stata ascoltata, ma nessuno ha dato segnali di apertura. Inizialmente, Ben Sulayem aveva parlato addirittura di un ritorno ai V10, evocando la golden era della F1. Ma lo scenario si è subito rivelato irrealistico: oggi nessun team dispone delle infrastrutture necessarie per supportare quel tipo di architettura. Così la proposta si è spostata sui V8, con cui Ferrari e Mercedes hanno maggiore familiarità. Un passo indietro? Forse. Ma secondo la FIA sarebbe una scelta più accessibile per vecchi e nuovi costruttori.Il vero nodo: l'identità tecnica della F.1. Il dibattito tocca questo nervo scoperto. Da sempre il circus è considerato laboratorio d'innovazione, la categoria regina del motorsport ha costruito la propria reputazione sull'innovazione tecnica e sulla competizione tra progetti differenti, seppur nell'ambito di regolamenti più o meno stringenti. L'idea di una F1 con cambio, carburante e sistema ibrido standardizzato solleva più di un dubbio. Non tanto per l'efficacia, quanto per il rischio di snaturare la serie. Ma queste dichiarazioni di Ben Sulayem arrivano anche in un momento particolare, dunque vanno prese con le pinze. Il presidente della FIA è in piena campagna elettorale per la sua riconferma, sfidato da Tim Mayer. Che l'uscita sui V8 sia anche un messaggio politico? Probabile. Ma il tema non è destinato a sparire. Se il regolamento 2026 dovesse rivelarsi un flop, come già temono alcuni, l'idea di una revisione anticipata potrebbe tornare d'attualità. Per ora, tutto sembra stagnante. Se i team non accetteranno, almeno ci avrò provato, ha detto Sulayem. La FIA, infatti, potrà imporre nuove regole solo a partire dal 2031, al termine del ciclo regolamentare. Fino ad allora servirà una maggioranza tra i motoristi. Missione difficile, ma non impossibile.
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Tesla - L'Hollywood Diner è pronto per l'apertura
A sette anni dal primo annuncio, la Tesla è riuscita a completare il progetto di un ristorante con postazioni Supercharger integrate a Los Angeles: a Hollywood, la Casa di Elon Musk ha costruito il diner con uno stile rétro-futuristico, caratterizzato da un ristorante con terrazza al primo piano, drive-in con maxi schermi e da 30 colonnine di ricarica V4 su un'area totale di 2.500 metri quadrati. Apertura da definire. Musk ha subito dichiarato sui social di aver mangiato nel locale, ma per il momento la data d'apertura al pubblico del ristorante non è nota. Nelle immagini raccolte dagli utenti sono visibili anche dei robot Optimus Prime, segno che probabilmente saranno utilizzati per gestire le ordinazioni e le consegne e per offrire il servizio 24 ore di 24.
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Colonnine in Italia - Aumentano i punti di ricarica (soprattutto quelli attivi)
Migliorano tutti i numeri che riguardano i punti di ricarica pubblici in Italia: stando al report Unrae (Case estere) aggiornato al 30 giugno 2025, le prese ammontano a 57.915, in aumento del 5% rispetto al 31 marzo. Lo si evince da una fonte istituzionale, ossia dai dati ufficiali del censimento condotto dal ministero dell'Ambiente. La seconda buona notizia è che crescono del 9% i connettori attivi, toccando quota 51.005: come dire che l'88% della rete è funzionante. Resta il problema del divario tra installazione e operatività, visto che sono 6.910 gli inattivi per ragioni burocratiche di varia natura. La potenza di quelli attivi. Dei 51.005 punti funzionanti distribuiti su circa 25.500 colonnine, il 6,5% è slow, ossia fino a 7 kW. Contro il 43,5% di Quick (7,122 kW) e il 36,2% di Fast (22,150 kW) che costituiscono il grosso delle prese. A seguire, Ultra Fast (50,1150 kW) e High-power charging oltre 150 kW, rispettivamente al 10,4% e 3,4%, con un incremento (altra novità positiva) del 17% e del 25%. Distribuiti male. I punti attivi sono per lo più al Nord-Ovest (36,2%) e Nord-Est (24,5%). Percorrendo lo Stivale verso il Meridione, le cose peggiorano parecchio, visto che il Centro è 19,1%, con il Sud al 12,7%. Le Isole? Solo al 7,4%. Quanti gestori. Il 76,8% dei punti di ricarica attivi è controllato dai primi cinque operatori, mentre l'86,7% dai primi 10, a conferma che c'è una notevole concentrazione del mercato.
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Comau - Allestita la prima "stanza a secco" per le batterie di nuova generazione
La Comau, azienda torinese specializzata nell'automazione industriale e nella robotica avanzata, ha costruito all'interno del suo stabilimento di Grugliasco (TO) una dry room, stanza a secco dove sviluppare soluzioni tecnologiche per le batterie di nuova generazione. Questo laboratorio, che ci consente di sperimentare nuovi formati e materiali in un ambiente controllato e privo di umidità, riflette il nostro impegno costante nel promuovere l'innovazione industriale, rafforzando al contempo la nostra presenza e i nostri investimenti in Italia, spiega Pietro Gorlier, ceo di Comau. Un laboratorio aperto a tutti. Frutto di un investimento di circa un milione di euro, il nuovo impianto della Comau ha una dimensione di circa 500 metri quadrati e mette a disposizione tre postazioni di lavoro ad alta tecnologia, per lavorare alla produzione di elettrodi, all'assemblaggio e alla formazione delle celle, anche con materiali sensibili all'umidità. L'obiettivo è sviluppare soluzioni produttive per batterie allo stato solido di nuova generazione, ma anche ottimizzare quelle già esistenti agli ioni di litio. Oltre che ai ricercatori della Comau, il laboratorio è accessibile a clienti esterni, università e associazioni.
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Kia Sportage - Nuovi motori, più stile e contenuti - VIDEO
Non ci sono rivoluzioni, ed è giusto così. La Kia Sportage MY 2025 si aggiorna dove serve, si fa più moderna nell'immagine e nei contenuti, ma resta fedele a una filosofia concreta e pragmatica che in Europa continua a dare risultati. Tra i suoi punti di forza, una gamma motori ricchissima e un abitacolo a prova di famiglia. Frontale più tagliente. Breve riassunto delle novità estetiche, tra le quali il frontale è il cambiamento più evidente: ci sono nuovi fari a sviluppo verticale, una firma luminosa ancora più marcata e un paraurti ridisegnato che accentua lo stile "a muso affilato" della Sportage. Insomma, lo stile abbraccia quello che di fatto è il nuovo corso stilistico della Kia, già visto, per esempio, sulla piccola Picanto o sulla grande Suv Sorento. Il resto lo fanno dettagli in nero lucido su fascioni e passaruota e fanali posteriori con una nuova firma luminosa a Led. Via il piano black. Dentro cambiano i materiali, migliorano le finiture in alcuni punti strategici e debutta un sistema multimediale più veloce e reattivo, sempre basato sul doppio schermo curvo già visto sulle ultime Kia. Nuovo pure il volante che abbraccia il design a due razze, ma solo l'occhio attento coglierà la nuova posizione delle bocchette d'aria centrali. Occupano la fascia sotto agli schermi, dando l'impressione di svilupparsi per tutta la larghezza dell'abitacolo. Furba, poi, l'idea di sostituire il piano black per il rivestimento del tunnel centrale, con un materiale più resistente ai graffi e alla polvere. Ora anche YouTube. Riconfermato il doppio schermo curvo, scenografico da vedere ma facile da consultare, dove per la prima volta su Sportage vengono introdotti i Kia Upgrades, che consentono agli utenti di aggiungere videogame, YouTube e altri servizi di streaming video tramite WebOS, nonché nuovi sfondi di visualizzazione del sistema di infotainment. Al volante. L'abbiamo guidata in anteprima per le strada di Francoforte - dove ha sede il quartier generale di Kia Europe - e le sensazioni sono chiare: la Sportage continua a puntare sulla facilità di guida, sul confort e sulla versatilità. Ho scelto la full hybrid per la prova, molto gettonata da noi: 239 cavalli, 280 Nm di coppia, e la possibilità di averla a trazione anteriore o integrale, rendono questa versione adatta a tutti gli scenari. Le doti della generazione precedente (2021) sono confermate, bene il silenzio a bordo a velocità autostradale, positivo anche l'assorbimento delle sospensioni quando si superano dossi e buche. Cinque motori da scegliere. Se la Sportage la facessero anche elettrica, saremmo al completo, ma anche così l'offerta di powertrain è decisamente ampia. Si attacca con il benzina "liscio" da 150 CV, seguito dal diesel mild hybrid da 136 CV, dal full hybrid dalla prova, dal plug-in hybrid da 288 cavalli (sia 2WD che 4WD) e, tra qualche mese, pure il "tri-fuel" a Gpl, basato sul powertrain full hybrid. Quando esce e quanto costa. La nuova Sportage verrà ancora prodotta nello stabilimento slovacco di ilina con prezzi che per il mercato italiano saranno comunicati a ridosso della commercializzazione (settembre 2025). A detta della Kia, però, non dovrebbero esserci rincari sui listini attuali, che partono da 33.500 euro.
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Assistenza stradale - LoJack con Charlie24
Accordo fra LoJack e Charlie24 nell'ambito dei servizi digitalizzati di assistenza stradale. La filiale italiana della società specializzata in applicazioni telematice del gruppo CalAmp e la delegazione nazionale della piattaforma che fornisce in diversi Paesi europei servizi di supporto tecnico a privati, flotte, case automobilistiche, compagnie assicurative e broker hanno siglato un'intesa a favore dei clienti di LoJack. Questi ultimi, in caso di avaria al proprio veicolo, potranno accedere al servizio tramite app su qualsiasi dispositivo o chiamare un numero verde. Inserito il numero di targa come procedura di riconoscimento, l'automobilista potrà selezionare il tipo di assistenza necessaria, fornire la propria posizione tramite geolocalizzazione e, in attesa dell'intervento, monitorare in tempo reale su una mappa interattiva il percorso di avvicinamento e i tempi d'arrivo del mezzo soccorritore. Il servizio prevede i casi di batteria scarica, gomma a terra, problema meccanico, incidente, serbatoio a secco, porte bloccate o altre situazioni che compromettano la possibilità di muoversi in autonomia e sicurezza e contempla il ripristino del veicolo sul posto o il trasporto all'officina più vicina. Già disponibile per i clienti privati che vogliano abbinarlo al servizio LoJack, dai prossimi mesi sarà accessibile anche per le flotte aziendali e i concessionari.
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Honda N-ONE e - La prima immagine della citycar elettrica
In Giappone, la Honda Super EV Concept mostrata in anteprima al Goodwood Festival of Speed si è già trasformata in un modello di serie: la Casa ha infatti diffuso la prima immagine ufficiale della citycar elettrica, ora denominata N-ONE e. BEV globale. Il debutto sul mercato giapponese è previsto per la fine del 2025, ma la sua presenza all'evento inglese conferma che in futuro arriverà anche nel Vecchio continente. Le dimensioni non sono state rese note, ma le proporzioni sono quelle tipiche delle kei car con carrozzeria sviluppata soprattutto in altezza e carreggiate piuttosto contenute. Due sportellini nel frontale. La fascia scura anteriore integra i fari Led circolari e due sportelli simmetrici per la ricarica: non ci sono dettagli in merito, ma non è escluso che Honda abbia deciso di offrire il doppio standard per colonnine rapide e wallbox. Non ci sono per ora indicazioni sul powertrain, ma è piuttosto logico immaginare che troveremo un motore singolo e una batteria di capacità relativamente piccola per trovare un equilibrio tra autonomia, ingombri e costi.
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Kia XCeed - Arriva il mild hybrid
La Kia presenta il Model Year 2026 della XCeed, ordinabile già da questo mese nelle concessionarie con prezzi a partire da 26.100 euro. Il design della carrozzeria rimane immutato e le novità di concentrano sulle dotazioni e sui powertrain, ora conformi alla normativa Euro 6e-bis. Arriva il mild hybrid. Il nuovo motore benzina 1.6 T-GDi è offerto nelle varianti da 150 e 180 CV ed è affiancato dal 1.0 T-GDi portato da 100 a 115 CV, ora disponibile anche in versione mild hybrid con cambio automatico DCT sette marce (guidabile dai neopatentati). Debutta la Special Edition. Nella gamma viene introdotta per la prima volta la Special Edition, che si inserisce tra la Business e la GT-line abbinando gli stessi elementi di design di quest'ultima con altri contenuti esclusivi. La Special Edition è infatti l'unica a proporre la tinta esterna Wolf Grey con elementi Glossy Black e gli interni Yuka Steel Gray. Per la sola GT-Line 180 CV è infine previsto un nuovo PLus Pack, che include il tetto panoramico apribile, gli interni in Kia Tex Delight, i sedili riscaldabili anteriori e posteriori e l'impianto audio Premium. I prezzi. Kia XCeed MY2026 1.0 T-GDI 115 CV Business 26.100 euro 1.0 MHEV T-GDI DCT 115 CV Business 29.100 euro 1.0 MHEV T-GDI DCT 115 CV Special Edition. 31.350 euro 1.6 T-GDI DCT 150 CV Special Edition. 32.350 euro 1.6 T-GDI DCT 150 CV GT-Line. 34.100 euro 1.6 T-GDI DCT 180 CV GT-Line. 34.800 euro
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Gruppo Renault - Cambia il vertice e arriva il profit warning
Il gruppo Renault è stato tra i pochi costruttori, se non l'unico, a non lanciare un allarme sugli utili annuali. Cambiato il vertice aziendale, con l'uscita di Luca de Meo e l'incarico di amministratore delegato affidato temporaneamente al direttore finanziario Duncan Minto, la Losanga ha deciso di tagliare le prospettive finanziarie per il 2025 per tener conto di un peggioramento del mercato, in particolare durante il mese di giugno. Nuova rotta. Nello specifico, il costruttore transalpino, alla luce di un "deterioramento della dinamica del mercato automobilistico" per effetto di una "maggiore pressione commerciale esercitata dai concorrenti" e della stima di "un ulteriore calo del canale retail", prevede di chiudere l'anno con un margine operativo di circa 6,5% e non più di almeno il 7% e con flussi di cassa tra 1 e 1,5 miliardi di euro, contro la precedente previsione su un dato pari o superiore ai 2 miliardi. Taglio dei costi. Di conseguenza, il gruppo ha deciso di prendere le prime misure per reagire al peggioramento delle prospettive. La Régie continuerà a portare avanti una "rigorosa" politica commerciale incentrata sul valore più che sui volumi per "proteggere i lanci di nuovi veicoli", ma, al contempo, amplierà "il piano di riduzione dei costi a breve termine" e imprimerà un colpo di acceleratore alle "iniziative, poggiando su leve più strutturanti". In particolare, la Renault punterà a "tagliare le spese generali e amministrative e i costi di produzione e di ricerca e sviluppo". Per affrontare un mercato sempre più competitivo, il gruppo conta comunque di sfruttare una serie di fattori: un modello operativo "flessibile per rispondere alle esigenze del mercato dei veicoli termici, ibridi ed elettrici, indipendentemente dal ritmo della transizione energetica"; il continuo lancio di novità di prodotto in Europa e all'estero (nel 2025 sono previsti sette nuovi veicoli e due restyling, che si aggiungono ai dieci lanci e ai due restyling del 2024); il focus sul canale più redditizio dei privati; un "approccio rigoroso ai valori residui, da quattro a 13 punti in più rispetto ai concorrenti europei"; un "solido portafoglio ordini in Europa, per un totale di circa due mesi di vendite: una "rigorosa gestione degli stock" e un "elevato tasso di utilizzo degli stabilimenti (media del 90%)". Maggiori dettagli saranno resi noti in occasione della presentazione dei risultati semestrali, il 31 luglio prossimo.I dati preliminari. A tal proposito, sono stato comunicati dati preliminari che mostrano ricavi totali per 27,6 miliardi (+2,5% sul pari periodo del 2024) e un margine operativo del 6%. Renault ha spiegato che i risultati sono stati "influenzati da una performance inferiore a quanto previsto nel mese di giugno con "volumi leggermente al di sotto delle aspettative, maggiore pressione commerciale dovuta al continuo declino del mercato retail e sottoperformance dell'attività Veicoli Commerciali Leggeri su un mercato in forte calo in Europa, livello dei crediti impattato dallo sfasamento temporale della fatturazione negli ultimi giorni del mese". Il semestre si è chiuso con flussi di cassa per appena 47 milioni a causa, tra l'altro, di una "significativa variazione negativa del capitale circolante stimata in circa 900 milioni di euro, escluso l'effetto fiscale". Tale variazione è imputabile a due fattori: un calo della produzione e un aumento degli stock interni, rispetto al 2024, per colpa dei volumi inferiori alle aspettative nel mese di giugno. Tuttavia, il gruppo ha precisato che l'inventario complessivo (costruttore e concessionari indipendenti) si attesta a 530.000 veicoli a fine giugno, in calo rispetto ai 560 mila del 31 marzo scorso.
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Stellantis - Stop ai piani per l'idrogeno: "Non ha prospettive"
Stellantis deciso di interrompere il programma di sviluppo della tecnologia a celle a combustibile di idrogeno. La decisione è legata a diversi fattori, tra cui limitata disponibilità di infrastrutture per il rifornimento, elevati requisiti di capitale e necessità di maggiori incentivi all'acquisto per i consumatori. Alla luce di tali problematiche, il gruppo "non prevede l'adozione di veicoli commerciali leggeri alimentati a idrogeno prima della fine del decennio" e di conseguenza ha deciso cancellare anche alcuni modelli: "Quest'anno non lanceremo più la nuova gamma di veicoli Pro One alimentati a idrogeno. La produzione in serie avrebbe dovuto iniziare quest'estate a Hordain, in Francia (furgoni di medie dimensioni), e a Gliwice, in Polonia (furgoni di grandi dimensioni)", spiega Stellantis. "Mercato di nicchia e senza prospettive". Secondo Jean-Philippe Imparato, Chief Operating Officer per l'Europa allargata, il mercato dell'idrogeno "rimane un segmento di nicchia, senza prospettive di sostenibilità economica a medio termine. Dobbiamo fare scelte chiare e responsabili per garantire la nostra competitività e soddisfare le aspettative dei nostri clienti con la nostra offensiva di veicoli elettrici e ibridi per passeggeri e veicoli commerciali leggeri". Lo stop a tutti i programmi non avrà comunque "alcun impatto sul personale" dei siti produttivi di Stellantis, mentre "le attività di ricerca e sviluppo legate alla tecnologia dell'idrogeno saranno reindirizzate verso altri progetti". Tuttavia, la decisione ha dei riflessi su Symbio, la joint venture con Forvia e Michelin specializzata nella produzione di celle a combustibile di idrogeno. "In questo contesto, Stellantis ha avviato dei dialoghi con gli azionisti di Symbio per valutare le attuali conseguenze di mercato e preservare al meglio gli interessi dell'azienda, nel rispetto dei rispettivi obblighi", ha spiegato il gruppo automobilistico.
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Gruppo Renault - Il nuovo ceo ad interim è Duncan Minto
Dopo le dimissioni improvvise di Luca de Meo dello scorso giugno, il gruppo Renault ha nominato oggi come ceo ad interim l'attuale direttore finanziario del gruppo, Duncan Minto: a lui spetta il ruolo di traghettatore verso la nomina del prossimo amministratore delegato. Un processo, spiegano da Boulogne-Billancourt, ben avviato e portato avanti con la supervisione del comitato di governance del cda. A metà del mese scorso Luca de Meo ha abbandonato il settore dell'auto per diventare amministratore delegato del gruppo internazionale del lusso Kering (che possiede tra gli altri i marchi Gucci, Saint Laurent, Alexander McQueen e Balenciaga). Incarico a termine. Duncan Minto sarà responsabile della gestione quotidiana dell'azienda, affiancato da Jean-Dominique Senard, che in questo periodo svolgerà l'incarico di presidente della Renault. Classe 1975, Minto si è laureato all'Università di St. Andrews, in Scozia, per entrare nel gruppo Renault nel Regno Unito nel 1997. Nel 2001 entra nella direzione finanziaria in Francia, a capo delle relazioni con gli investitori; negli anni riveste ruoli di sempre maggior rilievo fino al primo marzo 2025, quando viene nominato direttore finanziario del gruppo Renault ed entra a far parte del Leadership Team.
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Colonnine - Più competizione fra gli operatori
Disposizioni in materia di stazioni di ricarica elettrica: così si chiama l'articolo 3 del disegno legge Concorrenza 2025, in discussione ora al Senato dopo l'ok di un mese fa del Consiglio dei ministri. La norma mira ad accrescere la competizione fra i fornitori di energia avendo, come obiettivo teorico finale, un pieno di elettroni meno costoso a favore degli automobilisti, con gli operatori che si danno battaglia per attrarre la clientela a forza di ribassi. Il legislatore intende modificare infatti la legge 120/2020: le procedure di affidamento da parte dei Comuni saranno strutturate in modo da favorire, a parità di altre condizioni, la presenza di una pluralità di soggetti attivi nella gestione delle infrastrutture di ricarica nel territorio. A fronte di richieste di autorizzazione con caratteristiche comparabili, l'amministrazione locale darà priorità alle istanze provenienti da soggetti che detengono meno del 40% delle colonnine installate o autorizzate. Problema non da poco. In Italia la questione ha un certo peso, come dimostra il flop dei bandi delle colonnine veloci da parte del ministero dell'Ambiente, andati deserti: i 597 milioni di euro del Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza sostenuto dall'Unione europea), inizialmente stanziati a favore delle ricariche rapide, verranno utilizzati per incentivi auto elettriche. Lo aveva fatto notare nel 2023 un report della Commissione Ue: Alcuni effetti anticoncorrenziali potrebbero essersi già materializzati lungo la catena del valore, dato che i principali attori controllano la maggior parte del mercato italiano di ricarica dei veicoli elettrici. L'attuale assetto del Pnrr potrebbe favorire gli operatori più grandi e consolidati.
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Auto elettriche - Flotte Bev: i verdi pressano l'Europa
In una lettera aperta al commissario europeo per i Trasporti sostenibili Apostolos Tzitzikostas, otto fra aziende, città e organizzazioni spingono per una legislazione rapida sui veicoli leggeri e pesanti nei parchi auto delle società. Chiedendo anzitutto di accelerare l'elettrificazione delle auto aziendali, così da raggiungere almeno un tasso del 90% di nuove immatricolazioni entro il 2030. I firmatari? Da Beuc (European Consumer Organisation) a Edf, passando per Enbw, Eurelectric, Eurocities, Ev100, Uber, fino all'organizzazione green Transport & Environment, che già si era espressa al riguardo. Gli otto verdi auspicano obiettivi vincolanti anche per la decarbonizzazione del trasporto merci a zero emissioni entro il 2030 a carico dei grandi proprietari di merci. Questo approccio, scrivono, attribuisce la responsabilità a chi detiene il potere d'acquisto. Se ne discute. Il tema, pur se in forma un po' fumosa, è presente nel Piano d'Azione Ue. Fra l'altro, la Commissione fornirà ai 27 Paesi membri suggerimenti per accelerare la diffusione dei veicoli a emissioni zero nelle flotte tramite una riforma dei regimi fiscali che includa disposizioni più favorevoli per le Bev.
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Accordi - Auto Leasys per i dipendenti del Vaticano
Si chiama "Conversione Ecologica 2023" il programma promosso dal governatorato della Città del Vaticano per favorire la mobilità sostenibile nello Stato Pontificio e fra i suoi dipendenti: in questo ambito si inserisce l'accordo dell'Esecutivo della Santa Sede con Leasys, che permetterà ai lavoratori del Vaticano di accedere ai servizi di noleggio a lungo termine di auto elettriche della società del gruppo Stellantis. L'intesa riguarda i modelli dei principali marchi del gruppo, come Alfa Romeo, Citroën, Fiat, Jeep, Lancia, Opel e Peugeot.
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Hyundai - Google Places sbarca nei navigatori: ricerca semplificata per sei modelli
Hyundai ha integrato Google Places nei sistemi di navigazione ccNC (connected car Navigation Cockpit) di sei modelli della gamma: l'aggiornamento, disponibile da alcune settimane, riguarda Kona, Santa Fe, Tucson, Ioniq 5, Ioniq 5 N e Ioniq 9. Tutto più facile. Il servizio sfrutta il database di Google con oltre 200 milioni di punti di interesse per accedere direttamente dal navigatore a informazioni dettagliate su orari di apertura, descrizioni, foto e recensioni di ristoranti, musei e altri luoghi. La ricerca delle destinazioni, poi, risulta più veloce grazie al completamento automatico e ai suggerimenti durante la digitazione.
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Regno Unito - Elettriche, nuova ondata di incentivi statali
Il governo britannico insiste con gli incentivi per le auto elettriche, proponendo una seconda ondata di ecobonus statali: sono previsti sconti fino a 3.750 sterline (4.320 euro) per chi compra una vettura a batteria di prezzo pari o inferiore a 37.000 sterline (42.622 euro). In questo modo, l'esecutivo intende allineare la domanda dei consumatori agli obiettivi di zero emissioni nette di gas serra entro il 2050. Stavolta, sul piatto ci sono 650 milioni di sterline, ossia 748 milioni di euro, disponibili da domani sino al 2029 per i clienti delle concessionarie del Regno Unito, in modo da eliminare gradualmente le vendite di nuove auto a benzina e diesel entro il 2030 (mentre il ban termico in Unione Europea è fissato al 2035). Applicando il criterio dell'impronta di carbonio di una macchina dalla fabbrica al salone, per le elettriche Made in UK l'incentivo sarebbe il più alto possibile. Pressioni. In Gran Bretagna la domanda di elettriche è in stallo, con gli automobilisti che indicano i prezzi elevati come il primo dei numerosi ostacoli all'acquisto. Di qui la scelta del governo, dietro la spinta delle Case, che di anno in anno sono tenute a vendere sempre più elettriche, pena pesanti multe statali, con un meccanismo analogo alle sanzioni Ue: dal 2024, gli sconti dei costruttori stessi ammontano a 6,5 miliardi di sterline (7,475 miliardi di euro). Secondo le regole, almeno il 28% delle nuove auto targate da ciascun produttore nel 2025 dev'essere a emissioni zero: siamo al 21,6% nella prima metà dell'anno. Una distanza notevole. Grande occasione. In aprile, l'esecutivo ha allentato alcuni degli obiettivi di immatricolazione, in quanto il comparto ha dovuto far fronte ai dazi Usa, il suo secondo mercato più grande dopo l'Unione Europea. Stando al segretario ai Trasporti GB Heidi Alexander, il sussidio, chiamato Electric Car Grant, permetterà alle persone di conservare una parte del denaro guadagnato con fatica, aiutando il nostro settore automobilistico a cogliere una delle maggiori opportunità del 21 secolo. Con 82.000 punti di ricarica pubblici, abbiamo costruito le infrastrutture di cui le famiglie hanno bisogno. Chi paga? I Conservatori, all'opposizione, criticano la scelta del governo: L'Office for Budget Responsibility ha chiarito che la transizione verso i veicoli elettrici ha un costo. Non illudiamoci: in autunno arriveranno altre tasse, preannuncia il Segretario ombra ai Trasporti, Gareth Bacon.
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Stellantis Heritage - Una mostra per i 120 anni di Dante Giacosa
L'Heritage Hub di Stellantis Heritage ospita a Mirafiori una mostra dedicata a Dante Giacosa. In occasione dei 120 anni dalla nascita del progettista, rimasto in Fiat dal 1928 al 1970, è stata allestita una selezione a tema di vetture iconiche e curiosità. 120 anni per Giacosa, 70 per la 600. Accanto a modelli di grande diffusione come la 500 B "Topolino", la 600 Multipla, la Campagnola, la Nuova 500, la 500 Giardiniera, la 124, la 130, l'Autobianchi A112, la 128 e la 126 troviamo infatti la Prototipo 100 da cui è derivata la 600. E proprio la 600 è protagonista anche delle celebrazioni per i 70 anni dal debutto al Salone di Ginevra del 1955.
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Nissan - La produzione passa da Oppama a Kyushu
La Nissan trasferirà la produzione di veicoli dallo storico stabilimento di Oppama (dal 1961 ha al suo attivo 17,8 milioni di veicoli) alla fabbrica di Kyushu, nella Prefettura di Fukuoka: l'operazione, che rientra nella ristrutturazione globale prevista dal piano di rilancio Re:Nis, terminerà entro la fine dell'anno fiscale 2027. Continueranno invece le proprie attività le altre strutture presenti nell'area, come il Research Center, il circuito Grandrive, il centro crash test e l'Oppama Wharf. Quali obiettivi. L'azienda punta a ridurre la capacità produttiva globale dalle attuali 3,5 milioni di unità (Cina esclusa) a 2,5 milioni, mantenendo un tasso di utilizzo degli impianti attorno al 100%: per centrare il traguardo, i siti produttivi scenderanno da 17 a 10. Non a cuor leggero. Il Ceo Ivan Espinosa, in carica da aprile 2025, ha definito la decisione difficile ma necessaria: un passo fondamentale per superare le sfide attuali e costruire un futuro sostenibile. Lo stabilimento di Oppama rappresenta un capitolo importante della nostra storia e il suo lascito continuerà a vivere.
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Colonnine di ricarica - Spark Alliance, 1.700 stazioni in Europa
Prendi Atlante, Electra, Fastned e Ionity - cioè quattro dei principali operatori indipendenti della ricarica -, crea una partnership, ed ecco Spark Alliance, con una rete di 1.700 stazioni in Europa, per 11.000 punti in più di 25 Paesi. Sono siti integrati e visibili nelle app proprietarie del poker di aziende aderenti, senza che l'automobilista debba effettuare nuove registrazioni o download aggiuntivi: l'utente dovrà solo avviare il pieno di elettroni e pagare.
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Kia - Carens Clavis, la prima BEV del marchio dedicata all'India
Kia presenta il primo modello Bev progettato espressamente per il mercato indiano e prodotto localmente. Si tratta della Carens Clavis, che segue le tendenze stilistiche globali del marchio coreano: per il Paese asiatico, la definizione corretta è RV (Recreational Vehicle), ma i tratti da Suv urbana sono evidenti. La Carens Clavis misura 4,55 metri con 2,78 metri di passo ed è alta 1,73 metri. Fino a 480 km di autonomia. I clienti potranno scegliere tra batterie da 42 o 51,4 kWh con 404 e 490 km di autonomia secondo il ciclo di omologazione locale e tra due varianti a motore singolo da 135 e 171 CV. La ricarica a 100 kW consente di passare dal 10 all'80% in circa 39 minuti e la funzione i-Pedal 2.0 permette di recuperare energia in rilascio con quattro settaggi a disposizione e l'Auto Mode. Ben equipaggiata. La dotazione di serie include il doppio display per strumentazione e infotainment integrato in una struttura unica da 26,6", l'impianto audio Bose, l'illuminazione ambientale Led a 64 colori, il doppio tetto apribile, il climatizzatore con Smart Pure Air Purifier, il sistema V2L per caricare accessori esterni e il pacchetto di Adas di Livello 2 con 18 dispositivi di sicurezza.
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