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Mossa strategica - Honda punta sulle batterie Toyota per evitare i dazi di Trump

4 Ruote - Mar 19,2025
Honda sta pensando di rivolgersi alla Toyota per le batterie dei suoi modelli ibridi venduti negli Stati Uniti, in risposta all'incertezza generata dai dazi imposti dall'amministrazione Trump. Secondo quanto riportato da Nikkei Asia, il costruttore giapponese pianifica di acquistare componenti sufficienti per circa 400.000 veicoli a partire dall'attuale anno fiscale. Nuova rotta. La mossa rappresenta un cambiamento strategico significativo per Honda, che nel 2024 ha venduto 308.000 vetture ibride negli Usa, pari al 22% delle sue vendite complessive in quel mercato. Questo volume di acquisti coprirebbe effettivamente tutto il fabbisogno di batterie per i modelli ibridi della Casa nel mercato statunitense. Attualmente, Honda si rifornisce di batterie principalmente da Giappone e Cina, ma sta cercando alternative per evitare i dazi esistenti e quelli potenziali. Il 4 marzo, Trump ha imposto un ulteriore 10% su tutte le importazioni cinesi, oltre al 10% già introdotto il mese precedente. Si prevede inoltre che i dazi sulle importazioni automobilistiche giapponesi possano aumentare dal 2,5% al 25%. Made in USA. Le batterie per le Honda ibride destinate agli Usa potrebbero essere prodotte nel nuovo stabilimento Toyota della Carolina del Nord, annunciato nel 2021 e in fase di avvio. La Toyota ha anche indicato che sposterà un ordine di batterie da 1,5 miliardi di dollari verso uno stabilimento LG nel Michigan. Honda, inoltre, sta valutando di spostare ulteriore produzione negli Stati Uniti e di riorganizzare le catene di approvvigionamento per evitare dazi reciproci del 25% su beni messicani e canadesi, che potrebbero costare all'azienda circa 4,7 miliardi di dollari all'anno.
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Stato di ebbrezza - Alcolock, come funziona e chi deve installarlo

4 Ruote - Mar 19,2025
Come è noto, la riforma del Codice della strada entrata in vigore il 14 dicembre 2024 non ha cambiato le conseguenze per chi è sorpreso a guidare dopo aver bevuto: non sono cambiate le soglie di tasso alcolemico, non sono aumentate le sanzioni o le ammende. Pure i punti da decurtare dalla patente sono rimasti gli stessi, così come durata dell'eventuale sospensione della patente o del possibile fermo amministrativo del veicolo con cui è stato commesso il reato, o le situazioni in cui è prevista la revoca della patente, o il sequestro del mezzo. Insomma, l'impianto dell'articolo 186, quello che disciplina la guida sotto l'influenza dell'alcol, è rimasto tale e quale. Norma antirecidivi. Tuttavia, c'è una novità: chi è già stato condannato in tribunale, ossia per aver guidato con un tasso alcolemico nel sangue superiore a 0,8 g/l, dopo aver scontato la pena, non potrà mettersi al volante nemmeno con tasso alcolemico sopra lo 0 e fino a 0,5 g/l, situazione che nella generalità delle evenienze attualmente non è punita (c'è una multa di 168 euro solo per i neopatentati, per chi ha meno di 21 anni e per i conducenti professionali). Il divieto varrà per due anni se il reato commesso è "lieve", ossia con tasso alcolemico superiore a 0,8 e fino a 1,5 g/l, oppure per tre anni se grave, ossia sopra 1,5 g/l. Nella pratica, significa che chi vorrà guidare potrà farlo solo se sul veicolo sarà installato (a proprie spese) il cosiddetto alcolock, un dispositivo non manomettibile che impedisce l'avvio del motore in caso di rilevamento di un tasso alcolemico - per l'appunto - superiore a zero. Dal 2024 la predisposizione è obbligatoria. L'alcolock non è un'invenzione italiana. disciplinato, da un punto di vista tecnico, dalla norma EN 50436 e nel 2006 è stato introdotto nell'ordinamento della Ue (direttiva 2006/126/CE). Tant'è che in altri paesi dell'Unione, in particolare in Svezia, è già ampiamente utilizzato, soprattutto nell'autotrasporto. Dall'1 luglio 2024, inoltre, tutte le auto di nuova immatricolazione devono essere predisposte fin dall'origine, ossia direttamente dal costruttore, per la sua installazione, ossia devono avere una specifica interfaccia che ne faciliti il montaggio. Come funziona. Semplificando al massimo, un alcolock è costituito da un vero e proprio etilometro per la misurazione del tasso alcolemico e da un'interfaccia di dialogo con il veicolo. L'alcolock si attiverà automaticamente quando il conducente tenterà di avviare l'auto richiedendo, appunto, di effettuare il test sull'apposito boccaglio, proprio come un normale etilometro. Solo se lo strumento rileverà un tasso pari a 0,0 g/l l'unità di controllo attiverà il relè di avviamento del motore. Diversamente, l'auto non potrà essere messa in moto. I dispositivi più sofisticati sono in grado di memorizzare, in maniera crittografata, data, ora ed esito di ogni test, ora di avviamento e spegnimento del motore, eventuali manomissioni dello strumento, possono trasmettere informazioni al proprietario dell'auto nel caso in cui il guidatore sia diverso, e possono essere persino integrati con videocamere. I prezzi possono variare da alcune centinaia ad alcune migliaia di euro. Il costo dell'installazione, invece, potrà essere estremamente variabile in base all'officina (le tariffe sono libere) e al tipo di auto, già predisposta oppure no, per accogliere questa tecnologia. Multe aumentate di un terzo. Infine, le sanzioni. Nei confronti di un guidatore soggetto alla tolleranza zero, ossia obbligato a guidare con tasso alcolemico pari a zero, ma sorpreso al volante con tracce di alcol (tasso superiore a zero), le sanzioni sono aumentate di un terzo.
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La Delta di Giovannino Agnelli - Unica, speciale, immacolata. E invenduta

4 Ruote - Mar 19,2025
L'ultima volta che ho visto Paul Baker ero ancora un ragazzino e saltavamo sulle strade dei Cotswolds, in Inghilterra, su una Delta S4 stradale rossa. La sua. Ecco perché quando l'altro giorno mi ha scritto (devo parlarti di una Delta speciale), ho drizzato le antenne. Non ho fatto in tempo a rispondergli che su Whatsapp sono cominciate ad arrivarmi le immagini che vedi qui sopra: quelle di questa Evo 1, con la sua classica livrea Martini Racing. La mia reazione? La verità è che non sono saltato sulla sedia: bella è bella, ma non riuscivo ancora a vederci lo speciale che c'era dietro (e dentro). Comunque sia, non ho tempo di rifletterci su, perché il telefono squilla subito: è Paul. Rispondo. All'inizio, lo ammetto, ci capisco poco, e non per la lingua (l'inglese di Paul si beve come una bella birra alla spina in una calda giornata d'estate), ma perché, per rimanere metaforicamente al pub, non devo sorbirmi solo una mezza pinta: qui serve un'intera autobotte. Già: sulla 44 / AG (e cito il numero di serie della targhetta che c'è dentro) ci si potrebbe scrivere un libro. Ecco i capitoli. Appena uscita dalla linea di montaggio, a fine 1992, questa Delta viene messa da parte, per il rampollo di casa Fiat: Giovannino, il figlio di Umberto (Agnelli). qui che la storia comincia a diventare speciale. L'elaborazione, affidata alle sapienti mani dell'Abarth (e della Autec di Orbassano, la fabbrica dei sogni di Giacosa), trasforma questo esemplare stradale in un vero e proprio banco di prova per sperimentare soluzioni da adottare sulle vetture da corsa che verranno (come il sistema di raffreddamento dei dischi anteriori o il comando elettrico dello spoiler posteriore). Nel pacchetto è compresa anche la riprogrammazione della centralina, che fa balzare la cavalleria a quota 280 CV (mantenendo scarico e motore originali). E per finire, la ciliegina sulla torta: un impianto stereo, nascosto dietro al coperchio con la livrea Martini Racing, dello stesso fornitore del Concorde che fu. Morale della favola? La Delta, che adesso vive felicemente al di là della Manica, dopo un restauro totale era pronta per tornare a macinare chilometri, questa volta in Sudafrica. Poi, però, i piani del proprietario sono cambiati e la Evo 1 è stata messa in vendita. Ma tutto questo succedeva più di un anno fa. E infatti la notizia non è che sia in vendita, ma che lo sia ancora. Per alcuni anonimi (ma tutt'altro che sconosciuti) esperti padovani, molta colpa ce l'avrebbe il prezzo richiesto, adesso assestato in zona 300.000 euro (trattabili). Eppure per un Deltaholic come Paul è impossibile che un'auto con questa storia (e queste caratteristiche) non finisca nelle mani di un appassionato, meglio se italiano (per la cronaca: reimmatricolata in UK, le sue belle targhe TO ci sono ancora). Insomma, via alle telefonate
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Volvo - Aumenta la sicurezza con IA e mondi virtuali

4 Ruote - Mar 19,2025
La Volvo ha integrato nei suoi sistemi una nuova tecnica di calcolo avanzata, chiamata "splatting gaussiano", che ottimizza lo sviluppo del software dei sistemi di assistenza alla guida (ADAS) e aumenta gli standard di sicurezza delle auto. Con questa tecnologia vengono analizzati e ricostruiti i dati raccolti dai sensori delle vetture in situazioni critiche, come frenate d'emergenza o sterzate brusche. Lo splatting gaussiano permette di generare scenari 3D realistici partendo da immagini reali, modificabili attraverso l'aggiunta o la rimozione di elementi stradali e variazioni nel comportamento del traffico. Test rapidi. Il principale vantaggio di questa soluzione consiste nella capacità di esporre il software di sicurezza a situazioni rare ma potenzialmente pericolose, riducendo drasticamente i tempi di test da qualche mese a pochi giorni. Gli ambienti virtuali, sviluppati in collaborazione con Zenseact (azienda di AI fondata dalla Volvo), si affiancano ai test in condizioni reali per garantire maggiore sicurezza, scalabilità ed efficienza economica. Coinvolta anche Nvidia. Il progetto fa parte di un programma di dottorato realizzato con le principali università svedesi e rappresenta l'evoluzione dell'approccio di Volvo all'utilizzo dei dati per migliorare la sicurezza. Già negli anni 70 il team di ricerca sulla sicurezza della Casa svedese raccoglieva dati direttamente dai luoghi degli incidenti, contribuendo allo sviluppo di innovazioni come il sistema di protezione dalle lesioni da colpo di frusta. L'iniziativa si avvale della partnership tecnologica con Nvidia, che fornisce i sistemi di calcolo accelerato per le nuove Bev della Volvo e la piattaforma di supercomputing Cosmos, basata sull'intelligenza artificiale.
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Stato di ebbrezza - Arriva lalcolock

4 Ruote - Mar 19,2025
La riforma del Codice della strada entrata in vigore il 14 dicembre 2024 ha stabilito che le caratteristiche e le modalità di installazione dell'alcolock avrebbero dovuto essere emanate entro sei mesi, ossia entro il 14 giugno (ma il termine non era perentorio). Il 17 marzo scorso lo schema di regolamento del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti è stato trasmesso all'Unione Europea, al cosiddetto Tris, il sistema di informazione sulle regolamentazioni tecniche, per una pubblica consultazione finalizzata a valutarne la conformità al diritto comunitario. Dunque, salvo eventuali modifiche che dovessero rendersi necessarie, prima dell'estate il provvedimento potrebbe entrare in vigore. Vediamo nel dettaglio che cosa prevede. Caratteristiche. L'alcolock è l'etilometro collegato all'auto che ne impedisce l'avviamento in caso di tasso alcolemico nel sangue superiore a 0,0 g/l. Ogni dispositivo dovrà rispondere alla norma europea EN 50436 sugli etilometri, dovrà essere omologato ai sensi del regolamento UNECE n. 10 e dovrà riportare marchio del fabbricante, tipo, numero di serie, versione del software, validità della taratura, marcatura dell'omologazione e marchio CE. Ogni produttore dovrà allegare a ciascun dispositivo le istruzioni di installazione e di uso e manutenzione con l'elenco dei modelli di veicoli sui quali potrà essere installato o, al contrario, non potrà esserlo. Sia questo elenco, sia quello degli installatori autorizzati dovranno essere comunicati alla Motorizzazione civile, che li metterà a disposizione di tutti i cittadini sul Portale dell'automobilista. Taratura. Come accennato, prima di essere messo in commercio l'alcolock dovrà essere testato secondo la norma EN 50436-1. Questa verifica dovrà essere effettuata da un laboratorio indipendente accreditato. Il certificato di taratura, con la durata della validità, dovrà essere allegato al dispositivo e tenuto a bordo del veicolo. Su quali veicoli? In generale, l'alcolock potrà essere installato sia su autoveicoli (autovetture e autocarri) già predisposti per la sua installazione, ossia dotati di specifica interfaccia, sia su veicoli che non lo sono (ricordiamo che l'obbligo di predisposizione è obbligatorio per le auto di nuova omologazione fin dal luglio 2022). Installazione. L'officina autorizzata dal produttore dovrà installare (ed eventualmente disinstallare) il dispositivo rispettando le indicazioni e le procedure stabilite. Dovrà poi applicare su di esso un sigillo autodistruttivo che ne impedisca l'alterazione o la manomissione. L'installazione e lo smontaggio non rientrano tra le operazioni tecniche soggette a visita e prova, dunque non servirà alcun collaudo in Motorizzazione civile. L'installatore, però, dovrà consegnare al proprietario dell'auto, oltre alle istruzioni per l'uso e la manutenzione (comprese le informazioni sullo scarico dei dati rilevati e memorizzati), la dichiarazione di avvenuta e corretta installazione e il certificato di taratura con un intervallo di taratura valido, ossia con la data oltre la quale lo strumento dovrà nuovamente essere tarato da un laboratorio accreditato. Questi due documenti dovranno essere tenuti a bordo dell'auto in originale e mostrati in caso di controllo da parte delle forze di polizia.
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Opel Rocks - Ecco il restyling

4 Ruote - Mar 19,2025
Dopo il lancio della Topolino e l'aggiornamento della Ami arriva anche la terza sorella del Gruppo Stellantis: debutta infatti il restyling della Opel Rocks. Il quadriciclo elettrico è stato rivisto in alcuni dettagli stilistici e si avvicina così all'aspetto dei modelli più recenti della Casa tedesca. L'Opel Vizor frontale e i loghi aggiornati. La Rocks si dinstigue per il nuovo frontale che integra ora l'Opel Vizor con finitura nero lucido, inoltre il logo aggiornato Opel Blitz anteriore e posteriore propone la finitura bianca. Il nero del tetto e delle ruote contrasta inoltre con i pannelli della carrozzeria Light Grey. Nell'abitacolo spicca il volante ridisegnato con il logo bianco, mentre tutti gli altri elementi derivano dalla serie uscente. L'infotainment si gestisce con lo smartphone, grazie alla myOpel App e alla connessione bluetooth. Il motore non cambia. Il powertrain non è stato aggiornato: la Rocks, guidabile anche dai minorenni con patente AM, percorre fino a 75 km con una carica ed è limitata a 45 km/h di punta massima. Entro breve tempo, la Opel fornirà indicazioni sui prezzi di listini e sui contenuti degli allestimenti Edition e GS.
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World Car of the Year - Le finaliste del 2025

4 Ruote - Mar 19,2025
Sono state annunciate le finaliste del World Car of the Year 2025, che sarà assegnato il prossimo 16 aprile al Salone di New York. Sono previsti sei diversi premi e per ogni categoria la giuria di 96 professionisti del settore ha scelto tre finaliste. Ben sette le auto elettriche inserite in questi elenchi, un dato che riflette l'evoluzione del prodotto disponibile sul mercato. Le finaliste dei sei premi. Per il titolo World Car of the Year le finaliste sono BMW X3, Hyundai Inster e Kia EV3. Le due coreane sono anche state selezionate, insieme alla Porsche Macan EV, per il World Electric Vehicle. Il titolo di World Luxury Car sarà invece assegnato a una tra Porsche Macan, Porsche Panamera e Volvo EX90, mentre la World Performance Car vede in lizza BMW M5, Porsche 911 Carrera GTS T-Hybrid e Porsche Taycan Turbo GT. Il premio World Urban Car è conteso da BYD Seagull, Hyundai Inster e Mini Cooper Electric. L'ultimo premio è il World Car Design, per il quale si sfideranno Kia EV3, Toyota Land Cruiser e Volkswagen ID.Buzz.
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BYD - Le nuove Han L e Tang L con ricarica a un megawatt

4 Ruote - Mar 19,2025
In concomitanza con la presentazione della tecnologia Super E-Platform per la ricarica da 1 megawatt, la BYD ha presentato in Cina i primi due modelli che potranno contare su questa soluzione: la Han L e la Tang L, che in futuro saranno declinate anche nelle versioni ibride DM-p. Sotto i 50.000 euro in Cina. La berlina e la Suv si posizionano al top della gamma della BYD e ne evolvono i temi stilistici senza rivoluzioni, puntando tutto sulla tecnologia e sul rapporto tra prestazioni, dotazioni e prezzo. I due modelli sono offerti infatti in prevendita a prezzi compresi tra 270.000 e 360.000 yuan, ovvero 34.000-46.000 euro al cambio attuale. La Han L da 305 km/h. La berlina BYD Han L misura 5,05 metri con 2,97 metri di passo e offre l'ormai classica impostazione interna con schermo centrale da 15,6 pollici e un secondo display riservato al guidatore. A bordo è prevista una batteria LFP da 83,2 kWh con velocità massima di ricarica di 1.000 kW per recuperare fino a 400 km di autonomia in 5 minuti. Le due varianti di powertrain offrono rispettivamente 670 CV (motore singolo) e 1.101 CV (bimotore 4WD): la versione più potente tocca i 100 km/h da ferma in 2,7 secondi e raggiunge i 305 km/h. Importanti anche i valori di autonomia nel ciclo di omologazione cinese: 601 e 701 km. La Tang L da 7 posti da 670 km di autonomia. La Tang L è di fatto la variante Suv dello stesso progetto e ne condivide l'impostazione interna e lo stile: la vettura misura 5,04 metri e offre fino a 7 posti. La batteria in questo caso ha una capacità di 100,5 kWh e l'autonomia oscilla tra 560 e 670 km in base al livello di potenza e all'allestimento. La bimotore tocca i 100 km/h da ferma in 3,6 secondi e raggiunge i 287 km/h.
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Byd - Arriva la ricarica a un megawatt

4 Ruote - Mar 19,2025
La BYD ha presentato una nuova tecnologia di ricarica basata sull'architettura Super-e Platform a 1.000 volt, in grado di accettare potenze fino a un megawatt (1.000 kW): con questo sistema, la Casa cinese punta ad accumulare fino a 400 km di autonomia in cinque minuti di sosta alla colonnina, avvicinandosi in maniera sostanziale ai tempi di rifornimento di una tradizionale auto con il serbatoio per il carburante. Nuove tecnologie. Con questa architettura, la BYD introduce sul mercato la Flash Charging Battery, che permette il passaggio di correnti fino a 1.000 ampere e una classificazione C di 10 per i tempi di carica e scarica degli accumulatori. Per reggere questi valori, la Casa cinese ha sviluppato una nuova serie di processori in carburo di silicio con voltaggi operativi di 1.500 V, il valore più alto per componenti di questo genere prodotti su larga scala. Ci sono già i primi modelli. La nostra soluzione spazza via l'ultima nota dolente per gli utilizzatori di auto elettriche, ha spiegato Wang Chuanfu, presidente del gruppo BYD, nel corso dell'evento di presentazione della piattaforma Super-e. Sul palco sono stati mostrati i primi modelli che sfrutteranno questa tecnologia, la berlina Han L e la Suv Tang L, attualmente vendute solo in Cina. Non sappiamo ancora quando la nuova architettura debutterà in Europa. Colonnine super veloci. Insieme alla Super-e Platform e ai primi due modelli che la utilizzano, la BYD ha anche presentato una nuova colonnina capace di una potenza massima di ben 1.360 kW, raffreddata a liquido: può funzionare a regimi molto elevati (anche 600 kW) fino al 90% del livello di carica della batteria, superando quindi la soglia dell'80% dove tipicamente le prestazioni delle colonnine ad alta potenza calano sensibilmente. Nei prossimi mesi, la BYD installerà in Cina le prime 4.000 stazioni di ricarica dotate di questa tecnologia.
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Salone di Bangkok 2025 - Da Zeekr a Huawei: i nuovi player (cinesi) si prendono la scena

4 Ruote - Mar 19,2025
Dal 26 marzo al 6 aprile 2025, l'IMPACT Challenger Hall di Muang Thong Thani ospiterà la 46 edizione del Bangkok International Motor Show, uno degli eventi più importanti per il mercato automotive del Sud-Est asiatico. Organizzato da Grand Prix International Public Company Limited, il salone vedrà la partecipazione di oltre 54 marchi tra case automobilistiche e motociclistiche, con un'attenzione particolare alle nuove tecnologie e ai veicoli elettrici. Dal gruppo Geely a Huawei. L'industria automobilistica sta attraversando una trasformazione epocale, e il motor show thailandese riflette questa evoluzione con l'introduzione di un'area dedicata ai componenti per veicoli elettrici e a combustione interna, frutto di un'inedita collaborazione con produttori cinesi: un'aggiunta che sottolinea il ruolo sempre più rilevante di Pechino nel mercato globale dell'automotive. Tra le novità più attese dell'edizione 2025 spicca l'arrivo di nuovi brand cinesi nel panorama thailandese: Zeekr, Omoda & Jaecoo, Chery, Kinggen, Juneyao, Riddara e Geely presenteranno modelli inediti e soluzioni tecnologiche avanzate. Huawei, colosso dell'elettronica di consumo, farà il suo debutto nel settore dell'automotive con nuovi sistemi di navigazione integrata. Nelle due ruote, invece, Yadea presenterà per la prima volta in Thailandia le sue motociclette elettriche, ampliando l'offerta di mobilità sostenibile.   Spiritualità e concorsi a premi. Il salone di Bangkok non sarà solo una vetrina per le ultime novità dell'industria, ma anche un punto di incontro per gli operatori del settore. Grazie alla collaborazione con Nanjing Chuangji Exhibition, verrà allestita una zona espositiva di 3.800 metri quadrati interamente dedicata a ricambi per veicoli elettrici e tradizionali, pensata per favorire incontri tra imprenditori e fornitori. Ma questo motor show sarà anche un evento pensato per attrarre il pubblico, con un mix di esperienze che vanno dal mondo dell'intrattenimento all'universo spirituale thailandese. Tra gli appuntamenti inediti, Mu-Niverse esplorerà le tradizioni esoteriche locali legate alla fortuna, che si riflette sulla scelta di numeri e anche delle targhe. Non mancheranno eventi legati allo sport e alla tecnologia. Infine, il Bangkok International Motor Show 2025 offrirà ai visitatori l'opportunità di accedere a promozioni e premi: ci sono in palio automobili e motociclette per chi acquisterà i biglietti o effettuerà prenotazioni durante l'evento.Tra i premi, c'è anche una Jaecoo 6 EV.
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