Rapporto 2025 - Volvo: il futuro è elettrico, il presente plug-in
Durante l'incontro di fine anno con i giornalisti, la divisione italiana della Volvo ha presentato i dati del 2025 e la strategia per il 2026, che tiene conto del contesto internazionale profondamente mutato negli ultimi mesi. La globalizzazione è finita, spiega Hkan Samuelsson, ceo della Casa svedese, secondo cui dazi, guerre e costi di trasporto non rendono più sostenibile l'approccio globalizzato che l'industria dell'auto ha perseguito negli ultimi anni. L'approccio dev'essere dunque regionale, con strategie commerciali diversificate e che tengano conto delle necessità e delle richieste dei diversi territori. Il ruolo delle plug-inIn questo contesto la Volvo ribadisce il suo impegno verso la mobilità elettrica, che rimane il futuro dell'industria dell'automobile, riconoscendo però il ruolo delle plug-in come soluzione di transizione in un mercato che procede a velocità diverse. La Casa svedese ha chiuso il 2025 con 15.800 immatricolazioni in Italia, in calo rispetto alle 21.500 del 2024: una flessione che l'azienda attribuisce all'abbandono delle motorizzazioni diesel in un mercato, quello premium, in cui questo tipo di alimentazione pesa ancora per oltre il 65%, andando a rinsaldare i numeri della concorrenza. A questo si contrappongono gli ottimi risultati ottenuti dalle elettriche e dalle plug-in, che si comportano meglio della media di mercato: per la Volvo, le elettriche rappresentano il 16% delle immatricolazioni, contro il 5,8% del totale, mentre le plug-in arrivano al 20% contro il 6,2% nazionale. Le novità in arrivoIn un momento di incertezza e indecisione del mercato, per la Volvo le ibride ricaricabili servono a traghettare la clientela verso una futura mobilità completamente elettrica, ed è per questo motivo che nei prossimi 12/18 mesi arriveranno nuovi modelli con range extender, che la Casa svedese chiama plug-in ad autonomia estesa.Tra questi, la più attesa è la XC70 presentata a fine agosto, Suv capace di 200 km in elettrico e 1.200 km in totale. Per quanto riguarda le elettriche, il 21 gennaio debutterà la nuova EX60, che affiancherà la XC60 in gamma, e che tra le altre cose porterà al debutto le prime cinture di sicurezza gestite dalla AI.
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E-Car o no? - Smart #2, la citycar elettrica che sfida il 2035
La Smart ha da poco pubblicato le prime immagini, camuffate, della nuova #2, che verrà presentata nel 2026 e dovrebbe arrivare nelle concessionarie l'anno successivo. L'erede elettrica della Fortwo, che pure ha concluso la sua carriera con varianti solo a batteria, è particolarmente importante per la casa cino-tedesca (gestita in joint venture da Mercedes-Benz e dal gruppo Geely), anche pensando al 2035 e ai nuovi piani di Bruxelles. Che macchina è la Smart #2?La piccola #2, che potete osservare nella nostra ricostruzione, poggerà sulla nuova piattaforma Eca (Electric Compact Architecture), nuovo cuore tecnologico che dovrebbe portare in dote batterie più efficienti e dotazioni di sicurezza molto avanzate. I prototipi visti nei giorni scorsi sono stati costruiti montando la carrozzeria del modello precedente sul nuovo pianale. Questo ci impedisce di vedere le forme definitive dell'auto (che abbiamo immaginato nella ricostruzione che trovate in apertura di articolo), ma ci rassicura sul fatto che anche la #2 manterrà intatti i capisaldi della sua progenitrice: dimensioni ultracompatte, ruote agli angoli della carrozzeria, due posti e altrettante portiere. E la trazione, che rimane posteriore. Perché è importante?L'erede della Fortwo sarà cruciale per la Smart. E non solo. Perché sarà richiesta nelle grandi città, dove la Fortwo ha rivoluzionato il concetto di mobilità (e di parcheggio) nel traffico (non è un caso che tra le prime immagini di qualche mese fa ci fosse anche una fotografia di Roma). poi un progetto che, dal punto di vista industriale, ha senso: nasce per vendere e la Smart ha bisogno di un modello in grado di fare volumi. Sarà una E-Car?Come detto, con le sue caratteristiche uniche la Smart #2 potrebbe essere una delle risposte alla stretta del 2035: è piccola, con dimensioni sicuramente inferiori ai 4,2 metri stabiliti dalla UE per la nuova categoria delle E-Car, appettibilissima perché genererà dei super crediti nei conteggi delle emission; è elettrica, e questo - piaccia o meno - sarà sempre più un requisito per muoversi nelle grandi metropoli. Infine, la #2 dovrebbe costare relativamente poco, perché sarà prodotta in Cina. Ma è proprio la "culla" cinese, come vedremo, che potrebbe complicare le cose. Dove produrre, questo è il problemaDisegnata in Germania, nel centro stile della Mercedes, per essere sicuri di cogliere i gusti e le sensibilità europee, la Smart #2 avrà dunque il passaporto del Dragone. Tuttavia, per quanto sappiamo fino a questo momento, una E-Car dovrà essere prodotta in Europa (in toto o solo in parte, al momento non è chiaro). E questo, per la Smart #2, potrebbe essere lo snodo cruciale, da cui potrebbe dipendere il suo successo. I casi sono due: o cambiano le regole delle E-Car, o si sposta la produzione in Europa. La prima ipotesi sembra la più remota, perché la norma nasce anche come tutela nei confronti dei costruttori del Vecchio continente; la seconda farebbe con ogni probabilità lievitare il costo finale dell'auto, influendo sul suo posizionamento. Il tempo e lo sviluppo del progetto ci diranno quale sarà la strada intrapresa dalla Smart #2.
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Ferrari Amalfi - Eleganza e bella guida, tutti i giorni - VIDEO
Succede quando pensi di conoscere qualcuno, salvo poi scoprire che la prima impressione può essere ingannevole. ciò che accade al volante della nuova piccola di Casa Ferrari, la Amalfi, che dalla sua predecessora eredita il posizionamento e l'obiettivo: essere la Ferrari per tutte le occasioni. Un V8 evolutoCome la Roma, la Amalfi parte dal V8 biturbo di 3.9 litri della famiglia F154, qui affinato in diversi dettagli per migliorare prestazioni ed efficienza. La potenza sale a 640 CV a 7.500 giri/min grazie a una maggior pressione di sovralimentazione. Un motore che ha conquistato quattro Engine of the Year consecutivi (2016-2019) e che continua a distinguersi per l'equilibrio tra fruibilità e spinta ai regimi alti.Le strade dell'Algarve hanno permesso di apprezzarne elasticità ai bassi e progressione fino al limitatore, resa possibile dai due turbocompressori twin scroll e dalla gestione elettronica che controlla indipendentemente la velocità dei due turbo. L'ultimo step evolutivo introduce alleggerimenti (-2,5 kg), olio a bassa viscosità e una mappatura rivista.Il cambio F1 a doppia frizione a otto rapporti, derivato da quello della SF90, è stato ottimizzato per coniugare confort urbano e performance: docile in città, reattivo e affilato tra le curve. Dinamica e comportamentoLa Amalfi si presenta con una mise elegante, ma sotto la carrozzeria nasconde ben più di quanto lasci intendere. In modalità Confort o Wet è sorprendentemente docile, ma passando alle configurazioni più sportive la risposta cambia radicalmente: l'erogazione diventa piena, quasi irruenta, e gestire il sovrasterzo di potenza diventa un'eventualità concreta quando sotto al piede hai già gran parte dei 760 Nm a 2.000 giri.Rispetto alla Roma, però, arriva un pacchetto dinamico più completo:ABS Evo e brake-by-wire migliorano la modulabilità del pedale, con spazi di arresto inferiori ai 31 metri da 100 km/h.Lo sterzo, dotato di un sistema evoluto di stima del grip integrato nel servosterzo elettrico, rende la guida più precisa nel misto veloce.L'aerodinamica attiva fa il resto: lo spoiler posteriore mobile gestisce il carico in base alle accelerazioni longitudinali e laterali, stabilizzando la vettura in inserimento e nelle frenate più decise.I numeri confermano la sostanza: 0-100 in 3,3 secondi, 0-200 in 9,0 e oltre 320 km/h. Design ed ergonomiaAnche lo stile dell'Amalfi segue la logica dell'evoluzione: il frontale rinuncia alla griglia della Roma per una presa d'aria più pulita, i nuovi fari davanti e dietro danno un'espressione più decisa, con richiami discreti alla tradizione.Dentro, il ritorno dei tasti fisici sul volante, il nuovo pulsante d'accensione e il tunnel centrale meno ingombrante migliorano ergonomia e sensazione di controllo.Una Ferrari per ogni giornoLa Amalfi si presenta così come una Ferrari che non punta per forza all'effetto scenico, ma a una coerenza tecnica e stilistica che la rende sfruttabile ogni giorno senza rinunciare al carattere del Cavallino.
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Ricambi originali - Un 2025 da record per Asconauto
Ventisette distretti operativi, 964 concessionari auto con 2.177 sedi operative e 23.896 autoriparatori serviti in 102 province italiane. Questi i numeri 2025 di Asconauto, l'Associazione dei Consorzi di Concessionari Autoveicoli che da circa 25 anni promuove la distribuzione dei ricambi originali in Italia. Ogni mese, ha rivelato l'Associazione presieduta da Roberto Scarabel, 750 collaboratori e una flotta composta da più di 665 mezzi hanno percorso oltre 2,3 milioni di chilometri pari a circa 6 volte la distanza tra la Terra e la Luna per effettuare poco meno di 259 mila consegne. Mensilmente sono stati movimentati oltre 470.500 colli, assicurando rapidità, tracciabilità e affidabilità lungo l'intera filiera distributiva. Scarabel: investiamo su efficienza e qualità del servizioPer quanto riguarda il 2026, l'associazione si ripromette di continuare a investire in qualità del servizio, innovazione e sicurezza per offrire il proprio contributo a una filiera del post vendita che punta sulla qualità. Dopo tre anni di crescita a doppia cifra, il 2025 avrebbe potuto registrare una fisiologica flessione, ha commentato Scarabel. Al contrario, i risultati si sono mantenuti su livelli elevati, confermando un anno di consolidamento. I numeri della nostra rete dimostrano la solidità di un modello costruito nel tempo, basato sulla collaborazione tra concessionari, consorzi e autoriparatori. In un contesto di mercato complesso e in trasformazione, abbiamo continuato a investire su efficienza logistica, qualità del servizio e promozione del ricambio originale, elementi fondamentali per la sicurezza del parco circolante e per la tutela del cliente finale.
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The I.C.E. St. Moritz - Date, categorie e giuria internazionale dell'edizione 2026
L'edizione 2026 del l'evento The I.C.E. St. Moritz si svolgerà il 30 e 31 gennaio 2026. Gli organizzatori hanno confermato il record di richieste di partecipazione e hanno confermato l'elenco dei giurati che premieranno le migliori vetture in concorso. Sono previste cinque categorie: le già note Barchettas on the Lake, Open Wheels ed Icons on Wheels e le nuove Birth of the Hypercar e Legendary Liveries. Gli 11 giurati di fama internazionaleLa giuria è composta da esperti del settore e figure fondamentali dell'arte, della moda e del design. Tra loro troviamo il fondatore dell'evento Marco Makaus, gli esperti del mondo delle auto da collezione Richard Adatto e Massimo Delbò, gli organizzatori di eventi internazionali Mathias Doutreleau e Vanessa Marais, i designer di fama mondiale Norman Foster e Fabrizio Giugiaro, i giornalisti Michele Lupi e Philip Rathgen, il direttore creativo di Pixar Jay Ward e Augustin Sabatié-Garat di RM Sotheby's. E' stata infine nominata Master of Cerimonies la giornalista ed ex pilota inglese Amanda Stretton, già impegnata nello stesso ruolo alla Monterey Car Week per il Pebble Beach Concours d'Elegance.
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Salone di Bruxelles - Tutte le novità di Stellantis e Leapmotor, dalla B03X alla Peugeot 408
Si terrà dal 9 al 18 gennaio prossimi la 102esima edizione del Salone dell'Automobile di Bruxelles, al quale il gruppo Stellantis parteciperà con undici marchi: Alfa Romeo, Citroën, DS, Fiat, Abarth, Jeep, Lancia, Opel, Maserati, Peugeot e Stellantis Pro One, ai quali si aggiungerà Leapmotor con cui è in vigore la joint venture per l'Europa. Nei 5.200 metri quadrati dello stand saranno esposti 62 modelli, tra cui due anteprime mondiali, altrettante concept car e tre novità per il mercato europeo. Le novità in anteprimaLe due novità mondiali presentate a Bruxelles sono la nuova Opel Astra, svelata nei giorni scorsi, e il primo restyling della Peugeot 408, che ha debuttato nel 2022. Accanto a loro saranno esposte per la prima volta la nuova Fiat Qubo L, monovolume per famiglie, disponibile anche a sette posti e con motorizzazioni diesel, e il Fiat Professional Tris, veicolo commerciale elettrico a tre ruote che prende il posto dell'Ape Piaggio. Le concept car presenti in fiera saranno la Citroën Elo e la Opel Corsa GSE Vision Gran Turismo. La Jeep porterà in fiera la nuova Avenger Black Edition, la Compass 4xe e la Wagoneer S. La nuova B-Suv della LeapmotorTra i modelli che debuttano per la prima volta in Europa c'è anche la Leapmotor B03X, crossover urbana elettrica di dimensioni compatte, presentata al Salone di Guangzhou a fine novembre. Lunga poco più di 4,2 metri, larga 1,8 e alta 1,6, ha un passo di 2,6 metri per un'abitabilità da segmento superiore. Le specifiche tecniche di powertrain e batteria Lfp non sono ancora state comunicate ufficialmente, ma la Leapmotor promette fino a 500 km di autonomia nel ciclo di omologazione per la Cina. La commercializzazione della B03X inizierà nel Regno Unito, dove verrà venduta a partire da 30 mila sterline (circa 35 mila euro).
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Pirelli - Il Cyber Tyre premiato in Europa e in Usa per la sicurezza hi-tech
Pirelli ha ottenuto tre nuovi riconoscimenti per la tecnologia Cyber Tyre in Europa e negli Stati Uniti. Ha conquistato il Safety Award degli Automobile Awards 2025 di Parigi, il titolo SafetyBest 2026 del premio europeo Autobest e il riconoscimento Company of the Year dell'americana Frost & Sullivan. Inoltre, Pirelli ha recentemente vinto il premio di categoria agli AutoTech Breakthrough Awards.. Dialogo in tempo reale con la vettura e le infrastruttureGrazie ai sensori dei pneumatici e ad algoritmi proprietari, Pirelli ha sviluppato un sistema capace di dialogare in tempo reale con l'elettronica del veicolo tramite lo standard V2X, migliorando efficienza, prestazioni e sicurezza. La tecnologia è predisposta per inviare in futuro informazioni alle infrastrutture e ad altre vetture connesse nell'ambito dei progetti Smart Road. Pirelli ha collaborato con Bosch per lo sviluppo e ha introdotto il sistema sulla McLaren Artura nel 2021. La Pagani Utopia Roadster è stata la prima a integrare il sistema completo con i dispositivi di bordo, mentre è recente l'annuncio dell'accordo con Aston Martin per la futura fornitura in primo equipaggiamento.
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Anteprima - Fiat 2026: tutte le novità in arrivo, dalla Giga Panda alla Fastback
Le novità per il 2026 della Fiat sono concentrate per la maggior parte nel segmento C, con la Giga Panda (nome provvisorio scelto dalla Casa torinese per ricordare la parentela meccanica con la Grande Panda) prevista per l'autunno, seguita dalla sua evoluzione Suv-coupé. Non mancano comunque novità interessanti anche per i segmenti più bassi e che coinvolgono i due modelli di punta della Fiat, la 500 e la già citata Grande Panda. Ecco tutte le novità in arrivo, con date, motorizzazioni e prezzi. Fiat Giga PandaIl 2026 sarà finalmente l'anno della nuova segmento C di Torino: arriverà dopo l'estate, anticipando di alcuni mesi la sua futura evoluzione coupé Fastback. Qualcuno la chiama Giga Panda, altri Grizzly, ma quello che è certo è che alla base della nuova Suv Fiat (lunga circa 4,4 metri) ci sarà la piattaforma Smart Car condivisa con Grande Panda e con la famiglia C3. Ciò significa che lei non verrà prodotta in Italia. E forse nemmeno in Europa: voci, non confermate, parlano di Marocco o Turchia. E non sarà una crossover, ma una vera Suv dalle proporzioni imponenti, massicce. Avrà un'altezza importante, quasi in linea con modelli come la Jeep Compass. In gamma ci sarà spazio per il classico tre cilindri 1.2 turbobenzina PureTech, con potenza attorno ai 150 CV e l'unità elettrica integrata nel cambio automatico a sei rapporti. Oltre a questa full hybrid arriveranno motorizzazioni elettriche meno potenti. La piattaforma permette alla Giga Panda di essere proposta, potenzialmente, anche in versione integrale: che, come sulle altre AWD del gruppo Stellantis, non sarà meccanica ma avrà un secondo motore elettrico sull'asse posteriore, tanto per le Bev quanto per le ibride.Quando arriva: autunno 2026Motorizzazione: elettrica, ibridaQuanto costerà: prezzi a partire da 25 mila euro Fiat FastbackL'evoluzione dalle linee più filanti della Giga Panda è prossima a essere svelata: nei giorni scorsi abbiamo pizzicato (grazie alle immagini scattate da un nostro lettore) un prototipo camuffato, ma che mostra un esemplare in fase avanzata di sviluppo, da cui si intravedono elementi definitivi come il lunotto spiovente e i gruppi ottici posteriori con segmenti a Led divisi su tre livelli. Come la Giga Panda da cui deriva, anche la Fastback sarà lunga circa 4 metri e mezzo e sarà costruita sulla piattaforma Smart Car, che permette di avere motorizzazioni full electric e ibride, anche a trazione integrale (senza escludere una variante termica d'ingresso, magari con cambio manuale). Tempistiche: al momento si stima che il modello di serie possa essere presentato nel corso del 2026, con l'arrivo nelle concessionarie l'anno successivo. Quando arriva: fine 2026 / inizio 2027Motorizzazione: elettrica, ibridaQuanto costerà: prezzi non dichiarati Fiat 500 ibridaLa nuova 500 ibrida è realizzata nello stabilimento di Mirafiori, sulla base della versione full electric, rispetto alla quale si differenzia all'esterno per la piccola griglia anteriore che permette il raffreddamento del motore. stata realizzata modificando la piattaforma dell'elettrica per far spazio al tre cilindri 1.0 FireFly da 65 CV e 92 Nm, supportato da un sistema mild hybrid a 12V con motogeneratore a cinghia, in grado di fornire circa 20 Nm di coppia aggiuntivi in accelerazione. Gli interni ricalcano quelli della 500e, l'infotainment è da 10,3 e il baule ha una capacità dichiarata di 183 litri. Già ordinabile, la citycar torinese è disponibile nelle versioni hatchback e cabrio (la 3+1 arriverà il prossimo anno) negli allestimenti Pop, Icon e La Prima, che si affiancano alla serie speciale Torino. Quando arriva: inizio 2026Motorizzazione: ibridaQuanto costa: da 19.900 euro Fiat Grande PandaDopo le anticipazioni di Olivier Francois, amministratore delegato della Fiat, la Grande Panda è finalmente disponibile (come la cugina francese Citroën C3) con una variante puramente termica, che si aggiunge a quelle ibrida ed elettrica. Il motore è il tre cilindri 1.2 PureTech da 100 CV e 205 Nm, abbinato al cambio manuale a sei rapporti e al sistema Start&Stop. Già aperti gli ordini, con quattro allestimenti in gamma: Pop, Icon, Business e La Prima.Quando arriva: febbraio 2026Motorizzazione: benzinaQuanto costerà: da 16.900 euro
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Dga Nlt - Nuova tappa nel percorso di espansione: aperti gli uffici di Roma
Dga Nlt compie un nuovo passo nel proprio percorso di crescita, inaugurando la nuova sede di Roma, in Viale Europa 314. L'apertura nella capitale rappresenta per la divisione di Dga Group Italia un "investimento strategico nel potenziamento della rete nazionale, all'interno di un piano di espansione che punta a rafforzare la presenza dell'azienda nei principali centri nevralgici del Paese". I motivi dell'aperturaRoma rappresenta un mercato "a elevata intensità relazionale", ossia un "ecosistema" dove si incontrano istituzioni, imprese, professionisti e stakeholder chiave. Dunque, per Dga Nlt, "essere presenti nella capitale significa presidiare un territorio essenziale, intercettare nuove opportunità commerciali e consolidare le partnership in un contesto dinamico e strategico. Un crocevia che consente all'azienda di intensificare la propria operatività locale e di offrire un punto di contatto diretto a clienti e partner, migliorando reattività, prossimità e qualità del servizio". Del resto, il modello operativo dell'azienda combina innovazione e presidio territoriale e pertanto le sedi fisiche sono ritenute importanti per "generare valore relazionale, facilitare interazioni immediate e sostenere una gestione più efficace delle richieste del mercato".La nuova sede si aggiunge a una rete già consolidata che comprende Torino, Milano, Verona, Modena, Cagliari e Palermo, sono già previste ulteriori aperture, con l'obiettivo di portare avanti il piano di sviluppo e di consolidare la posizione di Dga Nlt nel mercato del noleggio a lungo termine.
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Anas - Esodo natalizio: 3,5 milioni di auto in viaggio, ecco i tratti più caldi
Durante l'esodo per le festività natalizie, da oggi a lunedì 22 dicembre, l'Anas prevede 3,5 milioni di auto in viaggio lungo 32 mila km sorvegliati di strade e autostrade: sono vetture in più rispetto alle ultime settimane, che si sommano al restante per un totale di 35 milioni. Le forze in campoPer garantire una circolazione più fluida, la società del gruppo FS mobilita 2.800 risorse: di cui 2.200 unità di esercizio, 360 tecnici, 230 di personale delle sale operative territoriali e in quella nazionale. Il piano neve contempla il presidio delle squadre h24 per intervenire subito in caso di condizioni meteo avverse e intense precipitazioni nevose. Domenica 21 (ma anche giovedì 25 e venerdì 26 dicembre) sospensione dei mezzi pesanti dalle 9 alle 22. I tratti più trafficatiOggi il Grande Raccordo Anulare con un milione di transiti, mentre sulla SS16 Adriatica e sull'Autostrada A2 del Mediterraneo siamo a quota 650 mila.Domani e lunedì 22 i maggiori aumenti interesseranno il Sud. Lungo l'Autostrada A2 del Mediterraneo, la statale 18 Tirrena Inferiore e la statale 106 Jonica sono dal +12% al +25%. Al Nord verso le località di montagna +20% lungo la statale SS38 dello Stelvio. Traffico più intenso anche sulla SS16 Adriatica. Come informarsiCon l'app gratuita Vai di Anas per smartphone e tablet, è possibile monitorare il traffico in tempo reale. In alternativa, esiste il servizio clienti Pronto Anas: numero verde 800841148.
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Land Rover - Le Defender si preparano per il Dakar Rally
La Land Rover è partner ufficiale del Dakar Rally, e nell'ambito di questa collaborazione fornisce una flotta di sei Defender che gli organizzatori utilizzano per la ricognizione e la definizione del percorso per l'edizione 2026, che si svolgerà dal 3 al 17 gennaio prossimi. Questi mezzi verranno poi utilizzati durante la gara per aprire le diverse tappe. Nate per affrontare il desertoLa base dei veicoli da ricognizione per il Dakar Rally sono le Defender 110 P300, con il 2.0 quattro litri turbobenzina da 296 CV e 295 Nm di coppia massima; al motore è stato aggiunto un kit di raffreddamento da rally e una presa d'aria rialzata con prefiltro di aspirazione. Le altre modifiche prevedono illuminazione aggiuntiva sul parabrezza, portapacchi da 132 chili di portata, pneumatici all-terrain su cerchi da 18, ammortizzatori da rally, protezione rinforzata del sottoscocca e punti di recupero rialzati. Ti ci puoi fare anche la docciaLa configurazione prevede tre sedili con cinture a quattro punti e l'abitacolo è protetto da un roll cage completo. A bordo ci sono ricambi, kit di recupero d'emergenza con piastre per la sabbia e un serbatoio aggiuntivo per il carburante, che permette di arrivare a un'autonomia di 700 chilometri. Per finire, un frigorifero per le vivande e un serbatoio per l'acqua da 40 litri per lavarsi.
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Auto elettriche - Antitrust: più trasparenza su autonomia e batterie per Stellantis, Tesla, BYD e Volkswagen
Informazioni più chiare e complete sull'autonomia, sulla perdita di capacità della batteria di trazione e sulla garanzia convenzionale (la cosiddetta garanzia della Casa) sulla stessa batteria. questo l'impegno vincolante che hanno preso Stellantis, Tesla, BYD e il gruppo Volkswagen nei confronti dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato, a proposito dei rispettivi modelli elettrici in vendita in Italia, in seguito ai quattro procedimenti avviati nei mesi scorsi dall'Authority di Piazza Verdi. Informazioni insufficienti su autonomia, perdita di capacità e garanzia Nel mirino dell'Antitrust erano finite le informazioni riportate sui siti web delle Case coinvolte, giudicate insufficienti e inadeguate ai fini di una corretta e consapevole decisione di acquisto. D'ora in poi i siti web dei brand coinvolti nell'attività di indagine dell'Autorità guidata da Roberto Rustichelli saranno rivisti in modo che risultino più evidenti, chiare e complete le informazioni sui seguenti aspetti:Autonomia chilometrica dei veicoli elettrici, che non dovrà essere limitata alla mera indicazione del dato di omologazione, ma integrata da una spiegazione dei principali fattori che la influenzano.Perdita della capacità di carica della batteria nel tempo, illustrata con dati completi sul mantenimento della capacità stessa (il cosiddetto State of Health).Condizioni e limitazioni della garanzia sulla batteria di trazione, finora ridotte a durata e percorrenza, che dovranno invece indicare chiaramente la soglia minima di capacità residua, in una sezione dedicata.Su questo aspetto, in particolare, Stellantis, BYD e Volkswagen si sono impegnate anche a migliorare l'efficienza della batteria dei veicoli elettrici, prevedendo un aumento della soglia minima di State of Health. Un simulatore dell'autonomia reale Non solo. I quattro gruppi automobilistici si sono impegnati a mettere a disposizione dei potenziali clienti uno strumento di simulazione che tenga conto dei principali fattori, tra cui le diverse modalità di utilizzo dell'auto, che incidono sull'autonomia reale dei modelli elettrici. Questo consentirà di confrontare, a parità di condizioni, le vetture presenti sul mercato e orientare in maniera più consapevole la scelta. Le Case hanno 120 giorni di tempo per adeguarsi Tutti gli impegni presi dalle Case con l'Autorità garante del mercato, che sono vincolanti, dovranno essere attuati entro 120 giorni dalla pubblicazione del provvedimento sul bollettino dell'Antitrust.
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Anteprima - Dongfeng 2026: tutte le novità in arrivo, dalla Huge alla Mage plug-in
La Dongfeng si prepara ad affrontare il 2026 con diverse novità in arrivo: tra queste, le versioni ibride plug-in delle Suv Mage e Huge (per quest'ultima anche una rinfrescata estetica), accanto a nuovi modelli con propulsori elettrici ed Erev, ossia dotati di range extender, e la versione station wagon della berlina Shine, termica pura. Ecco le novità della Casa cinese con date, motorizzazioni e prezzi. Dongfeng Mage L7Arriva l'ibrido plug-in sulla Dongfeng Mage, Suv medio-grande (4,65 metri di lunghezza) del marchio cinese, già disponibile con un 1.5 turbobenzina da 197 CV senza elettrificazione o ibrida da 190 CV. Il nuovo powertrain è costituito da un 1.5 quattro cilindri da 152 CV abbinato a un'unità elettrica da 100 kW (136 CV), per una potenza combinata di 265 kW (355 CV) e 615 Nm di coppia. La batteria è disponibile in due diversi tagli: la variante da 17 kWh permette di percorrere in modalità elettrica 110 km e di contare su un'autonomia complessiva di 1.400. Quella più grande, da 30,3 kWh, porta la percorrenza in EV a 205 km, e l'autonomia totale a 1.500 km.Quando arriva: gennaio 2026Motorizzazione: benzina, ibrida, ibrida plug-inQuanto costerà: prezzi non dichiarati Dongfeng Vigo Questa Suv elettrica compatta (il cui nome rimanda alla sua indole vigorosa) presenta protezioni da fuoristrada e originali gruppi ottici a forma di boomerang. Lunga 4,31 metri ha un passo di 2,72 e un portellone con ribaltina che, all'occorrenza, diventa una pratica panchetta (che regge fino a 150 kg di peso). Il motore, sull'asse anteriore, eroga 120 kW (163 CV) ed è abbinato a una batteria da 52 kWh, per un'autonomia nel ciclo Cltc di 471 chilometri. Ricca la dotazione in abitacolo: strumentazione digitale da 8,9, infotainment da 12,8, sedili anteriori e posteriori completamente ribaltabili, ricarica wireless per gli smartphone, telecamera a 360, tetto panoramico in vetro e assistente di parcheggio.Quando arriva: gennaio 2026Motorizzazione: elettricaQuanto costerà: prezzi non dichiarati Dongfeng HugeQuesto modello è già presente sul mercato italiano in versione termica e full hybrid. La variante plug-in mantiene il nome e il marchio, ma il frontale è stato ampiamente rivisto (e riprende quello del modello presentato in Cina con il nome di Aeolus L8). Le dimensioni rimangono generose, oltre i 4,7 metri di lunghezza, con interni high-tech e un ibrido plug-in che promette un ampio range in modalità solo elettrica: secondo il ciclo di omologazione cinese, la batteria da 30,3 kWh dovrebbe muovere l'auto per 125 km (185 in città) senza far intervenire il 1.5 turbobenzina.Quando arriva: autunno 2026Motorizzazione: benzina, ibrida, ibrida plug-inQuanto costerà: a partire da circa 40.000 euro Dongfeng 008I costruttori cinesi sfidano il mercato europeo anche nell'ambizioso segmento delle Suv full-size: lo dimostra la Dongfeng 008, cinque metri di sport utility con interni fino a sei posti e powertrain Erev (ossia con un motore termico che si occupa solo di ricaricare la batteria di trazione). Dentro, intrattiene i passeggeri della seconda fila con uno schermo che scende dal tetto.Quando arriva: autunno 2026Motorizzazione: ErevQuanto costerà: prezzi non dichiarati Dongfeng 007Lunga 4,88 metri, la Dongfeng 007 è una berlina dalle linee affusolate e aerodinamiche. Gli interni, come su molte cinesi, prevedono una plancia piuttosto minimalista, dominata al centro da un grande schermo dell'infotainment. La variante Erev approderà in Italia all'inizio della primavera e combinerà un motore 1.5 benzina con un propulsore elettrico. Dotata di una corposa batteria ricaricabile, potrà fare tanti chilometri in EV: 200, secondo la Casa, almeno in base al ciclo cinese.Quando arriva: marzo 2026Motorizzazione: ErevQuanto costerà: prezzi non dichiarati Dongfeng Shine GSAbbiamo già conosciuto la Dongfeng Shine in versione berlina: di taglia media (è lunga 4,66 metri) e dal look sportiveggiante, è proposta in Italia con motore 1.5 benzina e prezzi a partire da 23.800 euro per la variante automatica. Nel nuovo anno l'offerta è destinata ad ampliarsi con la variante station wagon (che il costruttore cinese chiama GS), sempre a benzina, con un vano di carico più generoso a un prezzo di poco superiore. Quando arriva: gennaio 2026Motorizzazione: benzinaQuanto costerà: da circa 22.000 euro
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Jeep - Wagoneer S e Recon: le due fuoristrada elettriche sono la scommessa del 2026
Con un milione di vetture vendute nel 2025, la Jeep si conferma uno dei brand più importanti del gruppo Stellantis. Un successo in Europa, dove le Suv della Casa americana rappresentano il 15% del mercato, e un successo in Italia, con la piccola Avenger stabilmente in vetta alla classifica delle Suv più vendute, anche nella sua versione elettrica. D'altronde, per la Jeep il nostro è il primo mercato d'Europa, nonché il terzo nel mondo per volumi. Le strategie per il 2026Il nuovo anno inizierà per la Jeep con le prime consegne della Compass, la terza generazione di un modello che, dal suo debutto, è già stato venduto in oltre due milioni e mezzo di esemplari in tutto il mondo. Disegnata a Torino, sviluppata a Balocco e costruita a Melfi, la nuova Compass è disponibile in versione mild hybrid, plug-in e full electric, con potenze da 145 a 375 CV, e prezzi da 40.900 euro. Offensiva elettrica nel segmento DCon il segmento B presidiato dalla Avenger e quello C dalla nuova Compass, per il 2026 la Jeep punta molto al segmento D: secondo la Casa americana, entro il prossimo anno le vendite in questa fascia di mercato arriveranno a circa 900.000 unità, metà delle quali saranno di veicoli full electric. Non stupisce, quindi, che le due novità più grandi (anche come dimensioni) siano proprio la Wagoneer S e la Recon, entrambe a batteria. Due auto comunque destinate a pubblici diversi tra loro: la prima è per chi cerca un fuoristrada elegante e raffinato, la seconda per chi vuole un'auto capace di muoversi con la medesima disinvoltura tanto tra le strade sterrate dell'off-road (si fregia del badge trail rated, portiere e vetrature si smontano in pochi minuti) quanto tra quelle strette delle città, magari con famiglia al seguito.
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KGM - La Actyon full hybrid debutta in Italia: prezzo e dotazioni
La KGM introduce in Italia la Actyon HEV, variante full hybrid che affianca quella a benzina, già disponibile sul nostro mercato. La nuova Suv elettrificata è proposta a partire da 43.050 euro in un allestimento unico, denominato K-Line. La termica, che monta un 1.5 turbo da 163 CV e due ruote motrici, costa 41.750 euro . 138 g/km per la grande Suv ibridaIl powertrain a trazione anteriore della Actyon HEV è composto da un benzina 1.5 litri turbo GDI e da due motori elettrici, mentre la trasmissione è quella automatica e-DHT. La potenza di sistema è pari a 204 CV e la batteria ha una capacità di 1,83 kWh: con questa motorizzazione la Suv da 4,74 metri dichiara 6 l/100 km e 138 g/km di CO2 nel ciclo Wltp, contro 8,5 l/100 km e 193 g/km del benzina. Invariato il bagagliaio, che offre 668 litri di capienza con 5 posti in uso. Allestimento unico full optionalLa dotazione di serie è molto completa e include il pacchetto completo di Adas di livello 2, la telecamera a 360, il tetto panoramico, il portellone elettrico, i sedili riscaldabili (quelli anteriori anche ventilati e a regolazione elettrica), i rivestimenti in pelle, i cerchi da 20" e il doppio display interno da 12,3".
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Jato Dynamics - Le dieci auto più vendute in Europa, tra sorprese e conferme
I dati di Jato Dynamics per il mese di ottobre mostrano un aumento delle immatricolazioni in Europa (i ventisette paesi della UE più il Regno Unito): in totale le nuove targhe registrate sono state 1.088.275, con una crescita del 4,8%. Tra i paesi che si sono comportati meglio ci sono Spagna (+15,4%), Polonia (+9,7%) e Germania (+7,8%). Su le elettriche, giù le termicheA questo risultato hanno contribuito in particolare le auto elettriche (224.351 immatricolazioni, +33% rispetto allo scorso anno) e le plug-in (117.240 unità, +41%): queste alimentazioni hanno raggiunto rispettivamente una quota di mercato sul nuovo del 20,6% (+4,4% dal 2024) e del 10,8% (+2,8%). Calano invece in maniera sensibile le motorizzazioni più tradizionali: le termiche pure hanno registrato 348.794 immatricolazioni, con un calo del 17% rispetto allo scorso anno, e una quota di mercato che passa al 32,1% (nel 2024 era il 40,5%). Crescono le cinesiNell'analisi di Jato emergono i risultati positivi dei brand cinesi, dalla BYD alla MG, ma anche Omoda e Jaecoo del gruppo Chery. Un risultato, spiega Daniele Minsteri, consulente presso la società, che non è legato alla sola quota delle elettriche. Questi brand stanno aumentando i volumi anche nelle motorizzazioni termiche e ibride, rivelandosi veri competitor in tutti i settori. Le dieci auto più vendute a ottobre 10. Toyota YarisLa piccola giapponese si piazza al decimo posto della classifica di ottobre: 14.344 nuove immatricolazioni, con un calo dell'11% rispetto allo stesso mese del 2024. Il 99% delle auto vendute hanno motori full hybrid, mentre l'1% monta quelli termici: sono le GR Yaris da 280 CV e trazione integrale. 9. Skoda OctaviaLa best seller della Casa boema arriva nona, con 14.416 nuove targhe a ottobre 2025 (con una crescita dell'1%): di queste, il 63% riguarda motorizzazioni termiche (sia benzina che diesel), il 30% è per le mild hybrid. 8. Peugeot 2008La versione a ruote alte della piccola 208 guadagna quote di mercato: a ottobre è ottava, con 14.821 nuove immatricolazioni, con una crescita del 24%. La metà di queste sono mild hybrid, il 28% sono motorizzazioni termiche e il 19% sono elettriche. 7. Volkswagen TiguanRecentemente rinnovata, la Suv media tedesca perde l'8% rispetto allo scorso anno, piazzandosi al settimo posto con 15.336 targhe. La motorizzazione più venduta è la plug-in (37%), seguita da mild hybrid (34%) e termiche (29%). 6. Peugeot 208Con 15.346 nuove immatricolazioni, la piccola francese è la sesta auto più venduta in Europa a ottobre, ma perde il 24% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Le motorizzazioni preferite sono le termiche pure e le mild hybrid (37% per entrambe), ma anche l'elettrica non se la cava male: è scelta da quasi un cliente su quattro (23%). 5. Toyota Yaris CrossLa B-Suv giapponese rimane al quinto posto, con 16.183 nuove targhe, con un calo del 2%. Prevedibilmente, il 100% delle immatricolazioni riguardano motori ibridi, gli unici disponibili in gamma (da 116 e 131 CV). 4. Volkswagen GolfLa media tedesca per eccellenza si piazza al quarto posto con 16.207 immatricolazioni, con un calo del 2% rispetto allo scorso anno. Le motorizzazioni termiche sono scelte da un cliente su due. Il 32% sono mild hybrid e il 17% sono plug-in. 3. Renault ClioLe vendite della compatta della Régie rimangono sostanzialmente invariate: 16.505 nuove targhe, con un calo del 2% rispetto a ottobre 2024. Tre immatricolazioni su quattro riguardano motorizzazioni termiche, le restanti sono full hybrid. Nelle concessionarie sta arrivando la sesta generazione (che abbiamo già guidato in anteprima con il nuovo full hybrid da 160 CV). 2. Volkswagen T-RocLa nuova Suv compatta di Wolfsburg registra il miglior risultato percentuale del mese: 18.080 nuove targhe, con una crescita del 26% rispetto a ottobre 2024. Di queste, l'89% sono motorizzazioni termiche. 1. Dacia SanderoLa compatta di Mioveni registra 19.932 nuove immatricolazioni nel mese di ottobre, con un calo del 9% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. I valori registrati sono solo per le motorizzazioni termiche, bifuel a Gpl comprese.
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Green Deal - Nel 2035 l'auto a benzina sarà un lusso per ricchi
Il 2035 dell'auto europea non sarà un mondo perfetto, in cui potremo scegliere liberamente se comprare un'elettrica o un'endotermica di qualunque segmento: no, sarà un mercato in cui solo i ricchi potranno ancora guidare auto a benzina e tutti gli altri viaggeranno su ibride varie, o soluzioni intermedie, alimentate a biocarburanti. Oppure, molto più probabilmente, su elettriche piccole ed economiche.A distruggere il mito del "nuovo 2035", cantato da molti in queste ore, sono diversi analisti e commentatori, tra cui spiccano gli esperti della tedesca Schmidt Automotive Research. I quali delineano un futuro distopico per molti: dal 2035 in poi, nell'Unione europea ci sarà effettivamente spazio per nuove auto a benzina, ma solo extra lusso. Fatte da costruttori di prestigio come Bentley, Ferrari, Lamborghini e Porsche, uniche aziende con la solidità finanziaria necessaria per fare margini in quel segmento fra 10 anni. Lo spartiacque è l'acciaio greenPerché i ricercatori tedeschi arrivano a una simile conclusione? La base di partenza è l'idea di Bruxelles: dal 2035 le aziende saranno obbligate a rispettare un obiettivo di riduzione delle emissioni allo scarico del 90% invece che del 100% originariamente previsto. Quel 10%, però, andrà compensato con l'uso di acciaio verde (7%) prodotto nell'Ue più auto a biofuel o e-fuel (3%). Tecnologie costose nel loro insieme. Risultato: solo i marchi di extra lusso potranno coprire i massicci investimenti richiesti per mantenere l'endotermico puro, avendo una clientela pronta ad acquistare macchine di quel calibro con un listino ancora più elevato. I malus - dovuti al fatto che si targheranno veicoli a benzina - saranno coperti del tutto o in parte dai bonus dati dall'acciaio green. Mentre le altre Case, in assenza di economie di scala e di grandi volumi, batteranno in ritirata. "La benzina sarà l'alta moda dell'auto"Schmidt ritiene che fra 10 anni le auto a benzina diventeranno come gli orologi svizzeri d'alta moda", in pratica l'élite del mercato. Pertanto, dal 2035 ci sarà una netta divisione tra i consumatori:1) Una percentuale bassissima, se non esigua, potrà permettersi un'auto premium o una supercar a benzina realizzata con acciaio green, spendendo "almeno 100 mila euro". 2) Il resto dei consumatori dovrà optare per modelli ibridi plug-in, Erev (ad autonomia estesa), full hybrid o mild hybrid. Oppure, molto più probabilmente, sulle E-Car, elettriche abbordabili sotto i 4,2 metri di lunghezza, appartenenti alla categoria M1E. Quella che godrà di super crediti nei conteggi delle emissioni e che pertanto resterà la prima scelta dei costruttori (qui spieghiamo ulteriormente il perché). Neutrale, ma non troppo Insomma, la sbandierata neutralità tecnologica, principio cardine della proposta della Commissione Ue, rischia di essere un beneficio solo per pochi privilegiati. Per ora, a parlare sono studi e ricerche, ma presto toccherà al mercato. Intanto, la palla passa al Parlamento e al Consiglio europei, ossia ai 27 Paesi che dovranno votare il Pacchetto Automotive.
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Fisco - Boom di tasse sullauto: 83 miliardi di euro nel 2024
Boom di tasse sull'auto. Nel 2024 lo Stato, le regioni, le province e i comuni hanno incassato, grazie alla motorizzazione nel suo complesso, la cifra monstre di 83,04 miliardi di euro, il 4,5% in più rispetto al 2023. Lo ha reso noto l'Anfia, l'Associazione tra le industrie della filiera automobilistica, rivelando che in Italia l'incidenza sul Prodotto interno lordo del gettito fiscale derivante dal comparto auto è, nel 2023, ultimo anno disponibile per questo tipo di confronto, la più alta tra i quattro maggiori Paesi dell'Unione europea (Germania, Francia, Italia e Spagna): 3,7% contro una media di circa il 2,9%. Diminuisce leggermente il peso dell'auto sulle entrate tributarie L'unica notizia positiva, si fa per dire, è che rispetto al complesso delle entrate tributarie nazionali, la motorizzazione pesa un po' meno, il 13,4% rispetto al 13,6% del 2023. Ma solo perché il gettito delle altre tasse e imposte è aumentato un po' di più. Complessivamente, infatti, le entrate tributarie nazionali sono cresciute, tra il 2023 e il 2024, del 5,6% contro una crescita del comparto auto, come detto, di appena, si fa per dire, il 4,5%. Boom dell'Iva su manutenzione, riparazione, ricambi e pneumatici Ad aumentare di più, l'anno scorso, è stato il gettito Iva su manutenzione, riparazione, ricambi, pneumatici e accessori, aumentato del 15,5% a 14,05 miliardi di euro. A seguire, gli incrementi più alti hanno riguardato le assicurazioni Rc auto e coperture accessorie (+7,5% a 4,14 miliardi) e l'Ipt, la famigerata Imposta provinciale di trascrizione sull'acquisto di veicoli nuovi e usati (+6,6% a 1,88 miliardi di euro). Dai carburanti arriva il 48% di tutto il gettito In valore assoluto, la fonte di ricavi più importanti, per le casse dello Stato e degli enti locali, sono i carburanti (39,73 miliardi di euro, +0,9%), che da sola vale quasi il 48% del gettito complessivo. 2025 freddo, il gettito non aumenterà Guardando al 2025, secondo l'associazione guidata da Roberto Vavassori, il carico fiscale sulla motorizzazione dovrebbe rimanere stabile a 83 miliardi (-0,1%), anche considerando che, secondo le ultime previsioni, il mercato auto chiuderà l'anno con una contrazione intorno al 2,5% sul 2024. Fonte: Anfia - Dati in miliardi di euro
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Green Deal - Auto aziendali, 45% minimo di elettriche dal 2030
e grandi imprese italiane dovranno raggiungere una quota annuale di immatricolazioni di auto con emissioni di anidride carbonica da zero a 50 g/km pari al 69% dal 2030, con una percentuale minima del 45% di vetture elettriche. Nel 2035 il target combinato zero/basse emissioni salirà al 95% e l'obiettivo minimo per le elettriche all'80%. Con la rimodulazione degli obiettivi del Green Deal, riappare, completata da numeri e quote, la proposta di una legislazione specifica per le corporate fleet, le flotte di auto e veicoli intestati alle grandi aziende. Nelle tabelle pubblicate dalla Commissione Europea con le indicazioni per ciascun Stato membro, l'Italia si colloca a un livello di severità degli obiettivi equivalente rispetto alla Francia e più basso di quello della Germania (e, soprattutto, di Belgio e Paesi Bassi), mentre i requisiti sono più alti rispetto a quelli della Spagna. Contano il mercato e il Pil. Contano il mercato e il PilGli obiettivi nazionali, con livelli di ambizione differenti per autovetture, furgoni e autocarri, sono stati fissati al fine di riflettere i diversi livelli di sviluppo tecnologico e di mercato, con l'ulteriore criterio di differenziazione basato sul Pil pro capite del 2024. Questo spiega non solo le quote diverse fra i vari Paesi ma anche la definizione di obiettivi percentuali specifici per i veicoli commerciali rispetto alle auto: sempre per l'Italia, il target annuo relativo agli autocarri fino a 3,5 tonnellate di peso totale è di un 40% di mezzi con emissioni fra zero e 50 g/km di CO dal 2030 e di un 36% di soli veicoli a emissioni zero dallo stesso anno, che diventeranno, rispettivamente, del 95% e dell'80% dal 2035. La definizione di grandi aziende si applica a società con 250 o più dipendenti e fatturato annuale superiore ai 50 milioni di euro (o con un bilancio superiore a 43 milioni di euro). La proposta di provvedimento, che include riferimenti anche sui veicoli industriali, è comunque all'inizio del suo percorso, per cui non si escludono modifiche anche profonde nell'iter di definizione e approvazione.
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Pneumatici - Sailun e il maxi centro prove in Cina: la sfida ai big della gomma
850 campi da calcio: a tanto equivalgono i 6,08 milioni di metri quadri di quello che a lavori ultimati sarà uno dei più grandi centri prove per pneumatici e vetture al mondo. Al momento le aree di prova, inclusa quella dedicata ai test Adas per veicoli a guida autonoma, coprono più della metà della sua estensione, mentre la restante parte, incluso un anello di alta velocità da 400 km/h, dovrebbe essere completata entro tre anni. Utilizzo il condizionale perché siamo in Cina, e i tempi potrebbero contrariamente a quanto accade dalle nostre parti accorciarsi rispetto alle previsioni. All'ombra della Grande Muraglia la velocità con cui le cose accadono è impressionante.Lo conferma la storia del maggiore azionista del nuovo centro prove nella provincia di Shandong: il gruppo Sailun, che ne detiene il 57% di proprietà, mentre fra gli altri principali shareholders c'è la casa automobilistica FAW. Sailun ha iniziato a costruire pneumatici nel 2003 e oggi è già il decimo produttore al mondo per fatturato, pari a 4,2 miliardi di euro. Nove stabilimenti, ventunomila dipendenti, centosei milioni di gomme per auto all'anno, ventisette milioni per bus e camion e oltre quattrocentoquarantasettemila tonnellate di prodotti per applicazioni speciali. A caccia di performanceAlle nostre latitudini, soprattutto per i non addetti ai lavori, il marchio Sailun dirà ancora poco, vista la sua giovane età e l'assenza, per ora, di vetture europee omologate con queste coperture. I più attenti, però, ricorderanno il nostro servizio sul numero di novembre 2025, in cui abbiamo dato sfogo in pista ai 1.548 cavalli della cinese Xiaomi SU7, prima con pneumatici Sailun Podium Track PT01 di primo equipaggiamento, o meglio di quello che ne restava dopo che il suo proprietario, lo youtuber Kainian Liu, l'ha spremuta al Nürburgring per circa 150 km, per passare poi a delle Pirelli PZero Trofeo RS nuove di zecca, che la Xiaomi offre nel pacchetto racing. Fra i due set ballavano solo poco più di due secondi sul nostro circuito. (guarda qui il video). Tutto nasce nei laboratoriNei giorni scorsi sono volato in Cina proprio per conoscere meglio la singolare storia del gruppo Sailun, che affonda le sue radici nella Qingdao University of Science and Technology (Qust), con quattromila docenti e oltre quarantamila studenti. Qui le conoscenze e l'intuito del professor Yuan Zhongxue, dal 1990, si sono concentrate sullo studio dei processi costruttivi, per poi dar vita nel 2002 alla Mesnac, oggi fra le più grandi aziende al mondo nella realizzazione di macchinari per la produzione di gomme. Altra realtà del gruppo nata nei laboratori è la Ecombine, che sfrutta il processo di miscelazione dei componenti in fase liquida brevettato dall'EVE Rubber Research Institute, con l'obiettivo di creare mescole più omogenee e migliorare scorrevolezza, grip sul bagnato e resistenza all'usura. In Sailun la chiamano Liquid Gold Technology, riservata ai propri prodotti con il nome commerciale EcoPoint3. Dalle auto ai mezzi da cavaOltre alle fabbriche da milioni di gomme, nel mio giro d'Oriente ho visitato l'immenso impianto chimico Ecombine, da cui escono duecentomila tonnellate di mescole ogni anno destinate ai pneumatici per auto. Non poteva mancare un'occhiata agli stabilimenti Mesnac, incluso quello che realizza gli stampi, anche per marchi concorrenti. Dopo un paio d'ore di strada, eccomi alla Maxam, azienda dedicata alle ruote di mezzi agricoli e da cantiere, con diametri che possono arrivare a sessantatré pollici: parliamo di ruote da oltre 50.000 euro l'una per applicazioni molto specifiche, che fino a poco tempo fa erano appannaggio esclusivo di Michelin, Bridgestone e Goodyear. Chi fa da sé e vende agli altriAl termine del ciclo produttivo c'è la parte di logistica dei magazzini e delle spedizioni. Qui torna in primo piano la strategia del gruppo già adottata per Mesnac: sviluppare una tecnologia per ottimizzare i propri processi e poi venderla anche agli altri. il caso degli impianti di smistamento merci della Kengic, che arrivano a gestire ventimila pezzi all'ora, altro fiore all'occhiello del gruppo cinese. Dopo molte ore di visite e oltre millecinquecento chilometri di trasferimenti tra uno stabilimento e l'altro, mi è chiaro l'approccio di quest'azienda. E c'è da scommettere che con questi ritmi di crescita la sua posizione nella classifica dei produttori è destinata a cambiare. I big della gomma sono avvisati
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